Su richiesta di Etrusco, una ricettina che è pure dietetica. Però, per venire bene, i calamari (vanno bene anche i totani) debbono essere freschi. E qui i casi sono due: o CONOSCETE davvero il pesce, oppure avete una fiducia sconfinata nel vostro pescivendolo, a livello di conoscere pure il colore delle sue mutande.
Se non si verifica nessuna di queste condizioni, usate pure del buon calamaro surgelato, da scongelare lentamente in frifo per circa 4 ore. Non sarà come quello fresco, ma non posso insegnarvi, a distanza, come si distingue un pesce (un mollusco, in questo caso) fresco da uno che, invece, non lo è. E poi, con il surgelato, diminuiscono di moltissimo le probabilità di trovare lo schifoso anisakis (nel calamaro, praticamente nulle).
Bene, ecco la ricetta:
Calamari piccanti dietetici
Che cosa malinconica la dieta! Poco sale, poco olio, roba magra…
Però non è il caso di perdersi d’animo, basta un po’ di fantasia e si potrà mangiare qualcosa che, se non è proprio ottimo, si può mangiare senza storcere il muso. Cominciamo col dissalare una bella cucchiaiata di capperini, di quelli piccoli gustosissimi. Per essere proprio sicuro di togliere tutto il sale, lasciando solo il gusto del cappero io, dopo averli abbondantemente sciacquati, li metto per 30 secondi in acqua bollente, poi li sciacquo nuovamente in acqua fredda e ce li lascio per circa 30 minuti. Intanto faccio a pezzettini due bei pomodori, come se volessi fare bruschette, li metto in una scodella capace, li condisco con pochissimo sale e un goccio di olio extra vergine d’oliva. Aggiungo 4 spicchi d’aglio e un po’ di sedano tritati, quindi del peperoncino (io ne metto tanto!) e una manciata di origano fresco, quindi i capperi. Mescolo bene, quindi lascio riposare. Metto sul fuoco una padella con acqua, sale (sempre poco!), una fetta di limone e due foglie d’alloro, quindi la porto a bollore.
Intanto pulisco il calamaro e lo taglio a striscioline, lo sciacquo in acqua dolce (in mancanza di acqua di mare!), quindi lo lesso nella padella. Appena cotto (la durata della cottura dipende da quanto il calamaro sia tosto, io mi regolo sui 12 – 15 minuti) lo scolo e lo lascio raffreddare, quindi lo mescolo all’intingolo crudo già preparato. Lascio il tutto a insaporirsi per almeno 1 ora, quindi lo porto in tavola, freddo.
Certo, il fascino del calamaro leggermente infarinato e fritto in olio bollente, servito in tavola tra limoni a quarti è un classico ineguagliabile. Ma vi assicuro che questa ricetta vi darà soddisfazioni assolutamente impreviste. Inoltre è leggerissima da digerire, e davvero ipocalorica. Con 250 gr. di calamaro mangiano comodamente 2 persone, e il contenuto calorico è davvero basso: circa 210 calorie, cioè 105 calorie a testa!
Buon appetito!
Giorgione