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Mondo di Mezzo : Mafia Capitale (Buzzi & Carminati)

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    00 02/12/2014 12:58
    Roma Ladrona: operazione "Terra di Mezzo": Cupola FascioMafiosa: 37 arresti +100 indagati tra mafiosi, politici e terroristi neri & rossi
    <header>

    Mafia a Roma, 37 arresti per appalti del Comune.
    Indagato l'ex Sindaco Alemanno.
    Perquisizioni negli uffici della Regione Lazio e in Campidoglio

    Arrestati l'ex Nar Carminati e l'ex ad dell'Ente Eur Mancini. Operazione dei carabinieri alla Pisana e in altre amministrazioni della Capitale.
    Sequestri per 200 milioni della Guardia di Finanza. L'indagine ribattezzata "Terra di mezzo"

    di FEDERICA ANGELI </header>
    Maxi operazione in corso a Roma per "Associazione di stampo mafioso" con 37 arresti, di cui 8 ai domiciliari, e sequestri di beni per 200 milioni.
    Un "ramificato sistema corruttivo" in vista dell'assegnazione di appalti e finanziamenti pubblici dal comune di Roma e dalle aziende municipalizzate con interessi anche nella gestione dei centri di accoglienza è quanto emerso dalle indagini del Ros che ha portato alle misure restrittive e ai sequestri da parte del Gico della Finanza. A capo dell'organizzazione mafiosa, secondo gli investigatori, l'ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati.
    Tra gli arrestati anche l'ex AD dell'Ente Eur, Riccardo Mancini.


    Riccardo Mancini

    Gli indagati, 39 in tutto, sono accusati di reati che vanno dall'associazione di tipo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d'asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati. Fra loro l'ex sindaco della città Gianni Alemanno, la sua abitazione è stata perquisita,

    Gianni Alemanno ex Sindaco di Roma


    Tra gli indagati anche i consiglieri regionali PD Eugenio Patanè, quello PdL-Forza Italia Luca Gramazio
    e il Presidente dell'Assemblea capitolina Mirko Coratti.
    Nei loro uffici alla Regione Lazio e in Campidoglio sono in corso le perquisizioni dei militari.



    E' un'operazione senza precedenti quella che, in queste ore, sta mettendo a soqquadro Roma e il suo hinterland. Coordinata da tre pubblici ministeri  -  Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini  -  sotto la supervisione del procuratore capo della procura di Roma Giuseppe Pignatone ha infatti smantellato un'organizzazione che racchiude almeno 10 anni di malavita. Personaggi già noti che hanno solcato la scena della mala capitolina, come il terrorista nero Carminati ex della Banda della Magliana, ma anche politici e amministratori che hanno favorito e consentito a questo malaffare di radicarsi, di mettere le radici, di infilarsi coi suoi tentacoli ovunque. Ribaltando di netto le regole del gioco. Un intreccio pazzesco, degno di un romanzo criminale, che però è pura realtà.

    In questi lunghi mesi sono stati indagati in un centinaio, perquisiti e ascoltati a migliaia. Ricostruire la trama e gli intrecci che hanno reso possibile tutto questo malaffare è stata un'impresa titanica. Ma una volta capito il verso, criminali e amministratori sono crollati uno dopo l'altro come nel gioco del domino. Protagonisti di uno sconfinato business che sembrava non dover mai avere una fine.

    L'indagine ribattezzata "Terra di Mezzo" è durata olre 2 anni.
    La fine è arrivata. E nella giungla del malaffare sono finite ditte, attività commerciali, traffici illeciti che non si ricordavano più dai tempi dell'epopea della banda della Magliana.

    Le perquisizioni scattate all'alba hanno riguardato boss della malavita,
    come esponenti di noti clan di Ostia, e politici di elevato spessore a Roma.

    Politici che hanno governato questa città e che di certo non potevano non sapere cosa succedeva sotto il loro naso.

    No, non potevano. Ed è per questo che il reato ipotizzato nei confronti degli arrestati è il 416 bis, l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Reato per cui sono già indagate 51 persone dei clan Fasciani e Triassi di Ostia, e che a dicembre si concluderà con la sentenza di 1°grado. Reato per cui a Roma, nessuno mai è stato condannato. Perché, come in un refrain, per anni si è continuato a dire che la mafia a Roma non esiste. Almeno fino a oggi.

    [Modificato da Etrusco 02/12/2014 13:01]

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    Siamo nel 2015, e ancora che gira questa gente! Gente degli anni 70/80,
    perche? perche fà comodo.
    Siamo nel 2015 e ancora che si parla di fascisti, cerchiamo di rimodernarci un pò, questi sono neri x caso(interessi)(delinquenti).
    Tanto frà un pò sono fuori, e li devi pure mantenere. [SM=x44458]
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    Mafia, appalti e tangenti: 37 arresti a Roma. Indagato Alemanno, in carcere anche ex Nar



    Perquisizioni in Regione Lazio e Campidoglio, sequestrati beni per 200 milioni. Massimo Carminati, «il Nero» del film «Romanzo Criminale», al vertice del gruppo. L’indagine svela gli intrecci tra criminalità e politica: «Appalti truccati e tangenti». Avvisi di garanzia anche per il consigliere regionale Pd Eugenio Patanè, per quello del Pdl Luca Gramazio, e per il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti







    02/12/2014 - grazia longo



     

    Un collaudato e redditizio patto di ferro tra mafia e politica a Roma, non a caso definito dagli inquirenti «Mafia capitale». L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è indagato per associazione mafiosa e, per lo stesso reato, in manette è finito, tra gli altri, l’ex terrorista nero Massimo Carminati, «il Nero» di Romanzo Criminale (personaggio di spicco nella banda della Magliana è accusato anche dell’omicidio Pecorelli) interpretato al cinema da Riccardo Scamarcio.

    Saltano subito all’occhio questi due nomi nella maxi operazione della Procura e dei carabinieri del Ros di Roma, con Massimo Carminati ritenuto al vertice dell’associazione mafiosa. La prima, in assoluto, di connotazione esclusivamente romana. 

     









    I NOMI ECCELLENTI
     

    Nel complesso gli arrestati sono 37, tra cui anche l’ex ad dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, oltre a una serie di «eccellenti» indagati. Ma l’aspetto più inquietante è la scoperta di un sistema mafioso per l’aggiudicazione di appalti pubblici con il coinvolgimento di funzionari e politici del Comune di Roma e della Regione Lazio. I Ros hanno perquisito il Campidoglio, la Regione e diverse abitazioni private tra cui quella dell’ex sindaco Alemanno. Hanno ricevuto un avviso di garanzia anche il consigliere regionale Pd Eugenio Patanè, quello Pdl Luca Gramazio, e il presidente dell’Assemblea capitolina Mirko Coratti. Nei loro uffici alla Regione Lazio e in Campidoglio sono in corso le perquisizioni dei carabinieri del Ros.  

     

    COME AGIVA LA “CUPOLA” DELLA CAPITALE  

    È stato, insomma, individuato un sodalizio mafioso da anni radicato nella capitale con diffuse infiltrazioni nel mondo imprenditoriale per ottenere appalti pubblici dal Comune di Roma e dalle aziende municipalizzate, anche per quanto riguarda i campi nomadi e i centri di accoglienza per gli immigrati. I reati ipotizzati sono associazione di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, riciclaggio e altri reati ancora. L’indagine è coordinata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Michele Prestipino e dai sostituto Paolo Ielo e Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli. Contestualmente all’operazione «Mafia capitale», la Guardia di Finanza sta procedendo al sequestro di beni per oltre 200 milioni di euro, in applicazione di un decreto firmato dal Tribunale di Roma. 

     

    IL CAPO ERA CARMINATI  

    Intercettazioni telefoniche, pedinamenti e una proficua e altamente professionale attività investigativa ha consentito di smascherare uno scandalo tra mafia e politica di dimensioni inimmaginabili. Che risale, peraltro, a molti anni fa. Si legge infatti nell’ordinanza del gip Flavia Costantini: «E’ difficile stabilire esattamente il tipo di collegamento tra l’odierna organizzazione mafiosa riconducibile a Massimo Carminati e il substrato criminale romano degli anni ottanta, nel quale essa certamente affonda le sue radici. Esistono indiscutibili corrispondenze sul piano soggettivo e sul piano oggettivo». E ancora: «Sul piano soggettivo Mafia Capitale si è strutturata prevalentemente attorno alla figura di Massimo Carminati, il quale ha mantenuto e mantiene stretti legami con soggetti che hanno fatto parte della Banda della Magliana o che comunque le gravitavano intorno». 

     

    PIGNATONE: “OMERTA’ E ASSOGGETTAMENTO”  

    Mafia e politica che hanno fruttato fior di quattrini. Tutto grazie - come si legge nell’ordinanza - «al riferimento alla forza di intimidazione del vincolo associativo deve intendersi che l’associazione abbia conseguito in concreto, nell’ambiente circostante nel quale essa opera, un’effettiva capacità di intimidazione, sino ad estendere intorno a sè un alone permanente di intimidazione diffusa, tale che si mantenga vivo anche a prescindere da singoli atti di intimidazione concreti posti in essere da questo o quell’associato». L’inchiesta Mafia Capitale del procuratore Giuseppe Pignatone viene ben riassunta dal gip nell’ordinanza: «Le indagini svolte hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di una organizzazione criminale di stampo mafioso operante nel territorio della città di Roma, la quale si avvale della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne derivano per commettere delitti e per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione e il controllo di attività economiche, di appalti e servizi pubblici». 

     

    L’EX SINDACO: “DIMOSTRERO’ LA MIA ESTRANEITA’”  

    In un comunicato Gianni Alemanno si difende e respinge le accuse: «Chi mi conosce sa bene che organizzazioni mafiose e criminali di ogni genere io le ho sempre combattute a viso aperto e senza indulgenza. Dimostrerò la mia totale estraneità». «Sono sicuro - conclude - che il lavoro della Magistratura, dopo queste fasi iniziali, si concluderà con un pieno proscioglimento nei miei confronti». 

     

    Ecco l’elenco degli ordini di custodia cautelare emessi dal gip di Roma Flavia Costantini.  

     

    Sono già in carcere:  

    Massimo CARMINATI 

    Riccardo BRUGIA 

    Roberto LACOPO 

    Matteo CALVIO 

    Fabio GAUDENZI 

    Raffaele BRACCI 

    Cristiano GUARNERA 

    Giuseppe IETTO 

    Agostino GAGLIANONE 

    Salvatore BUZZI 

    Fabrizio Franco TESTA 

    Carlo PUCCI 

    Riccardo MANCINI 

    Franco PANZIRONI 

    Sandro COLTELLACCI 

    Nadia CERRITO 

    Giovanni FISCON 

    Claudio CALDARELLI 

    Carlo Maria GUARANY 

    Emanuela BUGITTI 

    Alessandra GARRONE 

    Paolo DI NINNO 

    Pierina CHIARAVALLE 

    Giuseppe MOGLIANI 

    Giovanni LACOPO 

    Claudio TURELLA 

    Emilio GAMMUTO 

    Giovanni DE CARLO 

    Luca ODEVAINE 

     

    Agli arresti domiciliari:  

    Patrizia CARACUZZI 

    Emanuela SALVATORI 

    Sergio MENICHELLI 

    Franco CANCELLI 

    Marco PLACIDI 

    Raniero LUCCI 

    Rossana CALISTRI  

    Mario SCHINA 

     

    Rifiutata dal gip Costantini la richiesta della procura di misura cautelare nei confronti di Gennaro Mokbel e Salvatore Forlenza, che rimangono tuttavia indagati. 

     

     

    Le immagini dell’arresto dell’ex terrorista dei Nar, Massimo Carminati  

     

    ANALISI-LE MANI DELLA CRIMINALITA’ “NERA” SULLA CAPITALE  

    di Guido Ruotolo 


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    Qui per affrofondire meglio nei dettagli tuta la vicenda... LINK [SM=x44515]
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    pliskiss
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    00 02/12/2014 15:35
    Alla punta di tutto c'è la mafia che dirige tutto quanto.
    Alemanno,Mancini, e Carminati (delinquente detto l'immortale dei terrroristi Nar estrema destra anni 70/80) appartenenti alla destra.
    Affiorano le radici della malavita Romana con pezzetti della Magliana.
    Appalti e robe varie, c'è dentro anche un politico del PD, 37 SONO 37 ciò dimostra che oggi con una telefonata o una chiaccherata la Mafia tiene sotto scacco chiunque, la Mafia è un male che attanaglia una Nazione, come a Roma di storie cosi, ce ne sono a Milano,Torino, Genova ecc.., nessuno rischia più niente, e la Mafia, n'ndragheta, dilagano.
    Logicamente sono cose che la Politica ci gioca sopra, oggi nello scandalo uno di destra domani uno di sinistra, di sicuro c'è solo una cosa? CHE I SOLDI SPARISCONO!! DX E SX andatevelo a piaa' nel.....
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    Freedom's promoter
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    00 02/12/2014 18:16
    Ci tengo a sottolineare che Alemanno, Coratti e Patanè non sono di Forza Italia , 2 sono del PD il partito del tassa e spendi! [SM=x44511] Vergogna democratica [SM=x44512]
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    pliskiss
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    00 02/12/2014 18:41
    Re:
    Freedom's promoter, 02/12/2014 18:16:

    Ci tengo a sottolineare che Alemanno, Coratti e Patanè non sono di Forza Italia , 2 sono del PD il partito del tassa e spendi! [SM=x44511] Vergogna democratica [SM=x44512]



    Forza Italia? infatti! la Mafia non comanda la Mafia, che si comandano da soli?? [SM=x44452]
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    Dom Pérignon
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    00 02/12/2014 19:25
    Allora è vero che intorno alla gestione dei campi di accoglienza girano tanti soldi se hanno attirato l'attenzione di tutti questi mafiosi politici e criminali...

    ecco perchè i politici fanno di tutto per riempire l'italia di immigrati clandestini e centri di accoglienza... tutto torna...
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    c'eraunavodka
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    00 02/12/2014 20:13
    E chi lo avrebbe mai detto che la cupola più grande di Roma fosse questa fasciomafiosa? [SM=x44466]

    Saranno contenti i grillini che ne trarranno giovamento in questo periodaccio, ne trarranno ossigeno e giovamento per ricompattarsi [SM=x44451]
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    Robert - W la... foiga!
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    00 02/12/2014 20:39
    Re:
    c'eraunavodka, 02/12/2014 20:13:

    E chi lo avrebbe mai detto che la cupola più grande di Roma fosse questa fasciomafiosa? [SM=x44466]

    Saranno contenti i grillini che ne trarranno giovamento in questo periodaccio, ne trarranno ossigeno e giovamento per ricompattarsi [SM=x44451]




    Non credo proprio: i parlamentari grillini sono di ultra-sinistra e sono divisi. Hanno voluto sputare in faccia agli elettori di destra con le loro bambinate? Ecco spiegati i flop ottenuti dal maggio 2013 (comunali di Roma) ad oggi: ergo, sarà invece la Lega a trarne beneficio. Non so se lo sapete, ma Salvini si è alleato con Marine Le Pen, la quale ha "consigliato" ai leghisti di "riunire tutta la destra italiana" (la Lega ha superato lo sbarramento alle Europee: invece la Meloni non ci è riuscita). In un certo senso si tratta di fare una cosa simile a quella che nel 2009 Rifondazione Comunista aveva cercato di fare con la Federazione della Sinistra, raggruppamento politico che doveva unire tutti partiti più a sinistra del PRC di Paolo Ferrero a partire dal PCDI di Diliberto (o, se preferite, il tentativo di Bertinotti nel 2008 unendo PRC, PDCI, Verdi e altri di fare una lista unica - Sinistra Arcobaleno - e quindi un partito unico, ma poi il progetto è fallito a causa del flop elettorale e di Vendola che ha spaccato il PRC fondando SEL). Insomma, secondo il FN, la Lega deve riunire tutta la destra italiana, a partire da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, erede principale di AN, e possibilmente anche con il partito di Storace (LD - La Destra). Questa vicenda di Alemanno è, in un certo senso, una benedizione per la destra romana: escluso Gasparri che sta con FI ed escluso Storace che sta per conto suo, adesso la Meloni può cacciare Alemanno in via definitiva dalla piazza ex AN (ricordiamoci che FDI ha fallito l'ingresso in Europa a causa dei molti elettori ex AN che hanno detto "ma se c'è Alemanno in lista - per la Circoscrizione Sud - io non voto per la Meloni". Io personalmente posso capire la buona fede della Meloni che voleva riunire tutte le anime ex MSI / ex AN, ma senza Storace era EVIDENTE che il progetto sarebbe fallito: sarebbe come presentare al pubblico una torta appena cucinata... ma con una fetta in meno! Aggiungiamo poi i LaRussa dentro FDI e il fallimento era assicurato: adesso o la Meloni fa pulizia oppure FDI sparirà nel nulla come il FLI di Fini). Ergo, ripulendo la destra romana, tutto si risolve: Storace poi è ad un passo dal carcere (per il vilipendio contro Napolitano) e quindi potrebbe diventare "un martire" (e a me basterebbe che non si candidi più). Un consiglio alla Meloni: serve un nuovo nome! Il nome "Fratelli d'Italia" si confonde troppo con Forza Italia e la sigla FDI assomiglia troppo a FLI di Fini.
    [Modificato da Robert - W la... foiga! 02/12/2014 20:45]

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    Dom Pérignon
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    00 02/12/2014 20:44
    La Lega Nord dovrà fare ancora tanta strada prima di potersi definire di destra...
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    Robert - W la... foiga!
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    00 02/12/2014 20:48
    Re:
    Dom Pérignon, 02/12/2014 20:44:

    La Lega Nord dovrà fare ancora tanta strada prima di potersi definire di destra...



    I leghisti nascono a sinistra (federalismo in contrapposizione allo statalismo nazionalista del MSI) e sono di sinistra (prevedo che Riccardo60 consterà violentemente, ma glielo rispiego volentieri: Bossi, Maroni e Salvini vengono dall'area social-comunista extraparlamentare. Poi sono approdati a destra a causa del vuoto che si è creato con la sparizione della DC). Salvini adesso sta cercando di spostare la Lega verso posizioni che ricordano quelle di AN del 2007 (no agli sbarchi degli immigrati clandestini, difesa della sovranità nazionale, prima gli italiani: notare che molti dei manifesti di Salvini per le regionali emiliane del 2014 ricordano quelli di AN per le comunali del maggio 2007 in tutta Italia).

    Poi, con l'aiuto del prof. Claudio Borghi Aquilini, adesso Salvini ha abbracciato la Flat Tax (che fu di Antonio Martino per FI nel 1994) e quindi, se Salvini si gioca bene questa carta, prevedo che questa volta le cose potrebbero cambiare (in senso liberale) nel centrodestra (ormai in via di estinzione) perchè gli ex Dc/Psi/Pci del Pdl/Fi/Ncd ormai sono bolliti. Non so se Salvini è in grado di vincere le elezioni, ma... nel 2009 Tsipras in Grecia era al 4.70% e oggi è al 31.00% (nb - lo sbarramento è al 3.00% in Grecia), quindi tutto è possibile: più la crisi si aggrava, più le cose "assurde" si avverano (chi nel 2009 avrebbe immaginato Alexis Tsipras ad un passo dalla premiership? Proprio nessuno).
    [Modificato da Robert - W la... foiga! 02/12/2014 20:56]

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    Certo che ti vorrai anche far credere mezzo francese ma di savoir faire proprio ne hai meno di zero

    _________________



    Il mago Oronzo mi fa un baffo

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    Re:
    Quak150, 02/12/2014 21:34:

    Certo che ti vorrai anche far credere mezzo francese ma di savoir faire proprio ne hai meno di zero



    ??? [SM=x44473]
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    c'eraunavodka
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    00 03/12/2014 01:01
    Re:
    Quak150, 02/12/2014 21:34:

    Certo che ti vorrai anche far credere mezzo francese ma di savoir faire proprio ne hai meno di zero




    che sia un gollista? [SM=x44452]
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    00 03/12/2014 12:48
    Tornando alla Cupola-Mafiosa di Roma:

    sono state pubblicate foto di cene dove compaiono i compagni di merende:


    A ds Gianni Alemanno di spalle. Di fronte Poletti e Panzironi. In fondo i Marrone e Ozzimo

    Esclusivo
    Da Poletti al PdL tutti a tavola col capo clan. Una foto racconta il potere di mafia Capitale
    Nel 2010 il braccio destro di Massimo Carminati, Salvatore Buzzi organizzò una cena per ringraziare "I politici che ci sono a fianco".

    Da Rebibbia al Palazzo, l'incredibile carriera di un ex detenuto modello divenuto il dominus di una cooperativa da sessanta milioni

    Articolo di Emiliano Fittipaldi, 02 dicembre 2014


    una foto che racconta alla perfezione la parabola di Salvatore Buzzi, secondo la procura di Roma capo della nuova Mafia capitolina insieme all'ex fascista Massimo Carminati. Lo scatto risale al 2010, e immortala una cena in un centro di accoglienza organizzata da Buzzi e la sua cooperativa, "29 giugno".


    Attorno al tavolo ci sono tutti quelli che a Roma contavano qualcosa. Politici di destra e sinistra, assessori e esponenti del clan dei Casamonica, tutti insieme appassionatamente. Buzzi, detenuto negli anni '70 e '80 per omicidio, poteva dirsi più che soddisfatto: era riuscito infatti a far sedere fianco a fianco l'allora sindaco Gianni Alemanno (oggi indagato con Buzzi per associazione mafiosa), l'ex capo dell'Ama Franco Panzironi (arrestato con Buzzi), un esponente del clan dei Casamonica in semilibertà, l'attuale assessore alla Casa Daniele Ozzimo (al tempo consigliere Pd e pure lui indagato oggi dai magistrati: si è dimesso ), il portavoce dell'ex sindaco Sveva Belviso e il potente parlamentare del Pd Umberto Marroni, seduto, sorridente, vicino a Panzironi.

    Marroni (accompagnato dal padre Angiolo, al tempo garante dei detenuti della Regione Lazio) era capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, sulla carta il capo dell'opposizione ad Alemanno. Oggi è onorevole, e siede alla Camera. «Per due anni - raccontò Buzzi - insieme ad altre nove cooperative abbiamo lottato contro Alemanno che voleva tagliarci i fondi. Abbiamo organizzato sette manifestazioni in Campidoglio. Alla fine abbiamo raggiunto un accordo e perciò c'è stata quella cena. Invitammo i politici che ci erano stati a fianco, per questo c'erano anche esponenti del Pd».

    vedi anche:

    ESPRESSOMUNAFO-20141202132314319-jpg

    Mafia, arrestato il 're di Roma' Massimo Carminati. Indagato Gianni Alemanno

    Una holding criminale che spaziava dalla corruzione all'estorsione, dall'usura al riciclaggio, con infiltrazioni “diffuse” nel tessuto imprenditoriale politico e istituzionale. E' ciò che emerge dall'inchiesta della procura di Roma che ha portato all'arresto di 28 persone. Indagini sull'ex sindaco e altri politici capitolini


    Nella cena bipartisan Buzzi era riuscito a infilare anche Giuliano Poletti, attuale ministro del Lavoro e allora gran capo della Lega Coop. Poletti e Buzzi si conoscono bene: il ministro (non indagato e non coinvolto nell'inchiesta) è stato invitato dal braccio destro di Carminati anche all'assemblea della cooperativa 29 giugno per l'approvazione del bilancio 2013. Tanto che, per festeggiare l'arrivo di Giuliano al dicastero del Lavoro, lo scorso maggio Buzzi ha dedicato la copertina del magazine dell'associazione proprio all'ignaro Poletti. Numero del magazine sul quale troviamo le firma di Angiolo Morroni e interviste di Ozzimo e Giovanni Fiscon, dirigente dell'Ama anche lui finito in manette.

    Buzzi è uno che ci sa fare. La sua carriera ha dell'incredibile. Arrestato per omicidio, condannato a trent'anni, nel 1980 decide di mettersi a studiare e di laurearsi. Tre anni più tardi, risulta a "L'Espresso" riesce a diventare dottore in Lettere Moderne, con una tesi sull'attività giornalistica dell'economista Pareto. Un lavoro eccellente: Buzzi prende 110 e lode, è il primo a laurearsi all'interno delle mura di Rebibbia.

    Un anno dopo, sempre in carcere, si fa notare prendendo la parola in un convegno su "Misure alternative alla detenzione e ruolo della comunità esterna". La sua relazione chiede che la riforma carceraria venga applicata rapidamente, in modo da garantire ai carcerati misure alternative alla detenzione. Anche stavolta, applausi a scena aperta, tanto che Stefano Rodotà, allora deputato della sinistra indipendente, secondo l'Ansa dichiara che «la relazione svolta dal detenuto Buzzi rappresenta un documento concreto e di grandissimo interesse per cui d'ora in poi per le istituzioni non ci sono più alibi». Un detenuto modello, insomma.

    Buzzi due anni dopo corona il suo sogno, ed esce dalla cella. Fonda con altri soci la cooperativa «Rebibbia 29 giugno» e comincia a rifarsi una vita. Partecipa nel 1986 a un convegno sugli anni di piombo a Roma a cui partecipano ex terroristi dissociati che hanno aperto cooperative, e racconta di aver ottenuto - con la sua - alcuni lavori di ristrutturazione sulla Tiberina, persino quelli per la ristrutturazione di una caserma dei carabinieri. «Se non ci saranno altri lavori» spiega dal palco «tutto finirà. Cosa aspetta il comune di Roma a dare una destinazione ai 500 milioni di lire che la Regione Lazio ha attribuito ad ogni comune sede di istituzioni carcerarie?».

    Non sappiamo quando Buzzi decide si tornare al crimine, né quando conosce Carminati e e i sodali con cui costuira l'associazione mafiosa che - ha spiegato Giuseppe Pignatone - da lustri domina Roma attraverso tangenti, intimidazioni, usura, riciclaggio e corruzione. Sappiamo che di soldi, alla sua cooperativa, ne arriveranno a bizzeffe. Grazie, soprattutto, agli accordi con la politica: spulciando il bilancio 2013, si scopre che i ricavi della galassia presieduta da Buzzi hanno sfiorato i 59 milioni di euro, mentre il patrimonio di gruppo ha superato i 16,4 milioni. Possibile che la politica, in tutti questi anni, non si sia mai accorta che l'ex detenuto modello era tornato dalla parte dei cattivi?



    Fonte: La Repubblica - L'Espresso



    [Modificato da Etrusco 03/12/2014 12:53]
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    e sulla rete stanno dilagando ironie di ogni tipo:

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    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    00 03/12/2014 13:02



    Foto eloquente col Clan Casamonica e Gianni Alemanno

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    00 03/12/2014 13:16
    Alessandro Di Battista scrive:

    "Quest'immagine è l'emblema del nostro Paese. Sono a cena, banchettano. Hanno raggiunto accordi sulle cooperative di Roma. La cena è stata organizzata da Salvatore Buzzi
    , secondo i giudici capo della Mafia Romana assieme a Massimo Carminati.

    Forse qualcuno è assuefatto da tutto questo. Beh, noi no.
    Forse qualcuno pensa che il malaffare non lo riguardi,
    ma poi si lamenta che in città vi siano buche o che cascano i tetti delle scuole.

    Forse qualcuno pensa che il compromesso faccia parte della logica politica.
    Beh, noi no!

    Il compromesso è mafia e
    il Comune di Roma è diventato l'ufficio di collocamento del Crimine organizzato.

    P.S. Oggi, ore 14.00, conferenza stampa alla Sala del Carroccio, in Campidoglio. Ci sarà anche Luigi Di Maio."
    [Modificato da Etrusco 03/12/2014 13:17]

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    00 03/12/2014 21:04
    «Tu c’hai idea quanto ce guadagno sugli immigrati?... Il traffico di droga rende di meno...
    Noi quest’anno abbiamo chiuso con 40 milioni di fatturato ma tutti i soldi, gli utili li abbiamo fatti sui zingari, sull’emergenza alloggiativa e sugli immigrati,
    tutti gli altri settori finiscono a zero».


    A parlare al telefono in un’intercettazione è Salvatore Buzzi, responsabile Coop “29 Giugno”,
    che nella foto sottostante risalente ad un cena del 2010, siede a tavola con:
    1) Il pregiudicato Luciano Casamonica, ritenuto uno dei Boss del Clan Casamonica;
    2) Giuliano Poletti, oggi ministro del lavoro;
    3) Franco Panzironi, ex amministratore delegato della municipalizzata dei rifiuti (AMA);
    4) Umberto Marroni, deputato del PD;
    5) Daniele Ozzimo, ex assessore nella casa alla Giunta Marino;
    6) Angelo Marroni, garante dei detenuti nel Lazio;
    7) Alemanno, ex Sindaco di Roma.

    Ora è chiaro chi e perchè vuole l'emergenza migrati.
    Destra e Sinistra speculano sulla sofferenza di milioni di persone che ogni giorno fuggono da guerre e povertà.
    [Modificato da Etrusco 03/12/2014 21:05]

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