piperitapatty, 01/04/2009 9.56:
con tutte le differenze del caso la proposta di fondo, cioè di poter/dover dialogare con la parte avversa non è mai una proposta di buttare nel cesso, questo perchè nel bene e nel male rappresentano una porzione dei sentimenti e delle azioni di uno stato (mi viene in mente l'irlanda del nord).
il fatto che a suo tempo la cosa venne ritenuta assurda, anzi fu quasi accusata di filoterrorismo (così come il dialogo con hamas) mentre ora diventa una grande idea.
Provare a dialogare è sempre una cosa buona.
Il problema sta, a mio avviso, nelle sfumature:
dialogare con chi, gli obiettivi del dialogo, i presupposti dello stesso ...
in realtà noi stiamo parlando genericamente di "dialogo", di "talebani", di "pace" ma la situazione è ovviamente più complessa (e probabilmente a noi non completamente nota).
Per restare tra gli esempi che tu citi, in Irlanda del Nord l'IRA ha avuto un percorso di avvicinamento al disarmo perchè era affiancato da una forza politica non militante (lo Sinn Fein);
Hamas è contemporaneamente forza militare e forza politica e ancora oggi dichiara che Israele non può esistere come Stato Ebraico (quando non che gli ebrei vanno buttati a mare).
Come vedi il concetto di dialogo è fortemente influenzato dalle condizioni in cui si manifesta.
Tutto ciò detto, non nego la piccolezza della politica italiana che, riducendo tutto a slogan, diventa la caricatura di se stessa.
We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).