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Ponte Genova San Giorgio

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    pliskiss
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    00 03/08/2020 15:18
    La giornata dell’inaugurazione –

    Genova – «Per Genova e per San Giorgio!» era l'antico grido di battaglia delle galee genovesi. Ora tocca al nuovo viadotto sul Polcevera chiamarsi così, "Genova San Giorgio", quasi fosse un'invocazione. Oggi si taglia il nastro, con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, di un'opera che nasce sul teatro della peggiore tragedia stradale della storia della Repubblica, il crollo del Ponte Morandi, 14 agosto 2018, 43 vittime. Proprio per questo non sarà una festa, ma una cerimonia sobria, come richiesto dai parenti delle vittime (che non ci saranno) e ribadito dal Capo dello Stato. «Non c'è nulla da festeggiare, ma va celebrato il lavoro e l'impegno», riassume il presidente della Liguria, Giovanni Toti. Da mercoledì mattina il Genova San Giorgio diventerà percorribile. Parte della autostrada A10, sotto la gestione di Autostrade per l'Italia.



    La ministra Catalfo e il messaggio agli operai: «L’Italia vi guarda con orgoglio»

    La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, riporta queste parole su Facebook: «“Aver fatto questo, essere stato qui, è motivo di orgoglio per me e per i miei familiari”, confessa Paolo, tradendo un po' di emozione». E commenta: «A poche ore dall'inaugurazione del “Genova San Giorgio”, il nuovo ponte di Genova, rivolgo un ringraziamento particolare ai 1.200 operai che, come Paolo, per quasi due anni hanno lavorato senza sosta per realizzare quest'opera simbolo della rinascita di una città e dell'intero Paese». «L'Italia che oggi si stringe attorno alle famiglie delle vittime di quel tragico 14 agosto, guarda a voi con orgoglio e gratitudine», aggiunge Catalfo.



    «Nel giorno in cui si è rischiato di chiudere il cantiere del ponte per Genova a causa del Covid stavamo organizzando l'innalzamento della prima campata da cento metri. – ha detto l'ad di Fincantieri Infrastructure Marcello Sorrentino stamani a Genova - C'era stato un fuggi fuggi e alcune ditte avevano lasciato il cantiere. Fincantieri Infrastructure è rimasta ferma sul posto a organizzare il varo, alla fine ha dato l'abbrivio anche agli altri, per cui quel momento di esitazione anche grazie al nostro impegno siamo riusciti a farlo superare a tutti. Da quel momento in poi non ci ha fermato nessuno, ne sono orgoglioso». «Per mesi sono stato l'unico ospite di un albergo a Genova - ha ricordato -, quando uscivo al mattino l'unica voce che mi accompagnava era quella delle sirene delle autoambulanze, sembrava di stare in periodo di guerra. Arrivavo in cantiere e trovavo persone impaurite - ha concluso - ma decise a continuare».

    Sorrentino ha inoltre affermato che Fincantieri Infrastructure è pronta a contribuire all'ammodernamento della rete autostradale italiana. «Si parla della vicenda autostrade, dell'aspetto finanziario-economico, però pensate allo stato dell'arte, il calcestruzzo ha dimostrato nella sua vita di 60-70 anni di fare fatica. Considerate la quantità di ponti presenti in Italia. - commenta Sorrentino - Parlavo con l'amministratore delegato di Anas la settimana scorsa e Anas gestisce circa 16 mila ponti, di cui 10 mila vanno sostituiti, quindi stiamo studiando un progetto-proposta per sostituirli magari in 3-5 anni con strumenti innovativi per lo smantellamento e il varo, parliamo di circa un milione di tonnellate di ferro da mettere in cantiere».

    Il Rina: l’area sottostante il ponte sarà riconsegnata entro fine novembre

    Sarà riconsegnata entro fine novembre l'area sottostante il nuovo ponte Genova San Giorgio. «Anche se puntiamo a finire tutto anche prima», ha sottolineato Andrea Tomarchio project manager di Rina. «Il più è fatto - ha proseguito Tomarchio - e ai fini dell'esercizio al traffico non c'è nessun problema. Bisognerà sistemare i versanti, il reticolo idraulico sottostante, ma sono davvero piccoli interventi. Vogliamo restituire l'area agli abitanti nel tempo più breve possibile». Le opere di demolizione e ricostruzione sono costate rispettivamente 19 milioni e 202 milioni. Opere realizzate ottimizzando i tempi, con funzioni svolte in parallelo. «Si è lavorato così - ha spiegato Roberto Carpaneto, amministratore delegato di Rina Consulting - per limitare al massimo il tempo visto che Genova, senza il ponte, ha perso dai sei ai 10 milioni al giorno. E' stato un esercizio intenso, ma oggi è un risultato che ci riempie di gioia e orgoglio». «Abbiamo pubblicato tutto - ha concluso Carpaneto - in estrema trasparenza, una scelta che ci ha fatto apprezzare dalla popolazione e che ci ha fatto lavorare con ancora più motivazione».

    La presidente del Senato Casellati incontra Toti in Regione

    La presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati ha incontrato questa mattina il presidente della Regione Giovanni Toti, ricevendo in dono la bandiera ufficiale di Regione Liguria. La presidente, che oggi parteciperà all'inaugurazione del nuovo viadotto San Giorgio, non ha rilasciato dichiarazioni all'uscita dal palazzo della Regione.

    Il capo appalto Michelini: «Applicate le norme europee»

    «Per ricostruire nel più breve tempo possibile il ponte di Genova abbiamo disapplicato la normativa per fare meglio, ci sono norme in Italia che vietano di fare le cose per bene, vietano a volte di seguire le best practice internazionali»: così il responsabile unico del procedimento dell'appalto di ricostruzione del ponte Maurizio Michelini sintetizza la spina dorsale del “modello Genova”. «Best practice vuole dire poche norme, cogenti, poche norme obbligatorie, solo quelle che interessano, che presidiano l'interesse pubblico, il resto lasciato non alla libertà totale, ma alle migliori prassi internazionali. - sottolinea - A parità di qualità, sicurezza e contesto rispetto ad altri Paesi europei, noi in Italia abbiamo un sistema burocratico in eccesso che ci impedisce di fare certe cose senza un apprezzabile motivazione legata all'interesse pubblico». «Nei cantieri del ponte di Genova la prevenzione del crimine è stata porta avanti in un modo molto pratico ed efficace tanto che viene studiata e citata in una relazione bimestrale della Dia, l'abbiamo fatta sul campo con il “pattuglione”, con persone in divisa e con l'intelligence, non l'antimafia o l'anticorruzione burocratica fatta di autocertificazioni, ma quella vera fatta sul campo», commenta.


    Zingaretti: «Nella memoria l’Italia ritrova la speranza»

    «Nel giorno dell'apertura del nuovo Ponte di Genova il mio pensiero va prima di tutto alle vittime e alle loro famiglie. Quella tragedia rimarrà per sempre scolpita nella coscienza collettiva del Paese. Il nuovo Ponte è oggi un simbolo dell'Italia che, nella memoria, ritrova la speranza nel riscatto e nel futuro»: lo scrive su Facebook il segretario del Pd Nicola Zingaretti. «Grazie a Renzo Piano, alla sua generosità e a quella di un popolo, gli italiani, che nei momenti difficili, ha sempre saputo ritrovare la concordia e la determinazione per rialzare la testa», conclude.

    Toti: «Non è una festa, il pensiero va alle vittime»

    «“Genova non è in ginocchio”. Lo avevamo detto con il sindaco Bucci a poche ore dal crollo di Ponte Morandi. Eravamo stati anche criticati per questo. Invece avevamo ragione e oggi restituiamo a Genova il suo ponte. In quelle parole pronunciate a caldo, con il dolore che esplodeva in noi ma con le maniche già rimboccate per lavorare, c'era tutto l'orgoglio e la tenacia tipica dei genovesi. In quelle parole pronunciate nel momento più buio c'era la forza di andare avanti da subito. Lo abbiamo fatto. Senza dimenticare mai le 43 vittime. Il loro ricordo ci ha accompagnato in ogni giorno di lavoro e sarà così per sempre». Lo scrive il governatore e commissario per l'emergenza di Ponte Morandi Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook a poche ore dall'inaugurazione del viadotto “Genova San Giorgio”.

    «Il primo pensiero in questa giornata è per chi non c'è più, per le loro famiglie che aspettano giustizia, e noi la pretendiamo con loro. Perché quel ponte non doveva cadere e qualcuno dovrà pagare. Ed è per questo che oggi non sarà una festa. Resta però la soddisfazione per l'impresa riuscita grazie al lavoro di donne e uomini che oggi ringrazieremo e che ci hanno fatto rialzare con fierezza e tenacia. Lo avevamo promesso ed è stato così. Benvenuto Ponte Genova San Giorgio: unisci la città e portaci verso un futuro migliore!», conclude Toti.




    La Cgil: «Bene avere il nuovo ponte ma resta il dolore per le vittime»
    Federico Vesigna, segretario generale Cgil Liguria, afferma: «Finalmente dopo due anni dalla tragedia del 14 agosto abbiamo di nuovo il Ponte sul Polcevera. Non c'è niente che potrà mai lenire il terribile dolore per le 43 vittime innocenti di quel colpevole crollo. Forse solo il lavoro della magistratura potrà ristabilire un po' di verità, ma avere ricostruito il Ponte nei tempi stabiliti probabilmente può aiutare a ricostruire un clima di fiducia verso quelle istituzioni che nell'agosto di due anni fa sembravano aver colpevolmente abbandonato il nostro territorio». «Se un insegnamento si può trarre è che anche in Italia le infrastrutture si possono realizzare in tempi rapidi se si dispone delle risorse necessarie a lavorare bene e in sicurezza. Se il Ponte è di nuovo percorribile dopo due anni non è di certo perché si è derogato al codice degli appalti con il ricorso al massimo ribasso, la liberalizzazione dei subappalti e la cancellazione dei certificati antimafia. Se di modello Genova si vuol parlare si faccia riferimento all'impegno e alla serietà di tutti i lavoratori che in questi mesi non si sono mai fermati, neppure di fronte alla minaccia del Covid».

    Il viceministro Cancellieri: «Giorno di rinascita, nuovo ponte simbolo di determinazione»

    Il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Giancarlo Cancellieri in un post scrive: «Oggi per l'Italia tutta è un giorno di straordinaria rinascita. Il nuovo ponte di Genova è simbolo della determinazione e della forza degli italiani che colpiti da una drammatica tragedia, il crollo che causò 43 vittime e il dolore insanabile dei loro familiari, oggi si rialzano e mostrano la parte migliore del nostro Paese». Cancellieri evidenziando che «lo Stato torna a fare lo Stato occupandosi di autostrade con investimenti in sicurezza e tariffe più basse per tutti». «L'Italia - scrive ancora Cancellieri - merita il livello delle infrastrutture dei paesi del resto d'Europa ed ha il diritto di disporre di opere moderne, veloci e soprattutto sicure. Abbiamo mostrato al mondo che è possibile fare bene le cose e farle velocemente, utilizzando le migliori energie del Paese. Grazie al MoVimento 5 Stelle e al lavoro del governo, dopo due anni, inauguriamo il nuovo Ponte di Genova».

    Le testimonianze

    Il fratello di Henry Diaz: «Salirò sul viadotto per elaborare il lutto»
    I sopravvissuti: «Di nuovo sul ponte con chi ci ha salvati»
    L’intervista

    Renzo Piano: «È il Ponte della nuova Genova, amatelo e durerà mille anni»

    La cerimonia

    Tutto è stato affinato nei minimi dettagli in riunioni su riunioni in Prefettura a Genova. Il Capo dello Stato incontrerà i parenti delle vittime proprio in largo Lanfranco alle 17.15, per poi recarsi sul ponte alle 18.30. Prima di lui arriveranno la Presidente del Senato Elisabetta Casellati e la presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia. Nella carreggiata a monte sono stati allestiti i gazebo per gli ospiti (450 presenze previste) e un palco. All'inizio della cerimonia, verrà data lettura dei nomi delle 43 vittime del crollo del Morandi, la cui eco non si disperderà durante il minuto di silenzio che seguirà.




    Poi, i discorsi: primo a parlare il sindaco commissario Marco Bucci, quindi il governatore Giovanni Toti che sarà seguito dall'architetto Renzo Piano, infine il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Al termine il taglio del nastro - fatto da Toti, Bucci e Conte - e, pioggia permettendo (l'allerta meteo la prevede per tutta la giornata), le Frecce Tricolori saluteranno il Capo dello Stato e la città con il tricolore e i colori di Genova.




    Prima e dopo risuoneranno l'inno di Mameli e una versione di Creuza de ma interpretata da 18 artisti. Sarà il nuovo arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, a benedire la struttura, una volta caduto il nastro. E lo farà tra il suono delle sirene delle navi in porto.





    Poi, il Presidente sarà il primo a passare (a piedi) sul nuovo viadotto insieme a quattro rappresentanti delle imprese che hanno contribuito alla costruzione del viadotto, prima di salire in auto e tornare all'aeroporto.



    commento- mi da l'impressione che è più sostenuto, il Morandi a vedersi sembrava un castello di carte, un impressione cmq che ti fai anche dopo che è crollato

    rimango cmq sempre per la mia idea che i ponti ad arco danno più sicurezza


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    00 04/08/2020 00:10
    Re:
    pliskiss, 03/08/2020 15:18:


    commento- mi da l'impressione che è più sostenuto, il Morandi a vedersi sembrava un castello di carte, un impressione cmq che ti fai anche dopo che è crollato

    rimango cmq sempre per la mia idea che i ponti ad arco danno più sicurezza






    ma tu pensi ancora ai ponti ad arco fatti in pietra? adesso li fanno di acciaio e non c'è paragone, anche in caso di terremoti potrebbero resistere di gran lunga meglio.

    Quello che fa paura sono le teste che stanno a decidere sulle manutenzioni di questi ponti, abbiamo visto che questi privati erano interessati solo a lucrare e pur di mettersi in tasca pure i soldi destinati altrimenti alla messa in sicurezza, dichiaravano carte false!


    non so voi, ma oggi quando sentivo parlare di questo nuovo ponte come un orgoglio italiano... a me venivano in mente solo tutti i morti venuti giù col ponte Morandi, rimarrà anche questo ponte una macchia indelebile sulla storia italiana, una vergogna per come questo delitto annunciato si è compiuto e per come i responsabili rimarranno impuniti, scommettiamo?
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    rufusexc
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    00 04/08/2020 20:53
    Re: Re:
    Freedom's promoter, 04/08/2020 00:10:




    ma tu pensi ancora ai ponti ad arco fatti in pietra? adesso li fanno di acciaio e non c'è paragone, anche in caso di terremoti potrebbero resistere di gran lunga meglio.

    Quello che fa paura sono le teste che stanno a decidere sulle manutenzioni di questi ponti, abbiamo visto che questi privati erano interessati solo a lucrare e pur di mettersi in tasca pure i soldi destinati altrimenti alla messa in sicurezza, dichiaravano carte false!


    non so voi, ma oggi quando sentivo parlare di questo nuovo ponte come un orgoglio italiano... a me venivano in mente solo tutti i morti venuti giù col ponte Morandi, rimarrà anche questo ponte una macchia indelebile sulla storia italiana, una vergogna per come questo delitto annunciato si è compiuto e per come i responsabili rimarranno impuniti, scommettiamo?



    Concordo in pieno. Un ponte fatto bene e soprattutto manutenuto bene non può crollare. Pensate che alcuni ponti costruiti dagli Antichi Romani vengono ancora utilizzati.
    In varie parti del mondo ci sono ponti ponti strallati, non solo in Italia, che vengono utilizzati e, alcuni sono in zone sismiche (Tatara Bridge e Tsurumi Tsubasa Bridge) o anche ponti sospesi (Golden Gate a San Francisco) che resistono anche alle scosse di terremoto grazie alla continua manutenzione di cui sono oggetto.



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    00 05/08/2020 00:30
    Re: Re: Re:
    rufusexc, 04/08/2020 20:53:



    In varie parti del mondo ci sono ponti ponti strallati, non solo in Italia, che vengono utilizzati e, alcuni sono in zone sismiche (Tatara Bridge e Tsurumi Tsubasa Bridge) o anche ponti sospesi (Golden Gate a San Francisco) che resistono anche alle scosse di terremoto grazie alla continua manutenzione di cui sono oggetto.







    Ma abbiamo visto che il Ponte Morandi è crollato proprio perchè in Italia sta passando di moda fare la dovuta manutenzione periodica ai viadotti... [SM=x44464]
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    pliskiss
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    Re: Re:
    Freedom's promoter, 04/08/2020 00:10:




    ma tu pensi ancora ai ponti ad arco fatti in pietra? adesso li fanno di acciaio e non c'è paragone, anche in caso di terremoti potrebbero resistere di gran lunga meglio.

    Quello che fa paura sono le teste che stanno a decidere sulle manutenzioni di questi ponti, abbiamo visto che questi privati erano interessati solo a lucrare e pur di mettersi in tasca pure i soldi destinati altrimenti alla messa in sicurezza, dichiaravano carte false!


    non so voi, ma oggi quando sentivo parlare di questo nuovo ponte come un orgoglio italiano... a me venivano in mente solo tutti i morti venuti giù col ponte Morandi, rimarrà anche questo ponte una macchia indelebile sulla storia italiana, una vergogna per come questo delitto annunciato si è compiuto e per come i responsabili rimarranno impuniti, scommettiamo?




    """""scommettiamo?""""

    la Quota non puniti la danno a 1,15

    troppo bassa e scontata

    non scommetto un cazzo
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    Re: Re: Re: Re:
    Arcanna Jones, 05/08/2020 00:30:




    Ma abbiamo visto che il Ponte Morandi è crollato proprio perchè in Italia sta passando di moda fare la dovuta manutenzione periodica ai viadotti... [SM=x44464]



    Questo perché ci sono persone che, per il loro tornaconto personale, non spendono i soldi necessari per la corretta manutenzione. Invece che dare la buonuscita ai Benetton [SM=x44491] , io prima gli avrei fatto pagare tutta la manutenzione delle strade, gallerie, ponti e viadotti che gestivano tramite Autostrade. Gli avrei fatto pagare il costo della demolizione di ciò che rimaneva del Ponte Morandi e il costo della rimozione delle macerie. Avrebbero dovuto pagare il costo della costruzione del nuovo ponte e, infine restituire gli aumenti dei pedaggi agli automobilisti/camionisti da quando avevano preso il controllo di Autostrade, come risarcimento per il pericolo per chi transitava sulla rete autostradale gestita da loro di avere incidenti. [SM=x44491]
    Ovviamente devono pagare anche i risarcimenti ai familiari delle vittime e, a chi è sopravvissuto al crollo. [SM=x44492]

    Se i Benetton finissero sul lastrico non mi farebbero pena alcuna. [SM=x44492]


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    Re: Re: Re: Re: Re:
    rufusexc, 05/08/2020 13:28:



    Questo perché ci sono persone che, per il loro tornaconto personale, non spendono i soldi necessari per la corretta manutenzione. Invece che dare la buonuscita ai Benetton [SM=x44491] , io prima gli avrei fatto pagare tutta la manutenzione delle strade, gallerie, ponti e viadotti che gestivano tramite Autostrade. Gli avrei fatto pagare il costo della demolizione di ciò che rimaneva del Ponte Morandi e il costo della rimozione delle macerie. Avrebbero dovuto pagare il costo della costruzione del nuovo ponte e, infine restituire gli aumenti dei pedaggi agli automobilisti/camionisti da quando avevano preso il controllo di Autostrade, come risarcimento per il pericolo per chi transitava sulla rete autostradale gestita da loro di avere incidenti. [SM=x44491]
    Ovviamente devono pagare anche i risarcimenti ai familiari delle vittime e, a chi è sopravvissuto al crollo. [SM=x44492]

    Se i Benetton finissero sul lastrico non mi farebbero pena alcuna. [SM=x44492]






    e invece



    Il governo si affanna per portare via ad ogni costo (anche miliardario) le autostrade alla famiglia Benetton Ma 4 mesi dopo il crollo del Morandi gli ha svenduto un immobile in centro dove sorgerà un hotel extra-lusso

    Alberto Di Majo 14 luglio 2020a a a
    Il primo governo guidato da Giuseppe Conte a quattro mesi dal crollo del ponte Morandi ha concesso alla famiglia Benetton un clamoroso affare immobiliare. Gli ha venduto un pezzo di Roma attraverso un fondo pubblico controllato dal ministero dell’Economia rinunciando alla prelazione dei Beni culturali.




    La tragedia di Genova è del 14 agosto 2018. L’11 dicembre dello stesso anno, mentre Palazzo Chigi promette di togliere le concessioni ad Aspi, la società Edizione Property, sempre dei Benetton, acquista in via preliminare un super immobile nel centro storico di Roma per 150 milioni. Si tratta dell’enorme edificio (22 mila metri quadrati) che si trova tra piazza Augusto Imperatore, via della Frezza, via di Ripetta, via del Corea e via Soderini: il palazzo è stato costruito tra il 1936 e il 1938 su progetto dell’architetto Vittorio Ballio Morpurgo e si affaccia sull’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto. Secondo le valutazioni delle principali agenzie immobiliari di Roma a giugno 2020 quel palazzo avrebbe un prezzo oscillante fra 187 e 210 milioni di euro, ma all’epoca della transazione i valori erano più alti.


    L’acquisto effettivo è avvenuto il 20 febbraio 2019 dopo la constatazione del «mancato esercizio della prelazione da parte del ministero dei Beni culturali» (guidato all’epoca da Alberto Bonisoli). Diciamo subito che l’allora ministro in quota 5 Stelle non è stato l’unico a non occuparsi della vicenda, visto che a dicembre 2019 la stessa Edizione Property spa ha comprato un altro immobile (sempre nella stessa piazza) per 120 milioni e anche allora il ministero dei Beni culturali (stavolta guidato dall’esponente dei dem Dario Franceschini) non ha ritenuto di esercitare il diritto di prelazione.



    L'ultimo disperato tentativo di Renzi per salvare i Benetton: Revoca? Ma quando mai...

    Torniamo alla compravendita dell’immobile principale, che un tempo era di proprietà dell’Inps e poi, nel 2005, è finito nel Fondo Immobili Pubblici. Non è mai stato venduto, fino alla fine del 2018. Il 20 luglio di quell’anno, infatti, la società dei Benetton presenta una proposta per acquistare l’edificio. L’offerta è 150 milioni. L’11 dicembre la vicenda si avvia a conclusione con la firma del preliminare di vendita e pochi mesi dopo l’operazione è conclusa.

    Ma la storia è soltanto a metà perché il 24 luglio del 2019 Edizione Property spa decide di dare in affitto il palazzo a Bulgari. Il canone è di 15 milioni all’anno per dieci anni (rinnovabile per altri dieci): dunque, in tutto, 150 milioni. Un’operazione con i fiocchi. Un investimento immobiliare ripagato in un decennio.

    Nell’edificio che una volta era di proprietà dello Stato Bulgari costruirà un albergo di lusso che aprirà nel 2022. «Il nuovo Bulgari Hotel Roma occuperà uno splendido palazzo modernista degli anni ’30, affacciato su due dei tesori più emblematici della città: l’Ara Pacis e il Mausoleo di Augusto, il primo imperatore romano» si legge sul sito della maison di gioielli. Ci saranno oltre 100 camere, in maggioranza suite, un bar di lusso e un ristorante stellato. «Il sapiente connubio di materiali quali il travertino color ocra e i mattoncini in terracotta celebrerà l’estetica dell’Antica Roma augustea, mentre magnifiche collezioni d’arte antica e contemporanea a rotazione impreziosiranno la struttura, evocando il ricco e sfaccettato patrimonio della città eterna, una delle città più belle al mondo, da sempre simbolo di arte e cultura».

    Il contratto di locazione ad uso alberghiero stipulato tra Edizione Property spa e Bulgari Roma srl è particolare: prevede un «canone minimo garantito» annuale pari, appunto, a 15 milioni più Iva «nel caso in cui il totale dei ricavi realizzato nei dodici mesi di competenza abbia ecceduto l’importo di euro 55 milioni» o un canone di 13.800.000 nel caso i guadagni siano uguali o inferiori a 55 milioni. Il contratto stabilisce, tuttavia, che per i primi trentasei mesi l’affitto sarà pari al 20% dei ricavi, poi del 23% e per l’anno successivo del 25% «anche in considerazione della necessità per la conduttrice di sviluppare il proprio avviamento e dell’impegno dalla stessa assunto di farsi carico dei lavori della conduttrice».

    E qui c’è un’altra questione rilevante. Come fa un palazzone di quel genere, nel centro di Roma, pieno di vincoli, a ottenere il cambio di destinazione d’uso per diventare un hotel? Sembrerà un’impresa titanica ad ogni albergatore o aspirante tale. Non in questo caso perché l’immobile è stato venduto già con le autorizzazioni necessarie. Un affare, non c’è che dire, soprattutto se si trova in fretta qualcuno che lo affitta a un prezzo che in pochi anni ripaga l’investimento. La domanda per chiedere il permesso di costruire (protocollo QI/2016/197154) per «la trasformazione in struttura turistica» è stata presentata il 14 novembre 2016. Il Campidoglio ha dato il via libera dopo pochi mesi: il permesso n. 193 è del 31/07/2017, previa autorizzazione della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area Archeologica Centrale di Roma per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione per cambio di destinazione d’uso. Le opere hanno avuto inizio il 28 febbraio 2018 a seguito della comunicazione di inizio lavori, trasmessa via Pec dal direttore del progetto lo stesso giorno.
    Un’operazione legittima, ci mancherebbe. Resta sullo sfondo un interrogativo. Ma se già nel luglio del 2017 lo Stato possedeva un palazzo straordinario nel cuore di Roma con tanto di permessi per trasformarlo in albergo, perché il Fondo che doveva gestirlo non lo ha messo a reddito dandolo in affitto e mantenendone la proprietà invece che venderlo alla società del gruppo Benetton facendogli, di fatto, un regalo senza pari? Una questione che suona ancora più inquietante dopo i proclami dei due governi guidati da Conte nei confronti dell’Aspi.


    ma ci rendiamo conto ??


    qui ci stanno prendendo per il culo


    specialmente quel Foggiano di merda in combutta con il bibitaro Avellinese

    non parliamo poi del PD che si fa inculare per i soldi da chi ha i soldi


    "" noo autostrade ai Benetton!!! [SM=x44469] """

    poi di dietro gli fai i favori




  • AlcibiadeR
    00 06/08/2020 15:49
    [SM=x44499] ... e avanti savoja che so mare gà sempre voja ... [SM=x44458]
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    00 06/08/2020 15:54
    Re: [SM=x44499] ... e avanti savoja che so mare gà sempre voja ... [SM=x44458]
    AlcibiadeR, 06/08/2020 15:49:





    si

    avanti Pietro che to mare lo ciapa dietro [SM=x44458]