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Costruiamo in legno

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    00 05/05/2015 20:48
    Ma vuoi vedere che il legno in fondo ha qualche pregio che poco o nulla a ad invidiare al cemento?

    Per piccole strutture può offrire molti vantaggi sia sul lato estetico sia sul lato economico, oltre alla semplicità costruttiva e rapidità di utilizzazione dei manufatti, basta osservare piccoli accorgimenti....

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    00 05/05/2015 20:49

    Legno e dettagli costruttivi: i punti critici da tenere sotto controllo


    Alcuni suggerimenti per utilizzare il legno curando i dettagli costruttivi, per prevenire il degrado dell'opera


    Di
    Pubblicato sul Canale strutture il 04 maggio 2015

    Un impiego ragionato del legno, abbinato a una progettazione che integri gli opportuni dettagli costruttivi, è sicuramente in grado di fornire un valido contributo al problema del degradamento del legno e in particolare al degradamento dovuto agli agenti biologici, anche in condizioni di utilizzo “impegnative”.

    Pontile in legno con legno impregnato di conifera

     

    Ma quali sono i punti critici nei manufatti in legno? E, soprattutto, come intervenire attraverso una opportuna progettazione dei dettagli costruttivi?

     

    Elementi a contatto con il terreno

    Relativamente al problema dell’assorbimento di umiditàil contatto con il terreno costituisce una tra le situazioni più critiche.

    Si pensi ad esempio agli elementi verticali in legno massiccio. Essi possono essere correttamente isolati e sollevati dal suolo mediante un sistema di piastre metalliche, fissate alla base con appositi bulloni, che consente di evitare il contatto con il terreno, la risalita di umidità per capillarità e gli spruzzi di rimbalzo.

    Elemento verticale in legno massiccio correttamente isolato e sollevato dal suolo

     

    Sezioni trasversali

    Un altro punto critico sono le sezioni trasversali dei manufatti lignei in quanto maggiormente permeabili e perciò vie preferenziali di assorbimento di umidità. In questo caso la buona prassi richiede che venga esclusa la presenza di sezioni trasversali direttamente esposte alle intemperie, o che siano previste adeguate protezioni in metallo o plastica, e questo vale per molte sezioni di testa di travature e altri elementi strutturali. La protezione della testata dei segati con idonee vernici o prodotti sigillanti potrà contribuire anche a ridurre l’effetto di eventuali movimenti dimensionali (e possibili deformazioni) derivanti dal rigonfiamento del legno.

     

    Testate delle travi

    Superfici da curare con attenzione sono le testate delle travi, nel cui intorno si possono verificare ristagni di umidità o fenomeni di condensa.

    Le testate delle travi inserite nella muratura perimetrale devono essere allocate lasciando uno spazio ventilato che favorisca la circolazione dell’aria. Inoltre deve essere evitato il contatto diretto del legno con altri materiali (laterizi o conglomerati cementizi) caratterizzati da una temperatura superficiale inferiore rispetto al legno: il rischio è la formazione di condensa sia a causa dell’umidità del legno che di quella dell’ambiente circostante. Nel caso, può essere interposto uno strato permeabile (ad esempio di sughero), se la muratura è asciutta, o una guaina isolante verso la muratura umida abbinata a un materiale drenante verso il legno.

     

    Superfici orizzontali

    Per evitare il ristagno di umidità, le superfici orizzontali devono essere eliminate tramite lavorazioni di adeguata inclinazione e un profilo che agevoli l’allontanamento dell’acqua o, in alternativa, prevedendo idonee protezioni (ad esempio con elementi di sacrificio in legno, in materiale metallico o plastico).

    L’uso di una scossalina metallica costituisce un semplice e valido sistema di protezione del legno dall’azione diretta degli agenti atmosferici e dall’umidità.

    Nella parte inferiore delle superfici orizzontali esposte occorre prevedere scanalature di drenaggio, gocciolatoi e la smussatura degli angoli per consentire lo scorrimento dell’acqua ed evitare il ristagno.

    Nei casi in cui siano adottate simili soluzioni progettuali è spesso possibile realizzare strutture permanenti di carpenteria esposte in ambiente a rischio di umidificazione anche con legnami di bassa durabilità naturale e di difficile impregnazione, come l’abete.

     

    Rivestimenti

    Un altro aspetto critico è la presenza di elementi di rivestimento non adeguatamente protetti dall’azione diretta degli agenti atmosferici, acqua, vento, sole...

    La protezione dalla pioggia delle pareti lignee di un edifico dipende dalla forma della struttura e soprattutto dalla sporgenza della copertura che deve tener conto delle piogge “di stravento”. In ogni caso è utile interrompere la continuità del rivestimento verticale ad almeno 20÷30 cm dal suolo per evitare la risalita di umidità.

    È bene, inoltre, che il profilo dell’ultimo elemento di rivestimento sia tale da favorire il deflusso delle acque meteoriche.


    Rivestimento in legno con profilo obliquo dell’ultimo elemento in basso, per favorire il deflusso dell’acqua

     

    Si consideri anche l’orientazione della parete in rapporto alla luce solare che gioca un ruolo importante sulle variazioni cromatiche e sulle variazioni di umidità del legno.

    Punti di unione o incastri

    Nella realizzazione di unioni o incastri occorre prestare attenzione poiché si possono facilmente determinare ristagni localizzati di umidità.

    Inoltre, elementi inseriti nel legno possono provocare variazioni di colore: fissaggi non zincati vanno usati solo nelle unioni al riparo da umidità e acqua piovana, onde evitare la comparsa di alterazioni cromatiche bluastre per la reazione del metallo con i tannini che caratterizzano il legno di alcune specie e risultano particolarmente abbondanti in castagno, rovere, larice e douglasia. Per i fissaggi sono quindi da preferire elementi in acciaio inossidabile.

    Nei punti di unione o negli incastri i ritiri e rigonfiamenti dovuti all’umidità e alle variazioni termoigrometriche possono causare diversi problemi. Si pensi ad esempio agli involucri esterni molto sollecitati dai fenomeni atmosferici. I fenomeni di ritiro e rigonfiamento dovranno essere attentamente considerati dal progettista che può intervenire con alcune strategie, come ad esempio semplificando le giunzioni, posizionando le fessurazioni nella parte inferiore degli elementi, limitando il rischio di spaccature e consentendo al legno di muoversi liberamente.

    L'autore

    Roberto Zanuttini

     

    Ha operato nel comparto dell'industria del legno con mansioni di responsabile di laboratorio e dell'attività di ricerca e sviluppo di pannelli e compositi a elevato valore aggiunto. È stato professore associato di Tecnologia del legno e dei materiali legnosi presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi di Trento, Dipartimento di Meccanica Strutturale e Progettazione Automatica. Dal 1995 è docente presso l'Università degli Studi di Torino ove afferisce al Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DiSAFA). In tale sede svolge attività di ricerca e didattica presso il Corso di Studi in Scienze Forestali ed Ambientali ove è titolare di corsi che trattano discipline inerenti a tecnologia del legno e utilizzazioni forestali, lavorazioni e prodotti legnosi, normativa tecnica di settore e certificazioni di interesse per le filiere del legno.


    Riferimenti Editoriali

    Legno - Manuale per progettare in Italia

     

    Il volume presenta una panoramica sulla normativa italiana e i requisiti necessari per la sostenibilità, oltre a informare sulle caratteristiche del materiale e la progettazione di strutture in legno avvalendosi della collaborazioni di esperti al livello nazionale.

    Autore: Giachino Davide   •   Editore: Utet Scienze Tecniche   •   Anno: 2013

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    00 07/05/2015 17:33

    Variazione cromatica del legno: cause e rimedi


    Quali sono le cause biologiche per cui il legno 'cambia colore'? E quali accortezze vanno prese per rimediare al problema?


    Di
    Pubblicato sul Canale strutture il 07 maggio 2015

    Le superfici in legno con il tempo sono soggette a variazioni cromatiche anche se possono essere adeguatamente trattate con vernici e finiture opportunamente scelte per mantenere il più a lungo possibile il loro colore originale.

    Un fattore determinante è la luce incidente: le situazioni di degrado più intenso e repentino si verificano a carico dei rivestimenti lignei esterni esposti a radiazione ultravioletta, soprattutto della banda UV-A.

    La lignina, in particolare, è fotosensibile e nel tempo tende ad assumere una colorazione grigiastra la cui tonalità finale dipende dalle diverse specie legnose e dall’eventuale azione dilavante degli agenti atmosferici a carico degli estrattivi idrosolubili pigmentati. 

    Rivestimento in legno con evidenti variazioni di colore

     

    Il dilavamento dei tannini che caratterizzano talune latifoglie può determinare la formazione di macchie scure ben visibili alla base dei rivestimenti lignei e, a volte, può persino interessare altri materiali limitrofi.

     

    L’esposizione diretta alle intemperie a lungo andare determina la degradazione degli strati più superficiali del legno che vengono successivamente erosi e asportati dal vento e dalla pioggia dando a volte origine a un aspetto irregolare.

    Struttura in legno lamellare con evidenti effetti di degrado per mancata manutenzione


    Il fenomeno, agevolato dall’alternanza di pioggia e sole e dai conseguenti ritiri e rigonfiamenti del legno, è tuttavia molto lento, tanto che dopo 16 anni di esposizione in ambiente esterno l’erosione superficiale in assortimenti di conifere è in genere inferiore a 2 mm di profondità.

     

    Per ritardare gli effetti negativi sopra citati è bene ricorrere a vernici e pitture coprenti additivate con pigmenti e filtri per la protezione dai raggi UV e con adeguati preservanti, facendo attenzione al loro corretto impiego, in termini di ciclo e condizioni di applicazione, spessore finale e manutenzione, che deve seguire le indicazioni del produttore del prodotto applicato.

    In ambiente esterno lo spessore ideale del film dovrà essere di circa 90÷100 μm e dovrà presentare una buona resistenza ai raggi UV.

    Rivestimento esterno in tavole di legno trattate con vernice semitrasparente


    Il prodotto usato andrebbe applicato su entrambe le facce e su tutti i bordi del rivestimento ligneo, sia esso un segato o un pannello. Durante la fase di installazione si raccomanda inoltre la protezione con un idoneo sigillante delle superfici trasversali tagliate in cantiere.

     

    Tonalità di colore, permeabilità al vapore della finitura e orientazione del manufatto rispetto alla luce (la più critica è l’esposizione a sud) hanno un’importanza rilevante in relazione alla radiazione solare incidente e agli effetti che essa induce sulla superficie del legno e dello strato protettivo.

    Gli intervalli di manutenzione dovranno essere più frequenti e ravvicinati nel caso di finiture trasparenti o chiare, mentre finiture opache e scure sono più adatte al legno esposto in ambiente esterno anche se determinano un maggiore riscaldamento delle superfici.

    La frequenza di manutenzione della finitura sarà maggiore per le finiture semitrasparenti che per quelle coprenti e potrà variare tra 3÷5 anni e 7÷10 anni in funzione della specie legnosa, delle condizioni di esposizione e delle caratteristiche e delle prestazioni della vernice.

     

    In alcuni casi può essere opportuno orientare la scelta sul legname trattato ad alta temperatura che evidenzia anche una durabilità naturale migliorata rispetto ai funghi agenti di carie, abbinata a una migliore stabilità dimensionale.

    Sebbene di colore più scuro rispetto a quello originario, con il tempo anche questo materiale, esposto all’azione diretta dei raggi UV senza la protezione di un’idonea finitura, tenderà ad assumere tonalità grigio-argentate.

    Anche l’impiego di tale legname comporta comunque una manutenzione periodica della finitura: a parità di prodotto applicato, il vantaggio che ne consegue è un allungamento della vita media della finitura stessa dovuto alla minore igroscopicità del substrato che risulta meno sensibile all’umidità.

    Fonte


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    00 07/05/2015 23:44
    Sarà anche più bello il legno ma se ogni 4 anni devo mettermi a riverniciare tutto ci rinuncio
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    00 08/05/2015 08:03
    Dom Pérignon, 5/7/2015 11:44 PM:

    Sarà anche più bello il legno ma se ogni 4 anni devo mettermi a riverniciare tutto ci rinuncio


    Beh il legno richiede manutenzione, comectutti i materiali naturali.
    Però usando un buon impregnante di base ed una finitura a protezione UV (non vernice) di tipo Cetol (prodotti "ceranti", ce ne sono di molte marche), ogni 5-7 anni una ripulita e ripassata (senza dover scartavetrare via tutto) è sufficiente.

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    Re:
    Quak150, 08/05/2015 08:03:


    Beh il legno richiede manutenzione, comectutti i materiali naturali.
    Però usando un buon impregnante di base ed una finitura a protezione UV (non vernice) di tipo Cetol (prodotti "ceranti", ce ne sono di molte marche), ogni 5-7 anni una ripulita e ripassata (senza dover scartavetrare via tutto) è sufficiente.




    [SM=x44458] e poi è importante anche la scelta del legno usato, anche lì c'è un'ampia scelta. Una decina d'anni fa ho costruito una casetta in legno ed ho notato che la porta è ancora perfetta, mentre l'altro legname usato per le paratie esterne si sta scurendo e deformando nonostante l'impregnante ed il flatting: la porta è legno stagionato e trattato con degli acidi specifici, mentre l'altro legname no.

    Comunque è di grande aiuto affidarsi a maestranze serie e specializzate nelle costruzioni in legno [SM=x44461]

    Alcuni esempi di costruzioni in legno:

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    00 08/05/2015 09:17
    Alcuni esempi di tettoie e coperture in legno:

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    00 08/05/2015 09:29
    E qui alcuni esempi di piccole casette in legno:

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    00 08/05/2015 21:13

    Rivestimenti in legno: disposizione delle tavole, spessori e fissaggi


    Come disporre e fissare gli elementi che compongono i rivestimenti in legno


    Di
    Pubblicato sul Canale strutture il 08 maggio 2015

    Nella progettazione dei rivestimenti in legno, la disposizione dei singoli elementi, il loro spessore e le modalità di fissaggio devono essere progettati tenendo conto delle caratteristiche del materiale. In particolare i ritiri e rigonfiamenti in relazione all’umidità devono essere accompagnati e non contrastati.

    La disposizione e la scelta del rivestimento devono tener conto della stagionatura e dell’umidità dei materiali legnosi.

    Con legno non stagionato (umidità superiore al 18-20%) è consigliabile disporre le tavole in modo che esse siano parzialmente sovrapposte e che ogni tavola sia inchiodata al supporto in maniera indipendente.

    Con assortimenti di legno massiccio stagionati o pannelli è possibile utilizzare incastri a maschio/femmina, un modello questo che consente movimenti più limitati tra i singoli elementi del rivestimento.

    Rivestimenti in legno con sovrapposizione delle tavole o incastro a maschio/femmina

     

    Nel caso in cui si intenda utilizzare il compensato per realizzare rivestimenti direttamente esposti all’azione degli agenti atmosferici o elementi di facciate ventilate, è utile ricordare che sarebbe opportuno scegliere pannelli composti con specie legnose appartenenti almeno alla classe 3 di durabilità naturale.

    La disposizione dei singoli elementi può seguire diversi schemi, con tavole disposte secondo piani orizzontali, verticali o in diagonale, in funzione delle scelte architettoniche.

    Nella realizzazione di un rivestimento con tavole prevalentemente tangenziali orientate verticalmente si ricorre spesso a una disposizione sfalsata e sovrapposta per compensare le eventuali deformazioni dovute all’imbarcamento dei segati non perfettamente stagionati.

    Tavole verticali sfalsate e sovrapposte per compensare eventuali deformazioni

     

    Nel sistema a tavole verticali c’è un maggior rischio di formazione di spazi tra i singoli elementi dovuti a fenomeni di ritiro e alla mancanza di sovrapposizione tra gli elementi stessi.

    Anche la disposizione secondo un modello orizzontale deve considerare la possibilità di movimento tra i singoli elementi lignei, soprattutto se il materiale messo in opera non è adeguatamente stagionato.

    Per quanto riguarda il fissaggio tramite chiodatura, può essere realizzato secondo diversi schemi: possono essere chiodate tra loro le tavole vicine o può essere fissata solo una tavola al supporto lasciando l’altra libera di muoversi, in base allo schema scelto varia anche la circolazione d’aria sotto il rivestimento esterno in legno.

    Rivestimenti lignei con chiodatura sotto la zona di sovrapposizione delle tavole o nella zona di sovrapposizione

     

    Le tavole possono essere chiodate appena al di sotto della zona di sovrapposizione, in questo modo con un clima asciutto i singoli elementi si ritirano permettendo l’entrata di aria nell’intercapedine sottostante, mentre con un clima umido, rigonfiandosi, assicurano la tenuta.

    Nel rivestimento con tavole orizzontali a lembi sovrapposti, la chiodatura sulla porzione inferiore, nella zona di sovrapposizione, blocca invece entrambe le tavole. Questa soluzione, che limita i movimenti di ritiro e rigonfiamento dei singoli elementi, annulla la circolazione di aria nella sottostante intercapedine, garantisce la tenuta del rivestimento con ogni tipo di clima ma non consente la stessa circolazione d’aria.

    Altri sistemi di chiodatura diffusi in Nord Europa consentono movimenti anche significativi del rivestimento, contribuendo al raffrescamento dell’edifico.

    Anche nel caso dei pannelli a base di legno, i sistemi di fissaggio devono essere studiati per garantire un’adeguata ventilazione e la possibilità di movimenti.

    Il fissaggio degli elementi lignei di rivestimento deve essere sempre realizzato con chiodi zincati a caldo o, ancor meglio, in acciaio inossidabile, di preferenza in acciaio inox 304 o 316 (soprattutto in ambienti interessati dalla corrosione salina).

    La chiodatura del tavolame di abete e pino non presenta particolari problemi, mentre con legnami caratterizzati da una maggior durezza superficiale e fissilità (come ad esempio il larice), o nel caso di pannelli a base di legno, una preforatura consente di evitare o ridurre significativamente lo sviluppo di fessurazioni e scheggiature.

    I prefori devono essere sempre sovradimensionati per consentire il movimento dei singoli elementi di rivestimento.

    Un elemento di sacrificio posto a protezione del giunto consente l’ispezione e la manutenzione dei singoli pannelli i cui bordi vanno comunque trattati con vernici o idonei isolanti e protetti mediante scossaline metalliche o altri elementi sostituibili durante le manutenzioni programmate.

    Elementi di sacrificio a protezione dei giunti

     

    Lo spessore minimo delle tavole non deve essere inferiore a 15 mm e, nel caso in cui la specie legnosa scelta sia caratterizzata da una minore stabilità dimensionale, lo spessore sarà aumentato fino a 22÷25 mm per evitare che deformazioni importanti possano portare alla rottura degli elementi.

    Fonte


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    00 09/05/2015 12:36
    Re:
    Quak150, 08/05/2015 08:03:


    Beh il legno richiede manutenzione, comectutti i materiali naturali.
    Però usando un buon impregnante di base ed una finitura a protezione UV (non vernice) di tipo Cetol (prodotti "ceranti", ce ne sono di molte marche), ogni 5-7 anni una ripulita e ripassata (senza dover scartavetrare via tutto) è sufficiente.




    però ci sono anche altri problemi, il rischio incendio e la resistenza dei muri alle effrazione dei ladri...
    un bel muro in cemento armato è più robusto, almeno nei piani bassi o nei punti più vulnerabili come anche dietro una canna fumaria che non puoi mettere legno...
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    00 24/11/2015 11:01
    Facciate “effetto legno” con la nuova linea di doghe NATURinFORM
    La nuova proposta di Harobau
    permette di rivestire le facciate degli edifici con doghe in WPC, resistenti agli agenti atmosferici
    Giovedì 19 Novembre 2015
     

    Frutto della tecnologia tedesca, nasce la linea “DIE  GESTALTENDE”  NATURinFORM di Harobau, costituita da doghe piene, a sezione romboidale applicabili in facciata, sia in orizzontale che in verticale. Le doghe sono disponibili con lunghezze standard da 4 a 6 metri, altezza visibile di 90 mm e, su   richiesta, in formati speciali. I profili si connotano per una venatura brevettata, personalizzabile, che richiama nei colori il legno naturale (rovere, ambra, castagno e grigio grafite); su richiesta, sono disponibili anche in tutti i colori dell’edizione speciale. 

     

    Il rivestimento per esterni consente la realizzazione di facciate continue, grazie all'adesione delle doghe romboidali a una struttura di supporto mediante guarnizioni maschio/femmina. Si ottiene in tal modo una superficie piana senza elementi di montaggio a vista, con fuga chiusa, a tenuta di vento.

     

    Adeguatamente posate, le doghe proteccono la struttura esterna dalle intemperie e lo strato isolante termico da eventuali deterioramenti. Il rivestimento abbinato allo strato termoisolante migliora l'estetica degli edifici nuovi o esistenti e ne valorizza l'archiettura, favorendo sia il risparmio energetico che economico.

    Le doghe sono realizzate in WPC, materiale composito formato dal 70% da legno e 30% da polimero, offrendo così i migliori vantaggi del mix di materiali legno/plastica.


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    00 29/04/2023 19:00


    Le case prefabbricate in legno per tutti i budget che si costruiscono in poche settimane












    idealista/news ha intervistato la country manager di Maestro Case


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    Le case mobili prefabbricate in legno stanno acquisendo sempre più notorietà per il loro basso impatto ambientale, i minori tempi di costruzione e costi di produzione. Oggi acquistare una casa in legno può costare poche migliaia di euro e realizzarla solo poche settimane. A svelarci qualcosa in più del mondo delle costruzioni in legno è Francesca Romana Raso, country manager per l'Italia dell'azienda "Maestro Case" da che dal 2008 è presente in Italia e in molti altri Paesi d'Europa.

    Quando è nata la vostra azienda e in quali Paesi è presente attualmente?


    Noi abbiamo sempre creduto che non c'è una casa migliore che la natura. Con i suoi vantaggi e svantaggi, l'ambiente naturale offre alle persone tutto ciò di cui hanno biosogno. Così ci siamo chiesti: perché non applicare tutto ciò alla creazione di una casa per vivere? Così è nata la nostra azienda "Maestro Case" nel 2008

    Sono trascorsi diversi anni, ma noi abbiamo mantenuto la stessa visione. E sempre più persone hanno condiviso nel corso degli anni questa stessa visione da quando la nostra cerchia di clienti si è ampliata in modo significativo. Di conseguenza, le nostre cabine in legno naturale sono famose oggi in tutto il continente. Produciamo e vendiamo case in legno di altissima qualità in Italia, Spagna, Polanda, Francia, Portogallo, Regno Unito, Lettonia, Paesi Bassi e Lituania.

    Quali tipi di case prefabbricate costruite? Quali sono i modelli principali?


    Molti anni di esperienza ci hanno permesso di ampliare l'offerta di case in legno in modo che chiunque possa trovare una casa da sogno nel nostro catalogo. Piccolo o grande, moderno o più rustico, arricchito da un ampio terrazzo o allestito come un loft trendy? Realizziamo la fantasia di tutti.


    La nostra specialità principale sono tre tipi di case: case in legno, case estive e case mobili in legno. 


    È essenziale menzionare la possibilità che ha il cliente di collaborare nella progettazione della casa: può infatti scegliere un edificio dal catalogo già preparato o progettare un edificio fatto su misura con l'aiuto dei nostri specialisti.

    Per quanto riguarda i progetti preferiti, case come Gila, Duero, Matano o Lena sono quelle che maggiormente interessano ai clienti italiani. Dal punto di vista di un professionista, tutte queste cabine in legno presentano ampie finestre, un design rettangolare e un patio coperto che corre lungo tutta la casa.



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    Maestro Case


    Quali altri tipi di proprietà fabbricate?


    Maestro Case è anche un noto produttore di altri immobili prefabbricati. Il nostro team di professionisti produce e vende anche garage, gazebo da esterno, rimesse per attrezzi da giardino, PODS da campeggio, saune, ripostigli e qualsiasi altro locale di si ha bisogno per vivere comodamente.

    Qual è il profilo tipo degli acquirenti e quali sono i modelli più richiesti?



    Il cliente tipo è generalmente costituto da persone di mezza età con un reddito medio alto


    . Tutti accomunati dallo stesso amore per la sostenibilità e la natura. Alcuni dei nostri clienti privilegiano le proprietà tecniche del legno naturale. Altri considerano l'atmosfera naturale creata da questo tipo di materiali come un grande vantaggio. Altri ancora apprezzano il fatto che la loro casa sia rispettosa dell'ambiente.

    Per quanto riguarda la categoria delle capanne in legno di piccole dimensioni, i modelli preferiti sono le case di circa 20/40 m2 con terrazzi attrezzati, mentre nel mercato delle case residenziali in legno di maggiori dimensioni, parliamo di 70/100 m2, le case con 2-3 stanze da letto sono le più richieste.



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    Maestro Case


    Quanto costa in media una casa prefabbricata in legno?



    Il nostro approccio flessibile al design delle cabine ci consente di progettare case in legno praticamente per qualsiasi budget.


    Ad esempio, per evitare di pagare più del dovuto per gli spazi che non si utilizzano, è possibile adattare il progetto scelto ed evitare costi aggiuntivi. Vorresti una terrazza più ampia invece di un soggiorno più grande? O una camera da letto spaziosa è la tua priorità? È possibile trovare la soluzione che si adatta alle tue esigenze e al tuo budget discutendo queste aspettive con i nostri designer professionali.

    Ê importante sottolineare che la nostra esperienza ci consente di offrire ai nostri clienti anche case in legno lussuose e spaziose. Pertanto il budget necessario per una casa in legno può variare molto: da poche a decine di migliaia di euro.

    Perché la domanda di case in legno è in continua crescita?


    Potrebbero esserci diversi motivi per cui la domanda di case in legno è in costante crescita. In primo luogo, sempre più persone sono convinte della qualità delle nostre case in legno e condividono le loro buone esperienze con i loro amici e parenti. In secondo luogo, il tema dell'ecologia e, allo stesso tempo, dell'edilizia ecologica e sostenibile sta diventando un fattore sempre più importante nella società.


    Sempre più persone si rendono conto che è possibile soddisfare i propri bisogni senza avere un impatto negativo sulla natura. 


    Per questo motivo, la popolarità di tutte le soluzioni più sostenibili sta crescendo. In terzo luogo, se qualche decennio fa le case di legno erano immaginate come semplici scatole quadrate, oggi  è completamente diverso. Grazie alle nuove tecnologie, oggi le case in legno possono avere tutte le caratteristiche tipiche di altre tipologie abitative e addirittura superarle in alcuni punti.



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    Quali sono i vantaggi di una casa prefabbricata in legno?


    Ci sono diversi vantaggi per cui sono note le cabine prefabbricate in legno. Per cominciare, la maggior parte delle persone probabilmente ha sentito parlare delle eccezionali proprietà isolanti del legno. In secondo luogo, l'ottimo rapporto qualità prezzo è una delle principali caratteristiche delle case in legno oggi. Senza dimenticare il minor costo del legno rispetto ai mattoni e al minor tempo di costruzione.

    Senza dimenticare che quando scegli di costruire la tua casa in legno hai un impatto positivo sull'ambiente. Utilizzi materiali da costruzione rinnovabili e garantisci un processo di costruzione molto meno dannoso per l'ambiente. Inoltre è possibile assicurarsi che il fornitore del legno ripianti gli alberi che sono stati tagliati. Inoltre non bisogna dimenticare l'estrema versatilità del legno che permette di creare stili diversi nell'interno delle case.



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    Quanto tempo ci vuole per costruire una casa prefabbricata in legno?


    Il processo di costruzione in sé è abbastanza veloce perché è solo l'ultimo step di un processo che inizia con il progetto. Visto che l'obiettivo primario è quello di soddisfare al massivo le aspettative dei futuri proprietari, è fondamentale concentrarsi sul progetto. Tutte le opere edili - dalla fondazione alla finitura - devono essere pianificate prima dell'inizio dei lavori di costruzione. Il risultato finale dipende direttamente da questo.

    Se il progetto è ben preparato, i passi successivi possono essere realizzati senza intoppi. La casa verrà costruita sul terreno prescelto grazie a un processo di costruzione che consiste nell'assemblare le diverse parti della casa. In questo modo tutto il lavoro può essere svolto contemporaneamente.

    La costruzione molto più veloce di una casa in legno ha un impatto diretto sui costi di costruzione. La minore complessità del lavoro può essere gestita senza l'utilizzo di attrezzature costose; i materiali da costruzione possono essere consegnati in maniera più accessibile anche in luoghi apparentemente difficili da raggiungere. 

    Come avviene il processo di installazione di una casa prefabbricata e di quanto tempo si ha bisogno?


    Uno dei vantaggi più significativi delle case in legno è il tempo di costruzione e installazione. Quando si sceglie un progetto già pronto, il tempo necessario per installarlo sul terreno scelto è di poche settimane. È la soluzione perfetta per chi vuol cambiare casa il prima possibile. Se invece si sceglie di realizzare un progetto fatto su misura allora il processo può richiedere diversi mesi.



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