Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva

Il PDL alla conta finale con voto di fiducia (e continua la campagna acquisti)

Ultimo Aggiornamento: 01/10/2010 08:53
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 1.086
Registrato il: 31/07/2007
Sesso: Maschile

Utente Power



28/09/2010 23:05

determinanti i Finiani e MpA
Il Pdl va alla conta: "Chiediamo la fiducia"
Fli: "Sì al programma". Defezioni da Api e Udc

La decisione sul voto alla Camera annunciata dal ministro Vito. Berlusconi: "Facciamo chiarezza". Bocchino: "È quello che volevamo, ma il nostro voto dipende dai contenuti". Cinque deputati lasciano Casini e due Rutelli (tra cui Calearo) passando al gruppo misto

ROMA - Il governo decide di andare alla conta e dal vertice del Pdl con Berlusconi esce la decisione di chiedere la fiducia sul discorso del premier di domattina. Tutto questo mentre si consumano gli ultimi cambi di casacca: ben sette deputati - 5 dall'Udc e due dall'Api - si sono iscritti al gruppo misto. E i finiani rimandano a domani ogni decisione su quale linea adottare anche se, avvertono, se la fiducia sarà messa su cose che esulano dai cinque punti del programma, Futuro e Libertà non voterà.

Il voto di fiducia. Silvio Berlusconi ha convocato il Consiglio dei ministri per porre la questione di fiducia alla Camera dopo il suo intervento, ha riferito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti. Una decisione, riferiscono alcuni dei partecipanti al vertice a palazzo Grazioli, motivata dallo stesso premier come una necessità per fare chiarezza, da privilegiare rispetto a un mero calcolo numerico. Infatti se la decisione, come sembrava alla vigilia, fosse ricaduta su una risoluzione sarebbe stato più semplice drenare voti da eventuali esterni.

La votazione domani alle 19. La votazione sulla fiducia si terrà domani alle 19. Nella conferenza dei Capigruppo di Montecitorio è stato stabilito che il presidente del Consiglio terrà le proprie comunicazioni sulla situazione politica a partire dalle 11; seguirà un dibattito. Alle 16.30 ci sarà la replica di Berlusconi, che sarà seguita dalle dichiarazioni di voto: entrambe queste fasi verranno trasmesse in diretta televisiva.

La decisione. Al momento, viene spiegato, non è ancora stato deciso quale sarà il dispositivo su cui si chiederà la fiducia. Alcuni dei partecipanti al vertice con Berlusconi riferiscono che la decisione sia stata dettata anche dalla volontà di evitare che domani ci possano essere diversi voti su parti separate e anche diversi documenti, alla luce delle indiscrezioni che ipotizzavano la presentazione di un documento alternativo da parte dei finiani.

Fli si ricompatta. La scelta sembra avere ricompattato il Fli, che rimanda ogni decisione a dopo il discorso alla Camera. Ma precisa che voterà solo i punti contenuti nel programma di governo. Quasi una minaccia che Fabio Granata spiega così: "Se nella fiducia ci mettono cose che non sono nel programma, noi non la votiamo perché non è una fiducia verso il premier ma verso il programma". Posizione confermata anche dal capogruppo, Italo Bocchino: "Il nostro voto sarà deciso dall'assemblea di gruppo dopo aver ascoltato l'intervento del premier ed è evidente che dipenderà da toni e contenuti delle sue parole". Tuttavia il capogruppo Fli giudica positivamente la decisione di porre la fiducia e precisa "è esattamente quello che volevamo, dunque la votiamo". Quindi, aggiunge, "è un passo avanti sulla strada dell'intesa. Porre la fiducia rappresenta una tesi, quella di appellarsi a tutta la maggioranza, che valutiamo positivamente".

La riforma della giustizia. Il tema principale del confronto tra Pdl e Fli resta la riforma della giustizia. I finiani sono disposti a votare una nuova versione del Lodo Alfano inserito in una riforma costituzionale ma continuano a dire no al processo breve o ad altre soluzioni legislative per garantire la non processabilità del presidente del Consiglio e delle altre alte cariche dello Stato nel periodo in cui esercitano le loro funzioni elettive.

Sette passano al gruppo misto. Intanto sono sette i deputati passati al gruppo misto. I dissidenti siciliani dell'Udc che hanno lasciato il gruppo guidato da Pier Ferdinando Casini (che voterà no al governo) sono Calogero Mannino, Saverio Romano, Giuseppe Drago, Giuseppe Ruvolo e Michele Pisacane che daranno vita a una componente del misto che si chiamerà "Popolari per l'Italia".

Calearo e Cesario lasciano l'Api. Rottura anche tra Massimo Calero e Bruno Cesario e l'Api di Rutelli. I due hanno deciso di lasciare il partito e restare nel gruppo misto. Ironico il saluto del partito di Rutelli a Calearo (eletto nelle liste del Pd): "Auguriamo buona fortuna a Calearo che ha confermato nella riunione del gruppo la sua speranza di diventare ministro con Berlusconi".

Fonte: Repubblica

_________________

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:13. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone