BREIN, il consorzio di autori ed editori olandesi, omologo della statunitense RIAA, dopo aver cercato (invano) di far chiudere definitivamente Demonoid, ci prova adesso con Mininova. La strategia usata pare essere quella che ha avuto successo oltreoceano al termine del procedimento intentato dalla MPAA contro TorrentSpy: chiedere di filtrare i torrent delle opere protette, ben sapendo che è tecnicamente impossibile, per poi procedere con una causa per ottenere un risarcimento multimilionario.
Si vocifera che questa sia l’amara conclusione di una trattativa per tentare di trovare un accordo tra Mininova e la BREIN durata più di un anno; in ogni caso uno dei fondatori del popolare sito di torrent, Erik Dubbelboer, ha dichiarato che Mininova opera in modo del tutto legale, rimuovendo via via i risultati delle ricerche i cui detentori dei diritti fanno richiesta di eliminare. Questo è il metodo usato anche da YouTube, che dovrebbe essere ancora più soggetto a critiche e denunce visto che ospita direttamente i files audio o video non legalmente uploadati, ma difficilmente la BREIN vorrà portare in tribunale Google (proprietario di YouTube).
La risposta della BREIN, per bocca di Tim Kuik, è stata piuttosto chiara: “un semplice disclaimer ed una procedura di rimozione per un sito come Mininova sono totalmente insufficienti”. Che si vada alla battaglia (legale) allora, l’ennesima, sicuramente non l’ultima, in attesa dello scontro epocale con realtà come YouTube, che però, probabilmente, non ci sarà mai.
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Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia ma la pallottola mi salvò la vita.