00 01/02/2017 15:56
W il capodanno cinese
Simpatica coglionata del Gazzettino.
Leggete questa dichiarazione:
«Quando ho varcato l'ingresso del ristorante - racconta - una donna cinese mi è venuta incontro e alla mia richiesta se potevo sedermi ad un tavolo con un amico mi ha risposto candidamente: «Ai locali non diamo da mangiare». «Alla sua affermazione ho prima pensato che si fosse spiegata male e ho insistito. Ma lei stessa ha poi aggiunto che il locale aveva già molte prenotazioni e che non ci sarebbe comunque stato posto per noi che non siamo clienti che servono abitualmente».
Il signore pare abbia chiamato i carabinieri (?), perché si sa, se voi andate in un ristorante dove è tutto prenotato e non avete prenotato, che fate? Chiamate i carabinieri, naturalmente.
Ora io vi chiedo, premesso che non è necessario pubblicare il tiramento di chiunque, che titolo mettereste a un articolo che riporta queste virgolette? Ecco il capolavoro del Gazzettino:
"Sei italiano, qui non c'è posto": cliente cacciato dal ristorante cinese.
Dipingendolo come il classico caso di "razzismo all'incontrario". Ora, non tutti sono obbligati a sapere quand'è il capodanno cinese e non tutti sono obbligati a sapere che per qualche giorno all'anno le prenotazioni fioccano e riempiono i locali. Mi chiedo però come i giornalisti del Gazzettino osservino la realtà se è così facile convincerli che in un ristorante cinese accettino normalmente SOLO CLIENTI CINESI! Ma davvero un gestore cinese dovrebbe essere così fesso da precludersi il 99% della possibile clientela?! Il razzismo non è tanto all'incontrario, perché non credo che questi due inconsapevoli clienti si sarebbero permessi di chiamare i carabinieri se un ristorante italiano avesse detto loro che era tutto prenotato. Forse han pensato che gettare fango su un ristorante cinese che ha l'unico torto di non aver posto, si poteva fare. Cari amici del Gazzettino, a una lettura di questo genere può abboccare solo un fesso, ma siete proprio sicuri di voler selezionare solo lettori fessi?