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Vaticano interessato alla ricostruzione di un partito di centro cattolico

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2008 13:02
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20/02/2008 13:02

Casini si sente libero, Mastella chiede aiuto ai cardinali: larghe intese?
CENTRO O NON CENTRO
– BERTONE, BAGNASCO E RUINI SPETTATORI “INTERESSATI” DEI GRANDI INTRECCI PRE-ELETTORALI
– MASTELLA CHIEDE AIUTO AI CARDINALI
– CASINI: MI SENTO LIBERO – L’IPOTESI LARGHE INTESE…




Augusto Minzolini per “La Stampa”


Lì, nei saloni dell’ambasciata italiana presso la Santa Sede, Palazzo Borromeo, mentre i vertici della gerarchia ecclesiastica dal cardinale Bertone, al cardinale Bagnasco, al cardinal Ruini appaiono e scompaiono durante il ricevimento annuale per la firma dei Patti Lateranensi, si ascoltano previsioni sul futuro e speranze in questa vigilia elettorale che vede i cattolici presenti in politica divisi in tante liste. Seduto in un angolo uno dei consiglieri politici più ascoltati al Quirinale, Gianni Cervetti, accenna con prudenza all’esito elettorale più gradito al Capo dello Stato.



Si parla di numeri, di un Senato in bilico e Cervetti commenta: «Se non c’è una maggioranza definita si andrà alle larghe intese. Tutti lavorano a questo scenario». Poco più in là Giovanni Maria Flick, vicepresidente della Corte Costituzionale, commenta con un certo distacco le previsioni e alla fine si lascia andare alla stessa speranza: «Andrebbe tutto bene se si riuscisse a dar vita alle larghe intese per fare finalmente le riforme che servono al Paese».

Questi sono i desideri dell’establishment che magari confida in quei sondaggi che assegnano la vittoria al Cavaliere ma con una maggioranza di pochi seggi al Senato (al momento poco meno di una decina calcolando tutti i senatori a vita con l’opposizione). Le gerarchie ecclesiastiche, invece, non si sbilanciano. Il presidente della Cei, Bagnasco, fa la sua apparizione e si sofferma a parlare soprattutto con gli ex-dc dal ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, al leader dell’Udc, Pierferdinando Casini.

Il segretario di Stato, Bertone, si intrattiene con Prodi e con D’Alema ma dedica un saluto veloce anche a Clemente Mastella che salvò il Vaticano dal rischio di ritrovarsi i Dico fuori le mura e che è andato fin lì per chiedere aiuto. Poi Bertone sgattaiola fuori da una porta secondaria, per evitare contatti con la stampa. In tempo di elezioni per il capo della diplomazia vaticana il riserbo è d’obbligo.

Lo stesso fa quell’uomo di esperienza che è Camillo Ruini. Cinque minuti esatti e poi via. In fondo è sempre lui il riferimento del polo moderato Oltretevere. E’ lui che è intervenuto su Pierferdinando Casini per spingerlo fino all’ultimo a trovare un’intesa con il Cavaliere. E’ lui il riferimento di monsignor Domenico Fisichella, Rettore dell’università lateranense, che nell’omelia della messa in suffragio della mamma di Berlusconi a Roma parlò di disegno divino.



L’ultima mediazione del cardinal Ruini, quella tra l’Udc e Berlusconi, non è però riuscita. E ieri nei saloni di palazzo Borromeo, Casini, che ha chiesto alle gerarchie ecclesiastiche sostegno sul piano elettorale
, ha mosso i primi passi della sua corsa da solo. «C’è spazio tra i due grandi partiti - osserva - ma è potenziale. Non so se si trasformerà in voti. Io comunque per la prima volta mi sento libero». Anche qui speranze più che convinzioni.

E intanto il leader dell’Udc pensa alle mosse dei due convitati di pietra di quel ricevimento, Berlusconi e Veltroni. Specie il primo sta mettendo a punto un’intesa con il leader dell’Mpa, Raffaele Lombardo, che doveva essere una delle ancore di salvezza dell’Udc. Un accordo che Casini già dà bello che fatto. «Se facendo i calcoli - osserva con una punta di sarcasmo - avessi basato il mio futuro politico su Lombardo, sarei fresco».



Appunto, gli echi delle trattative al «centro» dello scenario politico arrivano fino lì, negli ovattati saloni di Palazzo Borromeo.
L’accordo tra Berlusconi e Lombardo nelle linee generali è ormai scritto: il leader dell’Mpa sarà il candidato di tutto il centro-destra per la Regione siciliana. Per le politiche Lombardo dovrebbe mettere in piedi la Lega per il Sud collegata con il Pdl.

L’intesa è pronta per tutto il Meridione ma c’è ancora qualche complicazione per la Sicilia:
sull’isola, infatti, Lombardo vorrebbe lasciare una porta aperta all’uomo forte dell’Udc, Totò Cuffaro.
Ha in testa un’ipotesi: una lista con i due simboli, Lega Sud e Udc, collegata con il Pdl. Insomma, il «problema» Udc uscito dalla porta di Berlusconi vorrebbe farlo rientrare dalla finestra.

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Solo che il Cavaliere non ci vede chiaro: «Non credo neppure che sia permessa un’operazione del genere». Per cui per chiudere la trattativa occorre un’altra nottata: Berlusconi deve calmare Miccichè che per lasciare il campo in Sicilia vorrebbe la promessa di un ministero; Lombardo prima di far quadrare il cerchio deve dimostrare tutta la sua amicizia a Cuffaro.

L’accordo, però, è dato per fatto. E la Lega Sud di Lombardo, di cui si vociferava anche a Palazzo Borromeo, potrebbe diventare anche un possibile approdo per Mastella. [SM=x44457]
«In fondo - osservava ieri uno degli strateghi del Cavaliere, Mario Valducci - gli dobbiamo riconoscenza per aver fatto cadere Prodi. Senza contare che molti in Vaticano vogliono che sia salvato». Mentre non trova soluzione il problema di un altro protetto di Papa Ratzinger, Giuliano Ferrara: il Cavaliere non sembra proprio disposto ad apparentarsi alla sua lista «Aborto? No Grazie». «Se lo faccio - ha confidato ieri ai suoi - neppure mia moglie mi vota».

E il Pd di Veltroni?
Ieri a Palazzo Borromeo a parte Veltroni c’era tutto il vertice del partito, a cominciare dall’evergreen candidato al Campidoglio Rutelli, ai teodem, Carra e Binetti, in gran spolvero. Una presenza per il momento inutile: con tutto l’affollamento che c’è Veltroni non riesce a sfondare al centro. A conti fatti i due punti che hanno portato il Pd a sfiorare il 33% negli ultimi sondaggi sono stati conquistati solo a scapito della sinistra massimalista che dal 9 è scesa al 7%.


Dagospia 20 Febbraio 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38170.html

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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