...Il continuo balletto di nomine ai vertici Rai non cambia le cose, anzi le peggiora.
Il neo Ministro delle Telecomunicazioni Mario Landolfi,
in una delle sue prime dichiarazioni da quando ha preso il posto di Maurizio Gasparri, ha ammesso che la televisione pubblica è ancora fortemente lottizzata.
“Se andiamo a vedere i programmi,
le tendenze, i messaggi, si vede che in Italia il regime non c’è, ma c’é un’informazione ancora lottizzata - ha spiegato l’esponente di AN - si deve recuperare un’idea più alta di servizio pubblico, che non è la sommatoria delle culture politiche o dei partiti che siedono in Parlamento, ma qualcosa che è soprattutto al servizio del cittadino”.
Parole, quelle dell’esponente governativo, che sono piaciute al
segretario dell’Usigrai Roberto Natale,
secondo il quale “sono da apprezzare le dichiarazioni del neoministro delle Comunicazioni.
La Rai non può essere considerata bottino di guerra - ha affermato - ha ragione Landolfi quando parla della necessità di
puntare ad una Rai sottratta al dominio della maggioranza politica di turno”.
Il problema è che la Rai è il bottino di guerra di chi vince le elezioni.
Ma anche chi sta all’opposizione una parte del bottino se la prende sempre, e, al posto di controllare il controllato, si mette d’accordo con lui.
Così il tanto decantato
Claudio Petruccioli (in quota
Ds),
presidente della commissione di vigilanza, che in questi giorni una parte della sinistra ha tentato di rilanciare come personaggio eccellente per la Presidenza del Cda della Rai, un uomo per il quale Veltroni ha detto di avere “una grande stima” e che è “una persona rigorosa, della quale - ha spiegato Veltroni - ho sempre apprezzato e apprezzo l’onestà intellettuale e personale, il coraggio e la coerenza politica (…), non ha dato grandi prove di autonomia della commissione di vigilanza quando si è trattato di difendere i censurati dal 2001 ad oggi.
Forse perché il figlio della moglie di Petruccioli,
Giangiacomo Mazucchelli, lavora al Tg5 e lo stesso Presidente della Commissione di Vigilanza pare sia un caro amico del presidente di Mediaset Fedele Confalonieri.
Un vero esempio di imparzialità, dunque.
Bruciata la nomina di Petruccioli e di Monorchio, Curzi diventa provvisoriamente, insieme a Cattaneo, presidente del Cda Rai.
L’Associazione dei dirigenti Rai intanto esprime “preoccupazione e sconcerto” per la vicenda della nomina dei nuovi vertici aziendali. E’ quanto si legge in una nota dell’
Adrai.
“La politica non ha dimostrato in questa occasione sufficiente senso di responsabilità nei confronti della Rai - si legge nella nota - che è servizio pubblico ma anche impresa che si deve confrontare ogni giorno su un mercato sempre più concorrenziale.
Nelle prossime settimane incombono scadenze come la presentazione dei nuovi palinsesti autunnali, i rinnovi contrattuali per il campionato di calcio e la competizione per la Champions League - prosegue l’Adrai - I dirigenti Rai chiedono quindi ai vertici politici del Paese di farsi carico con estrema urgenza della grave situazione del servizio pubblico televisivo”.
Dovremo abituarci a vedere le partite con il contagocce, perché soldi in cassa non ci sono, dicono i dirigenti Rai.
Anche perché i giornalisti di punta che facevano ascolti e incassi non ci sono più.
La domanda che ci si dovrebbe porre alla fine di tutto questo è:
interessa realmente a questo governo una ripresa della Rai?
Silvio Berlusconi possiede le uniche televisioni in grado di fare concorrenza alla televisione di Stato.
Il dubbio è più che legittimo.
Cristiano Tinazzi
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.