A CHI ER CIARRA? A NOI!
– SILVIO COSTRETTO A CANDIDARLO. PERCHE’?
- LA PDL NIRENSTEIN: IO ANTIFASCISTA INCOMPATIBILE CON LUI
- UN ANNO FA NESSUNO PROTESTAVA QUANDO PARTECIPAVA ALLE RIUNIONI DS E DICEVA: “BETTINI? HA UN’INTELLIGENZA STRAORDINARIA”…
1 - FINI: NOI CIARRAPICO NON LO VOLEVAMO…
(Apcom) - Alleanza nazionale, non è un mistero, era contraria alla candidatura di Giuseppe Ciarrapico. Le parole dell'editore ciociaro sul fascismo "mai rinnegato" ha irritato ancora di più, se possibile, il partito di via della Scrofa. Già ieri uno dei dirigenti di An incaricato di seguire la partita delle liste ammetteva: "Noi non lo vogliamo, l'ha scelto Berlusconi".
Oggi Gianfranco Fini, davanti alle telecamere, si è limitato a dire: "Quello che avevo da dire lo già detto da tempo". Lo stesso Fini, in precedenza, era stato più esplicito di fronte a chi gli chiedeva dei malumori di An su Ciarrapico: "Fosse dipeso da noi... - aveva detto, allargando le braccia - non è stata una nostra scelta".
2 - FASSINO, DA CIARRAPICO APOLOGIA DEL FASCISMO…
(Agi) - "Una sconcertante e spudorata apologia del fascismo che toglie ogni alibi e conferma che il PDL altro non e' che un partito di destra, con inquietanti pulsioni reazionarie".
E' il commento di Piero Fassino all'intervista concessa a La Repubblica da Giuseppe Ciarrapico, candidato per il Popolo della Liberta. "Dopo Alessandra Mussolini e Massimo Gramazio - prosegue Fassino - adesso Giuseppe Ciarrapico: non si vede proprio come questo revival di camicie nere abbia a che fare con quel Partito Popolare Europeo che da sempre ripudia ogni nostalgia di fascismo e nazismo e di cui Berlusconi e Fini pretenderebbero invece di essere rappresentanti in Italia".
3 - BONAIUTI: CIARRAPICO? BASTA CON LA PRESUNTA SUPERIORITA' DELLA SINISTRA…
(Ansa) - 'Siamo stufi di loro, di una sinistra che da' giudizi sugli altri. Alla sua presunta superiorita' morale non crede piu' nessuno. E' ora che la smettano'. Cosi' Paolo Bonaiuti, portavoce del leader del Pdl Silvio Berlusconi, replica al numero due del Pd Dario Franceschini che, traendo spunto dalle parole di Giuseppe Ciarrapico, parla di un Pdl spostato sempre piu' a destra.
4 – LA PDL FIAMMA NIRENSTEIN: IO ANTIFASCISTA INCOMPATIBILE CON CIARRAPICO…
(Ansa) - 'Sono incompatibile con chi rivendica il fascismo: chi ha letto i miei articoli e i miei libri conosce la mia battaglia contro ogni totalitarismo e antisemitismo: se incontrero' Ciarrapico gli diro' cio' che penso da sempre'.
Cosi' Fiamma Nirenstein, durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura nella lista del Pdl, commenta le dichiarazioni di Giuseppe Ciarrapico.
Interloquendo con Gianfranco Fini, presente tra i giornalisti alla conferenza stampa, la nota giornalista ha aggiunto: 'Ho visto Fini con la Kittah chiedere scusa a Gerusalemme per quanto e' accaduto, ho potuto valutare bene il suo coraggio. Certamente nel Pdl esistono differenze di posizione, tuttavia lo stesso si puo' dire nel Pd se pensiamo alla coesistenza di Pannella con chi porta il cilicio'.
5 - REICHLIN, CIARRAPICO FASCISTA? BERLUSCONI SPIEGHI
(AGI) - "Silvio Berlusconi ha scelto per le sue liste Ciarrapico, che oggi su 'Repubblica' rivendica di essere stato e di essere un fascista. E' inquietante leggere parole come quelle che oggi pronuncia, con una insopportabile
leggerezza, un candidato al Parlamento". Lo afferma Alfredo Reichlin in una nota diffusa dall'ufficio stampa del Pd, di cui e' dirigente ed ha presieduto la Commissione per il Manifesto dei valori.
"La prova - aggiunge Reichlin - che non e' possibile abbassare la guardia sui valori e sui principi su cui si fonda la nostra Repubblica. La prova che e' ancora necessario, oggi piu' che mai, rinnovare la memoria su cio' che il fascismo ha significato per il nostro Paese. E' un messaggio che con voce
alta e' necessario arrivi soprattutto ai piu' giovani, affinche' esternazioni come quelle di Ciarrapico non passino come nulla fosse".
"A Berlusconi - conclude Reichlin - il compito di spiegare la presenza tra le sue liste di simili personaggi e di dire al Paese quale posto assume, tra i valori del Pdl, la nostra Carta Costituzionale, che nell'antifascismo ha la sua stella polare".
6 - QUANDO ER CIARRA PARTECIPAVA ALLE RIUNIONI DEI DS E DICEVA: “BETTINI È UN UOMO DI INTELLIGENZA STRAORDINARIA”
Elio Pirari per “La Stampa” del 14 marzo 2007
«’Sta destra imbalsamata… Ma chi la vole? È ’na monnezza». Giuseppe Ciarrapico, detto Er fascistone, non ha mai usato semitoni. Una svolta esistenziale l'ha portato nel tempo a disconoscere del tutto berluscones e camerati privi di attributi, un rigetto totale. Gli screzi con i quadri regionali di An sono lì a testimoniare che il feeling con il partito di Fini ormai è brutalmente abortito.
Eppure alla causa generale, al bene comune, «Er Ciarra» si è sempre prestato.
Fu Andreotti a investirlo del ruolo di potentissimo mediatore tra Berlusconi e De Benedetti nella vicenda del lodo Mondadori.
Fu Silvio Berlusconi a incaricarlo di riportare a casa, nella Cdl, Alessandra Mussolini, Tilgher e Saya.
Ancora Andreotti, alla morte di Dino Viola, lo convinse a prendere in mano la Roma.
In quel caso la vicenda ebbe un epilogo drammatico, la squadra si trasformò in obbrobrio calcistico e lui stesso, per non farsi tradurre a Regina Coeli, dovette simulare un malore in tribuna.
Lunedì sera l'editore ciociaro ha seguito al teatro Eliseo di Roma il dibattito sul nuovo Partito Democratico.
Ciarrapico, che ci faceva lei dietro Carla Fracci, tra i compagni dell'Eliseo al convegno sul Partito Democratico?
«All'Eliseo non c'erano solo i compagni, c'era un mucchio di gente, cattolici, imprenditori, artisti, registi, attori, c'era la società civile. Ma poi che domanda è?, questo è un Paese davvero strano, io sono un imprenditore del Lazio, l'editore di undici quotidiani locali».
Nel Lazio hanno tutto loro, la sinistra.
«All'Eliseo c'erano i rappresentanti di Regione, Comune e Provincia, un'ottima ragione per giustificare la mia presenza, no?».
Interessi allora. A Roma lei ha ancora anche qualche clinica privata.
«Ancora? Cinque a Roma e due a Fiuggi, mille posti letto».
Gli affari vanno bene?
«Modestamente non mi posso lamentare. Ma la mia presenza all'Eliseo non va derubricata come una semplice questione di interessi».
No?
«Certo che no, la politica la seguo ancora, il primo a spiegarmi che i ghetti, gli steccati mentali non esistono, fu Almirante».
Certo, Almirante. Ha trovato interessante il dibattito sul Partito Democratico?
«Molto. E guardi, devo riconoscerlo, l'altra sera ho scoperto menti illuminate».
Illuminate? Ciarrapico non starà esagerando?, proprio lei, nato con la camicia nera.
«Per la precisione
il 7 ottobre del ’47, l'anno in cui mi iscrissi al Msi. E con la camicia nera vorrei congedarmi, beninteso il più tardi possibile».
Quali passaggi dell'Eliseo le sono rimasti impressi?
«Uno su tutti, quello di Goffredo. Bettini è uno straordinario cervello, un politico fine, colto, arguto. Il solo ad aver capito realmente che le differenze in politica sono un valore».
Detto da lei poi. Ciarrapico, lo sa che sta beatificando un senatore Ds, si rende conto?
«Allora? In Italia di gente così ce n'è poca, Bettini è uomo di intelligenza straordinaria, se il pd nascerà e troverà spazio molto lo dovremo a lui».
Dovremo?
«Dovranno, le mie scelte ideologiche restano un punto fermo».
Peppino Cirrapico con Donna Assunta Almirante
© Foto U.Pizzi
Ma gli altri, Veltroni, Fassino, D'Alema, Rutelli. Cosa sono, umili comparse?
«Veltroni lo conosciamo. Ho trovato interessante anche l'intervento di Marrazzo, uno che in Regione sta lavorando bene».
Anche Marrazzo. Ciarrapico parli male di qualcuno.
«La presenza di Freccero non so come interpretarla, per quanto mi riguarda quell'uomo è sempre stato un mistero, neanche troppo gaudioso. Anche la Melandri ha un passo in più. Ma qui entrano in gioco altre componenti».
Cioè?
«Sono un maschio d'altri tempi, molto vulnerabile».
Che idea s'è fatta, prima o poi nascerà il pd?
«Mi sembra un figlio molto desiderato dai Ds, ci credono solo loro, ne comprendo i motivi».
Quali sono i motivi?
«L'attualità politica, il ristagno e il disagio a cui assistiamo non sono rassicuranti, i Ds forse lo hanno capito, forse lo colgono meglio di altri».
E la Margherita?
«Magari sbaglio, ma tutto questo senso materno nei confronti del Partito Democratico nella Margherita non lo avverto».
Il Pd è un passaggio indispensabile per il centrosinistra?
«In generale questo è un brutto andazzo, tutti i passi sono indispensabili, le risulta che in Italia si faccia ancora politica?».
Drastico.
«Realista, sembra di assistere a uno scontro-incontro tra gnomi, del resto diciamocelo in faccia, la democrazia non è certo il migliore dei sistemi».
No?
«Certo che no, ma le dittature sono fatte per gli uomini grandi, non per gli gnomi».
Anche questo glielo ha detto Almirante?
«Almirante era un'altra cosa, ma non andiamo oltre».
Proviamo? Fini non le è mai stato troppo simpatico.
«Fini è un ometto impettito e deprecabile, un islamico-sionista, un furbetto».
Nient'altro? Affermazioni pesantucce, Ciarrapico.
«Guardi, io quell'uomo l'ho sempre detestato, An non esiste più, finita. La destra non esiste più, e Fini non è il colpevole unico, il resto della truppa non è diversa da lui, Gasparri tiene famiglia, La Russa poi. Gli altri? Francamente li trovo impresentabili».
10 Marzo 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38679.html
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.