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Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi (Emblema) |
ROMA - Mentre il capo del governo è al centro delle nuove polemiche che ruotano attorno ai festini a Villa San Martino, la direzione del partito si riunisce oggi a mezzogiorno al complesso monumentale di Santo Spirito in Saxia (l'incontro potrà essere seguito in diretta su Corriere Tv). Ma più che le vicende personali del premier, attorno a cui hanno sostanzialmente fatto quadrato l'intero partito e gli alleati leghisti, saranno i nodi politici a tenere banco. Quelli legati alla tenuta della maggioranza - ieri altri due parlamentari hanno lasciato il Pdl per aggiungersi ai finiani - e quelli più strettamente legati all'agenda di governo. Si tratta peraltro della prima riunione del parlamentino pidiellino, a sei mesi di distanza da quella che ha di fatto formalizzato la rottura tra Berlusconi e Fini e la conseguente nascita di Futuro e Libertà. I due leader non si parlano da tempo e di fatto interloquiscono solo attraverso i rispettivi sherpa. Tuttavia in mattinata, dopo una freddezza iniziale, hanno avuto un fitto scambio all'Altare della patria, dove hanno partecipato alle celebrazioni per il 4 novembre e per l'Unità d'Italia assieme al presidente Napolitano. Le agenzie di stampa raccontano di una chiacchierata che ha preceduto l'arrivo del capo dello Stato intervallata anche da qualche sorriso.
RITOCCHI AL DISCORSO - Il Cavaliere ha convocato nella tarda serata di ieri a via del Plebiscito lo stato maggiore del Pdl. Presenti i coordinatori, i capigruppo di Camera e Senato e diversi ministri. La riunione serale ha avuto lo scopo di limare la relazione che il Cavaliere terrà alla Direzione del Pdl. Un discorso definito da molti «di altro profilo» in cui Berlusconi dovrebbe rilanciare l'azione del governo a partire dai cinque punti del programma su cui l'esecutivo ha ottenuto la fiducia in parlamento circa un mese fa. La relazione dovrebbe trasformarsi in un documento da approvare in una riunione successiva (si parla di una nuova direzione tra 15 giorni) ed il testo sarà la base su cui avviare la fase dei congressi locali.
Prove di disgelo?
I RAPPORTI CON FLI - La questione di fondo, tuttavia, sarà quella dei rapporti con i finiani, che hanno sempre ribadito di voler sostenere fino all'ultimo l'esecutivo fintanto che questo porterà avanti il programma presentato agli elettori nel 2008 (ovvero, fino a che non si proporranno provvedimenti come il Lodo Alfano che non faceva parte del 'atto elettorale). Pertanto, sulla road map che Berlusconi indicherà per il proseguimento della legislatura, incentrata sui cinque punti su cui già aveva ottenuto la fiducia in Parlamento, non ci dovrebbero essere problemi. Al Cavaliere, però, non sembra bastare un generico impegno sui cinque punti e vorrebbe poter contare su un appoggio più incondizionato, come ai tempi dell'alleanza Fi-An nella Casa delle Libertà.
IL «PATTO FEDERATIVO» - Per questo, secondo alcune anticipazioni, Berlusconi sarebbe intenzionato a proporre a Fli un «patto federativo» che sancisca il riavvicinamento tra i due partiti. Il capo del Pdl ha convocato a tale proposito ieri pomeriggio il senatore Andrea Augello, uno dei «pontieri» fra il premier e il presidente della Camera, per presentargli il progetto. Resta da vedere come sarà accolta in casa fininana, visto che un'analoga proposta avanzata da Fli dopo Mirabello era stata respinta al mittente dal Pdl.