00 04/11/2009 13:32
Re: Re:
piperitapatty, 04/11/2009 11.23:

sì anche io non sono d'accordo, nel senso che è assurdo dover mettere tutti i simboli per garantire la libertà religiosa, al massimo al contrario non se ne mette nessuno e in quel senso non c'è condizionamento.
ci sarà sempre qualcuno escluso.




al di là del computo numerico delle religioni, mi premeva di sottolineare un aspetto culturale più profondo: la mia idea di Stato è quella di un luogo dove la religione non venga relegata ad una "condizione individuale". Un individuo è tale - nel senso di rappresentazione pubblica - anche grazie al suo essere cristiano/musulmano/ebreo/etc... e le idee e i valori di cui è portatore in quanto cristiano/musulmano/ebreo/etc... devono avere piena cittadinanza nello spazio pubblico.
La scuola stessa, tra i suoi compiti educativi dovrebbe avere quello di educare alla tolleranza, al rispetto ed al confronto: non deve negare le differenze o la diversità per paura di offendere qualche non ben chiaro principio (secondo me se uno si offende perchè vede esposto un simbolo religioso che lui non riconosce è un intollerante. se poi pretende di rimuoverlo è anche fascista).

d'altra parte la scuola è pur sempre quell'ambiente dove negli ultimi anni abbiamo sentito di maestri che non fanno i presepi a Natale per non offendere i musulmani; oppure quell'ambiente dove, in Francia, è proibito recarsi mostrando simboli religiosi (crocifissi, velo, kippah, etc).
la mia paura è questa: che l'Europa voglia diventare questa roba qua. dove ciò che è diverso da me non può mostrarsi per non offendermi.
(cinicamente aggiungo: quando parliamo di religione. se poi parliamo di froci o negri, assolutamente non si può criticare perchè sennò si passa per intolleranti).

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