Sebbene l'incidente Buehler conferi' credibilità alla teoria del Cavallo di Troia dellaNSA, non fu la prima volta che i sospetti si facevano strada. Teheran fu giàcoinvolta nel 1987 quando un funzionario degli Stati Uniti parlò di "prove conclusive che l'Iran ordinò il rapimento" del corrispondente a Beirut della ABCNews Charles Glass. La prova di cui parlo' Washington riguardava dei cablogrammi di un diplomatico iraniano intercettati dalla NSA tra Teheran e il gruppo terrosristico libanesedegli Hezbollah (il Partito di Dio) attraverso le ambascite iraniane a Beirut e a Damasco.L'anno successivo, quando una bomba fece precipitare il volo 103 della PanAM su Lockerbie,Scozia, sembra che la NSA ricevette l'informazione intercettando le comunicazioni del ministrro degli interni iraniano Ali Akbar Mohtashemi. Sembra che proprio da questimessaggi si rileva il coinvolgimento dell'Iran e non della Libia. Una relazione sommaria,prearata dalla US Air Force Intelligence Agency, cita Mohtashemi come la mente di tutto.Redatto a seguito di una richiesta degli avvocati che si occcupavano della bancarottadella compagnia Pan American in base alla legge sulla liberta d'informazione (Freedom ofInformation Act -foia) asserisce: Mohtashemi è fortemente legato ai gruppiterroristici di Al Abas and Abu Nidal. Egli è un amico di lunga data di Abu Nidal. Ha recentemente pagato 10 milioni di dollari in contanti e oro a queste due organizzazioniper portare a termine attività terroristiche e fu colui che pagò la stessa somma per la bomba sul Volo 103 della PanAm come rappreseglia contro l'abbattimento statunitense dell'airbus iraniano. Mohtashemi ha anche trascorso del tempo in Libano. Un intercettazione israeliana delle comunicazioni in codice tra il ministro degli interni di Teheran Mohtashemi e l'ambasciata iraniana a Beirut (dove Mohtashemi fu in passato ambasciatore)rivelò che più di due anni prima Buehler fu arrestato dall'Iran e che l'ecclesiastico sciita trasferì tra 1.2 e 2 milioni di dollari usati per abbattere il volo 103 al Comando Generale del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina guidato da Ahmed Jibril. Talirivelazioni devono aver reso gli iranini estremamente sospettosi della sicurezza del lorotraffico diplomatico. Il ruolo di Israele può essere spiegato da un'alleanza tra lei ntelligence. La NSA mantiene i contatti con l'entita di sigint israeliana detta "Dipartimento 8200" con sede a nord di Tel Aviv a Herzliya. Tale collegamento disigint sembra fatto per coinvolgere il British Government Communications Headquarters(gchq) con base a Cipro. L'abilità israeliana di violare i codici iraniani della CryptoAG indica che Israele ha avuto accesso ai pogrammi di decodifica. La facilità con cuil'Occidente ha letto le transazioni codificate iraniane significa che qualcuno nei servizi sigint israeliani possedeva le chiavi di decrittazione. Poi nel 1992 Buehler fu arrestato.Cosi' come le autorità svizzere faticarono per mettere assieme i pezzi , esse all'iniziocredettero che i servizi segreti iraniani volessero rivalersi per l'arresto in svizzera di Zeynold Abedine Sarhadi, un impiegato dell'ambasciata iraniana a Berna e nipote di unvecchio presidente iraniano Hashemi Rafsanjani. La polizia svizzera ha arrestato Sarhadi all'inizio del 1992 e ha programmato di estradarlo in Francia per il processo dell'assassinio del 1991 a Parigi del vecchio primo ministro iraniano Shahpour Bakhtiar.Il 7 Agosto 1991, un giorno prima Bakhtiar fu trovato morto con la gola tagliata, ilquartier generale del servizio segreto iraniano, vevak, trasmise un messaggio in codice alle ambasciate iraniane a Londra, Parigi, Bonn, e Ginevra, chiedendo "Bakhtiar è morto?" Gli iraniani conclusero, da quanto emerge dalla stampa occidentale, che gli operatori disigint inglesi e americani avevano intercettato e decodificato il messaggio(come riportato da L'Express di Parigi) e saputo che c'era Teheran dietro l'assassinio. Capirono che il loro codice era stato violato. Osservato dalle macchine di cifratura dellaCrypto AG e trafugato da Buehler. Secondo una fonte europea, possono anche essere statimessi in allerta da documenti della Stasi del regime della ex-Germania Est, che gli hannopermesso di rivelare lo stratagemma della Crypto AG. In ogni caso, gli iranani immediatamente iniziarono a mettere sotto torchio il prigioniero 01228à1 sul suo ruolo equello della sua compagnia sul trasmissione dei codici libici ed iraniani agli StatiUniti. L'iran sapeva che l'assassinio di Bakhtiar avrebbe compromesso le funzioni diintelligence dell'ambasciatore delle Nazioni Unite iraniano e dell'ambasciata a Ginevra.La NSA ha gia' identificato uno degli assassini, Mohammed Azadi, grazie alle intercettazioni delle sue chiamate da un telefono pubblico nella citta' di Annecy in Savoye un appartamente ad Istanbul del diplomatico iraniano a Geneva. Il 6 dicembre 1994, unacorte speciale francese sul terrorismo condannò due iraniani per l'assassinio di Bakhtiar, ma stranamente, prosciolse Sarhadi. "Giustizia non è stata fatta perragioni di stato" protesto' amaramente la vedova di Bakhtiar. Queste"ragioni" includono un tacito accordo tra Francia, Svizzera, il BND tedesco e laNSA per risparmiare Sarhadi in cambio delle trasmissioni intercettate e preservare la segretezza sul programma di manipolazione crittografica della Crypto AG. Ma gli obbiettivi non furono solo "gli stati criminali". Durante i negoziati anglo-irlandesi del1985, l'equivalente britannica della NSA, la gchq, fu in grado di decifrare il traffico diplomatico codificato spedito tra l'ambasciata irlandese di Londra e il ministro degli esteri irlandese a Dublino. E' stato riportato dalla stampa irlandese che Dublino ha acquistato un sistema di crittografia dalla Crypto AG del valore di più di un milione di sterline irlandesi. E' stato anche scritto che la NSA continuamente monitora e decifra i messaggi diplomatici irlandesi. Più tardi, durante la guerra delle Falklands, gli operatori britannici della gchq riuscirono a decrittare messaggi argentini perchè gliargentini usavano macchine di cifratura della Crypto AG. Il vecchio ministro degli esteriTed Rowlands pubblicamente affermò che il gchq aveva penetrato i codici diplomatici argentini.