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L'Angolo Dei Vini

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  • la micia
    00 12/03/2007 20:49
    colore... rubino intenso fino al granato carico.
    odore... asciutto, gradevole tipico della varieta'
    sapore... morbido, vellutato pieno


    E' un vino ricco di personalità che nasce dalle uve dell'omonimo vitigno, diffuso soprattutto nel Campo rotaliano. L'uva si presta sia alla vinificazione in rosato ( kretzer ) sia in rosso ( dunkel) , dando luogo a due diversi prodotti: il primo più fresco e immediato, l'altro decisamente più robusto e strutturato.
    Modalità e temperatura di servizio: stappare la bottiglia un’ora prima di servirlo, ad una temperatura di 16 °C
    Bicchiere consigliato: calice trasparente, ampio, da rosso importante.
    Abbinamento: perfetto con pietanze forti in genere, arrosti, selvaggina e formaggi.
    Conservazione: bottiglia stesa, al riparo dalla luce e in ambiente fresco e asciutto.

    Questo vino Alto Tesino è delizioso, provatelo!


    Durata: può invecchiare anche fino a 6 anni.

    [Modificato da la micia 12/03/2007 20.53]

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    il tobas
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    00 13/03/2007 09:15
    Io adoro l'omonimo formaggio che viene trattato proprio con il vino lagrein.

    _________________


    Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
    Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
    Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

    Qui non si fanno distinzioni razziali.
    Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
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    il tobas
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    00 13/03/2007 09:18
    Re:

    Scritto da: la micia 12/03/2007 20.49
    colore... rubino intenso fino al granato carico.
    odore... asciutto, gradevole tipico della varieta'
    sapore... morbido, vellutato pieno


    E' un vino ricco di personalità che nasce dalle uve dell'omonimo vitigno, diffuso soprattutto nel Campo rotaliano. L'uva si presta sia alla vinificazione in rosato ( kretzer ) sia in rosso ( dunkel) , dando luogo a due diversi prodotti: il primo più fresco e immediato, l'altro decisamente più robusto e strutturato.
    Modalità e temperatura di servizio: stappare la bottiglia un’ora prima di servirlo, ad una temperatura di 16 °C
    Bicchiere consigliato: calice trasparente, ampio, da rosso importante.
    Abbinamento: perfetto con pietanze forti in genere, arrosti, selvaggina e formaggi.
    Conservazione: bottiglia stesa, al riparo dalla luce e in ambiente fresco e asciutto.

    Questo vino Alto Tesino è delizioso, provatelo!


    Durata: può invecchiare anche fino a 6 anni.

    [Modificato da la micia 12/03/2007 20.53]




    Non ricordo bene chi ma un'amica un giorno mi disse che i vini rosè sono delle schifezze.
    Chissa chi era........
    [SM=x44456]

    _________________


    Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
    Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
    Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

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  • la micia
    00 13/03/2007 13:16
    Re:

    Scritto da: il tobas 13/03/2007 9.15
    Io adoro l'omonimo formaggio che viene trattato proprio con il vino lagrein.



    sì...ci sono parecchi formaggi trattati ai vini


    anche quello all'amarone...o al primitivo son deliziosi [SM=x44462]
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    Haeresiarca
    00 13/03/2007 13:29
    Questo mi manca...alla prossima visita in enoteca lo provo. [SM=x44460]

    _________________

    Io seguo sempre il gregge.

    Sono il lupo.

  • la micia
    00 18/03/2007 15:47
    Re:

    Scritto da: -Asmodeus- 13/03/2007 13.29
    Questo mi manca...alla prossima visita in enoteca lo provo. [SM=x44460]

    [SM=x44462] ti piacerà [SM=x44458]
  • la micia
    00 18/03/2007 15:47
    Re: Re:

    Scritto da: il tobas 13/03/2007 9.18


    Non ricordo bene chi ma un'amica un giorno mi disse che i vini rosè sono delle schifezze.
    Chissa chi era........
    [SM=x44456]

    [SM=x44474] io!

    per me il rosè è roba da checca'...o phiga...delicata


    [SM=x44456] [SM=x44456] sai no....io ci do di francesismi [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]
  • axso
    00 19/03/2007 18:26
    [SM=x44456] [SM=x44456]
    provalo con polenta e capriolo il massimo clicca
    [SM=x44462] [SM=x44462] [SM=x44462] [SM=x44461] [SM=x44461] [SM=x44461]
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    Re: Re:

    Scritto da: la micia 13/03/2007 13.16

    sì...ci sono parecchi formaggi trattati ai vini


    anche quello all'amarone...o al primitivo son deliziosi [SM=x44462]



    Ne ho assaggiati un paio, ma non ci ho trovato nulla di particolare in quei formaggi "ai vini":
    ne hai altri da suggerirmi? [SM=x44473]

    _________________


    Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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    Re: Re: Re:

    Scritto da: la micia 18/03/2007 15.47
    [SM=x44474] io!

    per me il rosè è roba da checca'...o phiga...delicata


    [SM=x44456] [SM=x44456] sai no....io ci do di francesismi [SM=x44456] [SM=x44456] [SM=x44456]



    e allora perchè mi pubblicizzi il kretzer ?

    _________________


    Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
    Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
    Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

    Qui non si fanno distinzioni razziali.
    Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
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  • la micia
    00 22/03/2007 12:55
    Re: Re: Re: Re:

    Scritto da: il tobas 20/03/2007 11.25


    e allora perchè mi pubblicizzi il kretzer ?



    scolta..il lagrein...lo fanno sia dunkel...che rosè ..il rosè col dunkel un ci azzecca na ceppa

    a me...piace il dunkel...
    ma parlando di lagrein non posso...citare anche il rosè

    che per me...di fatto è comunque un vino da checca...il rosè




    [Modificato da la micia 22/03/2007 12.56]

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    Shia-principessa
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    STAFF IPERCAFORUM



    00 22/03/2007 23:00
    ok da oggi questo sarà l'angolo dedicato a tutti i vini, italiani e non, per gli appassionati.
    Enjoy It ubriaconi[SM=x44452]

    _________________






  • la micia
    00 24/03/2007 20:17
    Re:

    Scritto da: Shia-principessa 22/03/2007 23.00
    ok da oggi questo sarà l'angolo dedicato a tutti i vini, italiani e non, per gli appassionati.
    Enjoy It ubriaconi[SM=x44452]

    [SM=x44459] [SM=x44460] [SM=x44462] [SM=x44482]
  • la micia
    00 24/03/2007 20:21
    l'Amarone
    [SM=x44485]

    L' Amarone della Valpolicella nasce da vitigni:
    Corvina veronese (Cruina o Corvina) 40 - 70%,
    Rondinella 20 - 40%,
    Molinara 5 - 25%.
    Possono inoltre concorrere alla produzione uve provenienti dai vitigni Rossignola, Negrara, Trentina, Barbera e Sangiovese, da sole o congiuntamente fino a un massimo del 15% e inoltre il 5% di vitigni autorizzati in provincia di Verona.
    Corvina veronese Rondinella
    CARATTERISTICHE DELL'AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOC
    Colore: rosso rubino carico.
    Profumo: caratteristico speziato, accentuato.
    Sapore: pieno, vellutato, robusto.
    Gradazione minima: 14 gradi.
    Estratto secco netto minimo: 22 per mille.
    MODALITA' DI SERVIZIO DELL' AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOC
    Servire a 18 gradi.
    PERIODO MASSIMO RENDIMENTO GUSTATIVO
    Lì Amarone mantiene la sua caratteristiche anche per 10-20 anni.
    ACCOSTAMENTI
    Si abbinano all' Amarone della Valpolicella arrosti di cacciagione da pelo o selvaggina nobile di piuma e formaggi stagionati.

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    Rocco
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    L'Ex Capo
    Vincitore
    IPERFACTOR 2010
    00 29/03/2007 23:50
    io non capisco una mazza di vini

    il bello è che quando vado a pranzo con una certa amica (bona) espertissima di vini, lei lo fa sempre assaggiare a me per l'approvazione [SM=x44452]

    _________________

    Rocco
  • la micia
    00 31/03/2007 15:46
    Re:

    Scritto da: ipercafone 29/03/2007 23.50
    io non capisco una mazza di vini

    il bello è che quando vado a pranzo con una certa amica (bona) espertissima di vini, lei lo fa sempre assaggiare a me per l'approvazione [SM=x44452]

    [SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452] [SM=x44452]
  • la micia
    00 31/03/2007 15:50
    REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO
    Refosco dal Peduncolo Rosso
    Vinificazione:
    Viene ottenuto dalla vinificazione Vin rosso ossia con le bucce. Ad una pigiatura soffice segue la macerazione del pigiato in appositi contenitori. Contemporaneamente avviene la fase fermentativa a temperatura controllata. Dopo l?avvenuta fermentazione subisce solamente una filtrazione che gli assicura la necessaria limpidezza e stabilità.
    Gradazione alcolica:
    11°
    Zuccheri totali:
    9,00 g/l
    Acidita' totale:
    5,20 g/l
    Colore:
    Rosso granato tendente al violaceo
    Profumo:
    Intenso, erbaceo, vinoso, con note che ricordano la mora selvatica e frutti di bosco.
    Sapore:
    Deciso, leggermente tannico e piacevolmente amarognolo
    Temperatura di servizio:
    16-18 °C
    Abbinamenti:
    Ottimo con piatti forti e saporiti, in particolare a carni rosse e selvaggina, formaggi duri e semiduri.
    Modalita' di conservazione:
    Il vino esprime il suo massimo potenziale entro due anni dall'imbottigliamento.

  • Frida07
    00 03/04/2007 21:17
    Megara Duca di Salaparuta
    Duca di Salaparuta (Italia)
    (Sicilia)
    Uvaggio: Frappato (60%), Syrah (40%)
    Alla vista si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia e lampone seguite da aromi di fragola, prugna, violetta, rosa e ciclamino. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e piacevole morbidezza, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di prugna, ciliegia e lampone. Megara matura per 12 mesi in vasche di cemento a cui seguono 5-6 mesi di affinamento in bottiglia.

    Alcol: 13%
    Abbinamento: Paste ripiene, Pesce arrosto, Pesce stufato, Carne bianca arrosto
  • la micia
    00 04/04/2007 20:33
    Re: Megara Duca di Salaparuta

    Scritto da: Frida07 03/04/2007 21.17
    Duca di Salaparuta (Italia)
    (Sicilia)
    Uvaggio: Frappato (60%), Syrah (40%)
    Alla vista si presenta con un colore rosso rubino brillante e sfumature rosso rubino, abbastanza trasparente. Al naso esprime aromi intensi, puliti, gradevoli e raffinati che si aprono con note di ciliegia e lampone seguite da aromi di fragola, prugna, violetta, rosa e ciclamino. In bocca ha buona corrispondenza con il naso, un attacco leggermente tannico e piacevole morbidezza, comunque equilibrato dall'alcol, buon corpo, sapori intensi. Il finale è persistente con ricordi di prugna, ciliegia e lampone. Megara matura per 12 mesi in vasche di cemento a cui seguono 5-6 mesi di affinamento in bottiglia.

    Alcol: 13%
    Abbinamento: Paste ripiene, Pesce arrosto, Pesce stufato, Carne bianca arrosto

    [SM=x44486] [SM=x44486] [SM=x44486] [SM=x44486] [SM=x44486] [SM=x44486]
  • la micia
    00 04/04/2007 20:34
    Barbera
    La Barbera e la sua storia
    Nella tradizione piemontese questo vino e' sempre stato indicato al femminile: "la" Barbera e non "il" che si riferisce invece al vitigno. Non che chiamare questo vino al maschile sia disdicevole, ma certamente e'auspicabile che "la" Barbera rimanga tale, perche', tutto sommato, e' un vezzo simpatico e distintivo. Per quanto si conosce ed hanno appurato gli storici di ampelografia , il vitigno e'meno antico di altri coltivati da sempre in Piemonte (moscato, grignolino, nebbiolo), ma la sua espansione e'stata costante nei secoli, fino a rappresentare attualmente il piu' diffuso vitigno a bacca rossa della regione. Le ragioni storiche della scelta di questa coltivazione da parte dei viticoltori sono ben noti: si tratta infatti di un vitigno "rustico" con notevole capacita' vegetativa, che offre elevata produzione di grappoli ed e'meno soggetto di altri alle mutevoli condizioni climatiche della zona ed agli attacchi dei parassiti e delle muffe cui e' soggetta la pianta. Le prime notizie certe di uve "barbera" risalgono attorno al 1700, in documenti che riguardano questa coltivazione nella zona di Montegrosso d'Asti, anche se e' probabile che la varieta' esistesse gia' da molto tempo ma non fosse conosciuta con questo nome.
    Di la' in poi il successo di questo vitigno dovette essere immediato, constatando che si propago' rapidamente in quasi tutto il Piemonte e venne sicuramente aiutato dal disastro provocato dalla fillossera, che costrinse i viticoltori a reimpiantare completamente i vitigni distrutti, innestandoli "viti americane" solo quelli piu' resistenti ed abbandonando molte varieta' piu' delicate, alcune delle quali oggi completamente scomparse, altre sopravvissute in pochissimi filari per la tenacia di qualche viticoltore che non volle privarsene completamente e poi "riscoperte" in epoca recente: i casi piu' noti sono quelli del'Arneis e del Favorita. Sebbene nell'ultimo trentennio molte zone tradizionali della Barbera, come il nord astigiano ed il casalese, abbiano perso notevoli superfici vitata, causa l'industrializzazione e l'abbandono delle campagne, nel solo Monferrato il vitigno Barbera e'coltivato su quasi 15mila ettari di terreno collinare. Estensioni meno elevate ma significative si trovano anche nell'albese e nei Colli Tortonesi e nell'Oltrepo' Pavese, mentre in altre parti del Piemonte la presenza E'piu' marginale. La cifra aiuta ad inquadrare meglio l'importanza del "vigneto Barbera", che attualmente, dato il crescente successo del vino sui mercati nazionali ed internazionali, e' destinato a vivere una nuova stagione di crescita, anche in funzione dei reimpianti autorizzati recentemente dalla Comunita' Europea.
    Vino robusto e ricco di personalita', la Barbera per decenni ha rappresentato il classico vino rosso "da pasto", molto apprezzato in origine dai consumatori piemontesi, poi da quelli lombardi, dove storicamente ha avuto sempre una importante presenza sul mercato, specie nell'area milanese e brianzola, questa interpretazione, per colpa di qualche commerciante di pochi scrupoli, ha creato dei problemi, fortunatamente superati da anni.
    E' indubbio che la Barbera ha potuto anche contare su produttori "storici" che l'hanno diffusa, a partire da fine Ottocento, in bottiglia piuttosto che sfusa, migliorandone l'immagine e dimostrando trattarsi di un vino molto indicato all'invecchiamento, che quasi sempre, se ben vinificato e affinato in botti di legno piccole e grandi, lo migliora nettamente. Da piu' di un decennio la crescita media qualitativa, determinata da una maggiore cura del vigneto, ad iniziare dalla riduzione della resa d'uve per ettaro, passando per il miglioramento delle tecniche di cantina ed al sempre maggiore utilizzo dell'affinamento in botti di rovere, ha fatto in modo che la Barbera, nelle sue varie interpretazioni, sia diventata a tutti gli effetti un vino "importante", oggi in grado di competere con tutti i grandi vini rossi italiani ed internazionali. Il merito, va ricordato, e' di un numero sempre maggiore di produttori, piccoli e grandi, che hanno creduto nelle grandi potenzialita' di questo vino ed oggi raccolgono giustamente i frutti del loro lavoro.
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