Non mi trovo d'accordo con Famiglia Cristiana su nessuno dei due punti da lei sollevati.
Sulla candidatura di inquisiti o condannati ho già più volte espresso il mio parere. E' una questione di
buon gusto, non morale. Io trovo molto più immorale l'uguaglianza inquisito=colpevole che il giornale sostiene.
Poi se uno non vuole votare per un inquisito o condannato, liberissimo di farlo. Ma altra cosa è la scelta individuale.
Sui temi c.d. etici ho già espresso l'idea che non si può pretendere che due grossi partiti abbiano una linea univoca: in generale vanno lasciati al parlamento (con la speranza che, riformando la legge, si possa decidere le persone da mandare in parlamento).
Tra l'altro segnalo che il giornale non può mettere la flessibilità del lavoro e la sussidiarietà tra i temi etici, essendo queste tematiche proprie economiche. Su cui infatti i partiti prendono posizione definita.
We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).