CANBERRA (Aus), 21 ottobre 2003 - Coi denti e con le unghie. E un bel contorno di cerotti. Ma (quasi) in paradiso. L'Italia ovale supera il Canada e centra un risultato senza precedenti. Mai, nella storia della coppa del Mondo, il quindici tricolore aveva centrato due vittorie nella stessa edizione. Il capolavoro riesce ad Australia 2003: dopo Tonga, contro gli azzurri, sono i Canucks ad andare k.o. Alla vigilia della rassegna iridata sarebbe stato difficile credere in un simile bottino. E il bello è che sabato, contro il Galles, la nazionale di Kirwan disputerà uno scontro diretto valido per la promozione ai quarti di finale. Da non credere.
Contro il Canada è sofferenza pura. Soprattutto nei dieci minuti finali, quando il risultato resta appeso a un filo. Partita di basso livello tecnico, complicata dall'acquazzone che un'ora prima del via s'è rovesciato su Canberra e che ha reso il pallone scivoloso come una saponetta. Errori da una parte e dall'altra: alla fine, a far la differenza, pallottoliere alla mano, è la maggior precisione ai calci di Wakarua rispetto a Barker. L'apertura azzurra, dopo l'exploit con Tonga (8 su 9 e 21 punti) conferma le doti da fromboliere: 5 su 6 e 14 punti. Per il collega avversario solo 3 su 7 e addio sogni. A fronte di una lunga sequela di palle perse e di troppi possessi non concretizzati, sono i piazzati dell'equiparato neozelandese a tener l'Italia in vantaggio nel primo tempo. Alla fine del quale si cominciano a contare i feriti: già fuori Bortolami (lussazione alla spalla sinistra) per Checchinato, restano negli spogliatoi Troncon (colpo alla schiena) e Mirco Bergamasco (sospetta frattura a uno zigomo) che vengono sostituiti da Mazzantini e da Masi.
L'Italia giganteggia in touche; il Canada, in mischia, è davvero poca cosa. Ma a inizio ripresa sono i nordamericani a prendere l'iniziativa. Un calcio di Barker riporta la situazione in parità (9-9). O'Brien, arbitro neozelandese, chiesta la prova televisiva, annulla giustamente una meta di Parisse, che schiaccia l'ovale a terra prima della linea fatidica. Ma, dopo altri tre punti di Wakarua (12-9), la terza linea italoargentina, 20 anni compiuti in settembre, fa centro. Il Canada ha un uomo in meno perché Di Girolamo ha subito un cartellino giallo, Mazzantini, con la punta del piede ruba palla e Palmer passa al baby del Benetton Treviso che, in percussione, trova punti d'oro. Il resto, dal 19-9 del 16', è battaglia vera. E tanta sofferenza. Al 26', dopo un grave errore di Canale, è il Canada ad andare in meta grazie a un'irresistibile volata dell'estremo Fyffe (19-14). L'Italia è con la bava alla bocca: si fanno male Masi e Persico, Mazzantini salva una meta quasi fatta, Ongaro, reo di aver fatto deliberatamente crollare un raggruppamento, si becca 10'. Ma gli azzurri, in mezzo a tanta confusione resistono. E' la sola cosa che conta.