tutto vero,
Nel 1982, ad Imola, per le veloci Ferrari, prive di reali avversarie, la gara si preannunciò come un'esibizione con arrivo in parata. Villeneuve e Pironi si danno gran battaglia in una sorta di gioco per divertire il pubblico. Ma al 50° giro quel gioco sembrò prendere la mano di Pironi, forse stanco di vivere all'ombra del collega amatissimo beniamino del pubblico ferrarista. Al 50° giro la Ferrari di Gilles era al primo posto. Gli accordi di scuderia prevedevano che chi era al comando ci restasse fino alla fine, ma il francese sfidò il compagno di squadra con manovre "con il coltello fra i denti" che rischiarono di compromettere la gara di entrambi. Ai box si preoccuparono ed il cartello "slow" esposto ai piloti era eloquente, ma Pironi superò nuovamente Villeneuve al 54° giro. Il cronologico dimostra che quando Villeneuve era in testa i tempi sul giro erano decisamente più alti, per poi venire abbassati da Pironi (che quindi "tirava" nonostante le indicazioni dai box) quando era quest'ultimo a condurre la gara. A due tornate dalla fine Gilles, deciso a non farsi scippare la vittoria, attaccò nuovamente il compagno con una staccata al limite alla curva Tosa. All'ultimo giro, ancora alla staccata della curva Tosa, Didier si riportò in testa e tagliò vittoriosamente il traguardo. Dopo l'arrivo scoppiarono subito le polemiche: sia i tifosi che i giornalisti erano increduli. Gilles era visibilmente scosso: il volto tirato, sembrò non voler salire la scaletta che porta al podio. Nei giorni seguenti il pilota canadese ebbe parole amarissime per quella amicizia tradita. Alla sua delusione si aggiunsero le parole di Enzo Ferrari che nel tentativo di minimizzare l'accaduto e smorzare le polemiche non difese apertamente il pilota dichiarando che "non è importante chi vince purché vinca una Ferrari". Il pilota canadese nelle passate stagioni si era guadagnato il ruolo di prima guida e la promessa di essere sostenuto dalla squadra nella sua corsa al titolo mondiale dimostrando la propria lealtà verso la Ferrari, aiutando in maniera decisiva Jody Scheckter nella conquista del titolo piloti 1979. Inoltre non si deve dimenticare il grande sacrificio del pilota nello sviluppo del motore turbo, con molte gare finite dopo pochi metri in una nuvola di fumo.
Tradito dal suo compagno di squadra, Gilles si sentì abbandonato anche dalla Ferrari.
Prima di Zolder corsero voci che il pilota canadese fosse in procinto di passare ad un'altra squadra. Si dice anche che Gilles volesse fondare una propria scuderia.
Vere o no, queste voci testimoniano il clima avvelenato in cui si svolse il tragico finale della vicenda.
Gilles avrebbe abbandonato la Ferrari al 100%, io la butto là, ma a me Gilles non piaceva tanto, sarà che preferisco i calcolatori alla Prost o l'inarrivabile Senna, che se fosse ancora vivo col caxxo che Shumi arrivava a sette titoli.Gilles ero lo spettacolo puro,un funambulo, un cow boy da rodeo, accendeva il fuoco e il cuore, ma per vincere un mondiale (a parte la macchina migliore) bisogna calcolare tutto e non solo una curva alla volta da affrontare più veloce degli altri. Pironi si comportò davvero male, da francese antipatico, se al posto di Enzo Ferrari ci fosse stato Luciano Gaucci, la domenica dopo avrebbe guidato il muletta del magazzino di maranello.