00 27/03/2007 16:08
Francesco Guccini
Francesco Guccini (Modena, 14 giugno 1940) è uno dei maggiori cantautori italiani. È anche uno scrittore e i testi delle sue canzoni sono da molti considerati delle vere e proprie composizioni poetiche.

La poetica

La poetica di Guccini è unica, colta e raffinata come poche in Italia. Il cantautore modenese ama alternare spesso il tono aulico (usato sovente in maniera ironica) a quello popolare. Come afferma Umberto Eco ,"Guccini è omerico, procede per agglomerazione...", per esclusione di certezze, il suo essere estemamente esistenzialista lo avvicina alla poetica leopardiana ma anche alla leggerezza dei crepuscolari (Gozzano era un suo mito giovanile). La sua arte è sempre ad ampio respiro: non a caso nella sua ampia e prolifica carriera ha alternato soavi ballate amorose a crude invettive politiche. Nelle sue canzoni (spesso ricche di citazioni e rimandi letterari) compare la grande tradizione artistica italiana: da Montale a Svevo, da Dante a Boccaccio, da Ungaretti a Pirandello... La coerenza artistica e il coraggio intellettuale dell'artista e dell'uomo sono due delle sue caratteristiche migliori. Se il suo linguaggio è quello dei giovani, è pur vero che i suoi componimenti sono spesso ricchi di simbolismo. L'opera di Guccini ha quasi sempre diversi piani di lettura, da quello più evidente a quello della pura introspezione, dall'analisi attenta della quodidianetà al rimando di senso che si nasconde dietro la descrizione analitica delle cose che circondono lo scorrere della realtà. La dimenzione narrativa della polvere che si poggia su una vita di Routine, si alterna a quella del Significante, cioè supera la mera soglia del dicibile nascondendosi nell'indicibile ma intuibile. Proprio come quella verità ultima delle cose tanto cercata da Guccini, quella verità fugace che e solo intuibile e che si cela dietro e oltre le cose che circondano, lo "specchio di ogni viso" come dice lui. Questo suo continuo cercare il senso delle cose, questo suo ossimorico nichilismo esistenzialista (..."lo sai che non siamo più niente"..."...sentì che era un punto al limite di ui continente..."), lo spingono spesso a rifugiarsi nel carnevaleco, goliardica realtà ribaltata, dell'ironia come verità affermabile e unica. Parimenti, il suo spiritualismo da agnostico, da vago panteista lo spinge all'eterna ricerca di quella verità che nella nostra breve vita possiamo solo veder passare, possiamo intuire la sua presenza ma nulla più, proprio come "luci nel buio di case intraviste da un treno". Il tono dei suoi componimenti è spesso metafisico, è evidente il condizionamento artistico di Lorca, Eliot, Donne...In quel suo essere vicino al sociale Guccini afferra le parvenze del sempre mutevole fluire della nostra socetà, ma non si distoglie mai dal concepire la dimenzione quasi mistica delle sue radici: non a caso in varie situazioni Guccini esalta il potere trascendente che evoca in lui il suo amato paese (Pavana) dove sorge anche la casa dei suoi nonni.Per tal motivo nell'opera gucciniana si puo spesso trovare il tema del viaggio e della sua inutilità come mezzo di conoscenza. Oltre alle tematiche di indignazione, e di rivolta sociale che lo vedono affrontare le grandi problematiche dei nostri tempi (la povertà, l'ipocrisia della gente, l'inquinamento, la guerra...), Guccini canta prevalentemente l'inevitabilità della fuggevolezza del tempo che vede l'uomo circoscritto nell'unica sicurezza dell'eterno dubitare. Dunque,come afferma Vecchioni, "Guccini si trasforma in un <>, il più vero,il più sincero, il piu alto che si conosca". Continua Vecchioni:"Guccini procede partendo da un nucleo minimo( un uomo, un assillo, un posto emblematico, un dialogo soprattutto) e sciorina strofe come catene di libere associazioni in cui i concetti, i ritagli di ricordi, le considerazioni si passano dall'una all'altra il testimone fino alla constatazione conclusiva che può essere aperta o amara...Guccini non fa misteri della propria aristocrazia mentale...sente la sua esclusività e l'accarezza...prende tutte le distanze possibili dal disimpegno,dal disincanto sociale, dal qualunquismo emozionale...ma nel contempo è, il suo, un pensar alto e sottile, restio a concedere e ben lungi dall'essere consolatorio." Ed è allora che la dubbiosità di Guccini esplode e si fa cosmica: "lui è a tu per tu con L'Uomo univetsale, di sempre e di mai, prima ed oltre lo scorrere del progresso, ma rivisitato per intero, selezionato, indagato, fotografato nel suo illusorio dibattersi in sempre nuove verità proposte dalla storia e dalla cultura". Tuttavia, nella sua visione cosi umana del mondo, l'amicizia vince anche il dubbio.

Biografia

In una carriera ormai quarantennale (il suo debutto ufficiale risale al 1967 con l' "ellepì' Folk beat n°1 ma già nel 1960 aveva scritto L'antisociale) ha pubblicato più di venti album di canzoni. Guccini ha insegnato per venti anni in una università americana con sede a Bologna. Il "Guccio" è cosiderato il cantautore per antonomasia, in quanto racchiude in esso tutte le peculiarità presenti in questo importante movimento: la sua maestria nell'uso del verso è nota a tal punto che Guccini viene ormai insegnato nelle scuole come esempio di poeta contemporaneo. Tuttavia guccini non è solo apprezzato da intellettuali e lettetari ma riscontra un imponente seguito popolare. Guccini viene ormai comunemente considerato il cantautore "mito" di tre generazioni di Italiani. Da circa quindici anni, il "vate" della musica italiana si è anche imposto sulla scena letteraria, la sua produzione cartacea (oltre ad un grande successo di vendite) ha fatto si che la critica lo abbia disegnato come "uno dei più grandi innovatori linguistici degli ultimi tempi".


A molti dei testi delle sue canzoni viene riconosciuto un indiscusso valore letterario, tanto da consentirgli di essere insignito nel 1992 del Premio Eugenio Montale - versi per la musica per Canzone delle domande consuete, brano premiato anche con una targa del Club Tenco. Come lo stesso Guccini ha raccontato in una sua canzone, "Fu il fato che in tre mesi" lo spinse via dalla sua città natale, quella Modena cantata con accenti tutt'altro che affettuosi in Piccola città; la sua famiglia si trasferì infatti a Pàvana, frazione di Sambuca Pistoiese (PT), paese d'origine del padre situato sull'Appennino tosco-emiliano.

Piccola città

La Piccola città di una fra le sue più conosciute canzoni è Modena, la città dell'Emilia-Romagna in cui Guccini nacque ma da cui fu allontanato ben presto: Fu il fato che in tre mesi mi spinse via. Il fato cui il cantautore fa riferimento è la seconda guerra mondiale che chiamò suo padre alle armi costringendo la famiglia di Guccini ad andare a vivere presso i nonni, a Pàvana.

L'imprinting di questa esperienza - gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza trascorsi sulle montagne dell'Appennino - sarà sempre presente nella sua attività: non a caso, proprio a Pàvana ha dedicato il suo primo romanzo (Cròniche Epafániche); molte delle sue canzoni, inoltre, hanno attinto da questa ambientazione montanara della quale Guccini - per sua parola - è sempre andato molto fiero.

Subito dopo la fine della guerra, e prima di iscriversi all'università di Bologna, l'eterno studente Guccini (come si è autodefinito in Addio) ha lavorato come giornalista alla Gazzetta di Modena. Sono questi gli anni più intensi riguardo la sua formazione musicale e culturale.

Nasceranno in questi contesti, le storie delle sue canzoni che guardano alla società, al quotidiano e che spesso si uniscono ad un sottile senso di impotenza, tutta umana, verso il destino che travolge l'uomo in quel continuo e mai banale chiedersi un perché, senza pretese di dare risposte assolute e dogmatiche: lui che in un verso di Samantha si definisce un burattinaio di parole.

Negli ultimi quindici anni ha alternato l'attività di compositore e cantante a quella di scrittore, pubblicando diversi libri; oltre a redigere un Dizionario del dialetto pavanese, ha collaborato alla stesura, assieme ad altri autori, di scritti di saggistica e narrativa, interessandosi a svariate tematiche, fra cui quelle relative ai diritti civili (occupandosi del caso di Silvia Baraldini) e all'arte del fumetto. Proprio in ambito fumettistico è stato sceneggiatore di Storie Dello Spazio Profondo, disegnate dall'amico Bonvi e pubblicate negli anni settanta da Arnoldo Mondadori Editore.

Fino alla metà degli anni ottanta ha insegnato lingua italiana al Dickinson college, collegio off-campus, a Bologna, dell'Università della Pennsylvania.

Stagioni e ritratti
F.Guccini
F.Guccini

Noto per tenere nei suoi concerti accanto a sé sul palco un fiasco di vino, Guccini ha mantenuto negli anni una linea compositiva assolutamente coerente con la sua personalità di autore "contro", tingendo spesso le sue canzoni di colori autobiografici (il titolo di uno dei suoi più recenti album, Stagioni, è sufficientemente esplicativo), senza trascurare temi sociali ed esistenziali di impegno (e canzoni come L'atomica cinese, Eskimo ed Il vecchio e il bambino ne possono essere una testimonianza).

Sul piano strettamente musicale, ha affiancato alla prediletta forma della ballata tipica del folk, i ritmi più svariati, dal jazz, al tango argentino, alla milonga.

"Don Chisciotte" dei sentimenti e fustigatore dell'ipocrisia che si ammanta di perbenismo, avvelenato contro le ingiustizie, paladino degli antisociali, musicista amaro come il jazzista Keaton, Guccini è capace tuttavia di intenerirsi di fronte al "culodritto" della figlioletta oppure davanti un nuovo sentimento, alla stregua di un novello "Cirano" (senza perdere di vista, come l'eroe deriso di Rostand, l'opportunità di indignarsi).

Figure letterarie quindi, mitiche, eroiche, carismatiche, del passato remoto e prossimo, hanno perciò da sempre affascinato Guccini, pronto a trasporle in biografie in versi; il cantante modenese è sempre stato tuttavia anche un attento osservatore dei nostri tempi, con i suoi eventi e cambiamenti del costume; questi temi sono ripresi, ancora una volta, nella ultima sua produzione, Ritratti, nella quale trovano spazio personaggi storici e della letteratura (come Cristoforo Colombo, Che Guevara ed Ulisse, qui Odysseus) ma anche fatti relativamente recenti e laceranti come gli incidenti accaduti al G8 di Genova nel luglio 2001.

Di notevole rilievo è stata la collaborazione con alcuni famosi complessi degli anni sessanta e settanta, fra cui i Nomadi di Augusto Daolio (che portarono al successo di un pubblico più vasto - in qualche caso non senza guai con la censura dell'epoca - le celebri Dio è morto, Noi non ci saremo, Per fare un uomo e Canzone per un'amica) e l'Equipe 84 di Maurizio Vandelli (L'antisociale, Auschwitz o la canzone del bambino nel vento, È dall'amore che nasce l'uomo).

Guccini e la politica

Guccini è considerato il cantautore più politicizzato tra quelli della grande tradizione italiana. Nonostante la risaputa vicinanza del Nostro alla sinistra italiana, questa politicizzazione ha avuto spesso effetti di strumentalizzazione. Se è vero infatti che alcune sue composizioni sono socialmente impegnate (e quindi tendenzialmente politiche), è altrettanto vero che la gran parte dei suoi successi derivano dall'elevato valore artistico e letterario che i suoi brani dimostrano. Potremmo dunque dedurre che la visone di Guccini come cantautore politico è quantomai riduttiva e superficiale.

Guccini e il cinema

L'attività di Guccini inerente al cinema, come attore o come musicista, inizia nel 1976: non è stata particolarmente intensa ma sicuramente ricca di significati.

La prima apparizione di Guccini su uno schermo televisivo come attore è stata in occasione del film Bologna. Fantasia, ma non troppo, per violino di Gianfranco Mingozzi del 1976 e della durata di 90'. Si trattava di una puntata dedicata a Bologna della serie televisiva raccontare la città nella quale Guccini interpretava il poeta cantante Giulio Cesare Croce che, nella trama del film, rivive nei secoli le vicende della città di Bologna, accompagnando questo percorso con canzoni tratte (in parte o integralmente) da testi originali di Croce. Altri interpreti che parteciparono come attori al film furono Claudio Cassinelli e Piera Degli Esposti che interpretavano entrambi personaggi storici della città.

Come attore ha inoltre partecipato ai film I giorni cantati (del 1979, per la regia di Paolo Pietrangeli, la cui colonna sonora contiene la sua canzone "Eskimo"), Musica per vecchi animali (1989, regia di Umberto Angelucci e Stefano Benni), Radiofreccia (1998, regia di Luciano Ligabue, assieme a Stefano Accorsi) e Ormai è fatta (1999, regia di Enzo Monteleone, sempre con Stefano Accorsi), Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005, diretto ed interpretato da Leonardo Pieraccioni) . Nella colonna sonora di "Nero" (1992, regia di Giancarlo Soldi), è contenuta la canzone "Acque". Come musicista ha scritto la colonna sonora di Nenè (1977, regia di Salvatore Samperi) .

Riconoscimenti

Umberto Eco ha dichiarato che Francesco Guccini è "il più colto dei cantautori italiani", con tanto di lode: «Che coraggio far rimare 'amare' con 'Schopenhauer'» (dopo un bicchiere di vino con frasi un po' ironiche e amare/ parlava in tedesco e in latino, parlava di Dio e Schopenhauer). Francesco prontamente ha replicato che si tratta di assonanza, non di rima.

Molti i riconoscimenti andati a Guccini per la sua attività artistica; fra questi vanno segnalati il Premio Tenco ricevuto nel 1975 e le Targhe Tenco che gli sono state assegnate nel 1987 per il brano Scirocco, nel 1990 per il brano La canzone delle domande consuete (come già segnalato), nel 1994 per l'album Parnassius Guccini (deve il titolo a una farfalla scoperta nel 1992 nell'Appennino toscoemiliano da un entomologo appassionato alla sua musica) e nel 2000 per il brano Ho ancora la forza, cantato insieme a Ligabue.

Il suo racconto "La Cena" è stato inserito nella raccolta Mondadori "Racconti del 900'"

Nel 1992 Guccini ha ricevuto il premio Librex-Guggenheim. Il comune di Carpi (Modena), gli ha dedicato nell'autunno del 2003 una mostra.

Il 21 ottobre 2002 le università di Modena, Reggio Emilia e Bologna hanno consegnato la laurea ad honorem in Scienze della Formazione Primaria a Francesco Guccini.

Il 6 agosto 2006 Guccini ha ricevuto durante il tradizionale campionato italiano della bugia a Le Piastre, sulla Montagna Pistoiese, il Bugiardino ad Honorem. Guccini si era presentato sul palco con una bugia: "Salve, sono Lucio Dalla!".

Oltre che alla già citata farfalla Parnassius mnemosyne guccinii, il nome del cantautore è stato utilizzato anche per denominare un asteroide scoperto nel 1997 da Luciano Tesi e Gabriele Cattani (e definito, appunto, 39748 Guccini).

I musicisti

I componenti della sua attuale band sono:

* Juan Carlos "Flaco" Biondini: chitarre e seconda voce;
* Ellade Bandini: batteria e percussioni;
* Pierluigi Mingotti: basso e contrabasso;
* Antonio Marangolo: sax e percussioni;
* Roberto Manuzzi: sax, fisarmonica, armonica a bocca e tastiere;
* Vince Tempera: pianoforte e tastiere.

Hanno collaborato in altre occasioni:

* Jimmy Villotti: chitarre;
* Deborah Koopermann: chitarre e banjo;
* Tiziano Barbieri: basso;
* Ares Tavolazzi: basso, contrabasso e chitarre;
* Daniele Di Bonaventura: bandoneon;
* Maurizio Vandelli: chitarra acustica;
* Tony Esposito: percussioni;
* Franco Mussida: chitarre;

...e altri.

In due concerti del 1979 (dai quali è stato poi tratto un disco dal vivo) Guccini è stato accompagnato anche dai Nomadi.

Discografia

Album

* 1967 - Folk beat n. 1
* Gennaio 1970 - Due anni dopo
* Dicembre 1970 - L'isola non trovata
* 1972 - Radici
* 1973 - Opera buffa
* 1974 - Stanze di vita quotidiana
* 1976 - Via Paolo Fabbri 43
* 1978 - Amerigo
* 1979 - Album concerto (live con i Nomadi)
* 1981 - Metropolis
* 1983 - Guccini
* 1984 - Fra la via Emilia e il West (live)
* 1987 - Signora Bovary
* 1988 - ...quasi come Dumas... (live)
* 1990 - Quello che non...
* 1993 - Parnassius Guccinii
* 1996 - D'amore di morte e di altre sciocchezze
* 1998 - Guccini live collection (live)
* 2000 - Stagioni
* 2001 - Guccini Live @ RTSI (live)
* 2004 - Ritratti
* 2005 - Anfiteatro Live (live)
* 2006 - The Platinum Collection

45 giri

* 1968 - "Un altro giorno è andato / Il bello"

Versioni inedite su LP; "Un altro giorno andato" verrà reincisa in versione acustica nel 1970 ed inserita in L'isola non trovata, mentre "Il bello" verrà reincisa dal vivo in Opera buffa

* 1969 - "Lui e lei / Due anni dopo"

Versioni diverse nel mixaggio da quelle inserite in Due anni dopo

* 1977 - "Nené" / "Tema di Ju"

Apparizioni in compilation o in dischi di altri interpreti

Sono incluse solo le raccolte che ospitano canzoni inedite sugli LP e CD ufficiali

* 1975 - Grande Italia: compilation pubblicata dalla EMI con artisti modenesi; Guccini canta "Le belle domeniche", una sua canzone d'amore scritta una decina di anni prima ma pubblicata solo nel 2006 nella sua "The Platinum Collection" (in versione rimixata).

* 1988 - Dalla/Morandi: Canta con Lucio Dalla e Gianni Morandi il brano "Æmilia", scritto a quattro mani con Dalla. La versione gucciniana di questo brano sarà successivamente inserita su Quello che non....

* 1991 - Club Tenco: vent'anni di canzoni d'autore: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, raccoglie alcune esibizioni dal vivo durante i 20 anni del Premio Tenco; Guccini canta da solo "Luci a san Siro" di Roberto Vecchioni, ed insieme al collega milanese "Gli amici".

* 1993 - Il volo di Volodja: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, è un omaggio al cantautore russo Vladimir Vysotskij: molti cantautori italiani interpretano delle sue canzoni in italiano, e Guccini canta "Il volo interrotto".

* 1999 - Roba di Amilcare: compilation pubblicata dalla Ala Bianca e curata dal club Tenco, è un omaggio al fondatore del club Tenco Amilcare Rambaldi: Guccini interpreta "Lontano lontano" di Luigi Tenco.

* 2000 - Barones: cd del gruppo folk sardo Tenores di Neoneli; Guccini canta in lingua sarda "Naschet Su Sardu" (nasce il Sardo).

* 2001 - Un panino, una birra e poi...: cd di Ornella Vanoni, in cui reinterpreta alcune canzoni italiane degli anni '60, tra cui "Dio è morto"; Guccini canta il controcanto nel secondo ritornello.

* 2001 - Ciao Ragaz - Live in Dialetto: cd del cantautore modenese e amico di Guccini Andrea Mingardi; Guccini canta in coppia con l'amico una versione riarrangiata di "La fiera de San Lazer", canzone tradizionale bolognese già incisa dal vivo da Guccini nel disco Opera buffa.

* 2004 - Sette veli intorno al re: compilation pubblicata dalla Sony Music e curata da Ares Tavolazzi e Michele Fedrigotti, raccoglie ninne nanne per bambini interpretate da alcuni cantautori come Francesco De Gregori, Fausto Cigliano e Franco Battiato; Guccini interpreta "Il bagno".
Guccini autore: canzoni scritte per altri interpreti

* 1966: È dall'amore che nasce l'uomo (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Maurizio Vandelli perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84 nell'album "Io ho in mente te"

* 1967: Le biciclette bianche (testo di Francesco Guccini; musica di Caterina Caselli; firmata da Ingrosso e dal maestro Franco Monaldi perché Guccini e la Caselli non erano iscritti alla Siae); interpretata da Caterina Caselli nell'album "Diamoci del tu"

* 1967: Incubo n° 4 (testo di Francesco Guccini; musica di Caterina Caselli; firmata da Ingrosso e dal maestro Franco Monaldi); interpretata da Caterina Caselli nell'album "Diamoci del tu"

* 1967: Una storia d'amore (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Daniele Pace e Mario Panzeri per il testo e da Pontiack per la musica; interpretata da Gigliola Cinquetti nell'album "La rosa nera" e da Caterina Caselli nell'album "Diamoci del tu"

* 1967: Per un attimo di tempo (testo e musica di Francesco Guccini; firmata da Maurizio Vandelli perché Guccini non era ancora iscritto alla Siae); interpretata dall'Equipe 84, che la incise nel 1967 ma la pubblicò solo l'anno dopo nell'album "Stereoequipe" (cfr.: Franco Ceccarelli - Io ho in mente te: storia dell'Equipe 84, 1996, Zelig Milano , p. 100)

* 1967: Dio è morto (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album "Per quando noi non ci saremo" e da Caterina Caselli nell'album "Diamoci del tu" (con delle piccole varianti nel testo): è la prima canzone depositata alla Siae a nome di Francesco Guccini (che nel frattempo aveva superato i due esami come autore di testi e come musicista non trascrittore) sia per il testo che per la musica, è sicuramente una delle sue canzoni più famose eppure non è mai stata incisa in studio dal suo autore ma solamente dal vivo

* 1967: Per quando noi non ci saremo (testo di Francesco Guccini; musica di Germano Tagliazucchi e Beppe Carletti); interpretata dai Nomadi nell'album "Per quando noi non ci saremo"; il testo è recitato non da Augusto Daolio, che era la voce solista del gruppo, ma dal doppiatore milanese Luigi Paoletti, non accreditato sul disco

* 1967: Il disgelo (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album "Per quando noi non ci saremo"

* 1967: Noi (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album "Per quando noi non ci saremo"

* 1967: Per fare un uomo (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album "Noi non ci saremo", dai Profeti nell'album "Bambina sola" e, con piccole varianti nel testo, da Caterina Caselli nell'album "Diamoci del tu" (tutti i dischi sono usciti nel 1967 a distanza di pochi mesi)

* 1968: Quei coraggiosi delle carrozze senza cavalli (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata da Johnny e i Marines su 45 giri

* 1968: È giorno ancora (testo e musica di Francesco Guccini); interpretata dai Nomadi nell'album "I Nomadi"

* 1968: Un figlio dei fiori non pensa al domani (testo di Francesco Guccini; testo e musica originale di Ray Davies); interpretata dai Nomadi nell'album "I Nomadi". Come ha raccontato spesso lo stesso Guccini, in realtà il testo in italiano di questa canzone ("Death of a clown" dei Kinks) non è opera sua, ma del suo amico Franco Tedeschi, nato a Modena nel 1942, professore e traduttore; Tedeschi però non era iscritto alla Siae, per cui Guccini gli fece da prestanome, come avevano fatto De Ponti e Verona nei suoi confronti fino a poco tempo prima (cfr.: Massimo Masini, Seduto in quel caffè...., fotocronache dell'era beat, 2003, RFM edizioni Modena, p. 14)

* 1968: Cima Vallona (testo e musica di Francesco Guccini); incisa da Caterina Caselli nello stesso anno, non fu però pubblicata dalla casa discografica probabilmente per l'argomento affrontato nel testo (cioè la strage di Cima Vallona; solo nel 1998 questa canzone riuscirà ad essere pubblicata nel cd antologico della caselli "Qualcuno mi può giudicare"

* 1968: Mrs. Robinson (testo di Francesco Guccini; testo originale e musica di Paul Simon); interpretata dai Royals; reincisa due anni dopo da Bobby Solo nell'album "Bobby folk".

* 1971: ...e tornò la primavera (testo di Francesco Guccini; musica di Deborah Kooperman); interpretata da Patty Pravo nell'album "Di vero in fondo"; pochi mesi dopo viene incisa anche dall'autrice della musica e pubblicata su 45 giri (a nome "Deborah").

* 1988: Volevamo (testo di Francesco Guccini; testo originale e musica di George Moustaki); interpretata da George Moustaki nell'album "Volevamo".

* 1992: Swatch (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri e Andrea Fornili); interpretata dagli Stadio nell'album "Stabiliamo un contatto".

* 1992: Per la bandiera (testo di Francesco Guccini e Saverio Grandi; musica di Gaetano Curreri e Saverio Grandi); interpretata dagli Stadio nell'album "Stabiliamo un contatto".

* 1995: Jimmy (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri e Andrea Fornili); interpretata dagli Stadio nell'album "Di volpi, di vizi e di virtù".

* 1998: Una casa nuova (testo di Francesco Guccini; musica di Gaetano Curreri); interpretata da Patty Pravo nell'album "Notti, guai e libertà"; nel 2002 è stata reincisa dagli Stadio nell'album "Occhi negli occhi"

* 2006: Ti ricordo Amanda (traduzione di una canzone di Victor Jara); interpretata da Francesco Guccini e Colectivo Panattoni nell'album "L'America" del gruppo "Colectivo Panattoni"

Filmografia

Attore

* 1979 - I giorni cantati

* 1987 - Le lunghe ombre

* 1989 - Musica per vecchi animali

* 1998 - Radiofreccia

* 1999 - Ormai è fatta!

* 2002 - Nell'anno 2002 di nostra vita io, Francesco Guccini...

* 2005 - Ti amo in tutte le lingue del mondo

* 2006 - Dove la bellezza non si annoia mai
Autore della colonna sonora

* 1977 - Nenè

Film in cui vi sono nella colonna sonora sue canzoni

* 1979 - I giorni cantati (Eskimo)
* 1992 - Nero (Acque)
* 1998 - Radiofreccia (Incontro)
Bibliografia essenziale

* 1968 - Storie dallo spazio profondo, (con Bonvi), rivista Psycho e poi ristampato negli Oscar Mondadori
* 1980 - Vita e morte del brigante Bobini detto "Gnicche", Lato Side
* 1989 - Cròniche Epafániche, Feltrinelli
* 1992 - Vacca d'un cane, Feltrinelli
* 1994 - Storie d'inverno, (con Giorgio Celli e Valerio Massimo Manfredi), Mondadori
* 1996 - La legge del bar e altre comiche, Comix (rist. 2005, Mondadori)
* 1997 - Macaronì, (con Loriano Macchiavelli), Mondadori
* 1998 - Dizionario Pavanese-Italiano
* 1998 - Un disco dei Platters: romanzo di un maresciallo e una regina, (con Loriano Macchiavelli), Mondadori
* 1999 - Un altro giorno è andato, Giunti
* 2001 - Questo sangue che impasta la terra, (con Loriano Macchiavelli), Mondadori
* 2001 - Storia di altre storie, (con Vincenzo Cerami), Piemme
* 2002 - Lo spirito e altri briganti, (con Loriano Macchiavelli), Mondadori
* 2003 - Cittanòva blues, Mondadori
* 2005 - L'uomo che reggeva il cielo, Libreria dell'Orso
* 2007 - Tango e gli altri, (con Loriano Macchiavelli), Mondadori

Racconti

* "La Cena",Mondadori.

[modifica] Per i testi si rimanda a:

* F.Guccini, Stagioni (a cura di V.Pattavina), Enaudi, Torino 2000

[modifica] Approfondimenti biografici

* P.Jachia, La canzone d'autore italiana 1958-1997 (Feltrinelli) 2000

* P.Jachia,Francesco Guccini, 40 Anni di storie romanzi canzoni. Editori Riuniti 2002

* F.Liperi, Storia della canzone italiana. Rai-Eri 1999

Curiosità

* Durante il primo scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica Italiana, svoltosi l'8 maggio 2006, Francesco Guccini riceve un voto.

* Il vecchio e il bambino può sembrare una canzone critica verso l'industrializzazione accusata di distruggere a poco a poco la natura e tutto ciò che un tempo era considerato "puro". Guccini, nel libro-intervista Un altro giorno è andato, ha detto che questa può essere una possibile interpretazione ma che non è quella con cui la canzone è stata pensata: l'autore ha scritto il testo immaginandosi l'olocausto di una possibile guerra nucleare, il vecchio (della generazione sopravvisuta alla guerra) racconta al bambino di come la Terra fosse bella prima che tutto venisse distrutto.

* Maurizio Crozza ha imitato con successo Guccini in diverse puntate di Crozza Italia e in una di Rockpolitik.

* Nel 2006 è tornato ad apparire in tv dopo quasi 10 anni nella trasmissione di Fabio Fazio "Che tempo che fa".

* Nel 1993 viene dato il suo nome ad una farfalla: Parnassius Guccinii

* Nel 1997 viene dato il suo nome ad un asteroide: 39748 Guccini

* Guccini è legato alla EMI dal 1967,risultando l'artista italiano da più anni sotto contratto con questa casa discografica.






P.S.: ad onor del vero ho bellamente rubato questa biografia a Wikipedia, ma è molto piu' bella di quella presente sul sito ufficiale di Guccini !!!!


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