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VOTO COMPATTO DELLA MAGGIORANZA. LA LEGA ESULTA. CRITICA L’OPPOSIZIONE: SI APRE LA VIA ALLA VIOLENZA E AUMENTERÀ IL RISCHIO PER LE VITTIME

La legittima difesa estesa anche ai beni
Approvata la riforma. Si potrà fare uso delle armi, se minacciati, per salvaguardare la proprietà

25/1/2006
di Francesco Grignetti per La Stampa...


ROMA. La «nuova» legittima difesa è legge, approvata ieri dal Parlamento. Una legge semplice, di un solo articolo, sul «diritto all’autotutela»: da ora in poi sarà considerato legittimo usare un’arma, in casa o sul lavoro, per difendere «la propria o altrui incolumità» e anche solo per difendere «i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza (cioé quando il delinquente non fugge alla vista dell’arma, ndr) e vi è pericolo d’aggressione».

La reazione armata diventa legittima perché automaticamente scatta il «principio di proporzione» e mai di «eccesso».
Ma forse è proprio perché è una norma così lineare, che non si presta a troppi distinguo, all’insegna di «legge & ordine», una bandiera per la Lega Nord e per Alleanza nazionale, che s’è scatenata tra i due schieramenti una discussione accesa e
ultraideologica.
«Volete il far west», il refrain della sinistra. «State dalla parte dei delinquenti», la replica della destra. Una legge che non piace, però, né ai magistrati (il segretario dell’Anm, Antonio Patrono: «Non se ne sentiva il bisogno», né agli avvocati (il presidente dei penalisti, Ettore Randazzo: «Un’altra legge ingiusta, da noi sempre avversata, che autorizza la "legittima offesa" anche nei confronti di chi non rappresenta un pericolo per la incolumità del cittadino», né ai commercianti (il leader della Confcommercio del Veneto, Massimo Albonetti: «Il far West lasciamolo agli americani». E neppure ai poliziotti (il segretario del Silp-Cgil, Claudio Giardullo: «E’ il fallimento dello Stato».

Ci tenevano molto, Lega e An, a questa legge. «E’ stato finalmente sancito il principio - argomenta il ministro della Giustizia, Roberto Castelli - per cui un aggressore e un aggredito non sono più sullo stesso piano. Da oggi i delinquenti devono avere qualche timore in più e le brave persone, vittime di aggressioni, qualche problema in meno. Un altro importante passo avanti per Abele».

Certo, non deve aver fatto piacere al ministro dell’Interno una raffigurazione a tinte fosche della vita quotidiana. Teodoro Buontempo, di An, sostiene che «migliaia e migliaia di famiglie italiane non hanno potuto presentare la denuncia delle violenze subite da ragazze e da donne all’interno delle case... Non hanno potuto perché la cultura di sinistra, che la fa da padrone anche nella mente di certi magistrati, parte dal presupposto che il malvivente comunque è una persona deviata e quindi non si può reagire per difendere la propria vita». Carolina Lussana, Lega, evoca il mattarello come suprema arma di difesa, «che la casalinga ha a disposizione in cucina quando, magari, l’aggressore entra nella sua casa e, oltre a portare avanti un furto, magari vuole anche farle violenza fisica, sessuale. Noi pensiamo a questi cittadini onesti e vogliamo che costoro, nel caso in cui riescano a reagire, non siano sottoposti ad un vero e proprio calvario giudiziario».

Dall’altra parte, toni altrettanto calcati. C’è chi evoca un «modello americano» con raccapriccio. Il far-west, appunto. Luciano Violante, capogruppo Ds, segnalato che la legge è una «bandierina da sventolare in campagna elettorale», commenta: «La legge sulla cosiddetta autodifesa armata espone i cittadini a violenze preventive da parte dei criminali».
Pierluigi Mantini, Margherita, rammenta che «negli Stati Uniti, in cui circolano oltre 250 milioni di armi di piccolo calibro, si sono registrati, solo nel 2001, oltre 29 mila morti e 100 mila feriti».
Elettra Deiana, Rifondazione, ne fa una questione di classe: «Allora, le rapine in villa sì, ma perché non anche le rapine ai poveri pensionati e pensionate che, spesso, vengono aggrediti in strada, scippati e colpiti, spesso duramente, anche con conseguenze mortali?».

E mentre c’era chi, a sinistra, recriminava perché l’altra sera erano assenti trentacinque deputati tra Ds e Margherita, più che sufficienti per un’azione di filibustering, i leghisti cantavano vittoria. Salvo poi riconoscere che forse stavolta il dibattito è un po’ trasceso. Dice il capogruppo della Lega, Andrea Gibelli: «Nel dibattito ci sono stati i soliti “fuori campo”... Offese nei confronti di parlamentari sia di una parte che dell’altra. Me ne rammarico».

>> IL CODICE PENALE E LA MODIFICA
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>> COSI' NEGLI ALTRI PAESI
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[Modificato da Etrusco 25/01/2006 14.34]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.