Riemerge, per via giudiziaria, la vicenda Englaro: quali saranno le conseguenze nel dibattito politico?
ARTICOLO DI POLISBLOG.IT
Il Consiglio di Stato, ieri, ha "chiuso" la tormentata vicenda Englaro. La ragazza, che era rimasta in stato vegetativo per quasi 18 anni, aveva il diritto di morire in Lombardia, regione allora guidata da Roberto Formigoni. Così è stato stabilito, una volte per tutte, che l'ex governatore aveva l'obbligo di attuare la sentenza della Cassazione che disponeva l'interruzione del trattamento terapeutico e la rimozione del sondino nosogastrico.
A dare la notizia è stato il settimanale l'Espresso, che ha anche raccolto il parere dell'avvocato Vittorio Angiolini, il costituzionalista che è stato accanto a Beppino Englaro durante la sua lunga battaglia giudiziaria. Ecco cosa ha dichiarato al giornale:
"È una sentenza molto importante sul piano del diritto. I magistrati stabiliscono che la Regione era tenuta a fornire le cure alla paziente Englaro e che il diritto di avere una cura comprende, in se stesso, il diritto di interromperla. Questo significa che Eluana avrebbe dovuto trovare questo tipo di assistenza, che poi trovò a Udine, anche in Lombardia, come anche il Tar aveva stabilito"
Ricordiamo che nel 2009 Formigoni fece approvare un decreto che vietò la sospensione delle terapie su tutto il territorio regionale, in antitesi alle disposizioni della Cassazione. Tale iniziativa rese necessario il trasferimento di Eluana dall’istituto Luigi Talamoni di Lecco alla clinica La Quiete di Udine, e finalmente le sue volontà poterono essere rispettate.
Della giornata di quel 3 febbraio non potremo dimenticare l'inseguimento osceno dell'ambulanza, da parte di un nugolo di giornalisti d'assalto, mentre un clima di odio veniva opportunamente montato nel paese da una sorta di tribunale morale. A questo partecipavano il governo, le forze cattoliche ultra conservatrici e una serie giornalisti che si improvvisavano esperti di filosofia del diritto e di bioetica (meglio non commentare, per pena e per pietà, le parole di chi invitava i cristiani a deporre bottiglie d'acqua sul sagrato della Cattedrale del Duomo di Milano in nome del "Logos come incarnazione personale").
Dinanzi ad un attacco di una tale portata, Beppino Englaro non perse la forza e la dignità per portare avanti la sua battaglia di padre e di cittadino per le libertà fondamentali. Ma non possiamo dimenticare nemmeno la grande autonomia di giudizio dimostrata da Giorgio Napolitano, che il 7 febbraio decise di non firmare il decreto legge preparato d'urgenza dal governo Berlusconi.
Con quell'atto si tentava di bloccare la sospensione dell'alimentazione e venne presentato dall'allora premier con parole agghiaccianti: "Eluana è una persona che potrebbe anche generare un figlio". Il Capo dello Stato, per parte sua, respinse il decreto perché non rispecchiava i requisiti di necessità e di urgenza.
Infine non possiamo non ricordare quel che avvenne due giorni dopo. Quando l'allora Presidente del Senato, Renato Schifani, diede la notizia della morte della ragazza (il 9 febbraio), dai banchi della maggioranza si levò il grido di "assassini". E Gaetano Quagliariello (Pdl), nel suo intervento, disse chiaramente: "Eluana non è morta. Eluana è stata ammazzata”.
Dopo la decisione del Consiglio di Stato, dovrebbe finalmente riaprirsi il dibattito su una legge per regolare il trattamento del cosiddetto fine vita e l’alimentazione forzata. Ma il governo di Matteo Renzi ha intenzione di agire in tal senso? Per sollecitare la questione Mina Welby, vedova di Piergiorgio, ha scritto una lettera al premier nel giugno scorso, a cui non sappiamo se sia stata data una risposta.
Dal testo della missiva si legge:
"Abbiamo inviato una lettera perché il suo Governo è taciturno sul tema dei diritti, e in particolare il fine vita è un grande tabù per gli italiani mentre molti altri Paesi europei sono avanti o almeno parlano delle scelte di fine vita. L'Italia è sorda e chiediamo a Renzi di spingere affinché il Parlamento calendarizzi la proposta di legge di iniziativa popolare che abbiamo presentato sul 'Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceita' dell'eutanasia".
NB - come avrete capito, polisblog.it (fratello di tvblog.it, di gossipblog.it e di calcioblog.it) è di tendenza progressista, ma spesso fa critiche dure al PD. Insomma, prevedo che qualcuno dirà che quel sito fa propaganda berlusconiana criticando duramente Berlusconi, i centristi, il PD e l'austerity, ma non l'Euro... ah ah ah! Perdonate la battuta, ma dovevo sdrammatizzare: detto questo, secondo me la vicenda Englaro è troppo seria per essere lasciata in mano a cialtroni come Mara Carfagna (a quell'epoca Ministro delle Pari Opportunità), ai citati Gaetano Quagliariello e Roberto Formigoni, a Renzi e al suo governo. Io temo una deriva reazionaria e clericale su questi temi che, invece, dovrebbero essere affrontati in modo laico e competente senza pregiudizi ideologici usando la scienza (ma anche la coscienza individuale) invece della becera lotta politica. Commenti?
[Modificato da Robert - W la... foiga! 07/09/2014 01:09]
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