Scusa la brutalità, ma messa così la religione assume le forme di una specie di dipendenza.
E' lo stesso processo, ho un problema, assumo un comportamento assurdo o illogico ma che in quel momento mi da quella sensazione di calma e tranquillità perchè faccio qualcosa e non penso al problema reale.
non è così, prima di tutto perchè non c'entra la religione ma la fede che sono due cose diverse, almeno per me e il problema non lo fuggo, anzi, lo affronto. e poi non è una dipendenza perchè c'è la libertà di avere fede o no e se anche lo fosse
non è certo una dipendenza nociva perchè non cambia la personalità come accade con alcol e droghe.
So quello che dico, è una mia lotta costante.
Il problema è che il comportamento dipendente non risolve il problema, ma lo rinvia ingigantendolo o creandone uno nuovo, e presto o tardi andrà affrontato.
Per me è una lotta quotidiana, bisogna sforzarsi di affrontare i problemi, imparare da essi, fortificarsi tramite le sole nostre forze.
anch'io so quello che dico perchè anch'io sono una persona tendenzialmente dipendente ma ti assicuro che i problemi li vivo profondamente e cerco di affrontarli, la differenza sta nel fatto che risco aprendere atto del fatto che alcui problemi non li posso risolvere e li accetto, è questo che mi fa stare serena, o almeno ci provo, cioè accettare le cose della vita che non possono cambiare perchè io, come tutti ho dei limiti e più in la di tanto non posso arrivare
Un conto è avere una fede autentica, in tal caso non condivido ma nemmeno giudico o commento, ma la religione messa così non mi pare diversa da un bicchierino di limoncello 4 volte al giorno, sembra solo un palliativo per non soffrire
non credo che tu possa giudicare se la fede di un'altra persona è autentica o no e ripeto stiamo parlando di fede e non di religione, ho conosciuto e conosco persone completamente atee ma con una fede che smuoveva le montagne
Se poi non hai una fede autentica, come fai ad affrontare la morte di una persona (esempio non a caso?)
Ti prendi il culo per quanti minuti? Poi affronti la realtà, la realtà in cui quella persona è persa e tu ti prendi per il culo e non sai come spiegarti la perdita.
Questo l'ho visto succedere più volte. A me non è mai capitato, pur essendo ateo.
Perchè l'argomento l'ho interiorizzato, analizzato, capito, quindi riesco ad affrontare anche le perdite senza far ricorso a palliativi, ma basandomi sulle mie capacità, convinzioni e pensieri.
E' un qualcosa di autentico che non si esaurisce quando termina l'effetto placebo, è più intelligente perchè ci si arriva in più tempo ma dura anche di più.
infatti non c'è spiegazione ed è inutile cercarla.
la sofferenza non finisce, ma non ti prendi per il culo, vivi la sofferenza perchè solo così la metabolizzi...e diventa più dolce
al fede è un'aiuto ma chi agisce sei tu ma è più facile quando hai un aiuto
Guarda a dirlo sembra facile e forse incomprensibile e, soprattutto non è che se uno ha fede le cose vanno tutte bene, la rabbia c'è, il dolore c'è, la sofferenza c'è ma la vivi meglio
lassamo perdere và...
io ho fatto un certo percorso su me stessa che include, fra l'altro, anche la fede per questo credo che mi riesce difficile spiegare bene come intendo la fede.
[Modificato da strega@rossa 02/07/2010 17:43]
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Ho capito che se una persona si ritiene superiore, bisogna lasciarla vivere nella sua inferiorità