00 17/07/2015 11:57
Intanto, la protesta a Quinto di Treviso sta andando avanti.
Ed hanno dei punti validissimi:
«Questi africani sono giovani, non hanno un lavoro. Nulla da fare tutto il giorno e mio padre poliziotto mi spiegava che chi sta sempre con le mani in mano può decidere di fare cose non buone. E questi, appena arrivati, si sono messi ai balconi a filmare noi qua sotto, a scattare foto. Come per dire: protestate pure, siamo arrivati qui e non andiamo più via. E poi, tutto quel ben di Dio per arredare gli appartamenti... Avevano davvero bisogno di tv satellitari che non abbiamo nemmeno noi?».
«Porteremo il tutto — annunciano Davide Visentin, segretario regionale e Sebastiano Sartori, dirigente — ai veneti che sono stati colpiti dalla tromba d'aria a Dolo e Mira. Noi siamo qui per difendere gli italiani ed i nostri confini. Questa è Italia, non Africa. E ci sembra un bel modo per ricordare la vittoria della Prima guerra, quando questi confini sono stati fissati».
Tante voci, nel neonato campeggio. «Combattiamo il business che c'è dietro a questa cosiddetta accoglienza. Fra un paio di anni scopriremo che anche la cooperativa che ha in gestione gli immigrati fa parte di qualche cosca. È nata soltanto il 15 giugno, a Grosseto, appena in tempo per fare l'affare».

Per tutto il giorno il mucchio di beni pagati dallo Stato resta nel prato, sotto il sole. Poco lontano gli uomini in divisa.
«Non si può continuare così - spiega Ennio Brunello, consigliere comunale delegato di Quinto - dentro le palazzine gli immigrati si divertono a giocare con l'ascensore e poi guardano chi sta fuori ridendo e fumando, con il cellulare sempre in mano. Inaccettabile».

Quel che è certo è che la protesta dei residenti andrà avanti a oltranza. Almeno fino a quando non riusciranno ad avere un incontro con il prefetto Maria Augusta Marrosu. «Noi - conclude Teresa - torneremo nelle nostre case solo quando loro se ne saranno andati da qui.
Riportateli tutti in Africa. Questi sono nati per non fare nulla. Dicono di scappare dalle guerre, ma non ne hanno mai vista una. Mio nonno ha lasciato le ossa sul Piave. Loro, invece, sono belli in forma. Lo si vede anche dai muscoli che hanno».

www.ilgazzettino.it/NORDEST/TREVISO/quinto_profughi_rogo_treviso_prefetto/notizie/14687...

Case lussuosdamente arredate con TV satellitari, wifi, cellulari, persino pacchetti di sigarette. Tutto a spese dello stato (cioe' di noi contribuenti).
E le spese di acqua, energia elettrica, pulizie condominiali, divise fra i proprieteri degli altri appartamenti. Che oltre alla beffa di pagare un mutuo per quello il loro sudato appartamento, si ritrovano un immobile a valore ormai zero.

Poi di contro, italiani che con la crisi non riescono piu' a pagare l'affitto, vengono sfrattati e si suicidano:
genova.repubblica.it/cronaca/2015/07/16/news/sestri_si_uccide_lanciandosi_dal_tetto_di_casa_nel_giorno_dello_sfratto-119207974/?ref=...

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Il mago Oronzo mi fa un baffo