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Scorporo rete Telecom

Ultimo Aggiornamento: 14/03/2009 01:38
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11/02/2009 20:53

e nell'attesta stop a investimenti (e riparazioni)
Telecom: Tronchetti, scorporo rete? "non sono esperto in materia"

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 11 feb - "E' materia di
cui non sono esperto". Cosi' Marco Tronchetti Provera,
presidente di Pirelli Group, ha risposto a chi lo
interrogava in merito al progetto di scorporo della rete
telefonica di Telecom Italia

tornato negli ultimi giorni al
centro delle cronache dopo l'intervista al Il Sole 24 Ore di
Angelo Rovati, senior advisor di Rothschild.
Nell'intervista Rovati riproponeva il progetto scorporo avanzato
quando era consigliere del governo Prodi.

Fon-Mau

(RADIOCOR) 11-02-09 14:13:38 (0232) 3 NNNN
www.tgfin.mediaset.it/tgfin/ultimissima.shtml?nRC_11.02.2009_14.13...

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16/02/2009 14:41

TENGO FAMIGLIA!
- Il figlio dEL PRESIDENTE Napolitano nominato nell’organo che vigilerà l’accesso alla rete Telecom
– SCUSATE, Ma che c’entra un professore di diritto pubblico con le telecomunicazioni? Mistero GAUDIOSO… -

La notizia l'ha data l'altro giorno l'agenzia di stampa Radiocor
e l'ha confezionata con dovizia di particolari il "Sole 24 Ore" di sabato:

l'Authority per le Comunicazioni di Corrado Calabrò ha nominato i membri dell'Organo di Vigilanza
che si occuperà dell'accesso alla rete Telecom.
I nomi sono:

Gerard Pogorel,
professore alla Scuola nazionale Superiore delle Telecomunicazioni in Francia;

Claudio Leporelli,
professore di ingegneria economico-gestionale alla Sapienza di Roma;

Giulio Napolitano,
professore di Istituzioni di diritto pubblico all‘università di Roma Tre.


Se per i primi due nominati a prima vista non vengono in mente obiezioni, date le materie che insegnano, sul terzo qualche dubbio sorge: che c'entra un professore di diritto pubblico con la rete Telecom?
La sua bibliografia ( www.scienzepolitiche.uniroma3.it/cgi-bin/WebObjects/politiche.woa/QWDirectAction?pa... ) presenta la gran parte degli interventi dedicati a diritto amministrativo, costituzione, autorità di controllo in genere, ma non pare ci sia un'un attenzione preponderante al settore tlc, anche se Carmine Fotina sul giornale di Flebuccio De Bortoli non manca di sottolineare che si tratta di un "giurista con vaste competenze nel settore tlc".
Eppure nessuno se l'è sentita di eccepire sull'incarico conferito al figlio del presidente della Repubblica.



Giulio Napolitano e Marianna Madia

[16-02-2009]
www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-3615.htm

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13/03/2009 02:15

IL “LATO B” DI TELECOM
– FINE DEL “PIANO A” (SCORPORO)
– SI FA STRADA IL “PIANO B”: SOCIETà PARTECIPATA DA F2I E CDP PER COSTRUIRE UNA RETE DI NUOVA GENERAZIONE

– L’ESPERIMENTO “METROWEB”
- CI POTRà ENTRARE ANCHE TELECOM
– IL PIANO CAIO CONSEGNATO A ROMANI…

- CAIO: CONSEGNATO A ROMANI RAPPORTO SU BANDA LARGA...
(Adnkronos) -
E' arrivato sul tavolo del sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani il rapporto sulla banda larga e lo sviluppo di nuove reti messo a punto dal consulente del governo Francesco Caio. E' stato lo stesso Caio a consegnarlo questa mattina nella sede del ministero a Palazzo di Brazza'. "Il rapporto contiene le 'Opzioni di politica industriale per la banda larga' ed e' lungo un centinaio di pagine", si e' limitato a dire il consulente all'uscita dal ministero ai giornalisti che lo interpellavano. Nessuna indiscrezione, quindi, neanche sul fatto se il rapporto contiene o meno l'ipotesi di scorporo della rete di Telecom Italia.
A chi gli chiedeva se il suo lavoro terminasse qui, Caio ha risposto: "Il mio lavoro e' finito".

Come anticipato ieri dal sottosegretario Romani il rapporto sara' consegnato al ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola e quindi, delle varie opzioni sullo sviluppo di una rete infrastrutturale per la banda larga, sara' investito il governo ai massimi livelli, a partire dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.



2 - RETE TELECOM, SI FA STRADA IL "PIANO B" E SI ALLONTANA LO SCORPORO...
Barbara Corrao per "Il Messaggero"


Il "piano A", quello che avrebbe dovuto consigliare al governo di puntare dritto sullo scorporo della rete Telecom, non se lo aspetta più nessuno.
E si fa strada più realisticamente un "piano B" che suggerisce una società, partecipata anche da F2I e da Cassa depositi e prestiti che avvii i lavori per la rete di nuova generazione, chiedendo agli operatori che hanno reti in fibra ottica di conferire i propri asset.

Che poi a questa stessa società possa aderire anche Telecom Italia, per non restarne esclusa, sarebbe un successivo passo. Nessun draconiano obbligo a cedere la vecchia rete.
E come punto fermo il principio di un'unica rete nazionale a larghissima banda, visti gli alti costi di realizzazione.

Oggi Francesco Caio toglierà il velo al proprio rapporto sulla banda larga in Italia con questa doppia soluzione e lo presenterà a Paolo Romani, sottosegretario con delega alle Comunicazioni.

Il governo procederà con prudenza perché, ha detto lo stesso Romani, questa è una materia sulla quale è bene muoversi «con delicatezza e circospezione:
c'è un patrimonio del paese che è la rete Telecom,
c'è la volontà del governo per una rete infrastrutturale importante per l'Italia
,
che non può essere più di una, e ci sono tanti attori protagonisti oltre a Telecom, gestori ed enti locali.
Non possiamo permetterci di dire parole sbagliate su un tema così delicato».


L'intenzione dunque è di prendere il tempo necessario per assimilare il piano e trasferirlo a palazzo Chigi, direttamente a Berlusconi e Letta, e al ministro Scajola.

La nuova formula somiglia molto a Metroweb,
la società con 5 mila chilometri di fibra ottica che ha cablato Milano e parte della Lombardia (76,5% del fondo Stirling Square Capital Partners e 22,5% A2A) e che si è rivelata un successo. Resta da valutare l'accoglienza che gli riserveranno gli operatori, Telecom Italia in testa che comunque si libera da un grosso peso.

Bisognerà però vedere se il governo sposerà in tutto o in parte i suggerimenti che arriveranno da Caio. Non si preannuncia, comunque, come una rivoluzione e il mercato ha fiutato il nuovo orientamento.

Le azioni Telecom hanno chiuso con un +0,18% a quota 0,82 euro: nulla di esplosivo come si sarebbe potuto attendere da qualche grossa novità, ma comunque in tono positivo sul presupposto che comunque qualcosa si muoverà.

In questo modo si rafforza anche l'impostazione che l'Authority per le comunicazioni e Telecom hanno concordato con la nascita di Open Access.
Il board di controllo si insedia il 1° aprile e le prime misure diventano operative tra aprile e maggio.



[12-03-2009]

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14/03/2009 01:38

CAIO FA IL GIOCO DELLE CARTE
- LE TRE IPOTESI PER DOTARE IL PAESE DELLA BANDA LARGA FANNO CONTENTI TUTTI E NESSUNO
- QUELLO CHE è CERTO è CHE NESSUNO HA CAPITO UNA MAZZA DEL PROGETTO
- NON DITE A BERNABé CHE LA TESI DELLO SCORPORO C’è...


Maddalena Camera per "Il Giornale"


Telecom sale in Borsa dopo un report favorevole di Bank of America che suggerisce di acquistare il titolo e gli attribuisce un target price di 1,05 euro. Ieri le azioni della società guidata da Franco Bernabè sono salite del 5,77% a 0,86 euro forse anche per il successo del collocamento dell'ultimo bond, un'emissione strutturata in due tranche, a quattro e a sette anni. Il «book» si è aperto e chiuso ieri mattina nel giro di mezz'ora, hanno riferito fonti bancarie, con una raccolta pari a quasi 6 miliardi a fronte di un importo programmato per soli 1,5 miliardi.

La grande richiesta per i nuovi titoli obbligazionari ha inevitabilmente compresso il costo dell'operazione. Visti i valori di mercato il titolo a 4 anni riconosce comunque un rendimento del 6,875% e quello a 7 anni dell'8,250%. I collocatori, Bnp Paribas e Deutsche Bank (affiancati da Bbva, Mediobanca e Société Générale) sono stati colti di sorpresa dal forte riscontro di mercato all'operazione accentuata dal fatto che l'emissione è il primo bond di un emittente italiano collocato esclusivamente al di fuori del Paese di origine.

Per quanto riguarda la distribuzione, il titolo a 4 anni (prezzo di emissione 99,5) è stato piazzato per il 24% in Francia, il 32% in Germania e il 14% in Gran Bretagna. Per il bond a 7 anni (emesso a 9,7) la richiesta maggiore è arrivata dalla Germania (27%) ed è stato sottoscritto al 52% dai fondi, dal 20% da istituti di credito e per l'11% dalle assicurazioni. Il gruppo guidato da Franco Bernabé, che come rating vanta Bbb da S&P e Fitch e Baa2 da Moody's, da ha già emesso obbligazioni per 2,6 miliardi. Quanto al report di Bank of America gli analisti scrivono che le valutazioni di Borsa sono davvero a buon mercato ed aggiungono che «il recente miglioramento dei trend dei ricavi, sommato con l'avvio del programma di taglio costi dovrebbero interrompere la spirale ribassista degli utili».


Intanto sul fronte della presentazione del piano per la rete a banda larga, elaborato dal consulente Francesco Caio, che da ieri è nelle mani del sottosegretario alle tlc Paolo Romani e in quelle del ministro per lo sviluppo economico Claudio Scajola, continuano le indiscrezioni. Ci sarebbero comunque

tre opzioni.

Con la prima viene proposta la creazione di una azienda di rete che permetterebbe la copertura di cento città arrivando nel 50% delle case
grazie ad un piano nazionale.
Qui viene inclusa la possibilità di scorporare la rete fissa di Telecom.

La seconda proposta
si basa invece su una rete in fibra di nuova generazione che permetta la copertura del 25% delle case

e che potrebbe essere realizzata tramite una società partecipata da tutti gli operatori e anche da F2i e Cassa Depositi e prestiti.

La terza soluzione,
infine, prevede un investimento pubblico limitato e la copertura di solo 10-15 città.

Nascerebbero dunque delle reti locali ad alta velocità in fibra ottica in partnership con privati interessati allo sviluppo delle stesse. Ora il piano verrà illustrato al governo.


[13-03-2009]

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