È soltanto un Pokémon con le armi o è un qualcosa di più? Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Strage Bologna,riaperta l'inchiesta

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2008 19:38
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
17/11/2005 11:14


Una pista porta al terrorista Carlos

E' stata riaperta l'inchiesta per la strage di Bologna del 2 agosto 1980, quando una bomba scoppiò nella stazione uccidendo 85 persone e ferendone 200. Per quel fatto erano già stati condannati all'ergastolo Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, e una terza persona, Stefano Ciavardini, attende il vaglio della Cassazione. Adesso, però, gli investigatori seguono una nuova pista, che porta dritta al terrorista Carlos.



A rendere nota la riapertura dell'inchiesta è stato il Corriere della Sera, secondo il quale gli spunti per la nuova indagine sarebbero stati presi dai magistrati bolognesi da un'altra vicenda: quella del dossier Mitrokhin. In particolare, il pm Carlo Giovanardi avrebbe trovato nuovi elementi di "riflessione" nelle carte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso Mitrokhin, tra cui diversi documenti provenienti dagli archivi dell'ex Repubblica democratica tedesca.

Secondo quanto si è appreso, al momento non ci sarebbero indagati, ma l'inchiesta punta su un personaggio, Thomas Kram, nato a Berlino il 18 luglio 1948, militante di un gruppo battezzato "Cellule rivoluzionarie" e considerato affiliato alla causa di Carlos. Un personaggio già noto alla Procura federale tedesca, che nel 2000 aveva emesso nei suoi confronti un mandato di cattura per altri reati.

E non solo: sembra che la Procura tedesca avesse chiesto informazioni su questa persona anche in Italia e che nel 2001 una nota del Dipartimento della pubblica sicurezza aveva indicato che Kram aveva alloggiato in un albergo di Bologna nella notte tra l'1 e il 2 agosto del 1980, cioè pochissime ore prima della strage. Un episodio quest'ultimo che, già ai tempi della prima inchiesta sull'esplosione della bomba alla stazione di Bologna, era a conoscenza dei magistrati, che però l'avevano archiviata tra gli "atti non costituenti notizia di reato".

A far cambiare le cose, sarebbero state negli ultimi mesi proprio le notizie su Kram contenute nei dossier giunti alla Commissione d'inchiesta sul caso Mitrokhin. Notizie che mettono in relazione quest'uomo, che sarebbe stato tra l'altro un esperto di esplosivi, con Carlos e che fanno sospettare un possibile coinvolgimento di quest'ultimo nei fatti che portarono alla strage di Bologna. Tanto più che dagli ultimi accertamenti sarebbero stati accertati diversi movimenti effettuati da Kram in Italia, a partire dal 1979.

Thomas Kram era legato davvero alla strage di Bologna? Gli investigatori sperano di poter rispondere presto a questa domanda. E anche di far luce sui finora solo presunti collegamenti tra quanto avvenne in Italia e il terrorista Carlos.

tgcom
OFFLINE
Post: 254
Registrato il: 03/09/2004
Città: BOLOGNA
Sesso: Maschile


17/11/2005 11:39

Non commento, lascio il piacere ad altri. Una cosa è sicura e da sempre: non sono stati nè Fioravanti nè la Mambro. [SM=x44475]
OFFLINE
Post: 81.564
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
29/07/2008 23:23

STRAGE DI BOLOGNA
- “FU IL FRUTTO DI UN ’INCIDENTE ACCADUTO AGLI AMICI DELLA ’RESISTENZA PALESTINESE’

CHE, AUTORIZZATA DAL ’LODO MORO’ SI FECERO SALTARE COLPEVOLMENTE UNA O DUE VALIGE DI ESPLOSIVO”…

(ANSA) -
(di Paolo Cucchiarelli)

Qualche anno fa ebbe un gran successo una vignetta, divenuta anche un poster, sulla strage di Ustica. Dietro il Dc9 della Itavia c’erano, accodati, un aereo militare francese, uno italiano, uno americano, il biplano del Barone Rosso, quello di Francesco Baracca, una mongolfiera, Icaro con le ali di cera, eccetera eccetera.

Qualcuno potrebbe ormai azzardare, suscitando giustamente un mare di polemiche perche’ le perizie, anche quelle fatte in Germania, lo escludono, la possibile presenza di una doppia bomba alla stazione di Bologna. Il primo a parlarne, rubricando pero’ il tutto pero’ sotto la voce di ’incidente’ e’ stato Francesco Cossiga, che fu anche il primo, nel 1980, poche ore dopo la strage, ad attribuire la responsabilita’ del fatto ai fascisti.

Sempre Cossiga fu il primo a chiedere che venisse cancellata questa attribuzione dato che la strage andava collocata in un piu’ ampio scenario internazionale. La strage alla stazione, secondo questa interpretazione, sarebbe una conseguenza di quella doppia politica estera - filo araba e filo israeliana - sviluppata con spregiudicatezza dall’Italia e a cui anche un uomo prudente e attento come Paolo Emilio Taviani faceva risalire la ragione di gran parte delle stragi che avevano insanguinato l’Italia.

Nel ’91 Cossiga, che era all’epoca presidente della Repubblica disse davanti al Comitato per i servizi di sicurezza di essersi sbagliato a definire ’fascista’ la strage di Bologna. ’Il giudizio da me espresso allora fu il frutto di errate informazioni conseguenza di intossicazione e di subcultura. Informazioni che mi furono fornite dai servizi segreti e dagli organi di polizia... la subcultura e l’intossicazione erano agganciate a forti lobby politiche-finanziarie’.




La strage di Bologna del 1980

Cossiga e’ tornato sulla questione nel 2005 facendo discendere tutto dalla vicenda dai missili Strela bloccati ad Ortona nel novembre del 1979 e della conseguente tensione con l’Fplp.
’Rimane il dubbio grave, e fu la prima ipotesi investigativa, presa inizialmente in seria considerazione anche dalla Procura della Repubblica di Bologna, che si sia trattato o di un atto di terrorismo arabo o della fortuita deflagrazione di una o piu’ valige di esplosivo trasportato da palestinesi, che si credevano garantiti dall’Accordo Moro’. Questo spiega - disse allora Cossiga - perche’ ufficiali del Sismi, ente sempre fedele all’accordo e leale verso perfino la memoria di Aldo Moro, tentarono il depistaggio verso esponenti credo neonazisti del terrorismo tedesco, e per questo furono condannati’.

Questa interpretazione venne ricordata dalla Commissione Mitrokhin nella sua relazione finale. L’ultima conferma del dubbio di Cossiga, sempre fortemente attento a questa vicenda, si e’ avuta nel giugno di quest’anno, subito dopo l’intervista fatta dall’Ansa a Carlos. Cossiga, intervistato dal ’Corriere’, ha detto che quanto accadde a Bologna fu il frutto di un ’incidente accaduto agli amici della ’resistenza palestinese’ che, autorizzata dal ’Lodo Moro’ a fare in Italia quel che voleva purche’ non contro il nostro paese, si fecero saltare colpevolmente una o due valige di esplosivo. Divenni presidente del Consiglio poco dopo, e fui informato dai carabinieri che le cose erano andate cosi’’.

Cossiga non ha chiarito perche’, se il tutto fu il frutto di un incidente, si scelse di depistare verso i fascisti né se le sue parole di riferiscono ad una esplosione indotta: ’Si fecero saltare’. Chi e’ il soggetto di questa azione:
i palestinesi o qualcun altro? E poi perche’ quei riferimenti a due valige?

28 Luglio 2008

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
31/07/2008 17:01

Questa nuova pista influenzata dalle dichiarazioni di Cossiga a me sinceramente sembra fin troppo forzata. Fosse stato veramente così non credo che avrebbero scelto proprio Bologna (la rossa) come luogo per un attentato dimostrativo.
[Modificato da LysergicEmanations 31/07/2008 17:02]
OFFLINE
Post: 81.902
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
04/08/2008 19:38

STRAGISMO ALLA BOLOGNESE
- ANCHE A SINISTRA QUASI PIU’ NESSUNO CREDE ALLA DESTRA BOMBAROLA DI MAMBRO E FIORAVANTI
– UNA STRAGE CHE SERVE SOLO A MACCHIARE PER SEMPRE I TIPINI FINI…



Francesco Grignetti per La Stampa





Francesca Mambrp e Valerio Fioravanti

© Foto U.Pizzi

Due tesi contrapposte e irriducibili. Da una parte, chi difende la «verità giudiziaria» e non ha dubbi: i neofascisti dei Nar, Mambro e Fioravanti, sono gli autori della strage di Bologna. Dall’altra, chi quelle sentenze le demolisce. Da questa parte negli ultimi anni ha preso corpo la pista alternativa «palestinese». Ovvero un incidente di percorso capitato a qualche elemento del terrorismo internazional-marxista di Carlos. Punto di forza: il suo braccio destro, il tedesco Thomas Kram, era a Bologna la sera prima della strage. Tesi e antitesi, appunto. Senza che ci sia una sintesi all’orizzonte.

A credere nell’innocenza di Mambro e Fioravanti c’è la destra. E non si fa fatica a capirlo. «Per tutta la vita ho dovuto fare i conti con questa specie di peccato originale che grava sulla mia area politica», è la sintesi di un deputato quarantenne Pdl come Fabio Rampelli. «Ogni volta che che provavo a dire qualcosa, già a scuola, mi zittivano sempre con un “Taci, stragista”».


Giorgia Meloni, oggi ministro, ieri vicepresidente della Camera, un anno fa firmava un’interrogazione assieme a Fini per chiedere la revisione del processo. La rivista «Area», molto vicina al sindaco Gianni Alemanno (il cui direttore, Marcello De Angelis, oggi deputato Pdl, fu inquisito e poi prosciolto con tante scuse per eversione) è la punta di diamante di questa campagna.

Nel tempo, però, s’è creata una vasta aggregazione di innocentisti. Passa per politici come Paolo Guzzanti, che ha maneggiato questa materia da presidente della Commissione Mitrokhin. «Io sostengo che a quella condanna non ci crede proprio nessuno. Ci si divide solo tra chi ha il coraggio di dirlo e chi lo nega, ma per motivi politici».

Il ruolo di Thomas Kram lo scoprirono loro della Commissione Mitrokhin. «Nasceva da una segnalazione di De Gennaro, che poi sarebbe diventato quel poliziotto che conosciamo. Ma i magistrati non gli credettero». Innocentisti sono molti giornalisti di idee diverse come Sandro Provvisionato, Rodolfo Brancoli o Maria Giovanna Maglie. Oppure ex ministri come Beppe Pisanu, il quale, silenziosamente, nel 2005 allertò la polizia perché indagasse su Carlos.

Storici quale il professor Salvatore Sechi, docente di Storia contemporanea a Ferrara. «Io non dico - racconta il professore - che non si dovesse indagare sulla pista neofascista. Era la più ovvia. Ma la condanna oggi non sta in piedi. E’ basata sulle testimonianze di uno come Angelo Izzo (massacratore del Circeo e omicida a Campobasso, ndr) che abbiamo imparato a conoscere e un tal Massimo Sparti, un falsario. Ci ha pensato la sua famiglia, nel frattempo, a chiarire i fatti». Infine, su tutti, Francesco Cossiga, che già da tempo s’è pentito di avere definito «strage fascista» l’eccidio del 2 agosto.



A credere nell’innocenza di Fioravanti e Mambro, o quantomeno a dubitare della loro colpevolezza, c’è anche un’area di sinistra. Passi per i radicali, che sono i soliti garantisti a tutto tondo, e infatti non è un caso che i due ex terroristi neri siano approdati in via di Torre Argentina dove lavorano per l’associazione Nessuno Tocchi Caino (di cui animatore è Sergio D’Elia, ex terrorista di sinistra). Ma poi ci sono molti ex terroristi di sinistra. Francesca Mambro e Anna Laura Braghetti, ex Nar e ex Br, tempo fa hanno scritto un libro a quattro mani («Nel cerchio della prigione») che si fondava sulla convinzione che l’accusa di stragismo fosse una montatura.

Da ultimo c’è stata una sorprendente simpatia verso i due anche nell’area del «Manifesto». Fu Rossana Rossanda la prima esprimere i suoi dubbi. Il redattore politico Andrea Colombo, nel frattempo approdato a Rifondazione comunista come addetto stampa, ha scritto un libro, «Storia nera», che ribalta le verità giudiziarie e che ha avuto un inaspettato successo proprio a sinistra.


«Si è creato uno squarcio - racconta - nell’opinione pubblica vicina a Rifondazione, dove si confrontano però anime diverse. C’è chi è garantista e chi è giustizialista... come s’è visto al congresso di Chianciano. Questi ultimi pensano che le sentenze siano libri sacri e perciò non si discutono. Ma allora, domando, non le discutiamo nemmeno quando si assolve per piazza Fontana?». Colombo ricorda ancora quel lettore del «Manifesto» che gli scrisse dopo uno dei suoi primi articoli innocentisti. «Sosteneva che a lui non interessava se gli stragisti le hanno poi fatte davvero le stragi...».

Sarà che gli opposti si toccano. Oppure che alla sinistra più estrema e anarcoide ne hanno le balle piene della polizia e della magistratura, però l'ultimo che si sta appassionando alla storia di Mambro e Fioravanti è Nunzio D’Erme, il capo indiscusso dei centri sociali romani. Qualche tempo fa, ha chiamato Colombo. «Dai, organizziamo una presentazione. Qualcuno s’incazzerà, ma chi se ne frega».



03 Agosto 2008
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 17:07. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone