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Non sparate su chi fa ancora le inchieste [Milena Gabanelli]

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    00 03/03/2005 02:22

    Non sparate su chi fa ancora le inchieste


    Milena Gabanelli, 51 anni, autrice di Report (Raitre).

    L'Auditel la premia,
    eppure non piace a qualche imprenditore e a molti politici.
    Perché i suoi servizi fanno sempre più paura.




    È stanca Milena Gabanelli di fare l'inviato di guerra. Stanca perché la trincea è uno studio riscaldato a Saxa Rubra, i nemici sono i procedimenti a suo carico, le pallottole arrivano da ogni dove e sono parole pesanti al suo indirizzo. Se quando era in Vietnam o in Cecenia qualcuno le avesse chiesto la natura della posta in palio, avrebbe saputo cosa rispondere: «Non ritornare a casa». Ora, dice, «è un'angoscia senza fine», controllata, incanalata, trasformata in grinta professionale. Non deluderebbe mai né la sua squadra (sette giornalisti «per i quali sacrificherei me stessa») né chi segue Report (Raitre, la domenica in prima serata). Il 3 aprile la trasmissione torna, dopo la naturale pausa di queste settimane, con sei puntate.

    Sei nuove polemiche?
    Si riferisce alla bagarre suscitata dalla puntata sulla mafia?

    La più recente. Ma prima erano state le inchieste sulla sicurezza dei treni, sull'olio contraffatto, le entrate dei deputati, le autostrade.
    Siete troppo bravi o troppo cattivi?
    Siamo soli. Se tutti i giornalisti facessero il loro lavoro, ci sarebbero più notizie da censurare...
    E allora cambierebbe la musica anche per Report.
    Le lotte solitarie alla lunga non modificano nulla, in compenso collezioni l'ostilità, querele, citazioni e insulti.

    Ma un'altra parte d'Italia applaude.
    Quando però arrivano le lettere che ti accusano di avere danneggiato con la tua inchiesta famiglie, attività... Quando vedi che quattro ferrovieri vengono licenziati solo perché hanno parlato con te, allora devi diventare duro e cinico, altrimenti i dubbi ti travolgono.

    È sul punto di gettare la spugna?
    Non mollo.

    <
    È un momento di fragilità, umana più che professionale.

    Quanti procedimenti giudiziari ha?
    Una decina, fra penali e civili.

    Le puntate di cui va orgogliosa?
    L'inchiesta sulle multinazionali del tabacco,
    sullo stato di sicurezza dei treni: fummo tragicamente profetici.
    Quella sul ponte nello Stretto di Messina, un'operazione di immagine, con costi certi, tempi certi ma un progetto incerto.

    Cosa vuol dire?
    Che le simulazioni hanno evidenziato la rottura di decine di saldature. Problemi gravi da sistemare in corso d'opera. Questo significa che i tempi e i costi non sono certi.

    Andiamo avanti con la lista dei casi creati da Report.
    Gli effetti provocati dall'attuale legge sulla fecondazione assistita. Ci accusarono di essere dei propagatori di morte e di fare propaganda per il referendum.

    È poco credibile come Biancaneve...
    Non nascondo qualche ingenuità, ma non sono venuta giù con la piena e non lavoro con i Sette nani. Alla domanda: «Ti ha dato mandato qualcuno ad affrontare quel tema?», la risposta è no.

    Però accende la miccia sapendo che c'è la polveriera vicina.
    Facciamo giornalismo d'inchiesta. Il problema in Italia è che i politici non accettano critiche e che gli inserzionisti sono intoccabili. Risultato: c'è poco margine per fare degnamente questo mestiere, e io sono poco flessibile.

    Che tv si aspetta nel dopoelezioni?
    Quando al governo c'era la sinistra, eravamo accusati di essere di destra.
    Oggi ci dicono «voi comunisti di Raitre».


    Il 31 dicembre le scade il contratto: lascia o rilancia?
    Vediamo.

    di Stefania Berbenni
    11/2/2005

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    00 03/03/2005 09:51
    Re:

    Scritto da: Etrusco 03/03/2005 2.22

    Non sparate su chi fa ancora le inchieste


    Milena Gabanelli, 51 anni, autrice di Report (Raitre).

    L'Auditel la premia,
    eppure non piace a qualche imprenditore e a molti politici.
    Perché i suoi servizi fanno sempre più paura.




    È stanca Milena Gabanelli di fare l'inviato di guerra. Stanca perché la trincea è uno studio riscaldato a Saxa Rubra, i nemici sono i procedimenti a suo carico, le pallottole arrivano da ogni dove e sono parole pesanti al suo indirizzo. Se quando era in Vietnam o in Cecenia qualcuno le avesse chiesto la natura della posta in palio, avrebbe saputo cosa rispondere: «Non ritornare a casa». Ora, dice, «è un'angoscia senza fine», controllata, incanalata, trasformata in grinta professionale. Non deluderebbe mai né la sua squadra (sette giornalisti «per i quali sacrificherei me stessa») né chi segue Report (Raitre, la domenica in prima serata). Il 3 aprile la trasmissione torna, dopo la naturale pausa di queste settimane, con sei puntate.

    Sei nuove polemiche?
    Si riferisce alla bagarre suscitata dalla puntata sulla mafia?

    La più recente. Ma prima erano state le inchieste sulla sicurezza dei treni, sull'olio contraffatto, le entrate dei deputati, le autostrade.
    Siete troppo bravi o troppo cattivi?
    Siamo soli. Se tutti i giornalisti facessero il loro lavoro, ci sarebbero più notizie da censurare...
    E allora cambierebbe la musica anche per Report.
    Le lotte solitarie alla lunga non modificano nulla, in compenso collezioni l'ostilità, querele, citazioni e insulti.

    Ma un'altra parte d'Italia applaude.
    Quando però arrivano le lettere che ti accusano di avere danneggiato con la tua inchiesta famiglie, attività... Quando vedi che quattro ferrovieri vengono licenziati solo perché hanno parlato con te, allora devi diventare duro e cinico, altrimenti i dubbi ti travolgono.

    È sul punto di gettare la spugna?
    Non mollo.

    <
    È un momento di fragilità, umana più che professionale.

    Quanti procedimenti giudiziari ha?
    Una decina, fra penali e civili.

    Le puntate di cui va orgogliosa?
    L'inchiesta sulle multinazionali del tabacco,
    sullo stato di sicurezza dei treni: fummo tragicamente profetici.
    Quella sul ponte nello Stretto di Messina, un'operazione di immagine, con costi certi, tempi certi ma un progetto incerto.

    Cosa vuol dire?
    Che le simulazioni hanno evidenziato la rottura di decine di saldature. Problemi gravi da sistemare in corso d'opera. Questo significa che i tempi e i costi non sono certi.

    Andiamo avanti con la lista dei casi creati da Report.
    Gli effetti provocati dall'attuale legge sulla fecondazione assistita. Ci accusarono di essere dei propagatori di morte e di fare propaganda per il referendum.

    È poco credibile come Biancaneve...
    Non nascondo qualche ingenuità, ma non sono venuta giù con la piena e non lavoro con i Sette nani. Alla domanda: «Ti ha dato mandato qualcuno ad affrontare quel tema?», la risposta è no.

    Però accende la miccia sapendo che c'è la polveriera vicina.
    Facciamo giornalismo d'inchiesta. Il problema in Italia è che i politici non accettano critiche e che gli inserzionisti sono intoccabili. Risultato: c'è poco margine per fare degnamente questo mestiere, e io sono poco flessibile.

    Che tv si aspetta nel dopoelezioni?
    Quando al governo c'era la sinistra, eravamo accusati di essere di destra.
    Oggi ci dicono «voi comunisti di Raitre».


    Il 31 dicembre le scade il contratto: lascia o rilancia?
    Vediamo.

    di Stefania Berbenni
    11/2/2005




    A mio parere e' una grandissima giornalista e poi nei suoi speciali si limita semplicemente a fare domande e chiedere pareri in un modo pacato e garbato.Senza fare polemiche o altro.
    Un modo pacato e giusto di fare giornalismo.
    [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471]
    Evidentemente tocca dei nervi scoperti....e come al solito in Italia chi cerca di fare luce su cose poco chiare ma vere,viene ostacolato in tutti i modi....che schifo!!!
    [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476]
    Forza Gabbanelli resisti.....[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44518]
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    Re: Re:

    Scritto da: tom.t 03/03/2005 9.51


    A mio parere e' una grandissima giornalista e poi nei suoi speciali si limita semplicemente a fare domande e chiedere pareri in un modo pacato e garbato.Senza fare polemiche o altro.
    Un modo pacato e giusto di fare giornalismo.
    [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471] [SM=x44471]
    Evidentemente tocca dei nervi scoperti....e come al solito in Italia chi cerca di fare luce su cose poco chiare ma vere,viene ostacolato in tutti i modi....che schifo!!!
    [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476]
    Forza Gabbanelli resisti.....[SM=x44459] [SM=x44459] [SM=x44518]



    [SM=x44458] [SM=x44461]

    Concordo perfettamente,
    ma vedi, la sua unica colpa, anche se colpa non è affatto, anzi è un grandissimo pregio,
    è quella di toccare Argomenti sgraditi alla Mafia ed ai poteri forti: Economia in primis, ma anche alla politica...

    Vedi,
    Beppe Grillo toccava gli stessi argomenti, ma era anche più aggressivo e meno garbato se vogliamo...
    invece Milena Gabanelli fa il tutto con callida professionalità
    unita a modi garbati che ti fanno appassionare ai suoi servizi.

    Ce ne dovremmo avere di più di giornalisti coraggiosi ed eticamente validi come lei [SM=x44479] [SM=x44462]

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    00 03/03/2005 15:17
    a proposito, ne approfitto per annunciare l'apertura del concorso IperGloria di Marzo 2005:

    QUI per fare la NOMINATIONS di Milena Gabanelli
    che al momento non è stata candidata da nessuno [SM=x44469]

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    00 03/03/2005 16:14
    Re: Re: Re:

    Scritto da: Etrusco 03/03/2005 15.13


    [SM=x44458] [SM=x44461]

    Concordo perfettamente,
    ma vedi, la sua unica colpa, anche se colpa non è affatto, anzi è un grandissimo pregio,
    è quella di toccare Argomenti sgraditi alla Mafia ed ai poteri forti: Economia in primis, ma anche alla politica...

    Vedi,
    Beppe Grillo toccava gli stessi argomenti, ma era anche più aggressivo e meno garbato se vogliamo...
    invece Milena Gabanelli fa il tutto con callida professionalità
    unita a modi garbati che ti fanno appassionare ai suoi servizi.

    Ce ne dovremmo avere di più di giornalisti coraggiosi ed eticamente validi come lei [SM=x44479] [SM=x44462]



    Avevamo Biagi che faceva una striscia di attualità non banale e, guarda caso, è scomparso...e la Gabanelli ce la fa a portare avanti queste inchieste solo perché produce tutto da solo e poi vende il prodotto finito alla rai, perché altrimenti tutto finirebbe nelle nebbie suppongo...
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    00 03/03/2005 18:04
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: Peppinox 03/03/2005 16.14


    Avevamo Biagi che faceva una striscia di attualità non banale e, guarda caso, è scomparso...
    e la Gabanelli ce la fa a portare avanti queste inchieste solo perché produce tutto da solo e poi vende il prodotto finito alla rai, perché altrimenti tutto finirebbe nelle nebbie suppongo...






    La Gabanelli finora ha resistito non perchè più tenace di Biagi (leggi Regime di Peter Gomez/Travaglio a riguardo),
    ma perchè innanzitutto su Rai3, poi perchè i suoi programmi vanno in onda in 2a serata.
    Spero tanto che i suoi colleghi si svegliano dalla codardia
    ed inizino a fare il loro dovere morale e deontologico [SM=x44492]

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    00 04/03/2005 14:59

    La Giornalista con la G maiuscola.

    Sicuramente non sarà una top model, ma il suo mestiere lo fa come deve essere fatto.
    Inchieste e domande sempre precise e puntuali, senza guardare in faccia nessuno.

    Veramante Brava.

    [SM=x44459]

    _________________

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    00 11/03/2005 00:52
    Re:

    Scritto da: Homepage 04/03/2005 14.59

    La Giornalista con la G maiuscola.

    Sicuramente non sarà una top model, ma il suo mestiere lo fa come deve essere fatto.
    Inchieste e domande sempre precise e puntuali, senza guardare in faccia nessuno.

    Veramante Brava.

    [SM=x44459]




    Concordo [SM=x44500]

    [URL] www.tgcom.it/bin/107.%24plit/orig_C_0_articolo_219047_listatakes_itemTake_1_immagine...[=URL]Per la cronaca questa è la squadra di Report:



    QUI per votare Milena nel concorso IperGloria di Marzo........ [SM=x44450]

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    00 11/03/2005 18:00
    Milena Gabanelli ritorna con l'unico vero giornalismo d'Inchiesta
    il 3 aprile prossimo
    [SM=x44459]
    ce l'ha fatta a resistere alle pressioni politiche e di Viale Mazzini [SM=x44462]
    [SM=x44520]

    Fonte: la Patty [SM=x44461]

    _________________


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    00 15/03/2005 00:06
    come disse la sagan...:
    un po' di sole nell'acqua gelida!

    [SM=x44500]

    [Modificato da amatuer 15/03/2005 0.07]

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    00 15/03/2005 01:33
    Re: come disse la sagan...:

    Scritto da: amatuer 15/03/2005 0.06
    un po' di sole nell'acqua gelida!

    [SM=x44500]

    [Modificato da amatuer 15/03/2005 0.07]




    [SM=x44500]

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    PippyZzetta
    00 15/03/2005 14:35
    Re:

    Scritto da: Etrusco 11/03/2005 18.00
    Milena Gabanelli ritorna con l'unico vero giornalismo d'Inchiesta
    il 3 aprile prossimo
    [SM=x44459]
    ce l'ha fatta a resistere alle pressioni politiche e di Viale Mazzini [SM=x44462]
    [SM=x44520]

    Fonte: la Patty [SM=x44461]



    etru ma c'è scritto nell'articolo[SM=x44466]
    "Il 3 aprile la trasmissione torna, dopo la naturale pausa di queste settimane, con sei puntate."

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    Perchè ga na testa che manco un porzeo ghe la magnaria
    You're a good man,Charlie Brown

    Il peggior nemico del bremaz è l'utente Rurro Rurrerini La dichiarazione di guerra
    10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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    00 15/03/2005 16:42
    Re: Re:

    Scritto da: piperitapatty 15/03/2005 14.35


    etru ma c'è scritto nell'articolo[SM=x44466]
    "Il 3 aprile la trasmissione torna, dopo la naturale pausa di queste settimane, con sei puntate."



    Si, si,
    ma l'articolo è vecchio ed in pochi gg. possono cambiare troppe cose:
    sono come S. Tommaso io...
    finchè non la vedo in onda non ci credo e continuo ad incrociare le dita [SM=x44508]

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    00 27/11/2008 19:32
    L’ASSESSORE S’INALBERA A TUTTE LE ORE
    – MARIO DI CARLO (Sbugiardato DA “REPORT”)
    VUOLE un contraddittorio pubblico “nel cinema più grande di Roma” CON L’AUTORE DELL’INCHIESTA
    – E ACCUSA: INTERVISTA MANIPOLATA
    – L’AMICIZIA CON CERRONI…

    Da "il Velino.it"


    Mario Di Carlo


    "Mancano le parti in cui spiego perché non sono andato a lavorare nel 2001 con l'avvocato Manlio Cerroni. Se le mie risposte fossero state rese pubbliche questa polemica non sarebbe neanche nata, perché quelle motivazioni oggi sono ancora più forti. Si è tolto l'onore a una persona e questo non lo posso sopportare". A quattro giorni dalla puntata di Report e a tre dalla riconsegna della delega sui rifiuti al presidente Marrazzo, l'assessore regionale alla Casa, Mario Di Carlo, replica all'intervista del VELINO al giornalista di Raitre autore dell'inchiesta, Paolo Mondani.

    E si dice pronto per un contraddittorio pubblico "nel cinema più grande di Roma" con l'autore dell'inchiesta. "Ho avuto un confronto pubblico sul tema dei rifiuti perfino con Beppe Grillo, non sono un tipo che si tira indietro", spiega. "Il giornalista di Report si è arrogato il diritto di scegliere nell'intervista che mi ha carpito quali cose tutti dovevano sapere e quali no. Siccome ricordo benissimo cosa ho detto, tiri fuori la parte mancante e spieghi perché non l'ha montata".

    Tre le spiegazioni fornite dall'assessore a motivazione del "gran rifiuto", ma escluse dal filmato mandato in onda, Di Carlo elenca: "Innanzitutto ho detto a Mondani che l'amicizia è un sentimento importante e che due caratteri forti come i nostri non avrebbero resistito in un rapporto di lavoro subordinato. Ho aggiunto che io sono bravo a fare il manager solo quando mi occupo della cosa pubblica e in particolar modo che Cerroni mi offriva il doppio di quello che guadagnavo nel 2001. Ma io già allora prendevo il doppio di quello di cui avevo bisogno e del denaro non mi è mai importato nulla. Anche i miei parenti sanno che avere a che fare con me come amministratore pubblico è una delle più grandi iatture che possano capitare".


    Manlio Cerroni

    L'esclusione di queste parti dall'intervista non è pero l'unico aspetto a indispettire l'assessore, che giunge perfino ad adombrare una verità finora taciuta: l'intervista mandata in onda è stata manipolata. "Me ne sono reso conto solo in un secondo momento, perché col tempo tornano alla mente certi dettagli e io stesso ricordavo una contestualizzazione delle immagini diversa da quello che ho visto. Infatti se si guarda bene la parte dove si parla della mia possibile successione, parole e immagini non collimano: la mano che ho sul sopracciglio all'improvviso sparisce, mentre le parole continuano come se fossero molto, molto più lente. Sono state prese parti differenti pronunciate in momenti differenti".

    Un montaggio, insomma, con un fine ben preciso, secondo Di Carlo, "dare una certa immagine di una persona che potesse sembrare facile preda delle lusinghe e della corruzione". Sulle ragioni di questa rielaborazione, l'assessore non vuole uscire allo scoperto, ma la convinzione è che non si tratti di una mera scelta redazionale, come mostrerebbe la vicenda del gassificatore di Albano: "Alemanno sa che Albano è per il 66 per cento dell'Ama e per il 33 di Cerroni e anche la Gabanelli lo sa, perché l'ho detto nell'intervista, eppure entrambi continuano a parlare di monopolio: uno non lo dice e l'altra non me lo fa dire. È chiaro che siamo di fronte a una convergenza dei fini". Ragioni che spingeranno Di Carlo a rivolgersi alla magistratura, ma non più per una querela, come ipotizzato nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ma un esposto alla magistratura "per appurare se la cancellazione della risposta ha altri fini".


    Milena Gabanelli

    E se Di Carlo si dice un uomo "distrutto", e molto probabilmente lo è anche da un punto di vista politico, il rapporto con Cerroni resisterà: "L'ho conosciuto perché mi occupo di rifiuti non viceversa. Eravamo due avversari, perché io guidavo i cortei per chiudere la discarica di Malagrotta nel '79, ma poi siamo diventati amici". Quanto al futuro del gassificatore di Malagrotta, sotto sequestro preventivo, Di Carlo non si pronuncia, ma sibillino ricorda la data del 26 febbraio scorso.

    Quel giorno il gip Antonino Stipo si pronunciò contro il blocco dei lavori del gassificatore accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto Gianfranco Amendola di archiviare l'esposto presentato dal comitato di quartiere per la mancanza dei parametri di sicurezza indicati dal comune di Roma e dei vincoli imposti dalla normativa Seveso 2. La procura non aveva rilevato pericoli per la salute perché l'impianto non era ancora in funzione né profili penalmente rilevanti, ma solo eventuali irregolarità amministrative. E il fatto che Di Carlo lo ricordi oggi, significa una cosa ben chiara, sebbene l'assessore non lo dica esplicitamente: stesso ambito d'inchiesta, stesso verdetto.


    [27-11-2008] www.ilvelino.it
    [Modificato da Etrusco 22/03/2010 12:07]

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    00 01/12/2008 08:08
    la gabanelli deve restare perchè fa un programma scomodo e non è che possono essere tutti comodi ai signori della casta
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    Re:
    guardiola1, 01/12/2008 8.08:

    la gabanelli deve restare perchè fa un programma scomodo e non è che possono essere tutti comodi ai signori della casta




    Io invece il suo programma lo trovo molto UTILE ed illuminante:
    scomodo sarà semmai per i soliti furbastri abituati ad aggirare le leggi e a farla sempre franca.


    Comunque, per la cronaca:


    Report rompe il silenzio elettorale
    E la Gabanelli sfida i limiti alla tv,
    puntata sui doppi (e tripli) incarichi dei politici


    NOTIZIE CORRELATE:
    Al Gore: «Orgogliosi di ospitare Michele Santoro su Current tv»
    (21 marzo 2010)



    Milena Gabanelli

    (Ansa)

    ROMA — Si può fare (bene) il deputato e il sindaco di una grande città?
    Il senatore e il presidente di Provincia?
    Milena Gabanelli rompe il silenzio elettorale e, con una nuova puntata di Report, denuncia lo scandalo de «Gli sdoppiati».

    I politici, maestri, si fa per dire, nell’arte di accumulare incarichi. L’inchiesta, che riguarda sedici esponenti del centrodestra, è destinata a fare notizia, per il contenuto e perché va in onda dopo le polemiche sui talk show «imbavagliati» e le intercettazioni Rai—Agcom.
    Sa bene, la Gabanelli, di poter provocare una nuova ondata di polemiche. Ma non intende fermarsi:
    «Io vado avanti, non abbiamo cambiato nulla della nostra scaletta.
    Sono tredici anni che vado in onda in campagna elettorale osservando la Legge».


    E la par condicio?
    «La rispetto — assicura —. Nessuno dei parlamentari che abbiamo intervistato è candidato e l’argomento non è materia di campagna elettorale».

    È consapevole di lavorare «sul filo del rasoio», ma non se ne cura:
    «Io rispetto la par condicio, la Legge è più forte di una norma con profili di incostituzionalità».

    La «norma» è il regolamento con cui, venti giorni fa, il Cda della Rai ha imposto lo stop fino al voto ai talk che vanno in diretta.
    E l’unico programma di approfondimento giornalistico rimasto aperto è Report.
    Stasera dunque, alle 21.35 su RaiTre, si parlerà di parlamentari part—time e sindaci—pendolari, accumulatori di poltrone abilissimi nello sdoppiarsi.

    Riccardo De Corato è deputato e vicesindaco di Milano con tripla e sostanziosa delega, alla sicurezza, al traffico e all’inquinamento. Ogni settimana, per 48 ore, scende a Roma e indossa i panni di onorevole del Pdl. La legge glielo consente. Lo vieterebbe invece a sindaci e presidenti di provincia, ma l’impossibile diventa possibile quando «si interpreta» la legge. Ecco allora che il leghista Ettore Pirovano può dirsi con una risata «pendolare trasfertista», giacché è deputato e presidente della provincia di Bergamo. Maria Teresa Armosino, presidente della Provincia di Asti e deputato del Pdl, è a Roma dal martedì al giovedì e chissà dove trova il tempo di esercitare come avvocato. Vita di «sacrificio» anche per Edmondo Cirielli, presidente della provincia di Salerno nonché deputato e presidente della commissione Difesa: «Me lo ha chiesto il partito».
    Un altro che fa miracoli è il presidente leghista della provincia di Brescia, Daniele Molgora, assessore e sottosegretario all’Economia.
    E ancora il sindaco di Afragola
    , i presidenti della provincia di Foggia, Biella e Frosinone, i sindaci di Mazara del Vallo, Verbania e Viterbo...

    A Roma Mauro Cutrufo, PdL, si fa in tre: è senatore, vicesindaco e assessore al Turismo. E Alfredo Antoniozzi si divide tra l’assessorato alla Casa nella giunta Alemanno e il Parlamento europeo. Troppo? Non per lui. «Bruxelles è un impegno veramente relativo — lo giustifica la sua portavoce — veramente irrisorio».

    Monica Guerzoni per il Corriere della Sera
    21 marzo 2010

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    00 23/03/2010 13:36


    Il conduttore di Annozero illustra i contenuti dell'evento del 25 marzo a Bologna
    'Stop al silenzio, in onda pure con Benigni'
    Santoro presenta "Rai per una notte":
    «Sarà un avvertimento democratico»


    Michele Santoro e Marco Travaglio
    (Ansa)

    «Siamo giornalisti schierati, sì, dalla parte del pubblico». Ha esordito così Michele Santoro nel presentare Rai per una notte, lo speciale contro «la serrata pre-elettorale in tv» (la definizione è di Marco Travaglio) che si terrà il 25 marzo alle 21 al Paladozza di Bologna. «Andremo in onda per riaccendere l'informazione che è stata spenta - ha detto il conduttore di Annozero durante la conferenza stampa presso la sede della Fnsi -. Per la prima volta si potrà parlare dello sciopero bianco degli abbonati della Rai, privati dei loro programmi che cercheranno in tutti i modi di rivedere.
    Da Bologna racconteremo quello che ci è accaduto realmente in questi giorni perché non è stato fatto con chiarezza».

    «PRIMO SCIOPERO ABBONATI RAI» - L'evento, che sarà trasmesso da radio, siti, piazze e tv (tra cui anche Rainews 24), sarà seguito in diretta da Corriere.it. In scaletta, oltre al ritorno di Daniele Luttazzi (il giornalista di Annozero lo ha sottolineato con orgoglio), anche un'intervista a Roberto Benigni.
    Rai per una notte sarà un «avvertimento democratico al Paese» contro la «costrizione al silenzio», ha sottolineato Santoro: battendosi per il diritto all'espressione e all'informazione, in fondo «ci si batte anche per Silvio Berlusconi e per il PdL». «Ci battiamo per tutti, anche per Berlusconi che non sarà in trasmissione per sua scelta: sono felice di aver dato vita a questa iniziativa», ha spiegato il giornalista. «Qualunque scelta faranno in futuro - ha aggiunto - il silenzio sarà spezzato, non si potrà mettere a tacere l'informazione».
    «Racconteremo cose che altri non raccontano, perché il racconto della nostra storia non è stato fatto dagli altri mezzi di comunicazione» è la promessa di Santoro, ospite con il vignettista Vauro e con Marco Travaglio della Fnsi.
    Secondo Travaglio, «l'editto» del Cda della Rai sta solo a significare che «il re della tv ha paura delle telecamere. È una scena da Hitler nel bunker, forse sta per saltare il tappo e io sarei felice se accadesse quanto prima».
    Ma «a differenza dell'editto bulgaro, questa volta una reazione c'è stata» ha detto Travaglio, facendo riferimento al «grande contributo della Rete».

    SOTTOSCRIZIONI - Santoro ha poi spiegato che la trasmissione del 25, organizzata dopo il blackout deciso dal Cda della Rai, costerà 130'000€ complessivi: ci lavoreranno gratuitamente un centinaio di persone e l'evento è stato reso possibile dal contributo volontario di 50mila sottoscrittori.

    OSPITI
    - Al Paladozza, oltre ai molti giornalisti e conduttori, non ci saranno politici e neanche Bruno Vespa, che «pur invitato, non parteciperà». «Dal nostro punto di vista la cosa più importante - ha sottolineato Santoro - è che quanta più gente guardi questa manifestazione-trasmissione». A Bologna saranno presenti Giovanni Floris, Gad Lerner, Morgan, il Trio Medusa, Daniele Luttazzi, Antonello Venditti, Elio e le Storie Tese, Piovani, Filippo Rossi di Fare Futuro, Riccardo Iacona, Barbara Serra e Giulia Innocenzi.
    In forse i contributi di Milena Gabanelli [SM=x44519] e Sabina Guzzanti.

    Corriere della Sera - 22 marzo 2010
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  • AlcibiadeR
    00 29/03/2020 21:12
    ... rai3: report/gabanelli, ora condotto dall'erede ranucci , uno dei peggiori rotocalchi politichesi inculcati a quanti, con l’obbligo di pagare la tassa canone-rai, sovvenzionano da decenni questa egemonizzante pseudo cultura sinistroide …

    [Modificato da AlcibiadeR 29/03/2020 21:12]