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storie di ordinaria follia

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2016 10:50
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13/10/2014 15:20
 
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Post: 109
Città: ROMA
Età: 40
Sesso: Maschile
CITTADINO
Da quel giorno io per tutti i ragazzi del quartiere divenni "er biscia", non ho mai misurato il mio batacchio ma credo che superi i 25cm visto che in erezione, invece di andarmi verso l'alto, mi arriva abbondantemente a metà coscia, con la base molto più larga della cappella, già di per se bella grossa. Ripetemmo la cosa un altro paio di volte con i miei amici che assistevano divertiti quando era il mio turno a farmelo succhiare, anche se duravo abbastanza poco. Smisi di andare con loro quando mi fidanzai con Caterina, conosciuta a scuola e qui devo aprire una parentesi. Finite le medie tutti i professori consigliarono i miei di iscrivermi in un liceo, anche mia sorella che è più grande di me appoggiava la cosa e siccome lavorava a pochi passi da un rinomato liceo del centro propose di iscrivermi li che mi avrebbe accompagnato lei ogni mattina. E così avvenne, io borgataro di colore in una scuola della Roma bene, dove conoscetti Caterina e ci mettemmo assieme. Mi sono sempre trovato bene a scuola, che frequentavo con risultati eccellenti, la mattina andavo con mia sorella, poi mi fermavo a studiare li spesso in compagnia di Caterina, poi ritornavo con i mezzi a casa dove andavo a scaricare il magazzino e la sera la passavo con i miei amici a farci qualche spinello. A scuola me ne stavo abbastanza per i fatti miei, ero abbastanza rispettato anche se immagino alle spalle mi dicessero qualcosa dietro, una volta andai in classe con evidenti ferite frutto di una rissa della sera prima con ragazzi di un quartiere vicino, le avevo date tante ma ne avevo prese anche ed i segni che portavo sul volto mi fecero passare come uno che comunque se si arrabbia meglio lasciare stare, senza contare che già anche allora ero molto alto e grosso.

Con Cate le cose andavano alla grande, lei era una ragazza bella e intelligente, ora è una strafica, dopo un anno iniziammo ad avere rapporti. Non era facile visto che era molto stretta per il mio coso, in più visto le difficoltà logistiche erano rapporti molto saltuari. Una cosa che ci riusciva bene era il 69, che alla fine occupava gran parte delle nostre scopate. Torniamo a quel giugno, dopo due anni ero stato appena mollato da lei, era andata ad una vacanza studio a Londra e aveva conosciuto un altro, "siamo diversi" mi ha spiegato. Non la presi molto bene, ero molto preso da lei ed ero molto giù di morale. Grazie ad un amico trovai un lavoretto facendo dei traslochi la mattina, il pomeriggio sempre al magazzino così mi tenevo occupato ed in più risparmai qualcosina da potermi comprare un motorino. Ma avvenne anche qualcos'altro.

Una mattina tornavo dal lavoro, entrato nel mio palazzo c'era una signora che abitava sotto me, Barbara, che stava spostando delle cose in cantina, mi offrii così di aiutarla e lei accettò di buon grado. Non è una bella donna, bassina un pò in carne, ha i lineamenti di chi ha fatto una vita non da principessa, il culo abbondante e rotondo e però degno di nota. Il marito lavora fuori e torna ogni fine settimana e lei vive col figlio piccolino che rompe sempre le palle. Non so cosa mi prese ma nel suo fondaco la cinsi da dietro, cominciai a toccarla e baciarla, lei mi disse cosa stessi facendo ma subito dopo si ritrovò a pecora col mio randello dentro la sua fica pelosa, la pompai per qualche minuto con lei che gemeva strozzando le urla poi lo tirai fuori e sborrai sul pavimento. Mi ritirai su i pantaloncini ed andai via senza dire una parola. Il giorno dopo alla stessa ora vidi il figlio che giocava sotto il palazzo così le andai a suonare per scusarmi. La risposta fu che dopo neanche due minuti lei mi stava leccando il petto prima di passare al mio cazzo. La bombai un'altra volta nel fondaco poi ci il nostro rapporto mutò. In pratica fui messo davanti ad un bivio, o andare con i miei nella loro città di origine o rimanere a Roma da solo. Decisi di rimanere, un pò mi aiutava mia sorella un pò mi arrangiavo io. Rimasi solo nell'appartamento in affitto, Barbara si offrì a mia madre di venire a pulire e a volte cucinare. Divenne una sorta di seconda madre per me con la differenza che la scopavo di continuo. Mi piaceva metterla a pecora sul suo lettone, pomparla forte e sentirla godere mentre fissavo la foto con suo marito del matrimonio sul comodino.

Una mattina mi telefonò mia sorella dicendo se potevo andare a fare dei lavoretti a casa di una sua amica. Le sgomberai il fondaco e poi mi fece salire a casa sua per pagarmi. Era da sola, mi dette 20 euro e poi mentre mi parlava cominciò a toccarmi il pacco, me lo tirò fuori ed iniziò una lenta sega. Anche lei non era bellissima, più giovane di Barbara aveva un fisico più snello ma di faccia peccava anche lei. Di bocca era fenomenale, me lo fece diventare durissimo e riusciva e metterselo tutto dentro per più della metà, mi mise il preservativo che aperto tutto non copriva tutta l'asta, "un cazzo così non l'avevo mai visto" esclamò la porca che si mise su un tavolino, aprì le gambe e si mise della crema sul culo. "Dai mettimelo nel culo" mi disse, non l'svevo mai fatto, entrava poco e con difficoltà, lei di cui non ricordo più neanche il nome strillava e si sgrillettava, venne dopo qualche minuto ed allora iniziai ad aumentare il ritmo, entrava quasi per la metà con la porca che si teneva le mani sul volto e strillava come un ossessa. Venni nel preservativo dentro il suo culo, lo tirai fuori e vidi il suo buchetto allargato dal quale colava un liquido marrone, della cacca era anche sul mio uccello, mi fece andare a pulirmi in bagno, mi salutò con un bacio e non l'ho più rivista. Dissi a Barbara che volevo inculare anche lei, non lo aveva mai fatto ci provammo ma non riuscivamo, aveva troppo dolore non ci riusciva anche perchè non ero molto esperto.

Cercavo di andare avanti coi soldi, mi arrangiavo durante il giorno poi la sera stavo con gli amici e qualche volte mi riportavo a casa qualche ragazza del quartiere curiose di sapere perchè mi chiamavano biscia. Persi interesse per Barbara, lei lo capì e ci rimase un pò male ma continuò a darmi una mano a casa, come riniziò la scuola per me era un casino perchè non potevo più lavorare la mattina. Ero in quinto comunque e volevo finire la scuola perchè volevo fare l'università, non volevo spacciare come facevano i miei amici ma avevo bisogno di soldi. In classe arrivò un ragazzo nuovo che fu messo vicino di banco a me, "piacere Luigi" mi sorrise subito con il suo faccione rubicondo, era figlio di un deputato e si era appena trasferito nella capitale. Legammo abbastanza, lui era tranquillo molto piacioccone ed un pò nerd, sapeva dei miei problemi e mi dava una mano pagandomi bene i compiti in classe che regolarmente gli passavo. Riuscivo a malapena ad andare avanti,c'era la gita di quinto che dovetti saltare perchè non potevo permettermela e non volevo elemosinare nessuno.

Un giorno rientrando verso casa imprecai alla vista di una bolletta nella cassetta della posta, mi vide Pino, un vecchio che abitava nel palazzo, mi disse di andare da lui a prendere un caffè. Pino lo conoscevo da tanto, corpulento con qualche precedente con la giustizia si erano mezzo rovinato giocando ai cavalli. Ora per vivere facevo a lo strillone davanti ad un night in zona Parioli. grazie a lui fui assunto come buttafuori, lavoravo la notte e gli studi ne risentirono anche se andavo sempre bene. Le ragazze erano tutte dell'est, alcune anche molto belle, Gianni il proprietario mi trattava bene ma praticamente non avevo più una vita sociale, mattina scuola, pomeriggio studio e magazzino e la sera al night. La domenica ero esausto e dormnivo tutto il giorno.

L'unico a scuola che sapevano del mio secondo lavoro era Luigi, un sabato venne al night di nascosto, era molto timido con le donne, si convinse ad andare in una camera privata con una delle ragazze e ne uscì raggiante. Era la sua prima volta e i giorni successivi non faceva altro che ripetere che la ragazza era una dea, io gli ripetevo che era una mignotta e non doveva pensarci più di tanto. Non mancavano le ragazze che a scuola mi facevano la corte ma io ero ancora scottato per Caterina e non volevo avvicinarmi a loro anche solo per scopare, in più non ne avevo il tempo. Una sera al night venne un signore giapponese, non notai nulla ma dopo un pò Gianni il proprietario mi disse se volevo fare una cosa. Per la cifra di 50 euro il giapponese si appartò con me e mi fece un pompino. Io tremavo, ero disgustato, chiusi gli occhi e pensavo a qualche fica e il tutto durò una ventina di minuti. Diventai un marchettaro anche io, solo pompini ogni tanto.

Era ormai inverno pieno, grazie alle marchette abbandonai il lavoro al magazzino così potevo studiare di più. Un pomeriggio ero appena tornato a casa da scuola quando mi squilla il cellulare, era Gianni che mi disse se ero interessato a fare un pò di soldi, risposi se era un amarchetta ma lui mi disse di no e di andare da un fotografo sulla prenestina. Arrivato lo studio era abbastanza squallido, il fotografo era un tipo mezzo francese che si faceva chiamare Pierre, mi fece spogliare e mi fece diverse foto nudo e mentre mi masturbavo, mi dette 20 euro e mi disse che se piacevo ad un suo amico potevamo fare un altro tipo di lavoro. Mi richiamò il giorno dopo e mi propose di fare la sera dei spettacoli in cam dove mi dovevo spogliare e masturbare. Per fare questo non potevo andare più al night ma la prospettiva di guadagna proposta era alta così accettai.

In breve tempo divenni abbastanza famoso nel sito a pagamento, mi guardavano soprattutto uomini e poche donne, tiravo su circa 1.000 euro al mese che mi bastavano per andare avanti ed in più ripresi dei ritmi di vita normali. Quando Luigi mi disse che voleva riandare al night gli spiegai il cambio di lavoro, ci rimase un pò male ma poi gli proposi che lo avrei accompagnato lo stesso, lui però insistette che gli dicessi anche il nome del sito. Il sabato uscimmo assieme poi la notte avrei dormito da lui, andammo al night, ci ubriacammo e lui andò con una ragazza, ci divertimmo e tornammo a casa sua a notte fonda. Dormimmo nella sua camera ed entrammo crollammo come due sassi ubriachi. "Su sveglia che è ora quasi di pranzo" un raggio di sole che arrivava dalla finestra appena alzata mi svegliò, ero tutto rincoglionito quando ebbi un sobbalzo. Ci era venuto a svegliare Silvia la madre di Luigi, una milfona assurda. Girava per la stanza rassettando su tacchi vertiginosi, i jeans stretti evidenziavano le suo coscione e e un culone da favola, la camicetta poi sembrava scoppiare nel trattenere un seno grosso e a prima vista rifatto. Il viso poi era da gran porca, una ispirazione di sesso assoluta, mora occhi scuri si vedeva che non era più giovanissima, controrno labbra rifatto e uno sguardo da gran troia. Per fortuna che avevo il piumone che nascondeva la mia erezione. Ci svegliammo, doccia, poi a pranzo conobbi anche il padre, il deputato. Era il padre del figlio, cicciottello e con l'aria mite, gli squillava di continuo il telefono e in pratica tutto il pranzo lo passammo in tre visto che Luigi era figlio unico. Silvia mi faceva molte domande, mi si complimentava per il buon rendimento scolastico e di come fossi maturo per la mia età riuscendo a guadagnarmi da vivere. Mi guardava con il suo sguardo da porca, era chiaro che stava facendo la civettuola ma era la mamma del mio amico quindi niet. Arrivarono le vacanze di natale e io le passai con i miei amici del quartiere ma poco prima di capodanno avvennero delle sparatorie e l'atmosfera era molto pesante. Per la prima volta avevo un pò paura ad uscire la sera. Luigi mi chiamava spesso preoccupato poi un giorno mi invitò a pranzo dove i genitori mi proposero di stare una settimana a casa loro visto che loro sarebbero tornati in toscana dove sono originari e così facevo anc he da guardiano. Accettai di buon grado, mi lasciarono ogni ben di dio poi con la scusa del fatto che facevo anche da custode mi dettero anche 500 euro.

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