00 14/05/2010 00:39
Lista di Anemone, arrivano le smentite
Mancino: "Non ho mai ricevuto regali"

Le prime reazioni dopo dopo la pubblicazione dell'elenco dell'imprenditore
considerato una gigura centrale della "cricca" degli appalti.
Monorchio: "Sono sopreso". Silvestri: "Non ho case a Roma".
Bersani: "Nessuna cautela, bisogna andare fino in fondo"


ROMA - Politici, alti funzionari dello Stato e vertici delle forze di polizia. Ci sono più di 400 nomi nella lista sequestrata nel 2009 nel computer di Diego Anemone, 1 l'imprenditore considerato figura centrale della cricca degli appalti. Nell'elenco figurano, tra gli altri, l'ex ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, l'ex ministro delle Infrastrutture, Pietro Lunardi, il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, il direttore generale della Rai, Mauro Masi, il presidente di Trenitalia, Marco Zanichelli. E la corsa alla presa di distanze dal discusso imprenditore è partita. Mentre il Pdl, per bocca di Fabrizio Cicchitto, denuncia "l'ennesima lista di proscrizione".

"Il signor Anemone non mi ha fatto alcun regalo" dice il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, citato nell'elenco. Che precisa: "Quando la società del gruppo Pirelli, proprietaria dell'immobile di corso Rinascimento, mise in vendita gli appartamenti, io acquistai quello da me locato, intestandolo a mia figlia". Successivamente, conclude, "per comprare un appartamento in via Arno mia figlia ha venduto quello di corso Rinascimento, mentre mia moglie ed io abbiamo venduto il nostro appartamento di Avellino".

"Sorpreso" anche l'economista Andrea Monorchio, ex ragioniere generale dello Stato: "Non ho mai avuto a che fare con cose così e vivo in una casa in affitto". Infine Gaetano Silvestri, giudice della Corte costituzionale, taglia corto: Non conosco Anemone e non ho case a Roma".

"Sono affittuaria dell' appartamento in questione dal 2003. L'appartamento è di proprietà di un ente, pertanto i lavori di ristrutturazione non sono stati commissionati dalla sottoscritta, ma dall'Ente prima del mio ingresso" precisa la giornalista di Mediaset Cesara Buonamici. Smentisce corsie preferenziali anche Bertolaso: "I lavori di Anemone sono stati sempre pagati regolarmente".

Le indagini. Accertamenti sulla diffusione della lista potrebbero essere avviati dalla procura di Perugia titolare del fascicolo. I magistrati stanno valutando in queste ore la decisione da prendere. Sembra tra l'altro che la lista fosse sconosciuta alla procura perugina fino alla pubblicazione da parte degli organi d'informazione.

Le reazioni politiche. Sul fronte politico il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani chiede che si vada "fino in fondo". "E' evidente che non si tratta di una summa di casi, è un meccanismo che ha origine in una intenzionale politica di allargamento degli appalti riservati e fuori gara, in una applicazione distorta delle direttive comunitarie" dice il segretario del Pd. mentre Umberto Bossi assicura: "Fin quando ci siamo io, la Lega e Tremonti, il governo non rischia, non lo buttano giù".

Fonte: Repubblica
[Modificato da binariomorto 14/05/2010 00:40]

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