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Ultimo Aggiornamento: 24/10/2015 11:18
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11/03/2014 20:14

Re:
Resteve 2000, 06/03/2014 19:03:

Comunque un segreto c'è, la farina ha una percentuale di proteine che vanno dal 9% al 14% quelle al 14% sono farine forti a W320... quando trovi una farina che ha il 12% di proteine è una farina medio-forte...




Ieri sono passato al negozio ed ho visto che l'unica farina disponibile col 14% di proteine è quella di Manitoba, mentre quella di Kamut ce ne ha il 12% circa.
La farina che prendo abitualmente è al 9%.
Che mi consigli? Provo a fare la pizza con la Manitoba? [SM=x44473]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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14/03/2014 18:41

Io ho fatto vari esperimenti per la pizza, e devo dire che ho provato la manitoba tempo fa e da allora uso sempre questa farina.
In genere non prendo quella di marca ma quello che capita... Noto che la pozza viene più soffice e più alta, lievita meglio.
Puoi anche provare 50/50 tra normale e manitoba, è questione di gusti alla fine... C'è a chi piace estremamente soffice e morbida a chi meno...
[Modificato da xxillegalexx 14/03/2014 18:43]

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14/03/2014 19:24

Re:
xxillegalexx, 14/03/2014 18:41:

Io ho fatto vari esperimenti per la pizza, e devo dire che ho provato la manitoba tempo fa e da allora uso sempre questa farina.
In genere non prendo quella di marca ma quello che capita... Noto che la pozza viene più soffice e più alta, lievita meglio.
Puoi anche provare 50/50 tra normale e manitoba, è questione di gusti alla fine... C'è a chi piace estremamente soffice e morbida a chi meno...




Si, in teoria con la farina di manitoba dovrebbe venire meglio, perchè ha la peculiairtà d'avere più proteine (14% contro il 9% delle farine normali), proteine insolubili come glutenina e gliadina che, a contatto con l'acqua nell'impasto, producono glutine che forma una sorta di rete che, durante la lievitazione trattiene le bolle di gas della fermentazione --> + sviluppo del prodotto durante la cottura che dovrebbe risultare più alto, soffice e morbido... però devi stare attento alla temperatura dell'acqua, sfruttare bene la maturazione dell'impasto in frigorifero e fare attenzione anche a come, quando e quanto sale metti, perchè il sale rallenta la lievitazione.....
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14/03/2014 20:19

Boh che veniva più soffice ci ero arrivato dopo esperimenti...
Una spiegazione cosi non me la sarei mai data.. [SM=x44476]
L'acqua in genere la metto tiepida, con una bustina di lievito e un cucchiaino di sale...
Ah e infine un pizzico di zucchero [SM=x44452]
[Modificato da xxillegalexx 14/03/2014 20:22]

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14/03/2014 21:34

Re:
xxillegalexx, 14/03/2014 20:19:

Boh che veniva più soffice ci ero arrivato dopo esperimenti...
Una spiegazione cosi non me la sarei mai data.. [SM=x44476]
L'acqua in genere la metto tiepida, con una bustina di lievito e un cucchiaino di sale...
Ah e infine un pizzico di zucchero [SM=x44452]




Anche io ci metto un pizzico di zucchero, lo uso spesso anche nel sugo...

L'acqua tiepida non la uso mai io, andrebbe stiepidita un po' solo se nella tua cucina ci sono i pinguini :D
invece in estate uso l'acqua fresca di frigorifero
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15/03/2014 14:39

Il sale lo metti dopo che hai impastato la farina, il lievito e l'acqua... il sale è fondamentale per formare la rete glutinica...
L'acqua è consigliabile a temperatura ambiente o a 8-9 gradi non tiepida... più la farina è forte più avrà bisogno di tempo per maturare e lievitare.
[Modificato da Resteve 2000 15/03/2014 14:40]
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03/04/2014 12:58

Re:
Resteve 2000, 15/03/2014 14:39:

Il sale lo metti dopo che hai impastato la farina, il lievito e l'acqua... il sale è fondamentale per formare la rete glutinica...
L'acqua è consigliabile a temperatura ambiente o a 8-9 gradi non tiepida... più la farina è forte più avrà bisogno di tempo per maturare e lievitare.




[SM=x44460] per i consigli, il sale però ce lo metto il meno possibile,
farine particolarmente forti non le uso mai e se mi dici che allungano i tempi di preparazioni penso che non mi conviene nemmeno usarle visto che ho sempre i minuti contati...
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15/04/2014 14:29

Re: Re:
lady considine, 03/04/2014 12:58:




[SM=x44460] per i consigli, il sale però ce lo metto il meno possibile,
farine particolarmente forti non le uso mai e se mi dici che allungano i tempi di preparazioni penso che non mi conviene nemmeno usarle visto che ho sempre i minuti contati...


Con farine forti e maturazione a 18 ore l'impasto lo prepari il giorno prima... è una questione di organizzazione e vedrai che è anche molto più comodo oltre ad essere moooolto più buona... ovvio che il sale lo metti nelle quantità giuste senza esagerare...

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01/05/2014 16:47

Re: Re: Re:
Resteve 2000, 15/04/2014 14:29:


Con farine forti e maturazione a 18 ore l'impasto lo prepari il giorno prima... è una questione di organizzazione e vedrai che è anche molto più comodo oltre ad essere moooolto più buona... ovvio che il sale lo metti nelle quantità giuste senza esagerare...





sarebbe una soluzione, ma in queste 18 ore dove lo lascio l'impasto considerando che ora stiamo andando verso la stagione calda? In frigo o nel vano del forno (spento, ovvio)?
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09/05/2014 14:57

Re: Re: Re: Re:
lady considine, 01/05/2014 16:47:




sarebbe una soluzione, ma in queste 18 ore dove lo lascio l'impasto considerando che ora stiamo andando verso la stagione calda? In frigo o nel vano del forno (spento, ovvio)?


ovviamente in frigo, io metto l'impasto in una terrina coperta con la pellicola per 18-24 ore poi dopo questo tempo stendo la pasta la condisco come meglio credo e la lascio riposare 1 ora a temperatura ambiente pio la cuocio in forno... poi ovviamente la mangio... [SM=x44452]


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16/05/2014 21:39

Re: Re: Re: Re: Re:
Resteve 2000, 09/05/2014 14:57:


ovviamente in frigo, io metto l'impasto in una terrina coperta con la pellicola per 18-24 ore poi dopo questo tempo stendo la pasta la condisco come meglio credo e la lascio riposare 1 ora a temperatura ambiente pio la cuocio in forno... poi ovviamente la mangio... [SM=x44452]






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18/05/2014 07:34

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
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lady considine, 16/05/2014 21:39:




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18/05/2014 08:52

Ho notato che l'amico Resteve è decisamente un supertecnico. Congratulazioni, davvero concetti precisi e motivati.
Io, prima delle mie traversie con la salute, mi dedicavo a impastare, a livello amatoriale, con la macchina del pane, e terminavo il mio impasto a mano. Usavo un mix di farine: 50 % Manitoba, 25 % farina 00, 25 % farina 0. Visto che, a Palermo, farine particolari non se ne trovano. A volte ho sostituito la 00 con della farina di rimacinato, e il risultato è stato un aumento della croccantezza del prodotto finale. In ogni caso, io ho sempre aggiunto all'impasto sopra descritto una bella patata bollita e schiacciata. Lievito ne ho sempre usato pochissimo, scegliendo il lievito liofilizzato (ottimo quello di LIDL per prodotti salati) e aggiungendo un cucchiaino abbondante di zucchero nella fase iniziale dell'impasto. Poi, una volta ottenuto l'impasto (sale pochissimo e aggiunto all'ultimo, già in fase di impasto), maturazione in frigo, nello scomparto più basso, per almeno 24 ore, ma sono arrivato a nche a 72 ore di maturazione. Al momenti della stesura prendevo l'impasto dal frigo, aggiungevo un po' di farina da spolvero (comunissima 00) e "rinnovavo" l'impasto. L'impasto poi "riposava" a temperatura ambiente per circa 1 ora, poi lo stendevo in teglia antiaderente e lo lasciavo ancora a riposo per il tempo che il forno arrivasse alla massima temperatura. Visto che il mio forno arriva a 250° cominciavo a cuocere la parte alta della pizza accendendo il grill per circa 5 minuti, poi estraevo la pizza dal forno e la condivo (solo pomodoro pelato, spezzettato a mano), quindi 10 minuti con la teglia poggiata sulla suola del forno. Infine estraevo ancora la pizza dal forno, aggiungevo la mozzarella (mai bufalina, se è quella buona non risponde bene, e poi è un peccato) e le alici, o il prosciutto, o i funghi già trifolati, ecc...
Quindi reinfornavo per altri 5 minuti sotto il grill, infine sfornavo e portavo in tavola su un tagliere in legno. Per me e per i miei lapardei commensali era più che soddisfacente. Naturalmente le mie indicazioni sono soltanto... indicative. Questo perché, come ho potuto constatare, ogni forno fa storia a se, ed è essenziale riuscire a conoscere bene il proprio. Le indicazioni che ho dato per il mio forno a Palermo sono diverse da quelle che avrei dato per il mio forno di Favignana, o per il forno di un amico che, molto spesso, mi chiedeva di andare a preparare la pizza a casa sua.
Oggi, comunque, preferisco dedicarmi ai risotti. Però evito sempre di creare problemi con la spesa, io cucino sempre con quello che mi ritrovo in casa, trovo sempre un modo di arrangiarmi.
Giorgione
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Chi sa fa. Chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, dirige. Chi non sa neanche dirigere è del tutto incompetente; può darsi alla politica.
Giorgione (credo, nonno del forum...)

Vecchietto, sì. Ma le belle fanciulle continuo ad apprezzarle, finchè dura la Grazia Divina...

Io sono un coglione... Continuo ad esserlo anche dopo che il cainano si è ritirato. Spero per sempre.
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22/05/2014 13:27

Re:
giogio232323, 18/05/2014 08:52:

Ho notato che l'amico Resteve è decisamente un supertecnico. Congratulazioni, davvero concetti precisi e motivati.
Io, prima delle mie traversie con la salute, mi dedicavo a impastare, a livello amatoriale, con la macchina del pane, e terminavo il mio impasto a mano. Usavo un mix di farine: 50 % Manitoba, 25 % farina 00, 25 % farina 0. Visto che, a Palermo, farine particolari non se ne trovano. A volte ho sostituito la 00 con della farina di rimacinato, e il risultato è stato un aumento della croccantezza del prodotto finale. In ogni caso, io ho sempre aggiunto all'impasto sopra descritto una bella patata bollita e schiacciata. Lievito ne ho sempre usato pochissimo, scegliendo il lievito liofilizzato (ottimo quello di LIDL per prodotti salati) e aggiungendo un cucchiaino abbondante di zucchero nella fase iniziale dell'impasto. Poi, una volta ottenuto l'impasto (sale pochissimo e aggiunto all'ultimo, già in fase di impasto), maturazione in frigo, nello scomparto più basso, per almeno 24 ore, ma sono arrivato a nche a 72 ore di maturazione. Al momenti della stesura prendevo l'impasto dal frigo, aggiungevo un po' di farina da spolvero (comunissima 00) e "rinnovavo" l'impasto. L'impasto poi "riposava" a temperatura ambiente per circa 1 ora, poi lo stendevo in teglia antiaderente e lo lasciavo ancora a riposo per il tempo che il forno arrivasse alla massima temperatura. Visto che il mio forno arriva a 250° cominciavo a cuocere la parte alta della pizza accendendo il grill per circa 5 minuti, poi estraevo la pizza dal forno e la condivo (solo pomodoro pelato, spezzettato a mano), quindi 10 minuti con la teglia poggiata sulla suola del forno. Infine estraevo ancora la pizza dal forno, aggiungevo la mozzarella (mai bufalina, se è quella buona non risponde bene, e poi è un peccato) e le alici, o il prosciutto, o i funghi già trifolati, ecc...
Quindi reinfornavo per altri 5 minuti sotto il grill, infine sfornavo e portavo in tavola su un tagliere in legno. Per me e per i miei lapardei commensali era più che soddisfacente. Naturalmente le mie indicazioni sono soltanto... indicative. Questo perché, come ho potuto constatare, ogni forno fa storia a se, ed è essenziale riuscire a conoscere bene il proprio. Le indicazioni che ho dato per il mio forno a Palermo sono diverse da quelle che avrei dato per il mio forno di Favignana, o per il forno di un amico che, molto spesso, mi chiedeva di andare a preparare la pizza a casa sua.
Oggi, comunque, preferisco dedicarmi ai risotti. Però evito sempre di creare problemi con la spesa, io cucino sempre con quello che mi ritrovo in casa, trovo sempre un modo di arrangiarmi.
Giorgione
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Anche i tuoi consigli li trovo molto utili, grazie a entrambi [SM=x44460]
queste farine speciali trovo difficoltà anche io a trovarle e una volta che trovo un supermercato che ce le ha, quando poi ci ritorno non ce le ha più [SM=x44465]
l'ultima volta cercavo la farina di Kamut che avevo già visto sullo scaffale la settimana prima, mi serviva per cucinare per un'amica che preferisce solo quella... ma non c'era più....
L'arte dell'arrangiarsi è una gran bella dote [SM=x44462]
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27/05/2014 22:42

La farina la trovi in qualsiasi ipermercato dall'ipercoop al carrefour ecc. ecc....
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01/06/2014 15:00

Re:
Resteve 2000, 27/05/2014 22:42:

La farina la trovi in qualsiasi ipermercato dall'ipercoop al carrefour ecc. ecc....




Trovata! Sono ritornata al mio solito supermarket e l'avevano rifornita sullo scaffale, la ho presa subito anche se il prezzo era aumentato [SM=x44465] altrimenti chissà quando l'avrei ritrovata...
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Re:
Resteve 2000, 06/03/2014 19:03:

Comunque un segreto c'è, la farina ha una percentuale di proteine che vanno dal 9% al 14% quelle al 14% sono farine forti a W320... quando trovi una farina che ha il 12% di proteine è una farina medio-forte...




Domenica prox in TV ci sarà un approfondimento sul mondo della Pizza, nel programma "Report" su Rai3, ore 21,45 [SM=g1741324]

Domenica 21.45 Rai3
La prima puntata della nuova stagione di Report! Guarda l'anteprima su Rai.tv

La pizza fatta con ingredienti giusti fa bene. Invece da Napoli a Roma, Milano, Venezia, Firenze, spesso non è digeribile e talvolta, può contenere elementi cancerogeni. I pizzaioli hanno l’abitudine di non pulire il forno, tra fumi e farina carbonizzata la pizza può rappresentare un rischio per la salute. Abbiamo analizzato le pizze in un laboratorio specializzato sugli idrocarburi negli alimenti e i risultati verranno diffusi nel corso della trasmissione. Nell’inchiesta di Bernardo Iovene si affronta anche il mercato delle pizzesurgelate, le scatole per la pizza da asporto (che cartone è?), i vari tipi di farina e di grani. Si analizza il modo di fare l’impasto nelle varie città italiane. Le varie tipologie di oli, di pomodoro e mozzarelle.
Il prodotto italiano più diffuso nel mondo, valutato dagli assaggiatori professionisti, è a volte di bassa qualità. Impariamo a riconoscere quello buono, visto che la differenza fra una pizza fatta con ingredienti genuini, cotta in un forno curato, rispetto a quella condita con olio di colza, lievitata 1 ora, con farina piena di glutine e mozzarelle estere di scarsa qualità, è di 40 centesimi.

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03/10/2014 09:24

interessante
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06/10/2014 12:48

Ho guardato il servizio d Report... ottima inchiesta.
Io che sono cultore della lunga lievitazione (24 ore) per rendere digeribilissima la pizza fatta in casa....
D'ora in poi solo pizza fatta in casa!
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Tornando alla Pizza, ho trovato alcuni siti interessanti:

andando a ritroso:

Buona pizza a tutti!

Le lezioni per preparare la pizza a casa

8. Stendere e cuocere
7. Maturazione e lievitazione
6. Regole e dosi per fare l’impasto
5. L’acqua, il sale e la regola del 55
4. Meglio il lievito madre o il lievito di birra?
3. Come utilizzare le farine consigliate
2. Le tre farine migliori per farla a casa
1. Le dieci cose da sapere prima di iniziare

 


Pizza in Teglia a Lunga Maturazione

di Adriano Continisio

Chiunque si imbatta in questa ricetta sul blog di Adriano non può rimanere indifferente alle foto da lui fatte a questa preparazione e la tentazione di cimentarsi è troppo forte per poter resistere; purtroppo non è una preparazione semplice, il tasso di idratazione dell'impasto è molto alto (tra 80% e 87,5%) e non è semplice ne impastare, ne maneggiare l'impasto per la stesura, condimento e cottura.

Inoltre l'impasto dovrà maturare per 48 ore, quindi quando si ha voglia di questa pizza, bisogna pianificare il tutto con due giorni di anticipo.

Pizza a Lunga Maturazione

Adriano Continisio è l'autore del blog Profumo di Lievito, una delle migliori ed autorevoli risorse sul web per le preparazioni lievitate. Il link originale di questa ricetta lo trovate qui.

 

Ingredienti

  • Farina W300 800gr.
  • Acqua (fresca di rubinetto) 640 – 700gr. (secondo l'assorbimento della farina)
  • Lievito di birra fresco 4gr.
  • Sale 18gr.
  • Olio EVO 3 cucchiai (in alternativa 20gr di strutto)

Ore 19/
Sciogliamo il lievito nell’acqua, uniamo ¾ della farina ed avviamo la macchina, con la foglia, a bassa velocità.
Quando l’impasto avrà l’aspetto di una crema, inseriamo il sale e poco dopo la restante farina, lasciamo andare per 4 minuti.

Aumentiamo la velocità ed impastiamo fino ad ottenere l’incordatura, dopodiché aggiungiamo l’olio a filo.

Incordatura

Quando il tutto sarà amalgamato e ben legato, montiamo il gancio e riavviamo impastando fino a che non reincorda.

Ribaltiamo l’impasto e lasciamo girare per 2 – 3 minuti o finché non apparirà ben legato, liscio ed elastico.

Incordatura

Trasferiamo in un contenitore da frigo con coperchio e lasciamo a temperatura ambiente per 30 minuti, poi mettiamo in frigo, in una zona a 5 – 6°.

Verso le 16 di due giorni dopo spostiamo il contenitore nello scomparto della frutta.

Fuori dal frigo

Alle 18 mettiamo a temperatura ambiente e dopo circa 90 minuti spezziamo in due pezzi. Con il taglio in alto diamo una sola piegatura a tre, mettiamo la chiusura sotto e copriamo a campana.

Pieghe

Dopo 20 minuti stendiamo aiutandoci con farina di semola, facendo attenzione a non schiacciare la pasta e a distribuire i gas con la punta delle dita.

Stesura

Trasferiamo in due teglie grandicelle unte e lasciamo lievitare a 26° (forno spento con luce accesa) per 30 minuti.

In Teglia

Condiamo con il pomodoro ed il sale ed inforniamo a 250° alla prima tacca in basso.

Dopo 10’ distribuiamo la mozzarella ed un filo d’olio evo e rimettiamo nel forno, posizionando alla seconda tacca in alto, per altri 3 minuti.



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