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Forbicine e colla vinilica, torna «Art Attack»

Ultimo Aggiornamento: 06/01/2012 22:39
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06/01/2012 10:07

Per Fiorello è l'«uomo con le forbicine dalle punte arrotondate», il «mago della colla vinilica», ma anche e soprattutto il conduttore in felpa rossa che ogni tre per due guarda suadente la telecamera chiedendo: «Fatto?». Giovanni Muciaccia deve sicuramente molto a colla e forbicine: è anche grazie a loro se, al di là della caricatura fiorelliana, è oggi uno dei volti più popolari della tv dei ragazzi. Lanciato da «Disney Club» e «La Banda dello Zecchino» all'inizio degli anni Novanta, il successo vero è arrivato con Art Attack, il fortunato e pluripremiato programma del 1998 firmato Disney, tradotto in varie lingue e trasmesso in 38 Paesi del mondo, che in Italia è stato replicato per sei anni e mezzo, diventando un programma cult per più di una generazione di ragazzini. Dopo alcune apparizioni in programmi come «Ballando con le stelle» e «Chef per un giorno», nelle ultime due stagioni ha legato la sua immagine anche ad un altro azzeccato programma per giovanissimi, «Freestyle, tutta un'altra stanza», in onda sul canale satellitare Dea Kids, in cui aiuta i bambini a cambiare completamente faccia alle loro camerette. Ma visto che il primo grande amore non si scorda mai, eccolo di nuovo in casa Rai ed eccolo di nuovo alle prese con Art Attack: il programma torna con una nuova formula, su Radue, tutte le domeniche mattina alle 8,30, a partire dall'8 gennaio.

LE NOVITA' - Lo show ricalcherà il vecchio format, anche se ci saranno alcune significative novità. Non ci sarà più Neil Buchanan, l'artista che inventò il programma e che nella vecchia serie proponeva opere d'arte spettacolari realizzate accostando sul terreno oggetti di uso comune in composizioni straordinarie visibili solo dall'alto; al suo posto arriva Alexiev Gandman, altro poliedrico artista, con le sue «Big Arts». E non si vedrà più neppure il «Capo», il personaggio pasticcione rappresentato da un busto di statua da museo, che sarà sostituito da Vincent Van Cocco, una palma, che avrà il compito di sottolineare l'importanza del riciclaggio e dell'utilizzo di materiali apparentemente di scarto per realizzare oggetti utili, belli, e divertenti. Oltre che, ça va sans dire, grandiosi attacchi d'arte. Come quelli che lo stesso Muciaccia racconta di avere anche a telecamere spente, nella vita di tutti i giorni.

CREAZIONI QUOTIDIANE - «Ogni tanto mi capita di creare qualcosa - spiega il conduttore, gasatissimo per la ripresa dello show -, soprattutto riproduzioni di dipinti celebri o veri e propri murales sulle pareti degli appartamenti in cui mi capita di abitare. Opere che poi lascio in eredità a chi in quelle abitazioni va a vivere dopo di me». Spettatore compulsivo di televendite di quadri («Non si direbbe, ma a volte in quelle aste ci scappano dei veri e propri pezzi d'arte»), si considera a volte un cartone animato, un po' come il Cornelius dei «Robinson, famiglia spaziale», che ha doppiato nella versione italiana del film Pixar e a cui lo accomunano il ciuffo e l'aria scanzonata da inventore visionario. Lui più che inventare, crea. L'improvvisazione gli viene dalla formazione teatrale (sul palco ha recitato soprattutto nei classici, da Euripide a Pirandello e Brecht e negli ultimi mesi ha portato in tournée uno spettacolo sull'Unità d'Italia) e oggi la applica all'arte negli show in tv e negli spettacoli live nelle piazze e nei centri commerciali. «Lavorare con i bambini - commenta il conduttore - è la fonte di ispirazione più grande di tutte». Ma Giovanni Muciaccia, da grande, cosa vuol fare? «Bella domanda. Dipende dalla piega che prenderà la televisione italiana. Nella vita bisogna anche sapere aspettare. Mi si potrebbe dire: ma ancora? E quanto vuoi attendere ancora? Sinceramente non lo so. Ho rifiutato proposte di programmi in cui non mi riconoscevo fino in fondo. L'importante è avere fiducia. Ed essere pronti a cogliere l'occasione giusta al momento giusto».



di Alessandro Sala
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