ALTRO CHE IL CIARRAPICO: SILVIO & FINI HANNO SDOGANATO LA DESTRA ESTREMA
TIPI COME ROMAGNOLI, LEADER FIAMMA TRICOLORE, CHE FLIRTA CON LE SVASTICHE
DIXIT: “NON HO NESSUN MEZZO PER POTER AFFERMARE O NEGARE LE CAMERE A GAS”
Fosse solo per Ciarrapico, coi suoi saluti romani alla ciociara, ci sarebbe quasi da stare tranquilli.
In fondo lui è solo un fascista che ha fatto outing:
uno in mezzo a tanti che lo sono anche di più, fascisti, ma non osano confessare.
Silvio Berlusconi tra le bandiera con la Fiamma Tricolore
Il problema – secondo Nazirock, un film che sarà distribuito tra un paio di settimane da Feltrinelli Real Cinema - è che Berlusconi è andato oltre.
Silvio, per vincere queste elezioni, sta imbarcando, anzi ha già imbarcato, quelli che flirtano con le svastiche e col revisionismo storico, quelli che “le camere a gas non ci risulta”, o che al proposito dichiarano, come Luca Romagnoli, leader della Fiamma Tricolore: “Non ho nessun mezzo per poter affermare o negare” la loro esistenza.
Regista e produttore di Nazirock è Claudio Lazzaro, che già se l’era presa con la Lega Nord, in un suo documentario distribuito da Mikado due anni fa (www.camicieverdi.com).
Questa volta Lazzaro, che viene dalla carta stampata (L’Europeo, Il Corriere della Sera) ha esplorato un mondo che non si era ancora visto al cinema o in televisione, quello dei gruppi rock (ce ne sono una trentina in Italia) che infarciscono di richiami al fascismo e alla croce uncinata le loro canzonacce skin e punkadestra.
Ma questa musica, che già di per sé fa venire i brividi, serve a tenere insieme, come filo conduttore, una storia ancora più impressionante: quella dello sdoganamento politico della destra estrema in Italia. E stiamo parlando di mezzo milione di voti, in un paese dove ne bastano 25.000 a decidere chi governerà il paese.
Copertina definitiva di Nazirock distribuito dalla Feltrinelli
Per questo il film inizia con le immagini dei “due milioni” convocati a Roma dall’opposizione al governo Prodi, il 2 dicembre 2006. Vediamo Silvio trionfante a Piazza San Giovanni e accanto a lui, sul palco degli oratori, Luca Romagnoli, il negazionista, quello che nella Fiamma Tricolore ha preso il posto di Pino Rauti. E su Rauti, senza stare a rievocare le vecchie storie del suo coinvolgimento nella strategia della tensione, si può dire, restando ai giorni nostri, che alle regionali del 2005 trova l’accordo elettorale con la Casa delle Libertà e che interrogato su Adolf Hitler risponde: “Diede indubbiamente un suo contributo di studio, di pensiero, di dottrina e di cultura”.
Romagnoli, quello che “non ha nessun mezzo per poter affermare o negare”, alle prossime elezioni non si presenta con Berlusconi, ma con La Destra di Storace. Mentre Alessandra Mussolini, che stava anche lei bene in vista, accanto a Silvio, alla manifestazione dei due milioni, è riuscita a tenersi il posto in squadra e adesso corre col Popolo delle Liberta.
La Duciona Alessandra, coi suoi modi popolari, potrebbe sembrare un tipo innocuo, da reality show. Ma non dimentichiamo che fino al 2006 era lei a tenere insieme il cartello politico della destra estrema, assieme a Luca Romagnoli, Adriano Tilgher e Roberto Fiore. Nel film, gli ultimi due sono inquadrati rapidamente.
Tilgher, condannato nel 1975 per tentata ricostruzione del Partito Fascista, è quello che di Adolf Hitler dice: “Un uomo che ha lottato per il suo popolo, incorrendo, secondo la storiografia ufficiale, in alcune storture”.
In attesa che una storiografia meno noiosamente ufficiale, riconosca quanto le “storture” fossero rare e irrilevanti, Tilgher, col suo Fronte Nazionale, sta ancora decidendo se mettersi con La Destra o con Fiamma Tricolore.
Roberto Fiore, il segretario di Forza Nuova, ha già deciso invece di correre da solo. Lui ha sulle spalle una condanna per banda armata a nove anni, anche se poi è saltato fuori che a incastrarlo erano stati i servizi segreti. Negli anni delle stragi di Stato, il groviglio di responsabilità, tra eversione nera e servizi, tra mandanti e infiltrati, era inestricabile. E così rimane, malgrado i ripetuti tentativi della magistratura e della “storiografia ufficiale”.
Ma se qualcuno pensa che Roberto Fiore sia una vittima, un bravo ragazzo, si guardi le sequenze di Nazirock girate al Campo d’Azione di Forza Nuova, nell’ottobre del 2006, a Marta, in provincia di Viterbo. Assisterà a una specie di Nashville della destra radicale, coi gruppi rock italiani, i militanti e i leader provenienti da Spagna, Germania, Francia, Grecia, Libano e Romania.
Alla manifestazione di Forza Nuova si vendono decalcomanie filonaziste, stemmi con la faccia di Hitler da applicare alle felpe, testi negazionisti che sfoggiano in copertina titoli come “Auschwitz: fine di una leggenda”. Di giorno politici e intellettuali provenienti da Germania, Spagna, Grecia, Romania, a discettare di “cataclisma multirazziale”. Di notte lo spettacolo dei concerti rock: una folla a braccio teso nel saluto nazifascista, giovani che srotolano un grande striscione, accuratamente stampato. Il testo, in caratteri cubitali: “PIU’ NAZISMO PER TUTTI”.
Tra i relatori, a Viterbo, il più applaudito è Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, che dieci giorni dopo il suo intervento al Campo d’Azione viene arrestato per rapina. Anche se la rapina forse non l’ha fatta lui (ancora i servizi?)
“Nazirock”, al Campo d’Azione, registra anche l’intervento appassionato di Andrea Insabato, condannato a 12 anni, poi ridotti a 6, per l’attentato dinamitardo alla sede del Manifesto. Mentre gli Hobbit intonano un inno allucinante alla violenza negli stadi, “Frana/la curva frana/sulla polizia italiana”, che anticipa gli scontri sanguinosi di Catania e la morte dell’ispettore Filippo Raciti.
Insomma questa è la destra che Alessandra Mussolini teneva insieme fino al 2006. Adesso lei corre con Silvio, mente i suoi moschettieri, Romagnoli, Fiore, Tilgher, stanno fuori dal Popolo delle Libertà. Ma dal 2006, cosa è cambiato? Sul palco, alla manifestazione dei due milioni, assieme a Silvio, a Romagnoli, alla Mussolini, c’era naturalmente Gianfranco Fini, che – lo vediamo nel film – spiegava alle masse sconfinate, scandendo per bene le parole, quale fosse stato “il capolavoro, l’autentico capolavoro politico” di Silvio Berlusconi: non solo sdoganare la destra rappresentata da Alleanza Nazionale, ma accogliere, dare una casa, anche al filone di destra che si ritrova in altre formazioni. Come per esempio la Fiamma Tricolore, che in quel momento veniva accolta dalla Casa delle Libertà, con Romagnoli lì sul palco accanto a Silvio. E sulla Fiamma ci sarebbe tanto da raccontare.
Berlusconi e Fini manifestano con Alessandra Mussolini
Lazzaro ha deciso di fare Nazirock mentre esplorava il profondo Nord per girare Camicie Verdi. Proprio lì si era imbattuto nei gruppi rock nazifascisti. Lì aveva scoperto il musicista e attivista Piero Puschiavo, fondatore del Veneto Fronte Skinheads, che a sua volta riconosce come padre spirituale l’inglese Ian Stuart Donaldson, nato a Blackpool nel 1950, morto nel 1993 in un incidente stradale. Di Adolf Hitler, Ian Stuart diceva: “Ammiro tutto ciò che ha fatto, tranne una cosa. Perdere”. Piero Puschiavo oggi è membro del Comitato centrale del Movimento Sociale Fiamma Tricolore.
Nazirock verrà proiettato in anteprima a Roma, alla Casa Del Cinema, la sera di martedì 1 aprile. La mattina, alla libreria Feltrinelli di Piazza Colonna, il film verrà presentato alla stampa.
Mercoledì 2 aprile, alle 20.30, a Milano, proiezione al Cinema Anteo.
A partire dal 3 aprile il film sarà disponibile in tutte le librerie, pubblicato da Feltrinelli Real Cinema.
A corredo del DVD un libro, Ho il cuore nero, che sviluppa i temi trattati dal film grazie ai contributi di Furio Colombo (Nazirock), Claudio Lazzaro (Piccoli film che non dovrebbero esserci), Antonio Pennacchi (Si fa presto a dire fasci), Ugo Maria Tassinari (Per non spegnere la Fiamma, La Forza nuova della fede antica, Non c’è due senza tre), Valerio Marchi (Rock Against Communism, Blood and Honour), Nicola Mariani (La subcultura giovanile skinhead, I naziskinhead italiani).
Dagospia 14 Marzo 2008
dagospia.excite.it/articolo_index_38822.html
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.