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In Versilia la danza dei delfini innamorati

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  • killing zoe
    00 13/08/2011 20:51
    La danza d’amore è già iniziata a poche centinaia di metri dalla battigia e dagli ombrelloni di una Versilia pronta per un Ferragosto da solleone. Corteggiamenti subacquei e a fior d’acqua tra i 145 delfini, specie tursiope (quelli col dorso grigio e la pancia bianca), appena censiti dai biologi marini di Cetus, il Centro studio cetacei. «E’ la stagione degli amori – conferma Silvio Nuti, biologo, fondatore di Cetus – ma la sorpresa di quest’estate è che i mammiferi sono vicinissimi alla spiaggia. Mai vista una cosa simile».

    GRAZIA E CARATTERE - I delfini ballano la danza dell’amore nel mare della Versilia con una grazia incredibile. Ma anche con quel carattere forte che contraddistingue i maschi. Addirittura, dicono gli scienziati, ci sono prove di forza che a volte si trasformano in «rapimenti dell’amata». Una sorta di fuga romantica anche se la femmina può essere non consenziente. Per fortuna accade di rado e l’accoppiamento avviene con rituali dolci. Il maschio si trasforma quasi in un cucciolo per tranquillizzare la femmina.

    UN RITUALE DI GIORNI - Il rituale d’accoppiamento può durare diversi giorni. Poi, dopo una gestazione di un anno, arriva il piccolo. Nasceranno tutti in Versilia? «Sì, quel tratto di mare dalla Versilia al Parco di San Rossore in provincia di Pisa è una vera e propria nursery – spiega Nuti -. I 145 delfini costieri individuati almeno l’80% è femmina e dunque ogni anno nascono dai 5 ai 15 cuccioli».

    UN NOME PER TUTTI - I delfini della Versilia hanno tutti un nome. I ricercatori di Cetus si sono divertiti non solo a classificarli ma persino a ribattezzarli. La scelta del nome non è stata causale. I biologi sono andati a incontrarli al largo, hanno stretto con loro una certa amicizia e li hanno osservati. Al più vivace dei delfini, che aveva inevitabili graffi sul dorso come i bambini che non si fermano mai, è stato imposto il nome di Scracci (da scratch, graffio in inglese). Bumpy (da bump, protuberanza) aveva una specie di bernoccolo su una pinna, Jenny, un graffio a forma di J sotto la pinna caudale. Non ci crederete ma i biologi hanno trovato pure un delfino nella Rete. Non quella dei pescatori, per fortuna, ma quella di Internet. Lo hanno chiamato At, come da pronuncia della @ trovata sul dorso dell’animale.

    CONFIDENZA ALL'UOMO - Ma le sorprese d’agosto non finiscono qui. Sempre al largo delle spiagge della Versilia i biologi del Cetus hanno individuato e fotografato un giovane esemplare di balenottera di 12 metri. «Il balenottero ha nuotato a fianco di un catamarano per un paio d'ore, passando più volte sotto la prua. – conferma Nuti - Uno spettacolo insolito: in genere le balenottere non danno tutta questa confidenza». D’altra parte l’estate 2011 sembra essere dedicata alle confidenze tra animali marini e uomo. Al largo di Pianosa un branco di dieci «aquile di mare», le mante, si è messa a danzare accanto a uin gruppo di studiosi. «Ci siamo tuffati in mare – racconta Nuti – e loro ci sono venute incontro seguendoci con la loro grazia, sfiorandoci, ballando insieme a noi». Il nome manta (la mobula mobular) in spagnolo significa mantello. Le grandi pinne pettorali e il corpo cartilagineo ricordano il movimento di un manto, quando bianco, quando nero, secondo la posizione dell’animale. Nel branco lo spettacolo è sublime.



    di Marco Gasperetti
    Fonte: http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/
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    00 13/08/2011 21:49
    che carini [SM=x44479]