Super Bowl, trionfa Pittsburgh
Arizona si arrende nel finale
Gli Steelers battono 27-23 i Cardinals grazie a un touchdown nei secondi finali di Santonio Holmes, che in equilibrio precario riceve il passaggio di Ben Roethlisberger nell'angolo alto dell'end zone. La gara si accende nell'ultimo quarto, quando Arizona rimonta 16 punti: ma non basta per vincere. Fa festa anche il presidente Obama
TAMPA (Florida, Usa), 2 febbraio 2009 - Alla fine gli Steelers devono ringraziare Sant’Antonio da Pittsburgh per la loro sofferta vittoria, che si materializza a poche manciate di secondi (35) dalla fine. Sì, insomma, Santonio Holmes che agguanta una palla non facile del quarterback Ben Roethlisberger, sull’angolo alto della zona di meta, riesce, con incredibile autocontrollo, a tenere entrambi i piedi in campo e per questa prodezza (e per le 9 complessive ricezioni per 131 yard) viene eletto Mvp del Super Bowl XLIII. E’ il touchdown che permette a Pittsburgh di battere gli Arizona Cardinals per 27-23, centrare il successo numero 6 nella "partitissima", e diventare la franchigia più blasonata della Nfl (un Super Bowl più di Dallas e San Francisco, ferme a quota 5).
AVVIO MODESTO - Ma quanta fatica per spuntarla, in una gara in cui la sua difesa d’acciaio (la migliore del campionato) avrebbe dovuto spianarle la strada con più facilità. Diciamo subito, che fino al terzo periodo, il SB di Tampa era stato piuttosto modesto. Molti errori da parte di entrambe le squadre e soprattutto tante penalità (56 yard per gli Steelers, 106 per i Cardinals). Pittsburgh faceva subito la prepotente: penetrava la difesa dei Cardinals come fosse di burro, ma alla fine del primo quarto era solo 3-0. Il primo touch down era però degli Steelers (corsa di Russell per una yard): arrivava dopo 59" nel secondo periodo (10-0). Poi però il 37enne Kurt Warner passava a Ben Patrick e Arizona accorciava (10-7): partita riaperta. A 14" dall’intervallo (in cui canterà un grande Bruce Springsteen), con i Cardinals vicinissimi a un altro td o a un eventuale field-goal, Warner veniva intercettato: James Harrison (miglior difensore della Nfl) s’impossessava del pallone e stabiliva un nuovo record della Lega, ritornando l’intercetto in td per 100 yd. 17-7 Pittsburgh.
FINALE DA BRIVIDO - Nel terzo periodo gli Steelers segnavano ancora un field-goal portandosi 20-7: era il momento in cui davano l’impressione di avere la partita in mano. E invece no. Il religioso Warner, che gira con la Bibbia in tasca, non perdeva la fede. Non certo in momento così complicato. Disegnava così una rimonta mai riuscita a nessuno prima in un SB: confezionava 16 punti frutto di un td, un safety e di un altro td catturato dalle abili mani di Larry Fitzgerald che in tribuna ha il papà giornalista. Quella meta, a meno di 3’ dalla fine sembrava davvero l’ultima e decisiva. Ma non era finita neppure stavolta: la gloria dell’ultimo drive, che ha reso celebri gente come Joe Montana e John Elway, toccava Roethlisberger. Negli sgoccioli di gara (35”), con la coda dell’occhio vedeva apparire, come in sogno, il Santo: Santonio Holmes e le sue mani plastiche che sigillavano il Super Bowl e asfaltavano la strada nella storia.
FESTA OBAMA - Alla Casa Bianca fa festa anche il neo presidente, che nei giorni scorsi si era esposto annunciando che avrebbe tifato per Pittsburgh. Barack Obama, che ha seguito la partita nel simbolo del potere Usa assieme ad un gruppo di senatori, ha ripetuto il suo pronostico anche alla vigilia della partita in un'intervista radiofonica prima del Super Bowl. Subito dopo la gara il presidente ha telefonato a Mike Tomlin, coach degli Steelers, per congratularsi.
Un uomo saggio disse:
"Allora io vi cago nel letto!"
Facite comm'a me, senza timore: cufféjo pure 'a morte e 'a piglio a risa...
SO FUCKIN' WHAT?!
FOREVER STRONGER THAN ALL
RESPECT WALK