M come... MAGIA

Lucien Lévy-Bruhl (L'EXPERIENCE MYSTIQUE ET LES SYMBOLES CHEZ LE PRIMITIFS,1938) sviluppò questa concezione notando che il simbolo, sia come immagine, sia come parte dell'oggetto, costituisce per il primitivo non già un rapporto fra una forma e un segno e un dato oggetto,ma la reale presenza dell'oggetto stesso,così che operare sul simbolo equivale a operare direttamente sull'oggetto simboleggiato.
Da parte sua Ernst Cassirer,in FILOSOFIA DELLE FORME SIMBOLICHE ("Philosophie der symbolischen Formen,1923)nota che,nel pensiero primitivo,"il tutto e le sue parti sono reciprocamente connessi,collegati l'un l'altro da medesimi destini,e così rimangono anche quando si siano di fatto disciolti...Chiunque entri in possesso anche della parte più insignificante del corpo di un uomo,o persino del suo nome,della sua ombra,della sua immagine riflessa in uno specchio,cioè delle sue "parti" reali secondo una concezione mitica,costui si è impadronito dell'individuo".
E circa la stessa epoca Bronislaw Malinowski,in MAGIA,SCIENZA E RELIGIONE ("Magic,Science and Religion",1925)attenuava questa visione unilaterale del pensiero originario,osservando che i popoli primitivi nelle loro attività e nelle loro tecniche normali si comportano al pari dei popoli civili secondo processi logici di causa ed effetto palesando anche alcune nozioni scientifiche,e che ricorrono alla magia solo di fronte a quelle eventualità che la logica e la tecnica non possono affrontare.
Una barca,a esempio,verrà costruita secondo date norme tecniche che le permetteranno di tenere il mare con sicurezza;ma la barca potrà incontrare delle tempeste,urtare contro scogli invisibili ecc. ed ecco che,durante la sua costruzione l'opera del tecnico dovrà essere affiancata dalla pratica magica che scongiurerà questi pericoli e che,sostanzialmente,è una pratica emotiva con la quale il mago dà forma ai suoi desideri e alle sue passioni e li attua simbolicamente nella convinzione che l'atto intensamente ed emotivamente pensato e sentito abbia una realtà effettiva.

Fine sesta parte.