Marauder: il futuro è MRAP.
 L’industria deve confrontarsi con esigenze sempre nuove, spesso imprevedibili, con il risultato che in tempi rapidi si affermano nuove tipologie di risposta.

Quelli che sembravano soltanto scenari di una certa utopia negativa, complice la “carestia del denaro” che ha reso il mondo un posto meno sicuro (o, quanto meno, percepito come tale dall’opinione pubblica), ha fatto emergere l’esigenza di un’inedita classe di veicoli protetti. Si tratta degli eredi dei furgoni blindati per il trasporto dei valori che si sono evoluti in macchine molto più sofisticate, più potenti, pressoché invulnerabili e naturalmente molto più costose. Questi mezzi sono frequenti protagonisti delle immagini che ci giungono da tutti i mass media ma pochi, al di fuori degli addetti ai lavori, sanno che l’origine della maggior parte di essi è il Sudafrica.

Si generano, infatti, delle situazioni particolari che portano a sviluppare risposte adeguate (come, ad esempio, è avvenuto nel campo dei droni, gran parte dei quali si rifà a concezioni israeliane). Nel caso di cui ci stiamo occupando, la nascita di questi “mostri” inarrestabili, resistenti alle mine ed agli ordigni esplosivi improvvisati (IED), è avvenuta durante quella che è stata chiamata Guerra della Savana della Rhodesia, durata dal 1964 al 1979. Dalle esperienze più o meno artigianali di quel conflitto nel 1980 è nato il Casspir (nome che non significa nulla e nasce dall’anagramma di South African Police e dalla sigla di un centro studi che ne elaborò il progetto), un autocarro protetto costruito in serie dal gruppo sudafricano Denel, basato su un robustissimo telaio 4×4 protetto da una struttura inferiore (scafo) con sezione a V, studiata per deflettere l’esplosione delle mine, il tutto con una massa attorno alle 10 tonnellate. Da allora questi mezzi si sono diffusi a macchia d’olio, prodotti da varie ditte nelle più diverse forme, soprattutto nell’ambito delle forze armate USA che li hanno definiti MRAP (pronunciato “emrep”), con il significato di Mine-Resistant Ambush Protected vehicle, veicolo anti-imboscata resistente alle mine. Naturalmente il loro impiego non è stato limitato al campo di battaglia ed alle operazioni di controguerriglia ma si è esteso al trasporto di valori, al trasferimento di detenuti pericolosi, alle operazioni di protezione civile in ambienti ad alta contaminazione, fino alla protezione di VIP o allo sfizio di facoltosi acquirenti (spesso favoriti dalle aste governative di mezzi divenuti ridondanti dopo la chiusura di un ciclo di operazioni).

Uno di questi veicoli ha suscitato l’attenzione di programmi televisivi di successo, con le conseguenti ricadute sul web, con immagini fisse e filmati di YouTube. Si tratta del Paramount Marauder (predone), naturalmente sudafricano, presentato per la prima volta nel 2007 ed in produzione di serie. In un recente programma televisivo un Marauder è stato messo a confronto con un Hummer H3 (la versione commerciale basata sulla meccanica del Chevrolet Colorado) e, naturalmente, lo ha sbaragliato dopo una serie di incredibili performance, come mantenere un alto grado di operatività anche dopo l’esplosione ravvicinata di 3 kg di plastico. E allora vediamo un po’ più da vicino questo spettacolare Marauder. L’impostazione generale è quella tipica degli MRAP 4×4, anche se più ingentilita e senza che sia visibile la sezione a V della protezione inferiore. Il mezzo dimostra le sue dimensioni se lo si confronta con l’Hummer: pesa infatti 9.000 kg a vuoto e 15.000 kg in condizioni operative. Il motore è un Cummins ISBe4-300 turbo-diesel a sei cilindri da 300 HP a 2.500 giri/min che tra 1.200 e 1.800 giri fornisce una coppia di 1.100 Nm. Inizialmente era offerta anche l’opzione di un meno potente MAN D0836LOH da 240 HP a 2.300 giri/min e coppia di 925 Nm ma oggi non figura più in catalogo. La capacità di carburante non è dichiarata, così come non lo è il consumo ed anche le indicazioni sull’autonomia sono vaghe: si parla di 400 km e tra 400 e 1.000 secondo il numero e la capacità dei serbatoi ausiliari. Per il cambio e trasmissione vi sono “varie opzioni” manuali o automatiche e trazione 4×4; è stato realizzato e presentato almeno un prototipo 6×6 (peraltro di aspetto profondamente differente) ma non vi è indicazione di un suo seguito produttivo.

L’ingombro standard vede lunghezza di 6,14 m, larghezza di 2,48 m ed altezza di 2,65 m. Normalmente trasporta il guidatore ed un’altra persona nella cabina anteriore e otto-dieci persone nel vano posteriore (secondo l’allestimento) e, sempre secondo le varie opzioni, il suo peso massimo su strada può arrivare anche a 18 tonnellate. Con pneumatici standard 1400R20 il Marauder arriva a 120 km/h; le altre sue prestazioni vedono, un’altezza minima dal suolo di 0,365 m, un raggio di sterzata di 18 m, la possibilità di superare una trincea di 0,85 m ed un gradino di 0,50 m. Infine, la pendenza massima è del 60% ((27°) e la capacità di guado è di 0,90 m senza preparazione. E se volessimo acquistarne uno? Non ufficialmente si parla di 343.000 euro per l’allestimento commerciale e 580.000 euro per quello basico militare.