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Anche Prestigiacomo abbandona PdL, ma resta Ministro

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2010 14:57
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22/12/2010 15:09

scontri nel governo

Prima dell'addio di Prestigiacomo un'altro scontro in Consiglio dei ministri sui sacchetti di plastica

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ROMA (22 dicembre) - L'addio di Stefania Prestigiacomo è arrivato oggi dopo lo scontro in Parlamento sulla legge sulla libera imprenditorialità, ma anche dopo l'ennesimo scontro in Consiglio dei ministri.

«Dal primo gennaio entra in vigore il divieto di commercializzare le buste di plastica», aveva infatti annunciato il ministro dell'Ambiente al termine della riunione del Consiglio dei ministri, confermando che il Milleproroghe varato oggi non contiene rinvii in materia di buste di plastica.

Poi però non aveva nascosto lo scontro nel governo.

Il rinvio, ha spiegato, «era nella bozza e io mi sono opposta: sarebbe stato insopportabile - ha sottolineato Prestigiacomo - che alla vigilia della scadenza della norma ci fosse stato nuovamente un motivo per non farla entrare in vigore».

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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22/12/2010 15:13

Governo/ Fli: Su Prestigiacomo bell'esordio dei 'responsabili'

Governo/ Fli: Su Prestigiacomo bell'esordio dei 'responsabili' Buonfiglio-Napoli: Ecco il primo risultato che hanno provocato...

Roma, 22 dic. (Apcom) - "Bell'esordio del gruppo dei responsabili. Noi ci eravamo appellati al senso di responsabilità dell'onorevole Moffa, ma sono riusciti a provocare oggi l'addio della Prestigiacomo al PdL...". Così Antonio Buonfiglio e Angela Napoli, deputati di Fli, commentano lo strappo del ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo e il ruolo che nella vicenda ha rivestito il gruppo dei 'responsabili' che sostengono l'esecutivo. Tutto questo è avvenuto, aggiungono, "a distanza di pochi giorni" dalla scelta di Moffa e degli altri ex Fli di non sfiduciare l'esecutivo lo scorso 14 dicembre.

Fonte: il cittadino mb © riproduzione riservata

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22/12/2010 15:21

Pdl, Prestigiacomo se ne va:
«Non mi riconosco più nel partito»

«Ma resto nel governo». Scontro dopo no a rinvio della legge
sulla libera imprenditorialità. Bersani: non governano più

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ROMA (22 dicembre) - Nuova grana per Silvio Berlusconi. Il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha annunciato che lascia il Pdl ma resta nel governo.

«Non mi riconosco più nel Pdl, mi dimetto, me ne vado al gruppo misto ma resto al governo. Ovviamente poi chiarirò tutto questo con il presidente Berlusconi», ha detto Prestigiacomo.

Oggi nell'Aula della Camera il ministro dell'Ambiente aveva votato diversamente dalla maggioranza e non per errore. L'Assemblea di Montecitorio ha respinto per soli tre voti la proposta di sospendere l'esame del testo sulla libera imprenditorialità e il sostegno del reddito avanzata dal Pd e sostenuta dalla Prestigiacomo che ha votato a favore della sospensione. Dopo il voto, visibilmente contrariata, prende le sue carte e lascia di corsa l'Aula, mentre dai banchi del Pdl c'è chi grida: «Dimissioni, dimissioni».

La scena si svolge quando l'Aula deve esaminare l'articolo 5 della proposta di legge sull'imprenditorialità e il sostegno al reddito, il quale contiene «disposizioni in materia ambientale». In particolare, l'articolo in via transitoria, esonera le imprese costituite da disoccupati e cassintegrati dagli obblighi previsti in materia di comunicazione e catasto dei rifiuti, di registro di carico e scarico dei rifiuti e di iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali.

Sulla norma, difesa dalla maggioranza ma anche dal presidente della commissione Lavoro, Silvano Moffa (ex Pdl, poi Fli, ora Misto) il ministro Prestigiacomo aveva chiesto di soprassedere, osservando che quell'articolo si sovrappone alle novità che già sono in cantiere in materia di smaltimento dei rifiuti, aggiungendo che il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, si era impegnato a presentare parere contrario sull'articolo 5. Anche Fli ed Udc hanno appoggiato la richiesta di rinvio in Commissione, avanzata dal Pd. Dopo la bocciatura della richiesta di sospsensione, Prestigiacomo ha preso le sue carte ed ha abbandonato l'Aula. Subito dopo l'annuncio dell'addio al Pdl.

«E' evidente che anche il centrodestra non crede a quel che dice cioè che il Paese è governabile e possono garantire la stabilità. Ogni giorno si testimonia un altro film, dal 14 dicembre è successo qualcosa e aver salvato la pelle non vuol
dire aver salvato la prospettiva», ha commentato il segretario del Pd, Pierluigi Bersani.

«Prima salviamo il ministro Calderoli con un voto di astensione responsabile; poi la maggioranza vota contro il parere del ministro Prestigiacomo, sfiduciandola politicamente. Non sappiamo più cosa fare», ha detto il deputato Udc Luca Volontè.

«Il teatrino messo in scena in Aula supera ogni limite di demenzialità e spiega bene come si sia potuti arrivare ad una situazione politica come quella in cui ci troviamo: Moffa, Pdl, ex finiano, che sfiducia il ministro Prestigiacomo era già uno spettacolo, completato poi dal salvataggio della ministra ad opera di Fli». Così, in una nota, il vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi.

«Malgrado lo sbandierato senso di responsabilità proferito a voce alta dall'armata di Moffa abbiamo assistito ad un colpo basso al governo da parte della stessa. A questo punto mi chiedo se l'affondo al governo rientri nel concetto di
responsabilità del presidente della commissione Lavoro», ha dichiarato Aldo Di Biagio, deputato di Fli.

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23/12/2010 00:14

La Prestigiacomo lascia il Pdl
Palazzo Chigi: "Solo un equivoco"

La responsabile dell'Ambiente sconfessata dal suo stesso gruppo a Montecitorio annuncia in lacrime il passaggio al gruppo Misto: "Ne parlerò con Berlusconi ma resto al governo". Mara Carfagna: "Il disagio è diffuso". In serata comunicato di Palazzo Chigi: "Incidente superato". Le opposizioni: "Maggioranza allo sbando"

ROMA - Nella maggioranza, appena uscita per il rotto della cuffia dalla prova di forza con Fli sulla sfiducia, scoppia la grana Prestigiacomo. Al culmine di una lunga serie di dissapori e veri e propri incidenti di percorso con vari colleghi del centrodestra e del governo, il ministro dell'Ambiente ha annunciato la sua uscita dal Pdl. Visibilmente scossa, quasi in lacrime, Stefania Prestigiacomo parlando con i cronisti in Transatlantico ha spiegato: "Non mi riconosco più nel Pdl, pertanto resterò al governo, ma mi dimetto dal gruppo e mi iscriverò al Misto". E aggiunge: "Parlerò direttamente a Berlusconi". In realtà l'incontro non c'è stato ma il ministro dell'Ambiente ha visto a Palazzo Chigi il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il sottosegretario Gianni Letta. Dopodiché dalla presidenza del Consiglio è stato rilasciato un comunicato: "Una sfortunata coincidenza e un
difetto di comunicazione hanno generato oggi uno spiacevole incidente parlamentare. In serata, il ministro Prestigiacomo e l'onorevole Cicchitto hanno chiarito ogni equivoco, superando l'incidente, scambiandosi un reciproco attestato di stima e di fiducia".

Prestigiacomo porta a compimento quel che non fece, un mese fa, la collega Mara Carfagna. Che dopo un duro scontro sulla gestione dei termovalorizzatori a Napoli e Salerno minacciò le dimissioni (in quel caso da tutto, anche dall'incarico di governo) per poi ripensarci dopo un colloquio col presidente del Consiglio. E ora dice: "Sbagliato sottovalutare l'accaduto, il disagio espresso da Prestigiacomo nei confronti di un partito nel quale, troppo spesso, si preferisce, per fretta o disattenzione, non prestare ascolto alle idee diverse, è molto diffuso". Ma aggiunge: "Sono certa che Berlusconi, come sempre ha fatto, sarà capace di trovare una soluzione ai problemi posti dalla collega".

I fatti. A far traboccare il vaso è stato l'episodio avvenuto oggi a Montecitorio quando il ministro dell'Ambiente ha votato diversamente dalla maggioranza, e non per errore. Il pronunciamento riguardava la proposta di sospendere l'esame del testo sulla libera imprenditorialità ed il sostegno del reddito avanzata dal Pd. Un'ipotesi che aveva trovato il parere favorevole della Prestigiacomo in quanto il testo contiene "disposizioni in materia ambientale". In particolare, l'articolo in via transitoria, esonera le imprese costituite da disoccupati e cassintegrati dagli obblighi previsti in materia di comunicazione e catasto dei rifiuti, di registro di carico e scarico dei rifiuti e di iscrizione all'Albo nazionale dei gestori ambientali. Il ministro ha quindi votato con l'opposizione a favore della sospensione, ma la proposta è stata bocciata per tre voti di scarto. Dopo il voto, contrariata, il ministro ha preso le sue carte e ha lasciato di corsa l'Aula, mentre dai banchi del Pdl sono arrivate urla "dimissioni, dimissioni". "Resto ministro finché Berlusconi lo riterrà", ha aggiunto. "Il rinvio - ha precisato ancora - doveva essere l'unica cosa saggia da fare per approfondire il tutto e verificarlo. Prendo atto che il capogruppo (Cicchitto, ndr) non ha voluto questo, ha voluto esporre il governo a questo tipo di votazione".

Cicchitto: "Sul provvedimento nessuna indicazione del ministro". "Sono assai spiacente per ciò che ha dichiarato il ministro Prestigiacomo - stata la replica di Cicchitto - ma ho il dovere in primo luogo di ascoltare i parlamentari del gruppo che hanno lavorato per lungo tempo a questo provvedimento senza che fosse venuta nessuna indicazione diversa da parte del ministro. Su questo provvedimento, che va incontro alle esigenze delle piccole imprese, si è registrato un largo schieramento favorevole che è andato al di là della maggioranza avendo avuto il consenso dell'Udc e del Fli''.

Una resa dei conti. Quella di oggi più che una sorpresa è però una resa dei conti. Feroci polemiche tra il ministro e il Pdl si erano ripetute sempre più spesso negli ultimi giorni, anche con colpi proibiti. Qualche settimana fa ad esempio con i voti della stessa maggioranza Camera e Senato avevano bocciato la candidatura del capo di gabinetto del ministero dell'Ambiente a membro dell'agenzia sulla sicurezza nucleare. Per tutta risposta il ministro aveva votato qualche giorno dopo con le opposizioni sul decreto rifiuti. Altri provvedimenti su cui il ministro è entrato in rotta di collisione con il suo stesso partito sono stati poi lo smembramento del (ex) Parco nazionale dello Stelvio varato proprio oggi dal Consiglio dei ministri e la possibile proroga alla diffusione dei sacchetti di plastica per la spesa.

Acque agitate nella maggioranza. Ora la rottura tra la Prestigiacomo e Pdl, posto che non rientri grazie alla mediazione del premier, torna ad agitare le acque nelle già provata maggioranza. Un contributo decisivo alla sconfitta del ministro è arrivato infatti dal un "neoacquisto", l'ex Fli Silvano Moffa, presidente della Commissione Lavoro, che si è opposto al rinvio. Le opposizioni hanno avuto quindi gioco facile nel puntare il dito contro il caos che regna tra il Pdl e i suoi cespugli.

Bersani: "Ogni giorno un altro film". "La situazione è questa: è evidente che anche il centrodestra non crede a quel che dice cioè che il Paese è governabile e che possono garantire la stabilità - commenta il segretario del Pd, Pierluigi Bersani - ogni giorno si testimonia un altro film, dal 14 dicembre è successo qualcosa e aver salvato la pelle non vuol dire aver salvato la prospettiva".

Le reazioni. "Prima salviamo il ministro Calderoli con un voto di astensione responsabile; poi la maggioranza vota contro il parere del ministro Prestigiacomo, sfiduciandola politicamente. Non sappiamo più cosa fare" ironizza il deputato Udc Luca Volontè. "Il teatrino messo in scena in Aula pochi minuti fa supera ogni limite di demenzialità e spiega bene come si sia potuti arrivare ad una situazione politica come quella in cui ci troviamo: Moffa, Pdl, ex finiano, che sfiducia il ministro Prestigiacomo era già uno spettacolo, completato poi dal salvataggio della ministra ad opera di Fli" commenta il vice capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi.

E Schifani minimizza. Si sforza invece di minimizzare il presidente del Senato Renato Schifani, anche lui siciliano come la Presigiacomo. "Non conosco il merito della vicenda e pertanto non posso dire molto - commenta - evidentemente si tratterà di un'incomprensione personale tra il ministro ed il capogruppo Cicchitto, non credo proprio che Miccichè c'entri qualcosa in questa vicenda". Il senatore del Pd Luigi Zanda invoca le sue dimissioni da ministro "visto che è stata sconfessata anche sul Parco Nazionale dello Stelvio".

Fonte: Repubblica

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Sportivo ipercafone
23/12/2010 09:04

Previsione sul futuro della Prestigiacomo:

appena gli tolgono il ministero passa a FLI a incontrare il suo vecchio amico Fini.
Ora non può farlo perchè FLI ufficialmente è forza di opposizione.

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We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).
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23/12/2010 09:31

Re:
paperino73, 23/12/2010 9.04:

Previsione ...



Ma prima delle previsioni, questa...?
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9574808
mica vorrai lasciare tutto il lavoro sulle spalle del tuo collega Arjuna?! [SM=x44461]
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