Ipercaforum [center][b]Il forum degli ipercafoni e delle ipercafone: per l'italiano medio e l'italiana standard[/b][/center]

Il calcio ha sperperato 5MLD € in 10 anni. Ora ha debiti per 2MLD €.

  • Sondaggio:: Il calcio ha sperperato 5MLD € in 10 anni. Ora ha debiti per 2MLD €.
  • # 1  
    17%
    # 2  
    67%
    # 3  
    17%
  • Dati Sondaggio
  • Numero Totale Voti: 12
    Numeri Voti Utenti Registrati: 12
    Numeri Voti Utenti Anonimi: 0
  • Messaggi
  • OFFLINE
    Etrusco
    Post: 96.973
    Registrato il: 28/02/2002
    Sesso: Maschile

    AMMINISTRATORE
    PRINCIPALE



    ADMIN
    Monsignore
    IperF1 2008
    IperUTENTE 2010
    Briscola IperCafonica 2012
    00 02/07/2009 23:25
    È giusto che lo Stato lo aiuti?
    Qui il sondaggio del Corriere . . .

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
  • OFFLINE
    Etrusco
    Post: 97.000
    Registrato il: 28/02/2002
    Sesso: Maschile

    AMMINISTRATORE
    PRINCIPALE



    ADMIN
    Monsignore
    IperF1 2008
    IperUTENTE 2010
    Briscola IperCafonica 2012
    00 03/07/2009 12:33
    Calcio e diritti tv:
    5,9 miliardi sfumati
    Incassati in 10 anni e tutti spesi per giocatori e allenatori. Nessuno stadio costruito e due miliardi di debiti
    di Fabio Monti


    La telerivoluzione del calcio compie dieci anni. Avrebbe dovuto produrre ricchezza, si è trasformata in un manifesto dello spreco. La sintesi in cifre è questa: 5.060 milioni di euro incassati (per i diritti criptati, venduti soggettiva­mente più 849 milioni per i diritti in chiaro, ceduti in forma collettiva, in tutto 5.909 milioni di euro), per ritro­varsi con un debito vicino ai 2.000 milioni. Anno 1999: i diritti tv criptati (quelli visibili attraverso i decoder) diventano soggettivi, sulla spinta del­l’allora presidente della Roma Fran­co Sensi che si era battuto perché la vendita centralizzata riguardasse so­lo i diritti in chiaro (quelli di «90˚ mi­nuto », Coppa Italia e poco altro).

    Dal­l’ 1 luglio 2010, torneranno a essere collettivi, in base a quanto previsto dalla legge Melandri, approvata nella primavera 2007: la Lega delle società di serie A e B ha affidato la vendita di tutti i diritti (in chiaro e criptati) a un advisor, Infront, che ha promesso un minimo garantito di 900 milioni di euro all’anno per due anni (fino al 2012). I diritti tv sono stati sempre una specie di Eldorado per i club di A e B, perché fino all’81 (quando si era mos­so Canale 5) andava di moda la famo­sa formula post sintesi di una partita trasmessa dalla Rai: «La trasmissio­ne è stata effettuata con la collabora­zione della Lega nazionale calcio». Una specie di dovere nei confronti del servizio pubblico. Nel ’90, la Lega era riuscita a cedere i diritti dei cam­pionati per 324 miliardi di lire per un triennio. Dal ’93 (e per tre anni), una novità: ai 423 miliardi e 109 milioni di lire (diritti in chiaro alla Rai), si era aggiunto il contratto con Telepiù per l’anticipo di B al sabato e il posti­cipo di A alla domenica per 148.409.740.000 lire. Nell’ultimo tri­ennio di cessione collettiva (’96-’99), le 38 società erano riuscite a portare a casa 1.198 miliardi di lire, fra diritti in chiaro (Rai) e criptati, con la nasci­ta di Telecalcio (minimo garantito di 270 miliardi), cioè la prima possibili­tà di vedere con il decoder la partita di una squadra in diretta.

    La svolta ha coinciso con l’introdu­zione dei diritti individuali. Nella pri­ma stagione, le società di A e B aveva­no incassato 401 milioni di euro, che hanno toccato i 687 milioni della sta­gione che si è appena conclusa, gra­zie anche ai ricavi legati al digitale terrestre, che funziona dal gennaio 2005. La contrattazione individuale ha portato a una diseguaglianza fra club, apparsa subito evidente: Juve, Milan e Inter avevano trovato l’inte­sa con un anno di anticipo (luglio ’98), prendendo tutti in contropiede e suscitando subito l’ira degli altri club, al punto che era nata persino una piattaforma alternativa, Stream, prima che tutto confluisse in Sky. Per capire la differenza fra i club, nel campionato 2007-2008, la Juve ave­va incassato 92 milioni, l’Inter 87, il Milan 84, ma l’Atalanta 14, l’Empoli 12 e il Siena 11. Al di là della lotta fra le società medio-piccole o piccole contro le grandi, la cifra versata dalle tv è imponente, sia pure in linea con quanto succede all’estero. La domanda è semplice: come so­no stati utilizzati questi soldi dalle so­cietà? La prima risposta è altrettanto semplice: nel peggior modo che si potesse immaginare. Nessuna socie­tà, con l’unica eccezione della Juve (dal 2008), ha pensato di destinare parte di questi ricavi alla costruzione di uno stadio di proprietà.

    L’improv­visa ricchezza ha prodotto invece una scarsissima differenziazione del­le entrate, al punto che i diritti tv hanno finito per diventare la più im­portante fonte di ricchezza e hanno ridotto l’attenzione per altri possibili cespiti di ricavo (lo sviluppo del mer­chandising, l’impegno contro la con­traffazione dei marchi, l’aumento del­le presenze negli stadi, dove si sono persi continuamento spettatori). La diretta conseguenze dell’ipotetico te­le benessere ha viceversa prodotto una lievitazione dei costi con società in crisi, bilanci in rosso fuoco, neces­sità di un ridimensionamento, richie­sta al Parlamento di intervenire per una riduzione delle imposte fiscali. A partire dal ’99, si è scatenata una cor­sa all’acquisto al rialzo dei giocatori, soprattutto quelli stranieri (molti mi­steriosi), anche per motivi non sem­pre comprensibili, a un allargamen­to sconsiderato delle rose e a una lie­vitazione degli ingaggi dei giocatori. I quali, a loro volta, hanno fatto a ga­ra ad alzare il livello delle richieste economiche, con la benedizione del sindacato. Si è assistito, negli anni, a ripetute richieste di ritocchi di ingag­gio, anche in una sola stagione. Ulti­mo caso, quello di Maicon, che batte cassa per la seconda correzione d’in­gaggio in sei mesi. Non solo, ma i soldi degli stipendi in serie A sono stati distribuiti a piog­gia, offrendo ingaggi fuori mercato non soltanto ai migliori, ma anche al­la fascia mediana dei giocatori: strap­pare un contratto triennale ha signifi­cato (e continua a significare) poter vivere di rendita per due o tre genera­zioni. È sempre mancata una strate­gia chiara e si è andati avanti con pro­clami isolati ed estemporanei, ulti­mo fra tutti quello del presidente del Palermo, Zamparini, che il 25 giugno si è presentato in Lega annunciando: «Proporrò ai presidenti di abbattere gli stipendi del 30%. È la prima cosa che dobbiamo fare». La serie B, da questo punto di vi­sta, ha rappresentato un esempio an­cor meno virtuoso di quello della A. Abituata a essere sovvenzionata dai club della serie maggiore, attraverso la cosiddetta mutualità derivante dal­la vendita dei diritti in chiaro, la B si è abituata a spendere molto più di quanto incassato. Non solo, ma si è arrivati al punto che alcune società sono andate a strappare giocatori ai giocatori dei club di A, che versava­no soldi per consentire alla serie B di sopravvivere.

    Oggi il piano di ridimensionamen­to ha prodotto una consistente ridu­zione dei costi, anche attraverso una revisione dei contratti in corso (le co­siddette spalmature su più anni), ma, senza i soldi della mutualità, i club di B continuano a spendere tre volte quello che incassano. Clamoro­so quanto accaduto nell’estate 2006: grazie alla presenza di Juve, Napoli e Genoa, la serie B si era trovata nella condizione di strappare un contratto tv quanto mai vantaggioso, ma inve­ce di puntare su un accordo plurien­nale, ha optato per un’intesa di un anno. Conseguenza: per tutto il 2007-2008, senza Juve, Napoli e Ge­noa, promosse in A, la B ha vissuto senza un vero contratto tv. E i debiti delle società aumentano.

    Fabio Monti
    03 luglio 2009


    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
  • OFFLINE
    cicciomacho
    Post: 366
    Registrato il: 23/09/2006
    Sesso: Maschile

    Utente Power



    00 04/07/2009 13:22
    Beh... i problemi ce li hanno gli altri. La Juve il suo stadio se lo sta costruendo e inoltre ha anche il bilancio sano.
  • OFFLINE
    alexosit
    Post: 8.982
    Registrato il: 05/05/2003
    Città: MILANO
    Età: 43
    Sesso: Maschile


    Vincitore Fantacalcio
    2007-2008
    00 06/07/2009 10:38
    Si, perchè lo Stato ha il compito di amministrare l'essere, non il dover essere.

    L'errore più grande, padre di tutte le sciagure del XX° secolo, fu quello di considerare lo stato, superiore agli individui che lo creavano, di fatto.

    Così veniva permeato da ideologie-guida per i popoli. Uno stato che non riflette i desideri e le volontà del popolo che deve amministrare, non è uno stato, è una dittatura.

    Questa è la democrazia.

    Quindi si.

    Se il popolo non vuole vivere senza calcio, allora lo stato deve aiutare il settore, lasciando da parte ogni discorso sull'etica.



    _________________

    sbandieratore (cap.9 versetti 32-33)

    Io non ho mai rinnegato o disconosciuto i meriti di Mancini. Semplicemente non li ho mai rinnegati.
  • OFFLINE
    paperino73
    Post: 8.329
    Registrato il: 26/05/2005
    Città: COLOGNO MONZESE
    Età: 50
    Sesso: Maschile


    Sportivo ipercafone
    00 06/07/2009 10:42
    Sì.
    Tanto, con tutti i soldi che lo Stato butta nel cesso, se ne possono trovare anche per far felice qualche milione di persone alla domenica.

    Ovviamente, nel mio mondo ideale, nel quale lo Stato è ridotto ai minimi termini, lasciando la libera iniziativa di singoli e gruppi organizzati, la risposta sarebbe NO.
    Ma questo, appunto, resta il mio mondo ideale, non quello in cui vivo.

    _________________

    We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).
  • OFFLINE
    ironman80
    Post: 389
    Registrato il: 10/11/2005
    Città: ROMA
    Età: 41
    Sesso: Maschile

    Utente Power



    00 16/08/2009 15:29
    Re:
    paperino73, 06/07/2009 10.42:

    Sì.
    Tanto, con tutti i soldi che lo Stato butta nel cesso, se ne possono trovare
    anche per far felice qualche milione di persone alla domenica.




    tipico ragionamento demenziale [SM=x44467]

    [SM=x44463]

    _________________



  • OFFLINE
    Magano
    Post: 13
    Registrato il: 13/08/2009
    Città: MILANO
    Età: 39
    Sesso: Maschile


    00 17/08/2009 15:03
    Molti turisti vengono in Italia solo per il calcio e le entrate di molte società legato a questo ne risentirebbero se dovesse venire a mancare la qualità in questo settore.
    Per me si dovrebbe aiutarlo

    _________________