È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Caso Finmeccanica-Enav

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2011 21:59
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.238
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



27/11/2010 00:11

Nuovi sviluppi di una vecchia storia: invischiati Giovanardi e La Russa
Enav, indagati presidente e ad
Perquisita anche Finmeccanica

Oltre ai vertici dell'Ente, avvisi per Marina Grossi, responsabile della Selex e moglie del presidente di Finmeccanica Guarguaglini. Coinvolto anche il suo storico braccio destro. Una decina le aziende coinvolte. Berlusconi: inchiesta suicida

ROMA - Il presidente dell'Enav Luigi Martini, l'amministratore delegato dell'ente Guido Pugliesi e la responsabile della Selex Sistemi Integrati Marina Grossi sono tra la decina di persone iscritte sul registro degli indagati della procura di Roma. Inoltre dalle prime ore di stamani, militari del Ros dei carabinieri e del nucleo Tributario della Guardia di Finanza di Roma stanno effettuando perquisizioni nelle sedi di Roma dell'Ente nazionale di controllo di assistenza al volo e di numerose aziende che hanno avuto appalti dall'Enav. Sarebbero otto, collegate a Finmeccanica che allo stato attuale non viene chiamata in causa: Selex sistemi integrati srl; Print sistem srl; Arc Trade srl, Techno Sky, Aicom srl, Simav sistemi manutenzione avanzati, Renco Spa, Auxilium Trade srl. In corso anche la perquisizione dell'abitazione di Marina Grossi e del marito Guarguaglini. Con il decreto di perquisizione è stato notificato alla Grossi l'avviso per il reato di corruzione.

Le contestazioni per Martini, Pugliesi e la Grossi - così come per altri - sono connesse ad una serie di reati fiscali. Gli inquirenti ritengono che nell'ambito di una serie di appalti affidati dall'Enav siano state compiute delle 'sovraffatturazioni' tese alla creazione di fondi neri. Gli inquirenti, secondo quanto si è appreso, avrebbero già trovato riscontri di denaro finiti proprio a Pugliesi.

L'interessato è sicuro di dimostrare la sua estraneità. "Sono convinto dice - che le Autorità inquirenti verificheranno la mia totale estraneità ai fatti contestati e la regolarità dell'operato mio e della Società". "A tal fine assicurerò la più ampia collaborazione alla magistratura, anche alla luce delle verifiche interne già da tempo effettuate, confidando in una rapida conclusione delle indagini che mi riguardano".

La precisazione sulla estraneità, allo stato attuale, del presidente di Finmeccanica Guarguaglini è soprattutto in riferimento al fatto che tra la decina di indagati compare innanzitutto la moglie di Guarguaglini, Marina Grossi, responsabile dellla Selex. E tra i manager coinvolti nell'inchiesta c'è anche Lorenzo Borgogni, capo delle relazioni esterne di Finmeccanica e braccio destro da sempre del presidente e ad Guarguaglini. Anche l'abitazione e gli uffici di Borgogni sono stati sottoposti a perquisizione della Finanza.

Sono almeno due le inchieste aperte sull'Enav. La prima nasce dalla denuncia di un ex dipendente in cui si metteva in discussione la stesura dei bilanci della società. L'inchiesta starebbe vagliando anche l'acquisizione, a dicembre del 2006, di Vitrociset (oggi Techno sky) da parte di Enav per circa 100 milioni di euro. La seconda inchiesta, più recente, alla quale si riferiscono le perquisizioni eseguite oggi, si basa sulle ipotesi di falso in bilancio e di reati tributari a partire del 2006 in poi. Le due inchieste si sovrappongono in parte con quella condotta sull'ingresso dell'affarista Gennaro Mokbel in Digint, società partecipata al 49% da Finmeccanica.

Si dice "preoccupato" Silvio Berlusconi rispondendo a chi gli chiede delle indagini su Finmeccanica: "Sì, perché Finmeccanica è un asset straordinario ha firmato un contratto con la Russia, mi auguro queste indagini portino a nulla come sono convinto. Considero suicida che il Paese proceda contro chi costituisce con la propria capacità operativa la forza del Paese".

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
Post: 1.238
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



27/11/2010 00:17

Wikileaks e rifiuti, Frattini vede il complotto
"Strategia per colpire l'immagine dell'Italia"

Il ministro degli Esteri denuncia un disegno volto a mettere in cattiva luce il nostro paese. E cita anche il caso Finmeccanica. "Ma non c'è un unico burattinaio". L'attacco di Berlusconi ai giornali

ROMA - L'emergenza rifiuti che il governo si trova ad affrontare in Campania, il crollo della casa dei Gladiatori a Pompei, l'inchiesta che coinvolge Enav e Finmeccanica, e ora anche le rivelazioni "imbarazzanti" sui rapporti Italia-Usa annunciate da Wikileaks. Vicende apparentemente slegate, e che invece il governo italiano, in una nota ufficiale e per bocca di uno dei suoi più importanti rappresentanti, riconduce a un unico disegno volto "a colpire l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale".

"Non si tratta di un complotto", si è affrettato a chiarire successivamente il ministro degli Esteri, Franco Frattini. Ma proprio lui aveva preso la parola durante l'ultima riunione del Consiglio dei ministri e le sue dichiarazioni erano state messe nero su bianco nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi: "Il Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, ha riferito su vicende delicate che rappresentano il sintomo di strategie dirette a colpire l'immagine dell'Italia sulla scena internazionale", si legge nella nota diramata subito dopo la conclusione del Cdm. Nella quale vengono poi elencati i quattro punti cardinali del piano contro l'Italia. "L'attacco a Finmeccanica, la diffusione ripetuta di immagini sui rifiuti di Napoli o sui crolli di Pompei, l'annunciata pubblicazione di rapporti riservati concernenti la politica degli Stati Uniti, con possibili ripercussioni negative anche per l'Italia".

Un riferimento, quest'ultimo, alla nuova infornata di documenti riservati annunciata dal sito Wikileaks e che, secondo il Dipartimento di Stato americano, potrebbe creare imbarazzi nei rapporti tra gli Stati Uniti e altri paesi, tra cui anche l'Italia. Documenti "di scenario", li ha definiti Frattini escludendo che dalla loro pubblicazione possa nascere alcun problema nelle relazioni bilaterali. Salvo poi indicare anche le rivelazioni di Wikileaks nel suo scenario di attacco concentrico contro l'Italia.

In seguito, rispondendo alle domande dei giornalisti, Frattini ha chiarito che secondo lui "non vi è un unico burattinaio, ma una combinazione di informazioni inesatte e di enfatizzazione mediatica di fattori negativi il cui risultato è dannoso per l'Immagine dell'Italia". Un piano contro il quale il comunicato di Palazzo Chigi invoca "fermezza e determinazione per difendere l'immagine nazionale e la tutela degli interessi economici e politici del Paese".

L'opposizione reagisce. "Un governo che solleva argomenti del genere lasciandoli in aria mostra una totale irresponsabilità", dice il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. "E la prova provata che un esecutivo che non c è più può provocare solo una pericolosa instabilità".

"Nessuno può credere che Frattini pensi veramente di mettere insieme gli insuccessi del governo, dall'Aquila a Napoli, passando per i soldi sperperati a pompei, con gli inquietanti file che dovrebbero essere pubblicati dal sito Wikileaks e le gravi accuse legate all'universo Finmeccanica", ha aggiunto Emanuele Fiano, presidente del Forum sicurezza del partito democratico a proposito delle dichiarazioni del titolare della farnesina sulla strategia per colpire l'Italia.

"Rifiuti e terremoto, media criminali". Da parte sua, Berlusconi è tornato ad attaccare l'azione "mistificatoria" dei media sulla ricostruzione in Abruzzo e la continua emergenza rifiuti a Napoli. "E' una cosa indegna, abbietta, criminale, antitaliana criticare infodamentamente ciò che è stato fatto da uomini dello Stato e dalla protezione civile" dice il presidente del Consiglio, che se la prende con "la stampa di sinistra" per il modo in cui ha cercato di "distruggere" l'operato del governo sul caso rifiuti e sulla ricostruzione in Abruzzo. "Tutti quelli che hanno detto cose infondate si devono vergognare".

Fonte: Repubblica

_________________

OFFLINE
27/11/2010 00:34

Ma ragazzi, che Enav, Vitrociset and company fossero un centro di potere ed economico gestito in modo tanto oscuro quanto efficace (per i loro scopi), diciamo un pò 'umma 'umma, si sapeva da decenni!

Chiedo conferma agli amici di Roma, se qualcuno ha qualche connessione con le società romane di elettronica, molte attive nei settori spazio/difesa, penso lo possa confermare (spero di non aver commesso una gaffe ed offeso qualcuno.. [SM=x44476].. intendevo sempre esclusi i presenti! [SM=x44451] )
OFFLINE
Post: 113.119
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
27/11/2010 10:40

Re:
fabius039, 27/11/2010 0.34:

Ma ragazzi, che Enav, Vitrociset and company fossero un centro di potere ed economico gestito in modo tanto oscuro quanto efficace (per i loro scopi), diciamo un pò 'umma 'umma, si sapeva da decenni!

Chiedo conferma agli amici di Roma, se qualcuno ha qualche connessione con le società romane di elettronica, molte attive nei settori spazio/difesa, penso lo possa confermare (spero di non aver commesso una gaffe ed offeso qualcuno.. [SM=x44476].. intendevo sempre esclusi i presenti! [SM=x44451] )




A meno che uno non sia un pazzo o incosciente, non credo che andrà mai a spifferare con leggerezza quel che di poco limpido vede nella gestione dell'azienda per cui lavora: lo si potrebbe facilmente riconoscere anche dietro l'apparente anonimato on line...

Comunque non pensare che certe scelte siano dettate da un'esigenza di eludere l'enorme pressione fiscale italiana (a differenza di altri paesi come Svizzera, Tunisia, Irlanda dove molte aziende stanno migrando), ma anche per velocizzare e semplificare molti passaggi.
Ad es. la più grande multinazionale che opera nella regione della nonna del Tobas utilizza delle scorciatoie molto discutibili per esportare i suoi prodotti in alcuni paesi esteri: siccome trattasi di manufatti ingombranti e di svariate tonnellate, seguire il consueto iter burocratico di import-export comporterebbe comporterebbe circa 2 mesi di perdita di tempo (incluso il tempo in cui navi o altro aspetterebbero inutilmente l'ok della dogana per attracco e scarico merce)...

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 125.362
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
22/11/2011 09:14

invischiati Giovanardi e La Russa

L'inchiesta Il direttore delle relazioni esterne indagato si autosospende

«I favori ai politici? Ero io il collettore»

Finmeccanica, le verità di Borgogni ai pm. I nomi nelle carte, da La Russa a Giovanardi

ROMA - Ha già risposto a 3 interrogatori e un nuovo appuntamento è fissato per i prossimi giorni. Lorenzo Borgogni, responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, ha deciso di collaborare con i magistrati di Napoli titolari dell'inchiesta sugli appalti esteri ottenuti dalla holding specializzata in sistemi di difesa. Ma i suoi verbali sono stati trasmessi anche agli inquirenti romani che indagano sulle «commesse» gestite dalle società controllate e dall'ENAV e nei suoi confronti avevano sollecitato l'arresto, negato però dal giudice. Le prime rivelazioni del manager, che proprio ieri ha deciso di autosospendersi dall'incarico, riguardano soprattutto soldi e favori concessi ai potenti. E coincidono con quanto è stato già raccontato dal consulente Lorenzo Cola che ormai da mesi parla dei rapporti tra affari e politica. Rivelazioni ancora coperte da molti «omissis», ma l'ordinanza di arresto dell'amministratore delegato di Enav Guido Pugliesi e di 2 manager rivela che è proprio sui nomi di ministri e parlamentari che avrebbero ottenuto soldi e favori che si stanno concentrando le verifiche. Le indagini entrano dunque in una nuova fase cruciale, che potrebbe portare nei prossimi giorni a svolte clamorose.

Lorenzo Borgogni (Emblema)Lorenzo Borgogni 
«Collettore per i politici»


Borgogni lo ha specificato nel primo verbale: «Io sono il collettore di rapporti con i politici per conto di Finmeccanica e mi sono sempre occupato di trasferire le loro richieste alle società del Gruppo. Nomine, assunzioni, appalti: sono in grado di ricostruire quanto è accaduto negli ultimi anni». Le sue indicazioni hanno già portato all'acquisizione di numerosi documenti negli uffici di piazza Monte Grappa e in altre aziende. L'attenzione degli investigatori è concentrata sui contratti stipulati durante questa gestione, anche perché Borgogni è stato esplicito: «Ho sempre agito d'accordo con il presidente Pier Francesco Guarguaglini, del quale sono uno dei collaboratori più stretti». Ha poi fornito indicazioni sui partiti di riferimento specificando come i politici che hanno chiesto e ottenuto favori e utilità appartengono a tutti gli schieramenti: destra, sinistra e centro. Finora ha però negato di aver mai gestito passaggi di denaro. E ha aggiunto: «Mi sono sempre occupato di grossi affari a livello centrale, ma non posso essere preciso su quanto avveniva a livello locale, perché le aziende che si trovano sul territorio trattano direttamente con i politici di riferimento della Regione o del Comune dove operano, anche se si tratta di personaggi di livello nazionale».

La prima convocazione di Borgogni davanti ai pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry John Woodcock e Francesco Curcio risale al marzo scorso. L'indagine è quella sul deputato del PdL Marco Milanese, all'epoca Consigliere politico del ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Nel corso di una perquisizione è stato acquisito un appunto scritto a penna con i nomi di alcuni politici associati alle nomine di consiglieri di amministrazione. Sul foglietto ci sono i nomi del Ministro della Difesa Ignazio la Russa, del deputato della Lega Giancarlo Giorgetti, c'è un Romani che potrebbe essere il Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani. E poi un lungo elenco di aziende con accanto una rosa di candidati.

Contratti come contropartita
Borgogni chiarisce che si tratta dei politici che hanno indicato i manager da nominare nei cda oppure ai vertici delle controllate. Poi va oltre spiega che esiste un «tavolo» dove si decide la spartizione fra partiti, sottolinea come una volta un nome gli fu indicato dal sottosegretario Gianni Letta per conto di Carlo Giovanardi, indica il "suggerimento" di Claudio Scajola, quello fornito da Marco Milanese.

Poco prima dell'estate arriva la svolta. Borgogni sa che le indagini nei suoi confronti hanno fatto emergere episodi di presunte corruzioni. Capisce che per lui potrebbe arrivare una richiesta di arresto, anche perché le verifiche disposte a Roma dal pubblico ministero Paolo Ielo delineano il suo ruolo nel sistema di assegnazione degli appalti dell'Enav in cui compare anche una società, la Renco, riconducibile alle sue due figlie. E nel corso di un nuovo interrogatorio, assistito dall'avvocato Stefano Bortone, si mostra disponibile a rispondere a tutte le domande dei magistrati: «Ogni volta che una personalità politica agevola l'assegnazione di un appalto chiede una contropartita. Si tratta di incarichi di consulenza per familiari o persone di fiducia, ma anche di assunzioni per i figli o per altri familiari».

Soldi al manager Lochkeed
Incarichi, ma anche soldi versati in percentuale rispetto al valore degli appalti assegnati. Tangenti che sarebbero state pagate attingendo a «fondi neri» creati con il sistema delle sovrafatturazioni del quale hanno parlato lo stesso Cola e l'imprenditore Tommaso Di Lernia che con la sua Print Sistem aveva ottenuto decine di commesse dall'Enav e dalla Selex Sistemi Integrati amministrata dall'ingegner Marina Grossi, moglie di Guarguaglini. Nel verbale di interrogatorio del 12 settembre scorso Di Lernia fornisce dettagli sull'attività di Manlio Fiore, il direttore del settore commerciale arrestato 2 giorni fa.

Scrive il giudice nell'ordinanza di cattura: «Nel riferire delle pressioni esercitate mediante dazioni di denaro sui componenti delle commissioni della Selex che dovevano esprimere il giudizio di congruità tra i valori della offerta della Selex e quelli successivamente "congruiti" (cioè fissati), "ricorda" l'intervento del Fiore nella vicenda della Lochkeed Martin, società che aveva concluso un accordo con l'Enav per l'acquisto e l'installazione di un radar passivo nell'aeroporto di Trieste con ciò contrastando gli interessi della Selex che tale radar aveva ancora in sperimentazione con un programma finanziato dall'Aeronautica militare. Per tale ragione Fiore, che gli aveva chiesto di intervenire con il rappresentante italiano della Lochkeed per risolvere la questione, allorquando fu chiaro che il Di Lernia non sarebbe riuscito nell'intento lo fece personalmente conseguendo il risultato sia pure dovendo sopportare, secondo quanto riferì allo stesso Di Lernia, l'onere di 300.000€ per consulenze che aveva dovuto promettere a tale Di Nardo, rappresentate italiano della Lochkeed».

Le operazioni clandestine
Il giudice non nutre dubbi sul funzionamento del «meccanismo endemico della sovrafatturazione» e sottolinea come in ogni affare emerga l'esistenza di un «rapporto trilatero tra committente, appaltatore ed esponente politico (in grado di influenzare la nomina del committente da cui dipende il conferimento di appalti e subappalti, ma dacché il beneficio dell'uno si traduce in utilità per l'altro, vi sarà circolarità nel soddisfacimento dei desiderata dell'uno e unicità di interesse ad assicurare l'illecito profitto dell'altro adottando le massime cautele affinché l'illecita operazione di finanziamento rimanga clandestina».

Tra gli affari che hanno già portato all'iscrizione nel registro degli indagati per corruzione di 5 manager Enav c'è quello dell'aeroporto di Palermo per il quale avrebbero preso da Di Lernia tangenti per circa 1'000'000€: Antonino Vecchio Domanti 300mila, Raffaello Rizzo 300mila, Fabio Milioni 100mila consegnati in un ristorante alla periferia di Roma, e altri soldi sarebbero stati versati ad Antonio Serafini.

per il Corriere della Sera 21 novembre 2011 | 17:01© RIPRODUZIONE RISERVATA
OFFLINE
Post: 125.362
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
22/11/2011 09:17

I nomi di Alemanno, Follini e Matteoli. «Guarguaglini autorizzò i pagamenti»

Tangenti, i pentiti accusano i politici

I verbali di Cola e Di Lernia: «Quei 200 mila euro erano per Casini»

ROMA - Tutti i partiti partecipavano alla spartizione delle nomine in Enav e Finmeccanica. Anche i Comunisti italiani sono riusciti a ottenere un consigliere. Ma quando si è trattato di distribuire affari e favori, la parte del leone l'avrebbero fatta Udc, An e Forza Italia. Gli imprenditori che volevano ottenere i lavori consegnavano i soldi ai manager e questi li giravano ai politici, talvolta riuscendo a ottenere una robusta «cresta». Ma nei verbali di interrogatorio e negli altri atti processuali dell'inchiesta che ha portato agli arresti l'amministratore delegato Guido Pugliesi e due manager ci sono pure i finanziamenti non dichiarati, le società segnalate dai parlamentari e agevolate per ottenere l'assegnazione delle commesse, i ministri che avrebbero ottenuto il via libera nell'assegnare i posti di dirigenza. Sono le rivelazioni di chi, dopo essere finito in carcere, ha deciso di collaborare con la magistratura e ha coinvolto il leader udc Pier Ferdinando Casini, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, l'ex titolare dei Trasporti Altero Matteoli, il parlamentare Marco Follini, quando era vicepresidente del Consiglio. Tra loro Tommaso Di Lernia, che ha svelato di aver portato insieme a Pugliesi, 200 mila euro al tesoriere udc Giuseppe Naro il 2 febbraio 2010 e poi ha chiamato in causa molti altri parlamentari e membri di governo. Ma soprattutto il consulente del presidente Pier Francesco Guarguaglini e della moglie amministratore di Selex Marina Grossi, Lorenzo Cola. Entrambi stanno rispondendo da tempo alle domande del pubblico ministero Paolo Ielo. I manager dimostrano di esserne informati, tanto che in una intercettazione ambientale un dirigente di Enav afferma: «Ielo pensa di fare il milanese, ma a Roma le cose si fanno alla romana. O si calma o lo calmano».

«Buste e donazioni ai politici»
Il 27 giugno 2011, nel carcere di Regina Coeli Di Lernia afferma: «Enav ha acquisito per una cifra spropositata un ramo di azienda di Optimatica, per un valore di circa 15 milioni di euro. Optimatica è una società vicina al ministro Matteoli, credo che eroghi finanziamenti alla fondazione a lui riconducibile ed è attraverso questi favori che Pugliesi si è garantito l'appoggio per la conferma nel ruolo di amministratore delegato. Fondamentalmente la conferma di Pugliesi alla carica di ad è dovuta a due canali: l'appoggio di Matteoli e l'appoggio di Milanese, favorito attraverso l'operazione della barca (il pagamento delle rate di leasing ndr ) e la somma di 10 mila euro mensili che l'imprenditore Proietti erogava a Milanese per pagare un affitto per il ministro Tremonti. Il manager Raffaello Rizzo era un uomo di Pugliesi e il suo ruolo era quello di favorire le imprese che erogavano finanziamenti all'Udc e alla frangia romana riconducibile all'attuale sindaco, di Alleanza nazionale. Sostanzialmente tali imprese portavano finanziamenti all'Udc alle feste del partito, a fare delle donazioni. Per contro i finanziamenti agli uomini di An, secondo quanto mi ha riferito Pugliesi, avvenivano direttamente nell'ufficio di Pugliesi, dove gli imprenditori portavano le somme di denaro che Pugliesi dava agli uomini di An».
Poi Di Lernia si concentra sull'Udc: «Ricordo anche che in un'occasione, in relazione ai lavori fatti a Venezia, vennero assegnati lavori a una società che si chiama Costruzioni e Servizi, vicina a Follini, all'epoca vicepresidente del Consiglio. Con riferimento al versamento dei 200 mila euro Pugliesi mi disse che erano destinati a Casini. Vennero consegnati al tesoriere dell'Udc perché erano assenti sia Cesa che Casini, impegnati in un'operazione di voto, secondo quanto mi disse il tesoriere medesimo». Il 6 settembre viene interrogato il commercialista Marco Iannilli che risulta in società con Di Lernia e afferma: «Consegnai a Di Lernia 300 mila euro su indicazione di Cola, parte dell'acconto dovuto a Pugliesi (complessivamente 600 mila euro) la cui quota parte, nella misura di 300 mila euro, avrebbe dovuto essere consegnata al partito di riferimento di Pugliesi, l'Udc».

Il patto Tremonti-Matteoli
Il 24 agosto 2011 Lorenzo Cola conferma lo schema già acquisito dai pubblici ministeri ma aggiunge dettagli e nomi. Afferma a verbale: «Sul piano strettamente formale il potere di nomina del cda di Enav apparteneva al ministero dell'Economia, sul piano sostanziale era frutto di una precisa spartizione politica. In concreto, nella prima fase ossia tra il 2001 e il 2002 vi era un tavolo delle nomine o laboratorio interno alla maggioranza composto da Brancher, Cesa, Gasparri o La Russa e un uomo della Lega. Quanto ai riferimenti politici dei soggetti che si sono succeduti nel tempo, posso dire che Pugliesi è sempre stato in quota udc originariamente riferibile a Baccini. Devo aggiungere che dentro Finmeccanica il riferimento è Bonferroni, deputato ancora ora confermato nel ruolo di cda della holding. A quanto mi risulta Nieddu venne nominato direttamente dal Tesoro, Martini aveva come riferimento An e il ministro Matteoli».
E poi rivela: «Nell'ultima tornata di nomine io fui messo a conoscenza che Matteoli aveva ottenuto un accordo con Tremonti per il quale avrebbe potuto decidere le presidenze delle società... Ed è proprio per ingraziarsi Matteoli che Pugliesi, tre giorni prima dell'ultima nomina del Cda di Enav fa l'operazione Optimatica chiudendo un contratto poco inferiore alla soglia oltre la quale sarebbe scattata la necessità di una delibera del Cda. Nieddu mi ha riferito di un incontro avvenuto all'Harry's bar di Roma tra Matteoli, un suo parente e un apicale di Optimatica nei giorni precedenti la delibera di Pugliesi. Poco dopo Optimatica ha assunto quel parente di Matteoli». Cola racconta di «buste» piene di soldi - anche 300 mila euro - che l'ex direttore generale di Alenia Paolo Prudente gli consegnava da portare a Lorenzo Borgogni «per le necessità di pagamento di entità istituzionali». E poi racconta come «agli inizi del 2008 è avvenuta la consegna di somme di denaro a Bonferroni quando portai a Borgogni 300,350 mila euro in contanti».

Codice con Guarguaglini: «fare i compiti»
Per mesi Cola ha negato che i vertici di Finmeccanica fossero a conoscenza delle tangenti versate ai politici e invece il 24 agosto scorso rivela: «Nelle nostre discussioni (con Guarguaglini, ndr ) l'attività di sovrafatturazione e di pagamento di tangenti veniva definita "fare i compiti". Locuzione che serviva per definire anche l'attività di mettere a posto le carte, la contabilità e tutto il resto, per evitare si scoprissero i fatti illeciti che intervenivano. Quando qualcuno incappava in qualche vicenda giudiziaria, e a ciò veniva dato risalto mediatico, dicevamo che avevano fatto male i compiti». Anche l'amministratore di Selex era «consapevole», secondo Cola. Afferma il consulente nell'interrogatorio del 9 dicembre 2010: «Si parlava con l'ad Marina Grossi del fatto che per lavorare in Enav occorreva pagare tangenti. È un sistema che lei ha ereditato e che ha continuato a realizzare».
Di fronte ai magistrati di Napoli, con i quali ha cominciato a collaborare da qualche settimana, il responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica Lorenzo Borgogni si è definito «collettore dei rapporti con i politici». Cola gli assegna un ruolo diverso: «Borgogni gestiva il livello di pagamenti destinati ai politici». Lo stesso manager ammette di aver fatto «assumere la figlia di Floresta (Ilario, ex deputato di Forza Italia, ndr ), che ne aveva fatto richiesta a Martini, in una delle società del gruppo Finmeccanica». Agli atti è allegata un'intercettazione telefonica dello stesso Borgogni con tale «Marco».
Marco: senti mi ha chiamato Filippo eh, che dice su, su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano eccetera...
Borgogni: di partito? del ministero!
Marco : parti ...eh del Pd, credo sia una cosa del Pdl, no? dice che te ne ha parlato a te pure
Borgogni: no
Marco: su Milano, lui mi ha anche detto che gli hai indicato che non volevi comparire come Finmeccanica ma con una società esterna
Borgogni: Vabbè, ma se ne parla quando torni dai
Marco: e no, questo si ok! no perché lui dice scusami sto all'ultimo con l'acqua alla gola eccetera, perché lui deve parlare con qualcuno dei nostri... tra oggi e domani.
Borgogni impreca e poi, via sms, spiega che di questa cosa non bisognava parlare al telefono. Scrive Ielo nella sua richiesta di arresto poi negata dal giudice: «Il tenore della telefonata appare essere inequivoco. Si tratta di una contribuzione al Pdl che rischia di essere confusa con una contribuzione al Pd, palesemente illecita, in ragione del fatto che deve essere effettuata con una società esterna. Carattere di illiceità emerge anche dalla reticenza e dal fastidio manifestati da Borgogni il quale evidentemente sa o presume di essere intercettato».

per il Corriere della Sera 22 novembre 2011 | 8:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 20.544
Registrato il: 31/01/2003
Sesso: Femminile

Utente Power



22/11/2011 14:45

Mi piacerebbe scrivere arguti commenti politici, ma quello che (non) penso adesso è:

CHE SCHIFO!

_________________






Messaggio all'umanità: TORNA!



OFFLINE
Post: 125.384
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
22/11/2011 17:15

Leonessa73, 22/11/2011 14.45:

Mi piacerebbe scrivere arguti commenti politici, ma quello che (non) penso adesso è:

CHE SCHIFO!




infatti è per lo stesso motivo che ho evitato di postare i miei commenti, tra l'altro tra i nomi dei ministri e "onorevoli" coinvolti non ci sono solo Giovanardi e La Russa, purtroppo [SM=x44465]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
22/11/2011 20:45

Vedi anche la discussione sul GPS europeo, con Selex in evidenza tra eccellenza tecnica e vergogna amministrativa.

E la conclusione qual'è?

Vedi il link alla situazione Alenia, grazie a gestioni malavitose l'Italia perde aziende e posti di lavoro, migliaia in bilico tra cassa integrazione e disoccupazione.
Notare che si parla di aziende più che valide, e professionalità indiscusse: altro che schifo!

Guarguaglini e company hanno tutte le loro colpe, ma una vicenda che va avanti da anni, con giri di molti milioni, chiacchierata da tutti, coinvolge ben altre responsabilità, Guarguaglini e la moglie sono solo strumenti di più alti interessi.
Loro (forse) pagheranno, sempre troppo poco, ma i veri e maggiori responsabili la faranno franca come sempre.

Ma lo Stato, se non fosse connivente e complice, non dovrebbe chiedere danni esagerati a costoro? ripristino dei posti di lavoro, restituzione all'INPS della cassa integrazione, tasse evase (comprese multe e sanzioni), danno di immagine, eccetera.

Non devono andare in galera, non mi interessa, ma devono pagare tutto, e per quanto manca tutta la vita ai lavori forzati.
[Modificato da fabius039 22/11/2011 21:00]
OFFLINE
Post: 125.488
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
23/11/2011 12:41

Favori a pochi, danni per tutti

Sergio Rizzo 23 novembre 2011 sul Corsera

"La prima imprevedibile emergenza di Mario Monti si chiama Finmeccanica. I fatti che stanno emergendo in queste ore ci offrono un quadro sconcertante nel quale le aziende pubbliche sono state utilizzate alla stregua di un bancomat da politici, faccendieri e affaristi senza scrupoli, grazie alla complicità di amministratori che definire spregiudicati sarebbe assai riduttivo. Prova ulteriore che l'epoca di Tangentopoli non si è mai chiusa e che il cancro della corruzione continua a corrodere le fondamenta morali del Paese, i conti pubblici e la nostra credibilità internazionale.

Le grandi imprese italiane con un ruolo e un peso sullo scenario mondiale si contano sulle dita di una mano. Finmeccanica è una di queste. Azionisti del gruppo ancora controllato al 30% dal Tesoro sono alcune fra le principali istituzioni finanziarie planetarie, i fondi d'investimento inglesi e americani, alcuni governi. Il suo capo storico Fabiano Fabiani ne rivendicava già quindici anni fa il primato fra le imprese manifatturiere nazionali. Ma oggi la Finmeccanica è anche qualcosa di più: per l'industria italiana rappresenta un patrimonio tecnologico unico. Guai a perderla. Purtroppo la sua situazione, ben al di là dei presunti fondi neri e delle vicende che dovranno chiarire i magistrati, oggi non è facile. La Finmeccanica ha un indebitamento elevatissimo, causato da alcuni investimenti pagati carissimi. È il caso dell'acquisizione della Drs tech, gruppo statunitense dell'elettronica. Il suo costo, quasi 4 miliardi di euro: cifra che comprende anche una provvigione stratosferica per il «mediatore» Lorenzo Cola. L'ex consulente della Finmeccanica, che sta ora vuotando il sacco sui fondi neri e le tangenti ai politici, intascò per quell'affare concluso nel 2008 qualcosa come 11 milioni di euro. Un affare, si capì subito, che presentava molti problemi, al di là del prezzo astronomico pagato, con un premio del 32% sulle quotazioni di borsa.

Dettaglio non trascurabile, alcune divisioni della Drs lavorano per l'intelligence americana. E il contratto d'acquisto prevede che quelle parti dell'azienda restino «secretate» perfino all'azionista italiano. Che ci deve mettere i soldi ma non può metterci la bocca. Ragion per cui il nuovo amministratore delegato Giuseppe Orsi è volato negli Stati Uniti nel tentativo di convincere gli americani ad accettare un divorzio parziale.

Le condizioni finanziarie della Finmeccanica sono rese ancora più pesanti dallo stato di cose in cui versano altre parti del gruppo. Da anni le perdite dell'Ansaldo Breda viaggiano al ritmo di un centinaio di milioni l'anno: nonostante questo la presidenza del Consiglio avrebbe voluto far acquistare alla Finmeccanica la Firema, azienda privata produttrice di componenti ferroviarie. Un tentativo comunque fallito. Orsi vorrebbe cedere l'Ansaldo Breda: impresa però difficile, a patto di non mettere sul piatto anche qualche pezzo buono, come l'Ansaldo Sts.

Poi c'è il caso dell'Alenia aeronautica. Basta dire che è stato necessario accantonare nei bilanci 783 milioni di euro in seguito a una «conciliazione» con la Boeing, che aveva contestato la qualità di alcune forniture provenienti dagli stabilimenti italiani e destinate a equipaggiare gli aerei civili della casa americana.

A questo si aggiungano i problemi di liquidità della Grecia, impossibilitata a far fronte ai pagamenti degli aerei C27J già ordinati all'Alenia, nonché alcune questioni sorte con la Turchia a proposito di alcuni pattugliatori marini, e il quadro è completo. A quanto ammonta il buco? Difficile dire, ma c'è chi ipotizza una cifra non inferiore al miliardo 200 milioni. Pure per ragioni politiche e «sociali», la struttura produttiva dell'Alenia è troppo frammentata e disordinata, il che ha reso necessario un piano di riorganizzazione destinato a lasciare molti segni. Piano nel quale, tuttavia, ha trovato spazio anche l'incomprensibile trasferimento della sede legale (dovuto a ragioni politiche), da Napoli a Venegono Superiore in provincia di Varese: quartier generale della Lega Nord, partito che ha fortemente sostenuto la nomina di Orsi.

Altrettanto disordinato è il comparto dell'elettronica. E veniamo alle vicende che più direttamente riguardano la famiglia Guarguaglini. Il gruppo Selex è composto da tre diverse aziende, con produzioni in qualche caso simili e che talvolta si fanno perfino concorrenza fra loro sui mercati internazionali. Da tempo circola l'idea di fonderle, operazione che avrebbe forse il vantaggio di razionalizzare il tutto ma contemporaneamente lo svantaggio di far sparire la Selex Sistemi integrati, azienda ora al centro delle indagini giudiziarie, e della quale è amministratore delegato Marina Grossi, la moglie di Guarguaglini. Il quale si è sempre opposto all'accorpamento.

Non è quindi un caso che la fusione delle tre Selex sia la ragione dei contrasti fra lo stesso Guarguaglini e Orsi. All'ultimo consiglio, con all'ordine del giorno quella integrazione proposta dall'ostinato Orsi, Guarguaglini non si è nemmeno presentato. E il progetto è passato all'unanimità. Decretando, forse, la fine di un'epoca.

La Finmeccanica è troppo importante perché interessi personali possano bloccare una svolta radicale. Si deve fare pulizia e subito, illuminando fino in fondo gli angoli ancora bui ed eliminando tutte le scorie della politica. Questo è compito del governo, che deve agire senza indugi: nell'interesse della società e del Paese. A Guarguaglini va dato atto che se la Finmeccanica è diventata, con tutti i suoi difetti, un gruppo di eccellenza tecnologica, questo è anche merito suo. Ma ciò non può cancellare responsabilità oggettive e pesanti. E il braccio di ferro privato che ha ingaggiato con il governo, annunciando di voler resistere, a questo punto non può che danneggiare l'azienda.

Dai partiti, invece, ci aspettiamo un sussulto di dignità. Adesso tirino fuori il disegno di legge anticorruzione dai cassetti nei quali giace. Il governo di Silvio Berlusconi l'aveva annunciato in pompa magna il primo marzo del 2010 subito dopo lo scoppio di uno dei vari scandali, quello degli appalti dei Grandi eventi della Protezione civile. Dopo la prima lettura si è incagliato in Parlamento, mentre le Camere sfornavano leggi per regolamentare la commercializzazione dell'insalata in busta o per cambiare il nome al parco del Cilento. Va approvato in fretta, introducendo norme severissime per gli amministratori infedeli e i politici corrotti, prevedendo, oltre a sanzioni penali durissime senza il beneficio della condizionale, anche la loro radiazione dalla vita pubblica.

Insieme al taglio dei costi insensati della politica è la cosa più urgente da fare se si vuole restituire un minimo di credibilità a un sistema che la sta perdendo del tutto."

Sergio Rizzo 23 novembre 2011 sul Corsera | 7:38© RIPRODUZIONE RISERVATA

OFFLINE
02/12/2011 21:41

Gli intoccabili senza pudore

Guarguaglini e i 4 milioni di liquidazione: «Troppi? Profumo ne ha presi 40»
All'ex numero 1, indagato per frode fiscale, va una buonuscita principesca




MILANO - «La liquidazione è di quattro milioni. Se uno pensa che Alessandro Profumo ne ha presi quaranta, non mi sembra che si possano fare dei paragoni». Il presidente uscente di Finmeccanica, Pier Francesco Guarguaglini, intervistato da «Il Messaggero» commenta le voci sulla sua mega buonuscita. L'ex capo azienda, indagato per frode fiscale, ha ricevuto una liquidazione di 4 milioni di euro.

IL SUCCESSORE - Dunque alla fine ha lasciato Pier Francesco Guarguaglini, da nove anni al vertice di Finmeccanica, la principale e strategica azienda pubblica del Paese. Ha dato le dimissioni dopo giorni di passione per il suo coinvolgimento nell'inchiesta sull'ipotetica creazione di fondi neri da pagare ai politici. Al suo posto diventa presidente Giuseppe Orsi, dal 4 maggio amministratore delegato della società che quindi assume tutte le deleghe di capoazienda. Lo ha deciso giovedì 1 dicembre il Consiglio di amministrazione in una riunione straordinaria. L'azienda, con una nota, ha comunicato la decisione di concentrare le deleghe relative alla gestione sociale in capo all'Ad Giuseppe Orsi e ha fatto sapere che è stato cooptato in consiglio Alessandro Pansa, cui sono stati confermati i poteri e le attribuzioni «già conferitegli in qualità di direttore generale, carica che mantiene». A Guarguaglini, in carica quale presidente e amministratore delegato dal 2002 al 2011, conclude la nota, «l'intero Consiglio esprime i più sentiti ringraziamenti per l'altissima professionalità e il proficuo impegno che hanno consentito la crescita e l'affermazione del Gruppo nei mercati mondiali».

LE REAZIONI - Fabio Granata, vicecoordinatore di Fli, in una nota afferma: «La liquidazione a Guarguaglini è una vergogna e un oltraggio all'Italia e agli italiani onesti. Il Governo blocchi subito la liquidazione e apra un contenzioso e una revisione sui proventi di tutti i manager di Stato. Centinaia di milioni di euro per questi boiardi, tutt'altro che insensibili a dinamiche di corruzione e poi si pensa alle pensioni dei contribuenti onesti maturate da una vita di lavoro. L'equità non può essere uno specchietto per le allodole o uno slogan. Monti intervenga subito o perderà molta credibilità». «Presenterò un'interrogazione urgente al governo perché si esprima a proposito dell'incredibile ammontare della cifra che Guarguaglini dovrebbe percepire come liquidazione» dice l'esponente del Pd Emanuele Fiano. «Trovo inaccettabile, iniquo e scandaloso - sottolinea - che mentre si stanno per chiedere gli ennesimi durissimi sacrifici ai lavoratori italiani, un dirigente di un'azienda controllata dal ministero dell'Economia possa percepire una cifra vertiginosamente alta».

Corriere della sera
______________________________

E che meriti ha questo grande manager per giustificare una liquidazione al limite dell'insulto?

Ecco i risultati della sua gestione:

- debiti per oltre un miliardo di euro e gli analisti stimano per i prossimi anni dei forti aumenti della posizione debitoria;

- dall’inizio del 2011 il titolo in borsa del gruppo ha perso circa il 46 per cento del proprio valore;

- cassa integrazione per 650 dipendenti di Selex Communications e Elsag Datamag Fonte

- cassa integrazione per 135 dipendenti Telespazio Spa Fonte

- cassa integrazione per 270 operai BredaMenarini Fonte

- Alenia chiude tre siti. Cassa integrazione per il trasferimento di 1.000 lavoratori, accompagnamento alla pensione con cassa integrazione e mobilità per altri 1.200 e esternalizzazione di 500 risorse.

E costui si porta a casa una cifra spaziale! E da dove arrivano questi soldi? Dall'INPS che con la cassa integrazione subentra ad una azienda che dovrebbe essere in difficoltà (e lo è), ma che viene indebitata solo per pagare una "tangente" ad un farabutto (absit iniuria verbis [SM=x44453] ).

E tutto questo col beneplacito degli ineffabili tutori degli interessi dei lavoratori:

- Finmeccanica: Uilm, positivo [SM=x44510] incontro su Selex Elsag con azienda Fonte

Che dire? [SM=x44490] [SM=x44490] [SM=x44490] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44492] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44493] [SM=x44494] [SM=x44494] [SM=x44494] [SM=x44511] [SM=x44511] [SM=x44511] [SM=x44512] [SM=x44512]
[Modificato da fabius039 02/12/2011 21:43]
02/12/2011 21:59

Una proposta ce l'avrei per cercare almeno di limitare un pò questi scandali e la spremitura di soldi che viene fatta all'INPS tramite la cassa integrazione.

La quale cassa è un istituto sacrosanto, non ha equivalenti nel resto del mondo, e protegge i lavoratori, che sia benedetta. [SM=g1470351]

Però.. intanto la sua presenza inquina i dati di disoccupazione; la nostra percentuale è relativamente bassa perchè tantissimi non rientrano nelle statistiche perchè nel limbo della cassa integrazione, ma questo è solo un appunto statistico, e anche un trucco per far sembrare la situazione migliore di quello che è.

Ma forse non tutti sanno che in base al bilancio INPS le sue uscite per la cassa integrazione sono state equivalenti all'ammontare globale di tutte le pensioni al minimo (meno di 500 euro). Cioè se non ci fosse l'istituto della cassa integrazione le pensioni minime potrebbero essere raddoppiate. [SM=x44497]

Ma lungi da me anche solo pensare di togliere una delle poche cose buone che abbiamo, ma quello che non sopporto è che aziende, come una non meglio identificata casa torinese di automobili, dopo aver sfruttato milioni di ore di cassa integrazione, poi distribuiscano grassi dividendi agli azionisti, o peggio ancora come nel caso di Finmeccanica, lavoratori a stecchetto a carico della collettività e bottino faraonico estorto dal boiardo corrotto. [SM=x44468]

Bene, perchè non mettere una clausola: se una azienda ricorre alla cassa integrazione, può distribuire dividendi, erogare premi, bonus e buone-uscite solo dopo aver restituito all'INPS l'intero importo di quanto erogato dall'INPS ai cassaintegrati.

Più soldi all'INPS, più dignitose pensioni minime, meno scandali come questo.

Sarei pronto a combattere per qualcosa di questo tipo [SM=x44511]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:12. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone