Ultras, pregi e difetti

radcla, 21/11/2007 0.44:

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Il primo vero Ultras a Roma, un Mito, mai dimenticato (da tutte le tifoserie ma in particolare dai pescaresi e romanisti): Er Tassinaro!

web.tiscalinet.it/amicideltassinaro/Home.htm
(consiglio agli interessati di sfogliare le varie pagine del sito, ci sono cose carine e simpatiche)

Me ricordo quando a 17-18 anni uscivo de casa la sera, pè annà a preparà li striscioni e sporcamme de vernice. Mia madre me diceva: "Ma 'ndò vai?" e io: "me viè a prende er Tassinaro, annamo a fà li strisconi pè domenica". E er tassinaro arrivava cò 'na 500 sgangherata, sportivelli antivento, e m'aspettava sottocasa ....
Non ammazzavamo nessuno, la polizia non era la nostra nemica, al massimo, allo stadio, volavano un par de schiaffi.
Che bei tempi, che nostalgia!

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il moro30, 21/11/2007 9.14:

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davvero bei tempi se penso che nel 1988,quando il milan di sacchi venne a napoli a prendersi lo scudetto,tutto lo stadio applaudì la squadra rossonera e non si verificò alcun incidente.
caro radcla come dici tu......altri tempi ,oserei dire anche "altra società",senza telefonini o televisioni ad ogni angolo della casa e soprattutto senza tutto il benessere di oggi .
in 30 anni quante generazioni abbiamo visto?

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il tobas, 21/11/2007 9.31:

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Ma parli del 1968 o del 1998?
Vuoi dire che nell'88 eravamo mediamente più poveri di oggi?
Ne sei proprio sicuro?

Non è che ti sei preso il virus demagogico da giornalista?

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il moro30, 21/11/2007 9.37:

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io semplicemente penso che oggi i ragazzi abbiano mediamente più soldi in tasca rispetto a noi;non mi sembra di dire una sciocchezza;caro tobas ,la mancanza di certi valori nella società di oggi è anche figlia di questo cavolo di consumismo per cui gli anormali sono quelli che non hanno il telefonino,la macchina,il motorino etc etc.
non quantizzo se anni fa c'erano più soldi ma oggi si spendono molto e male

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il tobas, 21/11/2007 9.44:

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Io nel 1998 iniziavo a lavorare, il motorino ce l'avevano tutti e già da tempo e ormai a 20 anni pure la macchina. A fine mese si riusciva a mettere da parte qualcosa di più rispetto ad oggi, la precarietà nel mondo del lavoro era molto marginale, i più anziani dicevano dei giovani del tempo le stesse cose che dicevi tu. Venivamo dall'era dei paninari dove i ragazzini facevano spendere ai genitori molte lire per moncler, timberland etc e se non le avevi eri un anormale (come me) tanto quanto lo è oggi uno senza telefonino.

Cambiano le forme ma i tempi e le genarazioni grossomodo si assomigliano sempre.

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il moro30, 21/11/2007 9.51:

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devi anche renderti conto che non tutta l'italia nelle sue regioni e province è uguale;quello che vedo oggi non lo vedevo 20 anni fa;lo testimoniano anche le generazioni precedenti alla mia

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il tobas, 21/11/2007 10.55:

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Vuoi dire che nella tua regione negli ultimi 20 anni economicamente ci sono stati grossi miglioramenti mentre nella mia nulla è cambiato, anzi un pò è peggiorato.
Quello che noi avevamo già 20 anni fa voi l'avete raggiunto adesso ma in entrambi i casi buttiamo via in puttanate il surplus.

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il moro30, 21/11/2007 12.12:

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nun te si pò ddà corda che subbit t' scatin'

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axlrose23@, 21/11/2007 13.38:

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'e voglia 'e mettere rum, chi nasce strunz' nun po' addiventà babbà

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axlrose23@, 21/11/2007 11.59:

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Il vero calcio...!!!
Noi che... finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone all'oratorio o sotto casa....
Noi che... facendo le conte per le squadre eravamo più crudeli di Rudolf Hess. Palla e porta o scarto? Alcuni di noi non si sono mai più ripresi.
Noi che... se venivamo scelti per primi ci sentivamo troppo fichi.
Noi che... chi arriva prima a dieci ha vinto.
Noi che... a corner tre è rigore.
Noi che... 'siete dispari, posso giocare?' - 'Eh non lo so, belin pallone non è mio.......
Noi che... ' Posso entrare?' - 'Si, basta che trovi un altro, sennò siamo dispari!'
Noi che... cambio portiere, portieri volanti e...battimuro vale? Vale, vale tutto!
Noi che... la rimessa dal fondo la chiamavamo firichick (il free-kick non sapevamo nemmeno dove stesse di casa)
Noi che... fra una partita e l'altra ci dissetavamo alla fontanella
Noi che... avevamo la maglia della nostra squadra e non del giocatore, perché amavamo il calcio più del calciatore
Noi che... il calcio in TV lo guardavamo solo la Domenica ed il Mercoledì
Noi che... il giovedì mattina eravamo rincoglioniti perché la sera prima avevamo visto Mercoledì Sport
Noi che... la Domenica alle 19.00 vedevamo un tempo di una partita di calcio.
Noi che... alla DS potevamo vedere i servizi della serie A, i gol della B, il gran premio, tennis, basket e pallavolo. Non dovevamo sorbirci ore di stronzate per vedere quattro gol
Noi che ... "Grazzie brevemende" l'abbiamo conosciuto come giornalista
Noi che... Galeazzi l'abbiamo visto magro
Noi che... andavamo dall'amica del cuore di quella che ci piaceva e le chiedevamo: 'Dici a Paola se si vuole mettere con me?'. Dopo un po' tornava e la risposta era sempre la stessa:'Ha detto che ci deve pensare'
Noi che... agli appuntamenti c'eravamo sempre tutti, anche senza telefonini.
Noi che... siamo diventati grandi ma non se n'è accorto nessuno
Noi che... viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l'angolo speriamo sempre di incontrarci col pallone in una busta di plastica...!

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axlrose23@, 21/11/2007 11.56:

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Ultras significa rottura, rottura con le mode e i conformismi della società, rottura di barriere e di pregiudizi, rottura con quello che si è sul lavoro, in famiglia, libero sfogo del nostro essere non più compresso da una serie di comportamenti codificati che ci vengono imposti dal vivere quotidiano.
Ultras è eccesso, che non necessariamente deve essere visto in modo negativo. E' eccesso nell'amicizia, nell'aggregazione, nella divisione di ogni tipo di esperienza, eccesso nel vivere un'esperienza totalizzante e appagante come può essere il goal della propria squadra, o la sconfitta più bruciante nella partita più sentita.
Ultras è azione e organizzazione, la creazione di un gruppo di persone con delle regole fondate sul rispetto e l'amicizia, la passione e l'istinto, che ti portano a distinguerti dagli altri e a voler essere distinto. Da qui l'attaccamento viscerale alla maglia e la città e la rabbia e la voglia del confronto contro chi è come te sotto altri colori...

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axlrose23@, 21/11/2007 11.56:

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Ultras significa rottura, rottura con le mode e i conformismi della società, rottura di barriere e di pregiudizi, rottura con quello che si è sul lavoro, in famiglia, libero sfogo del nostro essere non più compresso da una serie di comportamenti codificati che ci vengono imposti dal vivere quotidiano.
Ultras è eccesso, che non necessariamente deve essere visto in modo negativo. E' eccesso nell'amicizia, nell'aggregazione, nella divisione di ogni tipo di esperienza, eccesso nel vivere un'esperienza totalizzante e appagante come può essere il goal della propria squadra, o la sconfitta più bruciante nella partita più sentita.
Ultras è azione e organizzazione, la creazione di un gruppo di persone con delle regole fondate sul rispetto e l'amicizia, la passione e l'istinto, che ti portano a distinguerti dagli altri e a voler essere distinto. Da qui l'attaccamento viscerale alla maglia e la città e la rabbia e la voglia del confronto contro chi è come te sotto altri colori...

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