L’ente cede la propria quota azionaria
e prenderà parte, insieme alla Provincia di Reggio, al corteo del 19 dicembre. Cafeo (Rete No Ponte):
«Appuntamento alle 9 alla Marittima per traghettare tutti insieme»
La società Stretto di Messina perde pezzi.
La regione Calabria ha infatti ufficializzato ieri, per bocca del portavoce del Presidente Agazio Loiero, la decisione di lasciare la concessionaria del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la progettazione, realizzazione e gestione del Ponte sullo Stretto. Durante la giunta di ieri la Regione ha stabilito di cedere la propria quota azionaria e di ritirare subito dal consiglio di amministrazione il proprio rappresentante, il professore Rodolfo De Dominicis.
A questo punto la decisione di Loiero e della sua giunta può dirsi
coerente con l’annuncio della partecipazione alla grande mobilitazione nazionale organizzata per sabato 19, a Villa S. Giovanni, contro il Ponte.
«Migliaia di donne e uomini provenienti da ogni parte d'Italia – afferma Tonino Cafeo della Retenoponte -
si ritroveranno, non solo a manifestare contro la grande opera,
ma anche per le infrastrutture di prossimità, la bonifica delle zone inquinate, la messa in sicurezza dei territori, per opere utili per tutti i cittadini, per un sistema di trasporti pubblico ed efficiente nello Stretto.
Nuove , importanti adesioni continuano a giungere alla Retenoponte. Dopo gli artisti, gli intellettuali e le forze politiche e sociali
è l'ora delle amministrazioni locali.
La giunta regionale calabrese,l'amministrazione provinciale di Reggio Calabria, decine di comuni del Reggino e del Cosentino hanno assicurato il proprio sostegno ufficiale al corteo.
Nelle ultime ore è arrivata anche l'adesione degli organizzatori del NO B DAY .
Anche la città di Messina si organizza per essere presente massicciamente, portando a Villa i propri temi.
A partire dalla forte richiesta di utilizzare i soldi del ponte per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio.
La Retenoponte da appuntamento a tutte e tutti per le ore nove di sabato mattina alla stazione marittima di Messina per traghettare tutti insieme».
Intanto di Ponte si continua a parlare anche a Roma.
Il deputata Elisabetta Zamparutti (Pd-Radicali) ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture, nella quale evidenzia, su segnalazione del WWF, che
si sta sottoponendo al Parlamento, con la finanziaria, la ratifica di un atto aggiuntivo alla Convenzione per la realizzazione dello Stretto di Messina, senza che questo risulti effettivamente stipulato. Secondo Zamparutti «questo sarebbe
un modo di procedere gravissimo rispetto ad un'opera che, secondo quanto risulta al CIPE,
a fronte di un costo posto a base di gara di 4,4 miliardi di euro,
gara poi vinta dall'ATI, capeggiato da Impregilo, grazie alla presentazione di un maxiribasso di 500 milioni di euro, è già lievitato a 6.349 miliardi di euro. Eppure ci sarebbe ancora il tempo per ovviare ad un modo di procedere che contrasta con lo stesso impegno assunto dal Governo ad agire con una vera
due diligence per verificare le necessarie rivisitazioni alla Convenzione, ma anche la rilettura dei valori dell'offerta fornendo prova dell'esistenza di questo atto o decidendo di non sottoporlo al voto del Parlamento».
S.C.
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