Per gli amanti della velocità:
la pista è il posto ideale.
Una giornata fra i cordoli è più abbordabile di quanto ci si immagini, ma è bene affrontarla con alcune precauzioni, utili se non altro a ottenere la massima soddisfazione. Ma qui diventa ancor più doveroso procurarsi, l’abbigliamento adeguato: la maggior parte dei circuiti (ove non basti il buon senso) richiede l’utilizzo di capi tecnici.
Cioè:
tuta in pelle professionale (meglio se intera, non a due pezzi), casco integrale, guanti, paraschiena e
stivali specifici.
Un completo che normalmente non si usa su strada e il cui acquisto è oneroso, ma che per fortuna non va rinnovato ogni anno. Servono circa un migliaio di euro, ma
girando fra i negozi di abbigliamento specializzato si trovano delle occasioni (meglio se nei periodi "morti" tra ottobre e marzo).
Magari si dovrà rinunciare alla tuta in pelle all’ultima moda o in tinta con la propria moto, ma poco importa perché sarà pur sempre un capo tecnicamente efficace.
Chi vuole partire con il piede giusto dovrebbe
prendere in considerazione anche
un corso di guida in pista:
fra i cordoli è richiesta una guida diversa rispetto a quella che si adotta abitualmente per strada.
Imparare direttamente da un pilota è un fattore che moltiplica per mille, oltre all’abilità, anche il piacere.
La scelta del circuito.
In Italia ce ne sono diversi su tutto il territorio anche se la maggior parte la si trova nelle regioni centrali. Per chi vive al Nord, l’Autodromo di Monza, il Riccardo Paletti a Varano de’ Melegari (Parma), il circuito di Franciacorta (Brescia) o l’International Raceway di Adria (Rovigo) offrono la possibilità di turni in pista, anche se vanno verificate le disponibilità di giornate libere da eventi sportivi.
Per chi risiede nel Centro Italia, ci sono il Mugello Circuit a Scarperia (Firenze), il Santamonica di Misano Adriatico (Rimini), il Borzacchini a Magione (Perugia) o la pista di Vallelunga (Roma).
Al Sud l’Autodromo del Levante (Bari) e il circuito di Pergusa (Enna) per gli isolani. Ogni pista ha le sue politiche, ma tutte propongono turni di prove libere da 20 a 35 minuti, a un costo compreso fra 20 e 50 euro a turno (attenzione: spesso la prenotazione è obbligatoria). Ma la moto con cui si vuole entrare in pista deve rispondere a certi requisiti ed essere in regola con il Codice della strada. Per esempio, l’Autodromo di Monza accetta moto stradali assicurate, oltre 250 cc, munite di targa comune (non la targa prova, dunque), silenziatore allo scarico, gomme scolpite (non le slick) e luci di stop funzionanti.
Ultimo passo,
il trasporto della moto fino all’autodromo.
La soluzione migliore è l’apposito carrello-rimorchio da attaccare all’auto. Una valida alternativa, per chi in pista ci va ogni tanto, è il noleggio di un furgone, sul quale oltretutto si può caricare più di una moto: così la spesa (si parte da circa 100 euro al giorno) può essere suddivisa. L’estrema soluzione, la più economica, è l’arrivo direttamente in moto: per chi abita nei paraggi del circuito non ci sono problemi, ma per chi deve affrontare lunghi trasferimenti la controindicazione, stanchezza a parte, è l’usura delle gomme. Questo è quanto strettamente necessario.
[Modificato da Etrusco 28/05/2010 18:37]
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.