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Perugia, studentessa inglese uccisa da Amanda Knox, Rudy e Raffaele Sollecito?

Ultimo Aggiornamento: 02/04/2015 15:41
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6/11/2007 (7:39)
Meredith, caccia al cuoco tunisino



Meredith Kercher
Giallo di Perugia, la procura: "Non c'è stato nessuno stupro"


«Il killer lavora in uno dei locali frequentati dalla studentessa, non c'erano complici»
ALESSANDRA CRISTOFANI



Il killer di Meredith Kercher avrebbe già un volto. Nonostante il maldestro tentativo di depistaggio dell'assassino, che ha provato a inquinare l'inchiesta simulando una rapina tragicamente finita nel sangue, gli inquirenti nutrono ragionevoli sospetti su un cuoco maghrebino, con ogni probabilità di nazionalità tunisina, impiegato in uno dei locali - disco pub, pizzerie e fast food - che la giovane studentessa londinese era solita frequentare. Non apparterrebbe, dunque, alla galassia universitaria l'uomo che dopo la mezzanotte di venerdì notte ha tagliato la gola alla ventiduenne britannica. Gli uomini della squadra mobile di Perugia avrebbero già tracciato il suo identikit, statura, età, provenienza. Estraneo, pertanto, agli ambienti studenteschi, ma non ai luoghi della «movida» notturna perugina.

Quanto all’eventualità della presenza di un complice, che avrebbe immobilizzato la vittima mentre l'omicida la sgozzava, gli investigatori vanno cauti.
Sotto torchio gli amici della giovane, i suoi conoscenti, le sue frequentazioni, più o meno abituali. Deposizione-chiave quella del titolare di uno dei pub più assiduamente frequentati dalla studentessa, al quale gli inquirenti avrebbero anche mostrato una serie di foto, chiedendogli di riconoscere i presenti. Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori umbri, che hanno rinviato ancora la restituzione della salma ai genitori, gli spostamenti e gli eventuali alibi di un buttafuori part-time e di due studenti, uno americano e l'altro di nazionalità libica. Tornano quindi in primo piano gli scatti della notte di Halloween, quelli in cui accanto a Meredith, al suo volto pulito e disarmante, compare, quasi come un presagio di morte, la maschera bianca di «Scream», la bocca aperta e deformata nell'atto di gridare. Non ha potuto urlare, se non un muto grido di disperazione, Meredith, quando 24 ore dopo, nella casa in affitto di viale Sant'Antonio, lì dove ieri una mano pietosa ha deposto un mazzo di lilium bianchi, qualcuno di cui lei aveva imparato a fidarsi le ha puntato un coltello alla gola, tagliandole di netto la trachea. E’ stato un coltello da cucina o a serramanico, di quelli con la lama liscia. Sull'arma del delitto, che sembra essere svanita nel nulla, nonostante gli inquirenti abbiano setacciato palmo a palmo tanto gli interni che l'esterno della villetta, non ci sono dubbi. C'è poi la pista del sangue, una vera e propria scia di dolore.

Tracce ematiche, infatti, sono state rinvenute sulla maniglia interna del portone d'ingresso della villetta, circostanza che indurrebbe a credere che l'assassino sia uscito proprio da lì, dall'uscio in legno dal quale Meredith l’aveva fatto entrare poco prima. Più di una riserva suscita invece il sangue, inizialmente attribuito alla vittima, ma poi più verosimilmente riconducibile a un gatto che vive nella casa, rinvenuto nell'appartamento al primo piano della villetta di viale Sant'Antonio, alloggio occupato da quattro studenti marchigiani che al momento del delitto si trovavano con le proprie famiglie per trascorrere il ponte di Ognissanti. Inquietante, infine, la macchia di sangue sulla parete bianca della camera da letto di Mez, come di una mano che scivolasse lentamente sul muro. Sull'ora della morte, fissata dopo la mezzanotte, tanto l'autopsia quanto l'esame dei tabulati (la giovane non avrebbe più parlato con nessuno dopo la mezzanotte di venerdì) sono convergenti. Intanto ieri la procura ha diramato una nota nella quale confutava la tesi dello stupro, anche se resta da verificare se Meredith, che ha comunque avuto un rapporto sessuale, sia stata o meno sotto la minaccia di un'arma. Poco credibile appare anche la pista delle sevizie, giustificata dalla presenza sul collo della giovane di tre tagli, di cui solo l'ultimo è stato mortale. Una coltellata letale, profonda quattro centimetri, che ha spezzato la vita di una giovane inglese con il sogno italiano impresso per sempre nei suoi occhi nocciola.

www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200711articoli/27339gi...

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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Micol Pieretti (14 messaggi, agg.: 02/06/2019 10:59)

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