00 01/12/2009 23:56
Fuorionda Fini,Pdl: ora chiarimenti
"Ancora d'accordo su nostro documento?"


"Non commentiamo i fuorionda. Tocca ora al presidente della Camera spiegare il senso delle sue parole rese note da Repubblica Tv". E' quanto afferma il portavoce del Popolo della Libertà, Daniele Capezzone, al termine di un incontro tra i vertici del Pdl. "Nell'ultimo ufficio di presidenza ci siamo espressi all'unanimità sull'uso politico della giustizia", ha aggiunto, ora Fini ci dica se è ancora d'accordo con quelle ragioni.


In una conversazione con un magistrato, registrata il mese scorso a sua insaputa durante un convegno, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha definito le dichiarazioni del pentito Gaspare Spatuzza, che accusa il premier Silvio Berlusconi di essere stato colluso con la mafia, una potenziale "bomba atomica" e doverosa la ricerca di riscontri.

Fini ha poi detto che Berlusconi confonde la leadership con la monarchia assoluta e di avergli consigliato di "stare quieto". Le parole di Fini hanno provocato una reazione critica nel Pdl - il partito di centrodestra in maggioranza, in cui sono confluiti sia Forza Italia che An - che questa sera, per bocca del portavoce Daniele Capezzone, ha detto che "tocca ora al presidente della Camera spiegare il senso delle sue parole", come riferiscono alcuni media.

Il 6 novembre scorso il presidente della Camera partecipava a Pescara alla giornata conclusiva del "Premio Borsellino" e dal palco discuteva con il procuratore Nicola Trifuoggi, seduto accanto a lui, non accorgendosi che i microfoni erano aperti.

La conversazione avveniva mentre al pubblico rivolgeva un discorso Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia di Palermo. "Il riscontro delle dichiarazioni di (Gaspare) Spatuzza... speriamo che lo facciano con uno scrupolo... perché è una bomba atomica", dice Fini nel fuorionda. Alla replica di Trifuoggi, che in questo caso non ci si può permettere il minimo errore, Fini aggiunge: "Sì, perché non sarebbe solo un errore giudiziario, è una tale bomba che... lei lo saprà .. Spatuzza parla apertamente di (Nicola) Mancino, che è stato ministro degli Interni, e di ... uno è vice presidente del Csm e l'altro è il Presidente del Consiglio".

Trifuoggi osserva: "Però comunque si devono fare queste indagini". E Fini: "Ci mancherebbe altro". Parlando direttamente di Berlusconi, poi aggiunge: "No ma lui, l'uomo, confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo". "Ma io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto".

Spatuzza davanti ai magistrati della procura di Firenze, che hanno riaperto grazie anche alle sue dichiarazioni l'indagine, archiviata nel 1998, sulle stragi di mafia del 1993, ha parlato di contatti fra i suoi capi e la politica. In particolare, in un verbale del giugno 2009 -- stralci del quale sono stati pubblicati in questi giorni da diversi quotidiani e sono stati confermati a Reuters da fonti giudiziarie -- il pentito racconta di un incontro con il suo capo, il boss condannato all'ergastolo Giuseppe Graviano, a Roma nel gennaio 1994, nel quale gli venne detto che "tutto è chiuso bene con i politici, abbiamo ottenuto quello che cercavamo" e che la loro controparte era rappresentata da Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. La procura di Firenze ha smentito che Berlusconi e Dell'Utri siano indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle stragi, mentre il premier ha definito le accuse "infondate e infamanti".

La conversazione di Fini avveniva dopo che la corte d'Appello di Palermo aveva deciso di sentire Spatuzza al processo contro Dell'Utri, condannato in primo grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La deposizione di Spatuzza avverrà il 4 dicembre. Il portavoce di Fini ha precisato in una nota diramata in serata che il presidente della Camera si riferiva ai resoconti giornalistici delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, "in ordine alle quali intendeva sottolineare, a garanzia delle istituzioni, la necessità di riscontrare con il massimo scrupolo l'attendibilità delle loro parole". Su Mancino, riferiscono diversi media, Spatuzza avrebbe detto ai magistrati che era coinvolto nelle presunte trattative tra apparati dello Stato e mafia dopo la strage di Capaci, del 23 maggio 1992, in cui fu ucciso il magistrato Giovanni Falcone. "Ignoro il contenuto delle dichiarazioni di Gaspare Spatuzza sul mio conto", ha commentato il vicepresidente del Csm in un comunicato. "Ribadisco l'assoluta mia estraneità ad ogni forma di coinvolgimento nella presunta trattativa Stato-mafia, che, se avvenuta, non è stata mai portata alla mia conoscenza".

Fini a Ballarò: "Premier non c'entra con mafia, non devo scuse"
"Sono convintissimo che Berlusconi non c'entri nulla con la mafia". Lo afferma il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, a Ballaro'. "Dico le stesse cose in privato ed in pubblico - dice Fini - non perdo la fiducia nella magistratura: le dichiarazioni dei pentiti devono avere dei riscontri". La terza carica dello stato ha pero' anche sottolineato: ''non perdo fiducia nella magistratura. Penso a Falcone e Borsellino e a tutti gli altri giudici caduti sotto i colpi della mafia con tutti gli errori che possono commettere meritano la nostra totale fiducia, perche' altrimenti dovrei perdere fiducia nella nostra democrazia''. "Sono presidenzialista da quando Bondi militava nel Pci - ha detto ancora Fini-. Ma il Presidente eletto dal popolo ha il dovere di rispettare gli altri poteri: l'ordine giudiziario, il parlamento, la Corte Costituzionale, le altre magistrature. Quindi non ho nulla da chiarire e non cambio opinione. Dico le stesse cose nel pubblico e nel privato".

Fonte: tgcom

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