00 09/11/2010 10:37
Maltempo, è ancora allarme al Nord Napolitano: "Non vi lasceremo soli"

Il Capo dello Stato giovedì a Vicenza. Oggi visita di Berlusconi
ANNA SANDRI
VICENZA

Non è una pioggia da mettere paura, quella che scende oggi, a sette giorni dal disastro, sul Veneto. Però è una pioggia che aggiunge disperazione alla disperazione, rimesta fango, impregna il poco che è rimasto, appassisce cumuli di macerie. E non è nemmeno solo pioggia: il cielo inferocito scatena sulle ferite anche grandine, e addirittura una tromba d’aria.

Per una scuola che riapre nel Veronese, un’altra casa viene abbandonata nella Bassa padovana; per una speranza accesa dal livello dei fiumi che progressivamente cala, un altro incubo si affaccia dal centro meteo di Teolo, il più vicino alle zone alluvionate, che annuncia per oggi un netto peggioramento, e pioggia battente. Mille voci si alzano a chiedere che siano sospese le scadenze delle tasse per gli imprenditori veneti intrappolati nel disastro; al governatore Zaia si chiede di trattenere l’Irpef e riversarla qui, dove c’è bisogno. Ma a chi grida che lo Stato è lontano, lo Stato risponde.

Lo fa nel modo più diretto: un modo che a chi sta con i piedi nel fango non risolve i problemi, ma fa bene al cuore. Giovedì il presidente Giorgio Napolitano sarà nelle zone alluvionate: verrà a vedere di persona cosa è accaduto. Arriverà perché quel giorno è a Padova in una visita già fissata da tempo, per celebrare i medici per l’Africa del Cuamm. A Vicenza va su personale invito del sindaco Achille Variati: «Mi sono svegliato e da casa ho preso il telefono. Ho chiamato il centralino del Quirinale, mi sono presentato, ho spiegato che sono sindaco di uno dei comuni veneti alluvionati. Ho chiesto di parlare con il Presidente, e il Presidente ha risposto». Non porterà i milioni di euro, Napolitano, ma porterà il senso dello Stato.

Lui che dice a Enrico Letta che attacca il governatore Luca Zaia: «Le polemiche se le tengano a Roma. Vicenza ha bisogno di amici, amici veri che si rimbocchino le maniche. Con Zaia ci sentiamo tutti i giorni, sono certo che farà valere il Veneto». Se i fiumi rompono gli argini, le emergenze spaccano gli schieramenti: prima, vengono gli uomini. Oggi a Vicenza e a Padova, arriveranno anche il premier Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. Sorvoleranno le zone disastrate, ascolteranno, valuteranno. Sanno che questa regione oggi è un nervo scoperto; sanno che i conti dello Stato sono quelli che sono.

Magari non c’è da dare al Veneto, ma se il Veneto smette di dare allora sono grossi guai. Con Berlusconi e Bossi arriva anche Roberto Cota, governatore del Piemonte: una visita per ricambiare tutto il sostegno che il Veneto ha sempre dato al Piemonte nelle emergenze. Aspettando che lo Stato, e magari le singole Regioni, si ricordino di questa parte d’Italia, il Veneto si aiuta da solo. Cittadella, nel padovano, ha adottato due comuni più piccoli e disastrati; Padova, versa 100 mila euro a sostegno di altri centri più in difficoltà. Già pronto il decalogo con le richieste fiscali da sottoporre al ministro Tremonti. Dal ripristino veloce della capacità produttiva, alla sospensione dei pagamenti di scadenza fino al giugno 2011, allo snellimento burocratico di tutte le pratiche relative all'emergenza.

Fonte

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(Voltaire)

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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...