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R come...REINCARNAZIONE

Ultimo Aggiornamento: 27/12/2007 21:12
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18/10/2006 20:40



La dottrina delle vite successive o della reincarnazione è chiamata anche dottrina della palingenesi che, derivata l'espressione dal greco,significa semplicemente nascere di nuovo.
Questa ipotesi è stata formulata originariamente in India e con una singolare precisione data l'epoca in cui fu formulata: si trova nei più antichi libri sacri del brahmanesimo, i VEDA (2000-800 a.C.), nelle UPANISAD (800-500 a.C.) e nella BHAGAVAD-GITA (II secolo a.C.), tra i testi più significativi riguardo l'argomento della metempsicosi.
"L'anima", è detto in quest'ultimo testo, "non nasce nè muore mai;essa non è nata e non deve rinascere;senza nascita, senza fine, eterna, antica, essa non viene uccisa quando si uccide il corpo in cui vive.Come farà colui che la sa imperiscibile, eterna, senza nascita e senza fine, a ucciderla o farla uccidere da qualcuno? Come si abbandonano i vestiti vecchi per prenderne di nuovi, così l'anima lascia i corpi usati per rivestirne di nuovi...Io ho già avuto molte nascite, e tu pure, Arjuna;io le conosco tutte, ma tu no, tu non le conosci... "


Fine prima parte.
21/10/2006 17:00

infatti ci sono state testimonianze di persone ke in coma ,
hanno visto la loro anima andare via dal corpo x poi entrare in un tunnel tutto colorato,e ricordano di vedere il loro corpo li steso ,insomma vedevano solo il corpo praticamente vuoto x così dire.dopo la morte infatti ,noi tutti entriamo nel mondo degli astri x scoprire la luce .saranno poi gli angeli custodi ,opportunamente invocati ,ad aiutarci a riconoscere il nucleo essenziale della nostra esistenza,che rimane immutato nel mondo di quà e nell'aldilà.lanostra vita si svolge in 3 mondi:mentale,astrale e fisico.x poter vivere ,noi disponiamo di 3 corpi:mentale (pensieri),astrale(emozioni)e fisico(attività materiale).la dimensione terrena è l'unica in cui l'essere umano può realizzarsi ,acquisire esperienze ed evolvere.il corpo mentale e quello delle emozioni(astrale)agiscono x mezzo di quello fisico.quando moriamo ,la nostra energia vitale si ritrae nel corpo astrale e lì prosegue la sua evoluzione.al momento della morte ,l'atomo -germe del corpo fisico ,che durante la vita si trova nel cuore,sale sino al cervello e abbandona l'organismo.l'atomo -germe o atomo-eterno rakkiude la registrazione di tutta l'esperienza accumulata nel corso dell'esistenza terrena.questa particella ci segue in tutte le nostre incarnazioni;ciò significa ke rakkiude anke ricordi delle nostre vite precedenti.dopo la morte essa si incorpora al corpo astrale.
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21/10/2006 18:28

Re:

Scritto da: sefor@ 21/10/2006 17.00
...dopo la morte infatti ,noi tutti entriamo nel mondo degli astri x scoprire la luce .saranno poi gli angeli custodi ,opportunamente invocati ,ad aiutarci a riconoscere il nucleo essenziale della nostra esistenza,che rimane immutato nel mondo di quà e nell'aldilà.
lanostra vita si svolge in 3 mondi:
mentale,
astrale
e fisico.x poter vivere ,noi disponiamo di 3 corpi:mentale (pensieri),astrale(emozioni)e fisico(attività materiale).

la dimensione terrena è l'unica in cui l'essere umano può realizzarsi ,acquisire esperienze ed evolvere.il corpo mentale e quello delle emozioni(astrale)agiscono x mezzo di quello fisico.quando moriamo ,la nostra energia vitale si ritrae nel corpo astrale e lì prosegue la sua evoluzione.al momento della morte ,l'atomo -germe del corpo fisico ,che durante la vita si trova nel cuore,sale sino al cervello e abbandona l'organismo.l'atomo -germe o atomo-eterno rakkiude la registrazione di tutta l'esperienza accumulata nel corso dell'esistenza terrena.
questa particella ci segue in tutte le nostre incarnazioni;
ciò significa ke rakkiude anke ricordi delle nostre vite precedenti.dopo la morte essa si incorpora al corpo astrale.



é molto interessante ed affascinante questa teoria, ma da quale scuola di pensiero proviene?
Dicci qualcosa di più [SM=x44485]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
21/10/2006 19:13

Re: Re:

Scritto da: Etrusco 21/10/2006 18.28


é molto interessante ed affascinante questa teoria, ma da quale scuola di pensiero proviene?
Dicci qualcosa di più [SM=x44485]




certo con piacere!!!!!!!!
questa scuola di pensiero viene da uno dei + grandi conoscitori della letteratura esoterica e cabalistica
l'angeolologo haziel, che dà il suo originalissimo apporto al dibattito sempre aperto al tema della reincarnazione ed espone la sua visione della vita nell'aldilà,con le conseguenze sul nostro presente e futuro.



21/10/2006 19:46












è la comparsa dell'atomo-germe(o atomo-eterno)a provocare l'arresto del battito cardiaco e la morte"apparente"dell'individuo.ma quando ciò accade il corpo fisico è ancora connasso ai corpi superiori(astrale o mentale)attraverso il cordone d'argento ,un filamento brillante argentato,l'ultimo legame tra la vita e la morte.attraverso il cordone d'argento passano le immagini dell'esistenza appena terminata,con tutto il loro carico emotivo;esseprovengono dal nostro sangue,dove sonoimpresse le esperienze ke abbiamo fatto e le emozioni ke abbiamo suscitato negli altri con il nostro comportamento.questa registrazione vitale passa nel corpo astrale (o corpo del desiderio) utilizzando il ponte del cordone d'argento;il processo dura da uno a tre giorni e ,affinkè possa avvenire nel modo + rigoroso possibile, è estremamente importante ke la persona deceduta goda di tutta la calma ke necessita.la medicina sostiene ke la morte avviene con la cessazionedell'attività cerebrale .ma da quanto abbiamo appena detto ,ci rendiamo conto ke è l'arresto cardiaco a causare il decesso,e la rottura del cordone d'argento.e visto ke questa rottura può avenire nei tre giorni successivi alla morte apparente,in questolasso di tempo il defunto nn deve essere disturbato.finkè il cordone nn è spezzato,il corpo conserva un certo grado di sensibilità ,e l'anima può essere rikiamata alla vita terrena,ma è meglio nn farlo,perkè morire nn è doloroso,al contrario forzare una persona a ritornare,impedendole così di fare il pasaggio quando il processo è irreversibile,può rivelarsi molto penoso.una volta spezzato il cordone d'argento,l'individuo è cittadino di una nuova dimensione,quella astrale.la nuova vita in questa dimensione dipende molto dal livello di coscienza dell'individuo appena morto.egli è sempre atteso ,come nel mondo fisico lo è un bimbo dai suoi genitori,ma nn sempre vede ki viene ad accoglierlo.se il defunto è molto attaccato alla terra ,al suo denaro,ai suoi averi ,ai suoi vizi,tarderà ad aprire gli okki sulla nuova casa:si rifiuterà di percepireil nuovo universo,facendosi sopraffare dai suoi sentimenti x restare aggrappato alla realtà appena lasciata.la stessa cosa succede agli essertroppo legatia persone rimaste sulla terra;quest'ultime,con il loro pianto,con la loro voglia di rivedere il congiunto,lo privano della possibilità di seguire il cammino ke deve inevitabilmente intraprendere.

ps:dimenticavo dire il vero nome dell'angelologo si firma con haziel(un angelo)ma lui è "francois bernard termès ",ha scritto numerosi trattati di angelologia.nella collezione oscar ha pubblicato:gli angeli planetari,il grande libro dei sogni,il nostro angelo custode ,i poteri dell'angelo custode,preghiere agli angeli e riti x tutte le situazioni di vita







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19/11/2006 15:08

Storia
Dall'India la dottrina si diffuse nelle aree occidentali.
Nel mazdeismo, la religione della Persia, si trova una concezione altissima, quella cioè della redenzione finale accordata a tutte le creature, dopo che queste avranno subìto, tuttavia, attraverso varie vite, quelle prove espiatorie intese a far meritare all'anima umana la felicità finale.
Pitagora fu il primo a introdurre in Grecia la dottrina delle rinascite dell'anima, che egli avrebbe appreso durante i suoi viaggi in Egitto e Persia.Il pitagorismo aveva due aspetti: l'uno riservato agli iniziati che frequentavano i misteri, e l'altro, destinato invece al popolo.Per gli iniziati l'ascensione sarebbe stata graduale e progressiva, senza regressione nelle forme inferiori, mentre al popolo poco evoluto si insegnava che le anime cattive, portatrici di male e che il male avevano compiuto, dovevano rinascere nel corpo di animali - per metempsicosi -, secondo la precisa esposizioone del pitagorico Timeo di Locri.
Anche Platone adottò l'idea pitagorica della palingenesi.
Egli la sostenne con due argomenti principali, esposti nel FEDONE.
Il primo afferma che la natura, in cui la morte segue alla vita, richiama logicamente ad ammettere che la vita succede alla morte poichè, visto che nulla nasce dal nulla, se gli esseri che noi vediamo morire non dovessero mai più tornare alla vita tutto finirebbe con l'assorbirsi nella morte.In secondo luogo il grande filosofo si fonda sulla reminiscenza poichè, secondo lui, apprendere significa rammemorare.Ora, egli dice, se la nostra anima si ricorda d'aver già vissuto prima di discendere nei corpi, perchè mai non dovremmo credere che, lasciando questi ultimi, essa non potrà animarne successivamente parecchi altri?
Platone, elevandosi più alto ancora, afferma che l'anima, liberatasi dalle sue imperfezioni, e aderendo alla virtù divina, diviene in qualche guisa santa e non fa più ritorno sulla terra.Senonchè, prima di giungere a un tale grado di elevazione, le anime ritornerebbero per mille anni nell'Ade, e quando esse dovessero fare ritorno in questo nostro basso mondo, dovrebbero dissetarsi alle acque del Lete, che cancellerebbero in loro il ricordo delle loro esistenze passate.

Fine seconda parte.
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15/01/2007 22:00

La scuola neo-platonica di Alessandria insegnò la reincarnazione precisando in anticipo le condizioni in cui si sarebbe trovata l'anima in questa evoluzione progressiva.
Primo di tutti,Plotino (204-270 d.C.) tornò parecchie volte su questa concezione nel corso delle sue ENNEADI.Si tratta, egli disse, di un dogma di grande antichità e universalmente insegnato, che, se l'anima commette dei falli, essa è comandata a espiarli subendo punizioni negli inferni tenebrosi, indi viene ammessa a passare in un nuovo corpo per incominciare nuove prove.
Porfirio (233-304) non crede più alla metempsicosi, neppure come punizione delel anime perverse, e, secondo lui, la reincarnazione non si svolge che nel genere umano.Non vi erano dunque, per gli adepti di Pitagora e di Platone, delle pene eterne.
Tutte le anime dovevano pervenire alla redenzione finale attraverso i propri sforzi.
Giamblico, nel IV secolo, sintetizza in tal guisa la dottrina delle vite successive: "La giustizia di Dio non è la giustizia degli uomini.L'uomo definisce la giustizia fondandosi su dei rapporti tratti dalla sua vita attuale e sul suo stato presente.Dio, invece, la definisce relativamente alle nostre esistenze successive e alla universalità delle nostre vite.Le pene che ci affliggono, così, costituiscono spesso la punizione di un peccato di cui l'anima si è resa colpevole in una vita anteriore.Dio, talvolta, ce ne nasconde la ragione, ma noi non dobbiamo affatto attribuirla alla sua ingiustizia."
Secondo lui, dunque, non esistono nè il caso nè la fatalità, ma una inflessibile giustizia che regola l'esistenza di tutti gli esseri, e se alcuni sono oppressi da varie pene ciò non avviene affatto in virtù d'una decisione arbitraria della divinità, ma per una conseguenza ineluttabile di peccati commessi in vite anteriori.Lo spirito che ritorna sulla terra accetta talvolta liberamente delle prove penose, e non più come castigo, ma per giungere a un grado superiore della propria evoluzione.

Fine terza parte.
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09/04/2007 18:43

La credenza nelle rinascite dell'anima si trova indicata in modo velato nella Bibbia, più esplicitamente nei Vangeli.
In realtà gli Ebrei credevano che il ritorno di Elia sulla terra dovesse precedere quello del Messia.E ciò avvenne perchè, quando i suoi domandarono a Gesù se Elia fosse tornato, fu loro risposto affermativamente:
"Elia è già venuto, ma non lo hanno riconosciuto; per questo hanno fatto tutto quanto è loro piaciuto."
I discepoli compresero allora, dice l'evangelista, che si stava parlando di Giovanni.

Nell'insegnamento segreto riservato agli iniziati veniva proclamata l'immortalità dell'anima, le vite successive e la pluralità dei mondi abitati.Queste dottrine si trovano nello ZOHAR, scritto da Simeone Ben Jochai verosimilmente intorno all'anno 121 della nostra era, ma conosciuto in Europa soltanto verso la fine del terzo secolo.D'altra parte, la trasmigrazione delle anime - se dobbiamo creder a San Gerolamo - è stata per lungo tempo insegnata come una verità esoterica e tradizionale che non doveva essere confidata che a un esiguo numero di eletti.Origene (185-204) ammetteva come una necessità logica la preesistenza dell'anima per rendersi conto di alcuni passi della Bibbia, senza i quali si potrebbe accusare Dio di iniquità.Questa concezione,benchè respinta dai concili, fu conservata nel medioevo e oltre da spiriti indipendenti come il cardinale Nicola da Cusa.

Si tratta dunque di una concezione largamente diffusa in tutto il mondo antico.Virgilio così si esprime parlando della palingenesi:
"Tutte queste anime, quando durante mille anni hano percorso la ruota di questa esistenza (nell'Eliseo o nel Tartaro), Dio le chiama in nuemrosi sciami al fiume Lete dove, private dei loro ricordi, rivedono i luoghi superiori e cominciano a voler ritornare nei corpi."
Ovidio afferma anche che la sua anima, quand'essa sarà purificata, abiterà gli astri che popolano il firmamento; il che estende la palingenesi fino ad altri mondi seminati nello spazio.

Fine quarta parte.
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13/05/2007 19:48

I Galli credevano nell'unità di Dio e nelle vite successive.Cesare scrive:
"Una credenza che essi cercano sempre di stabilire è che le anime non muoiono affatto, e che dopo la morte passano da un corpo in un altro."
Durante il medioevo e il Rinascimento l'idea della reincarnazione scompare praticamente nell'Occidente.La Chiesa ha ormai stabilito saldamente i suoi dogmi: la morte viene considerata un passaggio decisivo e irreversibile, dal mondo terreno all'eternità.Ma con i tempi moderni questa concezione riappare.Uno dei più eminenti fikosofi del XVII secolo, Leibniz, studiando il problema dell'origine dell'anima, ammette che il principio intelligente, sotto forma di monade, ha potuto svilupparsi nella trafila animale.
Dupont de Nemours e Charles Bonnet, pensatori del secolo XVIII, ammettono che l'anima, svincolatasi dal corpo, rimanga unita a una forma spirituale che le permette di conservare la propria individualità e che, dopo un soggiorno nello spazio, essa ritorni sulla terra per perfezionarsi acquisendo una moralità sempre più elevata.Dupont de Nemours, come Leibniz, suppone che il principio intelligente sia passato per tutti gli organismi viventi prima di giungere all'umanità.
Un altro filosofo, Lessing, scrive:
"Che cosa impedisce che ogni uomo sia esistito più volte nel mondo? Questa ipotesi è proprio tanto ridicola pur essendo la più antica? Perchè non dovrei aver fatto nel mondo tutti i passi sucessivi intesi al mio perfezionamento i quali, da soli, possono costituire per l'uomo delle punizioni e delle ricompense temporali?"

Fine quinta parte.
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13/07/2007 21:40

Constant Savy, all'inizio del secolo XIX, negando l'eternità dell'inferno, ammette la teoria delle vite successive in quanto l'immortalità dell'uomo consiste in una marcia progressiva: egli prepara la vita in cui entra per mezzo di quella che lascia.
I filosofi della scuola spiritualista, quali Pierre Leroux e Fournier, hanno ammesso la pluralità delle esistenze dell'anima: il Fournier, con il suo spirito sistematico e avventuroso, perviene ad imaginare dei periodi frammisti tra vite umane e vite extra-terrestri.
Esquiros afferma che ciascuno di noi è l'autore del suo futuro destino.Mel suo libro TERRE ET CIEL, Jean Reynaud espone la necessità delle vite successive che si sviluppano sulla terra dapprima e poi sugli altri mondi che compongono l'universo.
Camille Flammarion, intorno alla metà del XIX secolo, mise insieme le due dottrine della pluralità delle esistenze e quella della pluralità dei mondi abitati.

Uno dei maggiori sostenitori della reincarnazione fu Allan Kardec il quale, con il suo insegnamento, divulgò la teoria in tutti i paesi europei e americani di lingua latina.Fra coloro che si interessarono a quest'ordine di ricerche basti ricordare il Calderone, il Samonà, il De Rochas, il Geley, il Lancelin, il Denis, il Tummolo, il Carreras, il de Vesme, il Gauthier, il de Nerval, Jean Lahore ecc.

Fine sesta parte.
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17/07/2007 14:16

Il bambino che visse due volte
Cameron parlava sempre della «famiglia di prima». La mamma ha ritrovato i luoghi che descriveva

GIULIA VOLA
GLASGOW

Allasilo disegnava una casa bianca, davanti al mare; a sua madre chiedeva che fine avesse fatto il cane maculato e la macchina nera. Eppure Cameron Macaulay, classe 2001, vive a Clydebank, vicino a Glasgow, dalla finestra della sua stanza vede i tetti di mattoni rossi e, soprattutto, nessun cane maculato è mai circolato per casa, tanto meno una macchina nera è mai stata parcheggiata in garage.

Lontani chilometri dalla terra dellInduismo e del Buddhismo, la vicenda dello scozzese reincarnato, è già diventata un documentario per la Tv. Certo non ha nulla a che vedere con il misticismo di Osel Hita Torres, il bambino spagnolo ritenuto la reincarnazione di un Lama, che fu accompagnato dal padre tra i monaci buddhisti tibetani nelle montagne del Buthan, e che ispirò il «Piccolo Buddha» di Bertolucci. Eppure è destinata a restare negli annali delle reincarnazioni post-moderne. Daltronde, se lo stesso Osel ora vive a Ibiza e per il compleanno ha chiesto una moto nuova, il Dalai Lama in persona ha spiazzato il mondo lestate scorsa proponendo di cercare il successore tra la comunità monastica in esilio. Altro che tra i reincarnati. Ritornando in Scozia, la storia di Cameron, il bambino con il caschetto biondo e gli occhi azzurri inizia nel 2003. «Aveva tre anni - spiega la madre, Norma - quando si mise a raccontarmi le storie dei suoi compagni di Barra, unisola a 300 chilometri di distanza». E non era che linizio. «Parlava dei suoi fratelli, dei capelli lunghi e castani di sua madre che gli leggeva un grande libro su Dio e di come suo padre, un certo Shane Robertson, fosse morto investito sulle strisce pedonali. Ero sconvolta». Norma ha i capelli rossi, non è religiosa, è una mamma single, e può contare solo su Martin, il fratello maggiore di un anno di Cameron.

Il tempo passa, il bambino cresce e la sua fantasia si colora di dettagli. «Non devi temere la morte - diceva alla madre - perché si ritorna: mi chiamavo Cameron anche prima». Dopo la filosofia si dedica alla rassegna della vita quotidiana. «Iniziò a lamentarsi perché nellaltra casa aveva tre bagni, mentre noi ne abbiamo solo uno». E poi perché «nellaltra vita trascorreva i pomeriggi giocando sulla scogliera dietro casa e perché con laltra famiglia viaggiava molto, mentre noi non siamo mai usciti dalla Scozia». La mamma, i parenti e le maestre resistono fino al sesto compleanno, quando Cameron inizia a piangere perché, diceva, «gli mancava la sua famiglia di Barra». E, soprattutto, quando Norma scopre che una casa di produzione cinematografica è alla ricerca di storie di reincarnati.

È lì che la mamma 42enne decide di fare le valige e di portarlo a Cockleshell Bay, nellIsola di Barra. Con al seguito una telecamera e Jim Tucker, il direttore della clinica di psichiatria infantile alla Virginia University, esperto in reincarnazioni. «Dopo qualche giro abbiamo trovato la casa bianca, sul mare, con i famosi 3 bagni». A quel punto anche lo psicologo ha avuto un sobbalzo. «Nel 70% dei casi - spiega Tucker - i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, incidenti o episodi traumatici». Occasioni in cui, secondo lesperto, memoria ed emozioni sopravvivono. «La morte improvvisa del padre è stato un trauma per Cameron - commenta Tucker -. E questo suggerisce che la sua coscienza non è un prodotto del cervello, ma piuttosto unentità distinta, capace di sopravvivere anche dopo la morte del corpo».

Scetticismo a parte, leffetto sorpresa nel documentario è stato garantito. «Cameron era raggiante - racconta la madre -. Trovò lentrata segreta della casa che tante volte aveva disegnato e mi disse quanto fosse ansioso di presentarmi alla sua famiglia». Membri di cui, però, non si trova traccia. La casa era abbandonata e allanagrafe non è stato trovato nessun Shane Robertson. Si è risaliti a un certo Robertson, vissuto nella casa bianca tempo addietro e poi trasferitosi a Stirling. «Cameron guardò le foto di famiglia e riconobbe il cane maculato e la grande macchina nera di cui tanto aveva parlato». Certo non si è messo a parlare in perfetto dialetto Danzhou come fece nel 1979 Tang Jiangshan, bambino cinese della provincia di Hainan, che a soli 3 anni disse alla madre di chiamarsi Chen Mingdao, di essere figlio di Sandie, di abitare a 160 chilometri di distanza e di essere stato ucciso durante la Rivoluzione Culturale Cinese da un colpo di pistola. Compiuti i 6 anni i genitori lo portarono nel villaggio dei racconti e senza batter ciglio, Tang entrò nella casa del padre, riconobbe le sorelle, la fidanzata e iniziò a conversare come se fosse sempre vissuto lì.

Cameron si è accontentato di aver visto la casa sul mare con unentrata segreta e alcune foto di un cane maculato e di una macchina nera. Risolto il mistero, si è rilassato ed è tornato a Clydebank insieme alle telecamere della troupe. Lo psicologo, invece, è volato alla clinica in Virginia con una storia in più da analizzare: «Da quando abbiamo aperto il sito - dice - sono più di 100 i casi simili a quello di Cameron». Certo è che tutti sono ritornati in tempo per vedersi nel documentario in Tv, in prima serata.

Preso da la stampa

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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
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23/07/2007 14:32

Re: Il bambino che visse due volte
Arjuna, 17/07/2007 14.16:

Cameron parlava sempre della «famiglia di prima». La mamma ha ritrovato i luoghi che descriveva

GIULIA VOLA
GLASGOW

Allasilo disegnava una casa bianca, davanti al mare; a sua madre chiedeva che fine avesse fatto il cane maculato e la macchina nera. Eppure Cameron Macaulay, classe 2001, vive a Clydebank, vicino a Glasgow, dalla finestra della sua stanza vede i tetti di mattoni rossi e, soprattutto, nessun cane maculato è mai circolato per casa, tanto meno una macchina nera è mai stata parcheggiata in garage.

Lontani chilometri dalla terra dellInduismo e del Buddhismo, la vicenda dello scozzese reincarnato, è già diventata un documentario per la Tv. Certo non ha nulla a che vedere con il misticismo di Osel Hita Torres, il bambino spagnolo ritenuto la reincarnazione di un Lama, che fu accompagnato dal padre tra i monaci buddhisti tibetani nelle montagne del Buthan, e che ispirò il «Piccolo Buddha» di Bertolucci. Eppure è destinata a restare negli annali delle reincarnazioni post-moderne. Daltronde, se lo stesso Osel ora vive a Ibiza e per il compleanno ha chiesto una moto nuova, il Dalai Lama in persona ha spiazzato il mondo lestate scorsa proponendo di cercare il successore tra la comunità monastica in esilio. Altro che tra i reincarnati. Ritornando in Scozia, la storia di Cameron, il bambino con il caschetto biondo e gli occhi azzurri inizia nel 2003. «Aveva tre anni - spiega la madre, Norma - quando si mise a raccontarmi le storie dei suoi compagni di Barra, unisola a 300 chilometri di distanza». E non era che linizio. «Parlava dei suoi fratelli, dei capelli lunghi e castani di sua madre che gli leggeva un grande libro su Dio e di come suo padre, un certo Shane Robertson, fosse morto investito sulle strisce pedonali. Ero sconvolta». Norma ha i capelli rossi, non è religiosa, è una mamma single, e può contare solo su Martin, il fratello maggiore di un anno di Cameron.

Il tempo passa, il bambino cresce e la sua fantasia si colora di dettagli. «Non devi temere la morte - diceva alla madre - perché si ritorna: mi chiamavo Cameron anche prima». Dopo la filosofia si dedica alla rassegna della vita quotidiana. «Iniziò a lamentarsi perché nellaltra casa aveva tre bagni, mentre noi ne abbiamo solo uno». E poi perché «nellaltra vita trascorreva i pomeriggi giocando sulla scogliera dietro casa e perché con laltra famiglia viaggiava molto, mentre noi non siamo mai usciti dalla Scozia». La mamma, i parenti e le maestre resistono fino al sesto compleanno, quando Cameron inizia a piangere perché, diceva, «gli mancava la sua famiglia di Barra». E, soprattutto, quando Norma scopre che una casa di produzione cinematografica è alla ricerca di storie di reincarnati.

È lì che la mamma 42enne decide di fare le valige e di portarlo a Cockleshell Bay, nellIsola di Barra. Con al seguito una telecamera e Jim Tucker, il direttore della clinica di psichiatria infantile alla Virginia University, esperto in reincarnazioni. «Dopo qualche giro abbiamo trovato la casa bianca, sul mare, con i famosi 3 bagni». A quel punto anche lo psicologo ha avuto un sobbalzo. «Nel 70% dei casi - spiega Tucker - i bambini ricordano morti avvenute in circostanze non naturali, incidenti o episodi traumatici». Occasioni in cui, secondo lesperto, memoria ed emozioni sopravvivono. «La morte improvvisa del padre è stato un trauma per Cameron - commenta Tucker -. E questo suggerisce che la sua coscienza non è un prodotto del cervello, ma piuttosto unentità distinta, capace di sopravvivere anche dopo la morte del corpo».

Scetticismo a parte, leffetto sorpresa nel documentario è stato garantito. «Cameron era raggiante - racconta la madre -. Trovò lentrata segreta della casa che tante volte aveva disegnato e mi disse quanto fosse ansioso di presentarmi alla sua famiglia». Membri di cui, però, non si trova traccia. La casa era abbandonata e allanagrafe non è stato trovato nessun Shane Robertson. Si è risaliti a un certo Robertson, vissuto nella casa bianca tempo addietro e poi trasferitosi a Stirling. «Cameron guardò le foto di famiglia e riconobbe il cane maculato e la grande macchina nera di cui tanto aveva parlato». Certo non si è messo a parlare in perfetto dialetto Danzhou come fece nel 1979 Tang Jiangshan, bambino cinese della provincia di Hainan, che a soli 3 anni disse alla madre di chiamarsi Chen Mingdao, di essere figlio di Sandie, di abitare a 160 chilometri di distanza e di essere stato ucciso durante la Rivoluzione Culturale Cinese da un colpo di pistola. Compiuti i 6 anni i genitori lo portarono nel villaggio dei racconti e senza batter ciglio, Tang entrò nella casa del padre, riconobbe le sorelle, la fidanzata e iniziò a conversare come se fosse sempre vissuto lì.

Cameron si è accontentato di aver visto la casa sul mare con unentrata segreta e alcune foto di un cane maculato e di una macchina nera. Risolto il mistero, si è rilassato ed è tornato a Clydebank insieme alle telecamere della troupe. Lo psicologo, invece, è volato alla clinica in Virginia con una storia in più da analizzare: «Da quando abbiamo aperto il sito - dice - sono più di 100 i casi simili a quello di Cameron». Certo è che tutti sono ritornati in tempo per vedersi nel documentario in Tv, in prima serata.

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ho letto quell'articolo, molto interessante [SM=x44462]

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26/07/2007 16:14

Ovviamente rimane il dubbio su quanto sia autentico e quanto sia "gonfiato" ad arte per la TV.

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13/08/2007 21:52

La reincarnazione nel pensiero moderno
L'orientamento scientifico della parapsicologia odierna non ha fatto dimenticare il problema della sopravvivenza, che molti studiosi cercano oggi di affrontare su di un piano sperimentale.
E, tra le varie ipotesi che sono derivate da questi studi, quella della reincarnazione gode di un particolare favore.Essa si accorda infatti con le idee, per lo meno in senso lato scientifiche, della continuità della vita e della conservazione delle energie, di qualsiasi natura esse siano.

J.B.Rhine, il fondatore della scuola quantitativa, scrive:

"Qui alla Duke University siamo passati, dall'esame delle varie credenze di gruppi e culti, a una serie di esperimenti individuali; questo al fine di trovare qualche base concreta per rispondere alla domanda: Gli spiriti sopravvivono? Abbiamo collezionato migliaia di episodi, varie centinaia dei quali sembrano indicare che il narratore abbia avuto contatto con una persona amata e morta...Non occorre che io insista presso lo studioso serio per ammonirlo contro la tendenza a prendere tali esperienze come prove definitive e adeguate in se stesse...Ma allo stesso modo in cui non si possono prendere per prove, non possiamo nè dobbiamo rifiutarle come superstizioni senza valore o mere coincidenze.
A questo punto è già abbastanza sapere che in queste esperienze probabilmente si rivela qualcosa della natura nascosta dell'uomo".

"Facciamo le nostre esplorazioni nel modo più accurato e più cauto, con eguale cautela addentrandoci nelle interpretazioni e nelle applicazioni di eventuali scoperte.Ben lo merita la gravità delle conclusioni.Arriviamo ai fatti, con gli uomini come con gli atomi.Proprio mentre ansiosi scrutiamo i cieli per scoprire la nuova minaccia che la scienza ha fatto scaturire dalle segrete risorse della natura, non è forse opportuno che lo scienziato si affacci all'orlo del proprio mondo fisico e si chieda: Che cosa, se esiste, potrà seguire all'ultima esplosione che tutto cancella?"



Fine settima parte.
[Modificato da texdionis 13/08/2007 21:54]
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10/09/2007 18:38

Nel corso degli ultimi anni il Rhine, esaminando criticamente la ESP e la PK, è venuto alla conclusione che la mente, la quale determina questi fenomeni, è di natura extra-fisica.
Cioè non fa parte del mondo fisico e quindi non perisce.
Questo aspetto del problema sembra gettare luce sull'altra faccia, quella nascosta, dell'intero fenomeno spirituale.

D'altra parte il prof. Ian Stevenson ha condotto lunghi studi sulla reincarnazione partendo dal punto di vista di un medico-psichiatra che volle indagare il problema fin dove glielo permetteva un'indagine severamente scientifica di ogni caso.A partire dal 1961 i casi da lui indagati e registrati furono, in tutto, 1300. Egli ha fatto più volte il giro del mondo per ascoltare i testimoni, per valutarne le prove fornite, per giungere a una conclusione.
"Nelle comunicazioni medianiche", afferma lo Stevenson, "abbiamo il problema di dimostrare che qualcuno, sicuramente morto, è ancora vivo.Nel valutare i ricordi di incarnazioni precedenti il problema consiste invece nel giudicare se qualcuno, veramente vivo un tempo, morì.Questo può rivelarsi un compito più facile dell'altro e se seguito con sufficiente zelo e successo puà dare un contributo decisivo al problema della sopravvivenza."

Fine ottava parte.
[Modificato da texdionis 10/09/2007 18:39]
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09/10/2007 18:18

I risultati delle sue indagini su persone, per lo più bambini, che avevano ricordi di vite precedenti presentano un indubbio interesse.
Egli ha accertato che tali ricordi emergono in genere prima dei cinque anni, molto eccezionalmente dopo i dieci; che questi bambini appaiono particolarmente maturi e più intelligenti dei loro fratelli, che non presentano in genere doti di sensitività nè di medianità e sono perfettamente nomali in tutto il resto. Lo Stevenson considera particolarmente convincenti i casi in cui il soggetto parla una lingua non sua, quella cioè che avrebbe parlato nella vita precedente e che nessuno gli ha insegnato nella attuale e quelli in cui presenta sul corpo segni che sarebbero stati impressi sul corpo precedente: morsi di serpente, coltellate, operazioni chirurgiche e in alcuni casi perfino tatuaggi.

Talora i soggetti gli hanno riferito di ricordare anche qualche particolare del periodo trascorso tra una incarnazione e l'altra: alcuni affermano di avere assistito al proprio funerale, un soggetto ricordava una sua gita in barca per andare a partecipare a una festa. In genere sarebbero ricordi di contatti con vite terrene piuttosto che ricordi di un ambiente ultraterreno.
Lo Stevenson ha pubblicato una relazione delle sue principali indagini nell'opera LA REINCARNAZIONE: VENTI CASI A SOSTEGNO ("Twenty cases Suggestive of Reincarnation",1966,trad.ital,1973-76).

Fine nona parte.
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26/12/2007 19:31

Un altro studioso della reincarnazione e' lo psichiatra inglese Denys Kelsey, il quale ha seguito soprattutto il metodo del De Rochas consistente nel far regredire la memoria di soggetti ipnotizzati fino a raggiungere i ricordi di vite precedenti. Secondo il Kelsey molte nevrosi avrebbero origine da traumi subiti dal soggetto in un'esistenza anteriore: così un giovane ossessionato dall'idea di avere caratteri femminili nel proprio corpo, con un conseguente complesso di inferiorita, mediante la regressione della memoria rivelo' di essere stato una ragazza che, per realizzare un'ideale di grande vita mondana, aveva cercato di farsi sposare da uno studente titolato e, rimasta incinta e abbandonata da lui, era morta in seguito a un procurato aborto. Conosciuta la causa, il giovane guarì della sua nevrosi. In egual modo William Bryan, direttore del Journal dell'Istituto Americano di Ipnosi di Las Vegas, avrebbe guarito delle ragazze traumatizzate da eventi tragici che, stando ai loro ricordi in stato di ipnosi, erano occorsi loro in una esistenza precedente.

La reincarnazione e' oggi sostenuta dalle dottrine spiritiste di tutti i paesi neolatini e ha molti seguaci nei paesi anglosassoni. Secondo tali dottrine lo spirito, dopo la morte, attraversa un periodo piu' o meno lungo di purificazione, dopo di che torna a incarnarsi per mettere alla prova quello che ha appreso nel frattempo. La nuova esistenza sarebbe da esso in qualche modo programmata, da un lato perche' serva da espiazione alle colpe precedentemente commesse, secondo la dottrina del Karma, dall'altro per ottenere nuove esperienze che servano alla sua evoluzione: le dottrine piu' recenti mettono soprattutto in risalto questo punto, mentre tendono a eliminare il carattere espiatorio della reincarnazione. Se questa avviene troppo presto, per un eccessivo desiderio di vita terrena, la nuova esistenza sara' molto simile alla prima e poco gioverà al reincarnato.
Nel complesso, una prova scientifica della reincarnazione non e' stata ancora raggiunta: tutto potrebbe ridursi a fenomeni di superESP e di autosuggestione in conseguenza di essi. Rimane il fatto che quasi tutto il mondo orientale e parte di quello occidentale credono nella reincarnazione, considerata dal Ducasse una delle ipotesi più logiche sulla sopravvivenza.
Lo Stevenson ha dichiarato in proposito: "Penso che nel giro di dieci o vent'anni gli uomini saranno pronti ad accettare nuove idee e con esse, anche la reincarnazione, non dal punto di vista religioso, ma per la forza dimostrativa dei fatti".

F I N E

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Utente Power



27/12/2007 17:33



Ottimo lavoro Texdionis [SM=x44462]




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"Chi ha parlato, chi ca..o ha parlato? Chi è quel lurido str...o comunista checca pompinaro, che ha firmato la sua condanna a morte? Ah, non è nessuno, eh? Sarà stata la fatina buona del ca..o..."

Il più acerrimo nemico del Bremaz è Rurro Rurrerini.
(ma anche Ramarro Rurale, con il suo fedele servitore lo gnomo Corri Rorra, non scherza....)




Legionis praefectus more cinaedi communis currum regit.

"Siccome c'ho una certa immagine da difendere....."

Dice il saggio: "Viajare descanta, ma se te parti mona te torni mona."




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27/12/2007 21:12

Re:
orckrist, 27/12/2007 17.33:



Ottimo lavoro Texdionis [SM=x44462]








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e adesso che posso lavorare di scanner posso promettere aggiornamenti più frequenti [SM=x44451]
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