BERLUSCONI UNIVERSITY OF BRIANZA
– VILLA SOMAGLIA È LA SEDE PRESCELTA DELLA FONDAZIONE “PENSIERO LIBERALE”
– ANGELO MARIA PETRONI L’IDEATORE
– NANDO ADORNATO SENZA FRENI:
“BUSH, CLINTON, AZNAR, BLAIR, KISSINGER E KOHL TRA I COLLABORATORI”…
Enrico Arosio per “L’espresso”
È comodissima, villa Somaglia a Gerno, frazione di Lesmo, nell'amena Brianza.
Comodissima perché a un tiro di schioppo da casa sua, di Silvio Berlusconi, la villa San Marino di Arcore.
Anche se, a essere pignoli, è ancor più vicina a villa Belvedere di Macherio, dove abitano sua moglie Veronica e i figli.
Villa Somaglia, detta Il Gernetto, 35 ettari di parco, è una vecchia passione del Cavaliere, che per il Settecento lombardo ha sempre fatto pazzie.
L'ha visitata più volte, ci è tornato di recente. Gli piace molto.
Sarebbe il luogo adatto per allocarvi quell'Università del Pensiero liberale alla quale ha accennato lui stesso tempo fa e che rappresenterebbe il 'beau geste', il lascito ideale che l'ex premier, in vista del suo graduale ritiro dal fronte caldo della politica guerreggiata, destinerebbe al futuro del centrodestra.
Di chi è villa Somaglia?
Per anni è stata di una banca, il Credito Italiano. Oggi si trova all'interno di un portafoglio di proprietà immobiliari acquisito da Pirelli Re insieme a Morgan Stanley. Alla Pirelli sono abbottonati: confermano "l'interesse" di Berlusconi, non però una "trattativa". La proprietà è importante. L'enorme parco contiene la villa Somaglia principale, in posizione elevata sopra il Lambro, con più corpi, grande corte, torretta successiva all'impianto tardo neoclassico, giardino all'italiana; all'interno mobili di pregio, bassorilievi del Canova, statuine settecentesche.
È una struttura attrezzata:
il gruppo Unicredit l'ha in affitto e la usa come centro di formazione, dotato di aule, uffici, mensa e servizi. Una seconda villa funge da campus residenziale. Unicredit, si aggiunga, sta puntando su un nuovo centro di formazione a Torino, altro indizio a favore del Cavaliere. Per il quale, milanese d'anagrafe ma brianteo di residenza, Il Gernetto riveste anche un valore simbolico. La sua moderna signoria diverrebbe triangolare: signore di Arcore-Lesmo-Macherio. Non suona male.
E i contenuti?
Qui è arduo districarsi: tra il possibile e il congetturale. Le aree di studio principali sarebbero Scienze politiche, Economia, Giurisprudenza. L'ideatore dell'ateneo, risulta a 'L'espresso', è
Angelo Maria Petroni, direttore uscente della Scuola superiore della pubblica amministrazione, ordinario di filosofia a Bologna e consigliere di amministrazione Rai. Petroni, cattolico liberista, ha esperienza internazionale, è uomo ambizioso e riservato: a 'L'espresso' non ha ritenuto di dover rispondere.
Una struttura da cui il progetto potrà trarre ispirazione è Nova Res Publica, fondazione di centrodestra dalle attività poco pubblicizzate, il cui coordinatore è Petroni. Nel comitato scientifico troviamo i supertecnici dei governi Berlusconi e altri intellettuali vicini a Forza Italia e alla destra cattolica: gli ex ministri Giulio Tremonti (anch'egli, interpellato, non commenta) e Giuliano Urbani (oggi defilato), il filosofo Vittorio Mathieu e Lorenzo Ornaghi rettore della Cattolica, i bocconiani Carlo Secchi, Angelo Provasoli e Lanfranco Senn (assai caro a Letizia Moratti).
Se Petroni è la mente, il braccio di Nova Res Publica è
Eugenio Belloni, ex manager, legato al senatore Marcello Dell'Utri e presidente della Fondation Europe Liberté che ha sede sociale in Lussemburgo. Belloni vanta contatti con istituti neoconservatori quali l'American Entreprise Institute, il pensatoio dell'amministrazione Bush che ha tra gli animatori il vicepresidente Dick Cheney.
Ma è Petroni il genitore unico e acclarato?
C'è un deputato di Forza Italia, Ferdinando Adornato, in anni lontani giornalista de 'L'espresso', che ci invia un segnale per iscritto: "La Fondazione Liberal, su iniziativa di Ferdinando Adornato, ha ideato e presentato al presidente Silvio Berlusconi un progetto per la istituzione di una Università del Pensiero liberale".
(Ferdinando Adornato - Foto U.Pizzi)
L'ateneo "si avvarrebbe della prestigiosa collaborazione di autorevoli personalità della politica e dell'economia,
tra cui gli ex presidenti americani George H. Bush e Bill Clinton, il segretario di Stato sotto la presidenza Nixon Henry Kissinger, il premier britannico Tony Blair, l'ex primo ministro spagnolo José Maria Aznar, l'ex cancelliere tedesco Helmut Kohl". Saranno chiamate "le più brillanti teste dell'università italiana di matrice liberale". Non è poco.
Ma tra cotante teste, Bush padre e Blair, Petroni e Adornato, chi decide, quando e come?
L'unica cosa certa è che paga Berlusconi, come sempre.
Dagospia 17 Febbraio 2007
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.