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Obama incassa l' ok al Senato (a larga maggioranza) per ratifica dello START

Ultimo Aggiornamento: 24/12/2010 10:18
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23/12/2010 23:01

Disarmo nucleare, ok allo Start.
Obama incassa la ratifica del Senato

Il trattato tra Usa e Russia approvato ad ampia maggioranza

di Emanuele Riccardi

NEW YORK - Chi l'avrebbe mai detto dopo la batosta delle elezioni politiche del 2 novembre: il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, conclude l'anno con una serie di successi politici di rilievo, ultimo dei quali la ratifica, oggi, ad ampia maggioranza, 71 contro 26, da parte del Senato del Trattato Start Usa-Russia sul disarmo nucleare, dopo avere strappato un si' alla proroga degli sgravi fiscali per tutti.

A meno di colpi di scena difficili da escludere negli Stati Uniti, Obama affrontera' la seconda meta' del suo mandato, quello che deve portarlo alla rielezione nel 2012, con un panorama politico tutto sommato favorevole. Obama governera' - e' vero - al centro, avendo perso l'appoggio della Camera dei Rappresentanti e con una maggioranza risicata al Senato, ma dovrebbe guadagnare consensi, recuperando gli indipendenti moderati, mentre i piu' radicali alla fin fine non lo abbandoneranno. Le conseguenze sono e saranno di rilievo sulle sue promesse elettorali iniziali, dovendo la Casa Bianca abbandonare quelle piu' 'liberal': dalla chiusura del carcere cubano di Guantanamo (ma sara' comunque colpa di Capitol Hill che proprio non lo desidera) alla volonta' di giungere, o di almeno avvicinarsi ad un mondo privo dell'arma nucleare. E' anche vero pero' che l'anno si conclude con due vittorie politiche care all'ala piu' radicale dei democratici al potere: il riconoscimento totale dei gay nelle forze armate Usa, un provvedimento firmato proprio oggi tra gli applausi da stadio dallo stesso Obama, e la nuova legge, che i repubblicani avevano ostacolato per mesi, che riconosce assistenza medica gratuita ai soccorritori dell'11 Settembre, quelli che hanno respirato le polveri e i fumi tossici delle Torri Gemelle in fiamme. Del cammino tutto in salita per Obama sul fronte nucleare parla oggi il New York Times, ricordando che la ratifica del nuovo Start, della durata di 10 anni, avrebbe dovuto essere una passeggiata, visto che la riduzione delle testate non e' proprio di ampio rilievo passando dalle complessive 2.200 attuali a 1.550, cioe' una riduzione del meno del 30%. L'idea di Obama e' grosso modo di sostituire (o trasformare) l'arsenale attuale in una sorta di ombrello Nato, e possibilmente anche russo, per proteggersi da paesi come l'Iran o la Corea del Nord, come era emerso al Vertice atlantico di Lisbona, il mese scorso. L'ipotesi non piace piu' di tanto ai repubblicani americani, come si e' gia' capito dal difficile cammino per giungere alla ratifica dello Start, e le prossime tappe verso il disarmo nucleare saranno decisamente piu' difficili. Fatto sta che, come lo stesso Nyt ricorda oggi, e' la prima volta che un presidente del partito democratico incassa una via libera alla riduzione dell'arsenale nucleare. Era sempre successo soltanto con presidenti repubblicani (Richard Nixon, Ronald Reagan e George Bush padre), mentre si erano spaccati i denti sia Jimmy Carter sul Salt II nel 1979, sia Bill Clinton sui test nucleari sotterranei alla fine degli anni novanta. Obama dovrebbe quindi iniziare l'anno prossimo in maniera positiva, visto anche il consenso pubblico di nuovo in crescita. Salvo sorprese mai da escludere sara' verosimilmente lui il candidato democratico nel novembre 2012, data delle prossime presidenziali, anche perche' un vero avversario repubblicano ha serie difficolta' ad emergere. Se sara' Sarah Palin, l'ex candidata vice di John McCain alle elezioni del 2008, per Obama si trattera' verosimilmente una passeggiata. Ma neppure gli altri potenziali candidati, dagli ex governatori Mitt Romney a Tim Pawlenty, agli attuali Bobby Jindal o Chris Christie, sembrano avere il carisma necessario per conquistare la Casa Bianca. (ANSA).

Fonte: ANSA

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24/12/2010 10:18

Chiuso tra due fuochi - le minacce repubblicane di ostacolare tutto fino a gennaio quando si insedieranno le nuove camere e i mal di pancia dei democrats restii a trattare con il GOP - Obama ha tirato fuori dal cilindro un altro coniglio: come al solito è un compromesso, ma si sa che la politica è l'arte del compromesso.
Si ratifica lo START, ma dall'altra parte si mettono a bilancio 70-80 miliardi di dollari per ammodernare l'arsenale nucleare; mantiene i sussidi di disoccupazione ma deve cedere la conferma dei famosi tagli fiscali bushiani;
che qualche purista possa essere scontento è ovvio, ma quanta nostalgia per questo tipo di politica ... [SM=x44458]

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