L'inutile guerra della Chiesa contro la pornocizzazione del Mondo
Ernesto Assante per “la Repubblica”
Il cardinale Angelo Bagnasco
© Foto La Presse
La tv digitale nei prossimi anni arriverà nelle case di tutti gli italiani,
e con l´avvento delle nuove tecnologie c´è il pericolo che l´industria del porno conquisti spazio nei nuovi canali a disposizione dei telespettatori. E´ questo l´allarme lanciato ieri dal cardinale Angelo Bagnasco che ha posto l´accento sul passaggio in atto verso il digitale terrestre. «Avremo presto molti canali in più, liberamente fruibili da ogni apparecchio», ha detto Bagnasco aprendo la 58ma Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, «Il rischio non remoto, dicono gli esperti, è che i nuovi spazi diventino appannaggio delle industrie pornografiche presenti sul piano internazionale».
Con un fatturato annuo di circa 7000 miliardi di dollari l´industria del porno è tra le più floride del mondo, con alcune aziende quotate in borsa, come la Private Media al Nasdaq e la Beate Uhse alla Borsa di Francoforte.
«Ovvio che nessuno vuole demonizzare un sistema come il digitale terrestre ancora tutto da provare», ha aggiunto Bagnasco, «tuttavia è necessario che le autorità competenti sappiano fin d´ora vigilare su questo delicato processo, e all´occorrenza intervenire per indirizzarlo su binari di effettivo valore pubblico».
Bagnasco non ha tutti i torti ad essere preoccupato e non solo perché
oggi attraverso la televisione la disponibilità di film porno è già molto ampia. Sul digitale terrestre sono già iniziate le grandi manovre del Consorzio Glamour, società svizzera, capitali francesi e italiani, dieci milioni di euro investiti che dovrebbero diventare 70 milioni in pochi mesi, per far partire un nuovo bouquet di canali porno sul digitale terrestre, canali criptati e a pagamento, ovviamente.
Ma non c´è bisogno di attendere il 2012, già oggi, comunque, sono molte le televisioni che trasmettono porno a pagamento utilizzando il satellite, e moltissime le tv che si muovono ai confini del porno, trasmettendo a tutte le ore del giorno e in chiaro telefonate hard in diretta, restando al di qua del porno ma facendo grande pubblicità alle hotline telefoniche.
Da Sky spiegano che la faccenda non li riguarda: «Sky non dà spazio al porno nelle trasmissioni dei suoi canali "in chiaro". I film vengono trasmessi in tarda serata, in pay tv e criptati. Ciò che va in onda dal canale 800 in poi non dipende da Sky, che è tenuta per legge a garantire la trasmissione di ogni rete che ne faccia richiesta. Continueremo a vigilare anche grazie al parental control».
Ma non è la tv la frontiera dell´industria del sesso digitale,
il grosso del mercato del porno oggi si sta orientando verso Internet, dove i ricavi sono in crescita esponenziale e i controlli sono minimi o inesistenti.
Siti come YouPorn o Xtube, che trasmettono video porno sulla scia del successo di YouTube, hanno già conquistato milioni di utenti, senza bisogno di antenne televisive.
MA OGGI LE LUCI ROSSE S’ACCENDONO OVUNQUE…
Antonio Dipollina per “la Repubblica”
Due ipotesi. L´allarme antipornografia del cardinale Bagnasco nasce da un´analisi sofisticata e parecchio lungimirante del panorama tv. Tra alcuni anni il vecchio sistema analogico verrà soppiantato e in tutte le case ci saranno impianti di ricezione per la tv digitale. A quel punto, anche chi finora non ha mai voluto saperne di satelliti e digitalterrestri si ritroverà comunque in salotto alcuni canali demoniaci, per lo più attivabili a pagamento: la tentazione è di questa terra e l´uomo non è di legno, figuriamoci i padri di famiglia.
Seconda ipotesi, più realistica, l´allarme riguarda il presente scegliendo come massimo fattore di rischio - dice l´alto prelato - l´aumento a dismisura del numero dei canali tv. Se si tratta di questo, l´allarme arriva piuttosto in ritardo. La pornografia è da tempo ovunque, più o meno spinta fino al nodo centrale, diciamo così, che la contraddistingue. Ci sono siti internet con migliaia di film hard e che di ognuno propongono un´anteprima di dieci secondi: ce n´è quanto basta per abbassare la vista - gratis - a intere generazioni.
La tv satellitare ha i suoi canali hard notturni a pagamento divisi per generi e sottogeneri, era stata promessa una sorta di crociata contro le tv che propagandano i numeri erotici e non è successo nulla, anche l´albergo più diroccato offre la tv hard in camera e si potrebbe continuare all´infinito.
Insomma, se proprio è un problema, la Chiesa sarebbe dovuta scendere in campo da tempo, al massimo della potenza e schierando tutte le proprie divisioni. Il richiamo invece alla sola tv e al moltiplicarsi dei canali (in realtà atteso come manna e segno di libertà in senso buono) rischia di indebolire il tutto: perfino l´avvio del discorso di Bagnasco, quello contro i modelli negativi che escono dal piccolo schermo e in programmi che di pornografico, a prima vista, non hanno nulla.
Ernesto Assante per “la Repubblica” 27 Maggio 2008
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.