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Genchi commenta le vicende che riguardano il premier

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2009 12:13
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20/06/2009 16:42



Roma, 20 giu. (Adnkronos) - Le fotografie scattate da Antonello Zappadu in Sardegna in aree sottoposte a restrizioni d'accesso ai fini di prevenzione, le conversazioni telefoniche del presidente del Consiglio su linee che dovrebbero rimanere assolutamente riservate, gli spostamenti del premier e la segretezza sui dettagli dei suoi transiti per gli aeroporti: i profili legati alla sicurezza di Silvio Berlusconi dopo i casi delle feste a Villa Certosa e delle polemiche sui voli di Stato approdano al Copasir (Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), che ha deciso di approfondire il tema in tre audizioni in programma la prossima settimana: martedì saranno ascoltati a Palazzo San Macuto i vertici di Aisi ed Aise.

Il generale Giorgio Piccirillo e l'ammiraglio Bruno Branciforte, direttori rispettivamente dell'Agenzia per la Sicurezza Interna e dell'Agenzia per la Sicurezza Esterna, precederanno di due giorni il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, che sarà ascoltato dall'organismo parlamentare guidato da Francesco Rutelli nella giornata di giovedì. Da parte del Copasir sono stati già inviati ai vertici dei servizi di sicurezza diciotto quesiti sull'argomento.

L'obiettivo, dopo gli interrogativi e le polemiche politiche di questi giorni, è mettere a fuoco il complesso dispositivo di sicurezza allestito dagli apparati di intelligence per la sicurezza del premier e verificarne la rispondenza alle esigenze, alla luce dei sospetti di possibili ''talpe'' e di 'falle' emerse con i casi che hanno tenuto banco nelle cronache di questi giorni. Non solo. Oltre agli 007, non è escluso che un altro aspetto riguardi le forze dell'ordine sul territorio, incaricate di predisporre la ''cornice'' di sicurezza attorno alle residenze del premier, compresa appunto Villa Certosa.


www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3448483012

a parte il gossip e quant'altro, quello che colpisce è proprio la sicurezza di questa villa, o meglio, la mancanza di sicurezza. se invece dell'obiettivo fotografico, qualcuno avesse avuto un'arma ad alta precisione avrebbe fatto fuori tutti senza batter ciglio. e le telefonate? è normale che sappiamo anche quello che fanno al bagno? [SM=x44464]
[Modificato da Nikki72 20/06/2009 16:43]
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20/06/2009 17:16

Nikki, quando hai partorito questo titolo (falla...talpa...) volevi fare una sottile allusione al fallo di Topolanek? ^_^


Comunque avevo già letto di queste riflessioni sulla sicurezza,
in un primo tempo si era detto che ormai Villa Certosa non è più sicura, proprio per quanto tu dici,
ma voglio sperare che, come non di rado accade, qualche addetto alla sicurezza o alla cura di casa e giardini, fosse al corrente della presenza dei fotografi (e qui si possono aprire le più diverse ipotesi: dal fatto che lo abbiano tollerato perchè palesemente innoco, o che da lui fossero pagati per avere info su orari e ospiti precisi... o altro ancora...)

Comunque se gli volessero fare un attentato anche da una distanza di 2 Km potrebbero comunque operare.... senza contare che lì sopra la villa c'è un'altura difficilmente controllabile...

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
20/06/2009 18:57

Re:
Etrusco, 20/06/2009 17.16:

Nikki, quando hai partorito questo titolo (falla...talpa...) volevi fare una sottile allusione al fallo di Topolanek? ^_^


Comunque avevo già letto di queste riflessioni sulla sicurezza,
in un primo tempo si era detto che ormai Villa Certosa non è più sicura, proprio per quanto tu dici,
ma voglio sperare che, come non di rado accade, qualche addetto alla sicurezza o alla cura di casa e giardini, fosse al corrente della presenza dei fotografi (e qui si possono aprire le più diverse ipotesi: dal fatto che lo abbiano tollerato perchè palesemente innoco, o che da lui fossero pagati per avere info su orari e ospiti precisi... o altro ancora...)

Comunque se gli volessero fare un attentato anche da una distanza di 2 Km potrebbero comunque operare.... senza contare che lì sopra la villa c'è un'altura difficilmente controllabile...




è che uno pensa che certi personaggi siano sicuri almeno quando stanno a casa, e invece... [SM=x44466]

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20/06/2009 19:32

Re: Re:
Nikki72, 20/06/2009 18.57:




è che uno pensa che certi personaggi siano sicuri almeno quando stanno a casa, e invece... [SM=x44466]





ti racconto un fatto:
diversi anni fa mi telefonò un amico poliziotto congratulandosi con me per aver sventato una rapina in un appartamento, al che io negai tutto, gli dissi che si sbagliava, ma lui allora mi spiegò:
dei suoi colleghi stavano tenendo sotto controllo un appartamento (con strumentazione che consentiva loro di vedere attraverso i muri, etc.)
sapevano tutti i nomi dei condomini e relazioni d'amicizie... e così per far due chiacchiere col mio amico gli dissero che mentre io rientravo a casa misi inavvertitamente in fuga dei topi d'appartamento (erano entrati, ma scappati subito per la paura). NB non pensare a flatulenze o simili...

Tornando a Villa Certosa il Sultano dice che ormai la Villa gliel'hanno profanata, quindi la vuol vendere [SM=x44452]

Forse perchè le donnine adesso non ci si sentono più a loro agio?

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
21/06/2009 17:00



Genchi: "Foto all'aeroporto? Qualcuno ha avvisato proprio come accadde con Falcone"


Roma, 20 giu. (Adnkronos) - "Berlusconi e' stato tradito da qualcuno del suo entourage; da un suo fedelissimo. Altrimenti, tanti fatti non sarebbero successi". E' la convinzione espressa nel corso del programma 'Klauscondicio' su YouTube dal consulente informatico Gioacchino Genchi, salito agli 'onori' delle cronache per il caso intercettazioni. Il presidente del Consiglio "si e' fidato e si fida di una serie di collaboratori, che ha saputo scegliere con la massima attenzione, puntando innanzitutto sulla loro fedelta'".

Osserva ancora Genchi: "Negli anni, li ha premiati proprio per il criterio della fedelta', sia dal punto di vista aziendale che dal punto di vista politico. Il vero dramma umano di Berlusconi e' constatare che sono state persone del suo entourage ad averlo tradito". Poi - ricordando la precedente vicenda che coinvolse Silvio Sircana, il protavoce dell'allora premier Romano Prodi - lancia una sorta di ammonimento: "Chi di servizi colpisce, di servizi perisce".

Genchi commenta anche il caso delle foto nella villa in Sardegna: "Conosco Zappadu dai tempi del sequestro Melis - premette - Per prima cosa, e' impossibile che abbia potuto carpire delle foto all'interno senza che qualcuno lo abbia avvisato di appostarsi sulla montagnetta sopra Villa Certosa: so che altri fotografi ci sono andati e sono stati fermati un minuto dopo". Quanto ai voli di Stato, "le foto dell'aeroporto sono scandalose: non si puo' rimanere fermi davanti a un aeroporto per giorni e mesi interi, aspettando che arrivi l'aereo. Qualcuno lo ha avvisato proprio come accadde con Falcone quando parti' da Ciampino quel terribile giorno. Qualcuno che dall'interno delle istituzioni organizza i voli di stato, ha avvisato quando partiva e con chi a bordo. I voli di stato sono partiti tante altre volte e i fotografi non si sono mobilitati, perche' qualcuno ha avvertito chi c'era a bordo''.


www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/?id=3.0.3448746916

[Modificato da Nikki72 21/06/2009 17:00]
21/06/2009 21:51

Re:
Etrusco, 20/06/2009 17.16:

Nikki, quando hai partorito questo titolo (falla...talpa...) volevi fare una sottile allusione al fallo di Topolanek? ^_^






certo che uno che si chiama Topolanek... fa il paio con Manganelli, Crociata ecc. dell'altro 3D... tutti abitanti di Topolinia (o Paperopoli?) [SM=x44452]

[Modificato da Nikki72 21/06/2009 21:52]
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22/06/2009 12:13

«È molto preoccupante».
Tarantini e gli inviti al pd Frisullo
I pm di Bari: «Accesso incontrollato
nella residenza del premier»

Si parla di giovani reclutate a Milano, Padova, Bologna, Lecce e Barletta.
Il ruolo della «reclutatrice» De Nicolò


BARI - Prima di entrare nei saloni di Palazzo Grazioli le ragazze non venivano sotto­poste ad alcun controllo.

So­no state le stesse giovani por­tate alle feste dietro compen­so a confermarlo di fronte ai magistrati baresi che adesso parlano di «accesso incontrol­lato» nella residenza di Silvio Berlusconi.
In Procura la circo­stanza viene ritenuta «molto preoccupante» e adesso si in­daga per capire se altre ospiti - oltre a Patrizia D’Addario e alle sue amiche - possano aver scattato foto o effettuato registrazioni all’interno della residenza di via del Plebisci­to. Gli accertamenti riguarda­no infatti «altri episodi di pro­stituzione », squillo che l’im­prenditore Gianpaolo Taranti­ni avrebbe coinvolto negli eventi. Non era l’unico.

Un ruolo chiave nel recluta­mento viene assegnato dai pubblici ministeri a Terri De Nicolò, barese di 40 anni tra­piantata a Milano, pure lei in­dagata per gli stessi reati. Sa­ranno proprio gli inquirenti lombardi a dover ricostruire la sua «rete», i contatti, i soldi versati per portarle a Roma e nella residenza di villa Certo­sa. I nomi si moltiplicano, co­sì come le circostanze da veri­ficare. La stessa Barbara Mon­tereale, che la prima volta era stata a Palazzo Grazioli il 4 no­vembre, ha detto di essere an­data in Sardegna a metà gen­naio e di aver trovato molte al­tre ragazze. «Berlusconi mi re­galò 10.000 euro», ha aggiun­to. E poi c’è la vacanza natali­zia con la festa di Capodanno alla quale partecipò Noemi Le­tizia con l’amica Roberta e al­meno una ventina di altre ospiti. Si parla di giovani re­clutate a Milano, Padova, Bo­logna, ma anche a Lecce, Bar­letta. Di certo ce n’è una che dopo aver confermato di esse­re stata pagata per andare nel­la residenza romana, ha chie­sto al magistrato il permesso per poter andare all’estero «per un po’, perché temo per la mia sicurezza».


Tarantini nega che i soldi versati alle donne fossero il prezzo dell’ingaggio,
giura che si è trattato soltanto di un rimborso spese, ma in Procu­ra ripetono che quanto emer­ge dalle intercettazioni - ed è stato poi confermato dalle dirette interessate - è ben di­verso. Alcune giovani avreb­bero infatti ammesso di aver preso 500 euro. La prima vol­ta che è stata nella residenza romana - era il 15 ottobre 2008 - Patrizia D’Addario aveva concordato 2.000 euro, ma ha detto di averne ricevuti «soltanto 1.000 perché non ero rimasta». Dalle carte dell’inchiesta, Tarantini emerge come un personaggio affascinato dal potere e soprattutto interessa­to a far prosperare le sue aziende grazie ai rapporti con i politici, anche locali. Diverse telefonate coinvolgono Ales­sandro Frisullo, il vicepresi­dente della Regione e assesso­re all’Industria, del Partito de­mocratico.
I due avrebbero parlato di incontri ai quali far partecipare le ragazze e l’im­prenditore lo avrebbe invita­to in una casa dove sarebbero stati organizzati alcuni festi­ni.


Gli accertamenti svolti in queste ore riguardano poi
le mazzette che Tarantini avreb­be versato per ottenere gli ap­palti.
Il sospetto è che abbia mascherato il suo ruolo finan­ziando alcuni eventi. La Guar­dia di Finanza sta verificando se abbia pagato lui una cena elettorale che si è svolta alla fi­ne di marzo 2008 proprio a Ba­ri per la presentazione dei can­didati al Parlamento e alla quale avrebbero partecipato alcuni titolari di aziende del settore farmaceutico,
lo stes­so dove lui operava con la sua Tecnohospital.

Era presente lo stesso Frisullo e anche Mas­simo D’Alema - che con Ta­rantini non ha invece alcuna conoscenza - avrebbe fatto una breve apparizione. Oggi Patrizia D’Addario consegnerà alla Guardia di Fi­nanza altre sei cassette con le sue registrazioni. «Ma il suo racconto - fanno sapere in Procura - ha già trovato ri­scontro».

Corriere della Sera - 22 giugno 2009

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