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articolo di Fulvio Fiano sul Corriere della Sera - Cronaca di Roma 24/02/2021
Le verifiche sulla fornitura di 800 milioni di dispositivi di protezione durante la prima fase dell’emergenza Covid. Ai domiciliari l’intermediario Jorge Edisson Solis

Almeno in parte, gli 800 milioni di mascherine comprate in Cinadalla struttura commissariale di Domenico Arcuri in una commessa da 1,25 miliardi di euro complessivi, sono arrivate in Italia senza certificazione: «È rilevante la circostanza che i plichi (rinvenuti dalla Gdf, ndr), contenenti documentazione che sarebbe stato necessario esaminare prima della firma dei contratti di fornitura in quanto relativa alle caratteristiche tecniche dei dispositivi di protezione, sia pervenuta presso gli uffici della struttura commissariale solo il 2 dicembre 2020, ben oltre la stipula, a dimostrazione del fatto che la fornitura al Governo italiano delle mascherine trova unico fondamento nella intermediazione e nella moral suasion operata in modo occulto da Mario Benotti sulla sola base del rapporto personale tra lo stesso e Arcuri». È uno dei passaggi con cui il gip motiva la misura interdittiva a carico del giornalista Rai in aspettativa, raggiunto dal divieto temporaneo dell’esercizio di attività d’impresa e il divieto di ricoprire incarichi o uffici direttivi in persone giuridiche/imprese. Stesse misure colpiscono Vincenzo Andrea Tommasi della milanese Sunsky srl, Georges Fares Khouzam (Partecipazioni spa), e Daniela Rossana Guarnieri (Microproducts). Ai domiciliari va invece Jorge Edisson Solis (Guernica). Sono tutti indagati, in concorso tra loro per traffico di influenze illecite (aggravato dal reato transnazionale) oltre che, a vario titolo, per ricettazione, riciclaggio e auto-riciclaggio.

Secondo i finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, si sarebbero rivolti a tre consorzi cinesi offrendo l’intermediazione — non contrattualizzata dal commissario — delle loro imprese e ottenendone commissioni per decine di milioni di euro. Il gip parla di «estrema spregiudicatezza mostrata dagli indagati per schermare l’illecita provenienza dei flussi finanziari». In una intercettazione Tommasi si vanta: «Io sono stato il più grande fornitore di mascherine in Italia, ne abbiamo vendute 925 milioni».

Ma questi «successi» non avevano saziato gli indagati. In particolare, «è emerso che il Benotti, dopo aver ampiamente lucrato illecitamente per i contratti delle mascherine, aveva intenzione di continuare a proporre ulteriori “affari” al commissario Arcuri». Nelle intercettazioni, annotano però i finanzieri, emerge la sua frustrazione per il fatto che «Arcuri ha interrotto i rapporti con lui» e che questo potrebbe essere il sintomo che il commissario avrebbe avuto notizie in forma riservata su qualcosa «che ci sta per arrivare addosso».

Ma venuto meno Benotti, Solis ha provato a raggiungere ugualmente Arcuri: «Tu sai come arrivare ad Arcuri? Io c’ho il numero di Arcuri, tutto», chiede in una intercettazione. «C’è tanto capitale in Cina? Mi hai capito, tu c’hai un amico lì dentro e quell’amico serve». E ancora: «Tu sei bravo per arrivare a Arcuri? Arcuri conosce il gruppo nostro? Con il tuo amico Arcuri a occhi chiusi te compra? Perché noi abbiamo dato credito per 400 milioni all’Italia che nessuno, nessuno lo ha e hanno pagato tutto».

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"feriscono il mio cuore
d'un languore
monotono."
Paul Verlaine